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Full text of "MC microcomputer 210"

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210 


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2000 


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OVERVIEW E PROVE 

Radio AKTIV di Typhoon di Roberta Rotili 
ASUSTek CUSL2 di Franco Paiamaro 
Asus AGP-V7700 Deluxe TV di Andrea Montesi 
Sercom IR511 X di Alessandro Fette 
Acer TravelMate 602 TER di Aldo Ascenti 
McAfee Office 2000 di Raffaello De Masi 
PC-cillin Antivirus 7 di Raffaello De Masi 
Deutsch fur dich di Judit Kaposnyak 
PC Laris Editing Audio di Pierfrancesco Fravolim 
Naac Linea Colour di Franco Paiamaro 


Acer 

TravelMate 602 TER 



GIOCHI 


4 Benvenuti in Formula Uno! 

5 Microprose - Grad Prix 3 
!0 Electronic Arts - F1 2000 


NAAC Linea Colour 


SPECIALE 

94 Speciale display LCD di Aldo Ascenti, P Fravolini, Franco Paiamaro 


RECENSIONI 

112 DVD a cura di Luigi tozzi 


4 


MCmicrocomputer n. 210 




























Speciale display LCD 

In mezzo a tanti "oggetti informatici" che, 
ahinoi, emanano dannose radiazioni per 
l'utente troviamo anche oggetti che, a ben 
vedere (è proprio il caso di dirlo), ema¬ 
nano un certo fascino. I display LCD sono 
sicuramente tra questi: per nulla dannosi ai 
nostri occhi, rappresentano un valido in¬ 
vestimento a lungo termine per il nostro 
PC. Anzi, preso atto della loro bassa "ve¬ 
locità di invecchiamento", per il computer 
che abbiamo in uso in questo momento e 
per quelli che sostituiremo negli anni a 

venire. 



Direttore 

Marco Marinacci 




Piccoli eroi di Mauro Candirli 


178 LINUX 

■ Il kernel 2.4 di Giuseppe Zanetti 

182 PD-SOFTWARE OS/2 


WebExplorer o BlueZilla di Team OS/2 Italia 


184 MACINTOSH 


Action Utilities di Raffaello De Masi 


188 AMIGA 

Software Development Kit di Bernardo Innocent 


COME USARE 


etti Speciali di impaginazione 


di Aldo Ascenti 


ABC 

Il computerà dieta di , 


DIGITAL IMAGING 


54 Quel megapixel in più di Aldo Ascenti 

COMPUTER & VIDEO 

yer, plug-m e conversazioni di Bruno Rosai 

INTERNET 

Internet pratica - Il Web facile d 


runo Rosati 

Chat, ovvero come chiacchierare con il mondo! 
di Raffaello De Masi 

Avvisi ai naviganti - Il volo dell’airone db Raffaello De Masi 
Avvisi ai naviganti - Last Minute, l'ultima speranza d'estate 
d< Raffaello De Masi 

MATHEMATICA 

Analisi Miltitono di Elaborazioni digitali - Il teorema di Godei 
a cura di Francesco Romani 


174 DESKTOP PUBLISHING 


Direzione Tecnica 

Andrea de Prisco 

I Assistente di direzione 

Roberta Rotili 

Hanno collaborato: 

Aldo Ascenti. 

Massimiliano Cimelli 
Ratlaelio Do Masi. Valter Di Dio, 
Piorlrancesco Fravolira. Mauro Genòmi. Ida Cerosa, 
Bernardo Innocenti, Judit Kaposnyak. Luigi Lozzi, 
Francesco Mannacci, Andrea Montasi, 

Rino Nicona. Franco Pelamaro, 

Alessandro Petto. Francesco Pomponio, 
Francesco Romani. 

Bruno Rosali, Roberta Rotili, 

Giuseppe Zanetti 

Copertina e direziona artistica 

Paola Filoni 

Grafica a impaginazlone 

Adriano Saltarelli Fabio Della Vecchia 

Fotografia 

Dario Tassa 

Coordinamento produzione 

Giovanna Moiinan 

Pubblicità 

Luca Martolli.AcluHe Barbero. 

Flava Di Gregorio, 

Segrete ne e materiali 
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Direttore Responsabile 
Marco Mannaco 

MOroocoioaereinariitfiaKrio fOj fwhsai Srl 

http//www pluncom, it 

RopsrazcnedefMuraloòReman 21981 de!3^jgro 1981 
- ISSN 11232714 - Copyright © Phincom srl - Tutti i diritti 
riservati ■ Manoscritti e foto originali, anche se non pub¬ 
blicati, non si restituiscono ed e vietata la riproduzione 
; non autorizzata, anche parziale, di testi e fotografie 
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Ruba oggi, 
ruba domani « 
becchiamoci 
il bollino! 


S apete chi ha in¬ 
ventato la pirate¬ 
ria informatica? 

Alcuni dei primi vendi¬ 
tori di personal compu¬ 
ter Nei primi anni ot¬ 
tanta, quando il proble¬ 
ma di un utente di per¬ 
sonal computer era 
produrre o procurarsi il 
software per farci qual¬ 
che cosa, venivano in¬ 
nocentemente regalati 
programmi e program- 
metti copiati su casse f- 
ta audio o, per i più for¬ 
tunati, minifloppy. Per¬ 
ché la gente diceva 
"spendo due milioni 
lulp! due milioni!!!) per 

un computer, ma poi che ci faccio?" e la risposta era "te lo 
programmi da solo, ma intanto ti regalo un po' di program- 
mini". 

Rapidamente si capi che questa non era, almeno etica¬ 
mente. una buona usanza: dico eticamente perché non esi¬ 
steva una legge in base alla quale si potesse affermare che 
chi copiava del software stava rubando. Noi, per esempio, 
fin dalla nascita di MCmicrocomputer 1198!) controllavamo 
gli annunci che pubblicavamo nei quali i privati vendevano 
hardware e software di seconda mano: i più ingenui ci scri¬ 
vevano candidamente "vendo software copiato ", e noi cen¬ 
suravamo questi annunci, mentre i più smaliziati celavano 
l'attività "piratesca" dietro annunci apparentemente inno¬ 
centi (il sistema più classico era quello di fingere di voler ri¬ 
vendere un programma che avevano acquistato, salvo poi 
proporre l’acquisto della copia a chi telefonava). 

Con molta lentezza fu inventata una legge che stabili fi¬ 
nalmente che copiare software era un reato, e subito comin¬ 
ciò la gestione delle smagliature e dei cavilli nei quali ci si do¬ 
veva dibattere per identificare, ad esempio, la copia a scopo 
di lucro, più grave di quella "per l'amico ". 

E' normale e logico che, a mano a mano che l'evoluzione 
tecnologica consente il crearsi o il diffondersi di determinati 
tipi di reati, vengano messe a punto delle leggi per contra¬ 
starli. Il più grosso deterrente alla pirateria è, evidentemente, 
il prezzo basso dell'originale: fu la Borland, molti e molti anni 
fa, la prima casa che, con l'introduzione del suo Turbo-Pascal 
venduto a soli 99 dollari, riusci per prima a limitare il fenome¬ 
no della pirateria dei propri programmi. Ma il motivo consi¬ 
steva anche nel fatto che nel prezzo de! software originale 
era compresa la documentazione: i programmi copiati erano 
senza manuali, o avevano bisogno di un pacco di fotocopie 
che faceva salire parecchio il costo della duplicazione e quin¬ 
di il prezzo che veniva chiesto per la copia. Il diffondersi del 
CD-ROM in maniera praticamente universale, e la memoriz¬ 


zazione sullo stesso CD 
della documentazione, 
semplificò la vita ai co¬ 
piatori clandestini, spe¬ 
cie quando i prezzi dei 
masterizzatori e dei sup¬ 
porti vergini cominciaro¬ 
no a scendere Oggi un 
CD-writer costa poche 
centinaia di migliaia di li¬ 
re e un CD vergine si 
trova anche sotto le mil¬ 
le lire: significa che, a li¬ 
vello amatoriale, "vale la 
pena " di copiare perfino 
le copie clandestine. 
Prendiamo un CD audio: 
costa quasi quarantamila 
lire, la copia ne costa so¬ 
lo dieci, ma con altre 
mille posso fare una copia ulteriore, quindi se siamo in tre in¬ 
teressati allo stesso CD ce la caviamo con quattromila lire 
ciascuno. Praticamente, un decimo dell'originale la voglia 
viene, non c'è dubbio. Ma non si può certo elevare artificial¬ 
mente il costo di CD e masterizzatori per scoraggiare la pira¬ 
teria: ci sono le leggi, e bisogna andare semplicemente in gi¬ 
ro a fermare chi vende copie. 

Invece, ruba oggi ruba domani, per arginare il fenomeno 
(?!) è stata fatta una legge per la quale praticamente su tutti i 
CD che vengono duplicati bisogna mettere un bollino lo tro¬ 
vate anche sul CD allegato a questa rivista, e costa la bellez¬ 
za di cento lire (più il 20% di IVA). Bene, cosi il costo di pro¬ 
duzione di tutte le riviste con CD è aumentato di cento lire 
(per la precisione di tutte le riviste con CD che già non erano 
tenute all'applicazione del bollino SIAE perché il CD è privo 
di filmati e musiche d'autore). Come potete vedere il bollino 
è parecchio complesso e, quindi, il suo costo di produzione è 
a sua volta elevato: questo significa che per la stessa SIAE 
l'operazione non porta un gran guadagno, non c'è quindi da 
scagliarsi più di tanto contro la Società Italiana Autori e Edito¬ 
ri. che a fronte di una mole di lavoro enorme realizza un mar¬ 
gine di certo non elevato. Molto elevata è, invece, la spesa 
per gli editori: cento lire rappresentano un incremento di co¬ 
sto del CD di circa il 20%, e naturalmente si pagano su tutta 
la tiratura, non solo sulle copie effettivamente vendute. 

A fronte di che? A che serve questa legge, cioè: quali ne 
sono i benefici? Cosa si è risolto? Quali reati non verranno 
più commessi o saranno più facili da identificare 7 Perché gli 
editori non devono (più) essere liberi di decidere se proteg¬ 
gere o meno le proprie produzioni attraverso la vidimazione 
tramite bollino, considerando oltre tutto che se c'è una cosa 
che non esiste è la pirateria dei CD regalati 
dalle riviste? Qualcuno vuole duplicare clande¬ 
stinamente il nostro CD? Per quello che 
guarda si accomodi, non saremo noi a perse¬ 
guirlo. .. 


jaiati 

inde- A 

CI ri- rvl 

erse- | 


12 


MCmicrocomputer n. 210 - ottobre 2000 







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Swish! -uno stupendo emulo di Macromedia Flash 4!- l'ultimo rilascio di Multimedia Builder 
4.7 e, finalmente, le versioni ufficiali di Windows Media Player e Media Encoder 7.0. 

Alla qualità di questi ed altri applicativi -quelli portati con le " estensioni" delle nostre 
rubriche fisse- corrisponde anche la quantità, con un CD pieno per oltre 600 Mbyte! 

di Bruno Rosali 


Software: 

Evergreen 


Nella cartella dei “sempreverdi“ 
anche sul CD di questo numero 
c'è una sene di upgrade da verifi¬ 
care con attenzione ed eventual¬ 
mente sostituire alle proprie ver¬ 
sioni. 


Internet Explorer 5.5 e Accesso 
a Internet Balza subito agli occhi 
la presenza del rinnovato browser 
di Microsoft. Nulla di rivoluzionario, 
ma tanti piccoli "step2 in più 
(cinque da 0 a 5) per garantire 
maggiore stabilità, miglioramento 
delle prestazioni generali e nuovi 
livelli di compatibilità con gli script¬ 
ing dinamici. Specificamente ques¬ 
ta nuova versione di Internet Ex¬ 
plorer porta con se una rinnovata Preview di 
Stampa -adesso reale specchio di quello che 
verrà effettivamente stampatol- e un sup¬ 
porto più qualificato per l'eseguibilità di 
codice DHTML nonché dei fogli CSS. 

Per quanto poi riguarda il browser rivale 
continuiamo ad inserire sia Navigator 4.7 

_ che la pre-re- 

lease 1 della 
versione 6 
Per quanto 
concerne gli 
altri "ever¬ 
green", con¬ 
fermate nella 
lista le ver¬ 
sioni prece¬ 
denti del 
Download 
Manager 
GetRight 4.2 
dei vari Viewer 
e plugm-view- 
er -Acrobat 
R e a d e r 
4 05ita, Word- 
Viewer, Word 
Viewer Plugm 
per Navigator 
ed ExcelView- 
er- abbiamo 
quindi provve¬ 
duto a sosti- 



m-: 

Q*Ma m timiNra 

Cfccc* Q'* 


i 

1 

iiSjjjM 9 

2000 



Odigo. uno degli Instani Mes- 
sanger piu interessanti del mo¬ 
mento. 


tuire gli upgrade relativi all'offline-browser 
WebZip 3.8 del My GetRight 1.0 final¬ 
mente approdato alla versione definitiva 
dopo ben 5 beta di avvicinamento e del Me¬ 
dia Player 7 0 ora in versione ufficiale e de¬ 
finitiva Pei CA Inoculate It! P.E. infine, oltre 
a fare l'upgrade alla versione 5.1 abbiamo 
provveduto a inserire l'aggiornamento delle 
definizioni dei virus (all'ultimo rilascio dei pri¬ 
mi giorni di settembre) e quindi messo a dis¬ 
posizione anche la richiesta guida all'uso 
Nello specifico si tratta del manuale Getting 
Started in formato pdf (quindi consultabile 
tramite Adobe Acrobat) che completa cosi 
questo ottimo antivirus freeware 

Software: Novità 

Tool per sviluppare pagine dinamiche via 
scripting IDHTML. ma soprattutto ASPI) lo 
speciale “Babytone " per la traduzione multi- 
lingua in “punta di mouse”, un pacchetto 
multimediale da sballo e infine kit di sviluppo 
e tutoriaI di casa Microsoft per la realizazione 
delle nostre Intranet 

Tool & SDK 

Macromedia Dreamweaver UltraDEV. La 

versione "UltraDEV" del noto Web Editor di 
Macromedia, aggiunge a Dreamweaver la 
possibilità di gestire siti dinamici connessi a 
database per mezzo di codice ASP. ColdFu- 


sion e JavaSP Come è virtù 
dell'applicativo di base, anche 
l'UltraDEV appoggia la program¬ 
mazione delle pagine sui famosi 
behaviors. Ovvero, script "prefab¬ 
bricati” in grado di semplicificare 
e velocizzare il lavoro 
ASPEdit. Authoring Tool in grado 
di realizzare codice ASP (Active 
Server Pages) per mezzo di vari 
linguaggi di scripting ai quali, l'in¬ 
terfaccia dinamica dell'applicativo 
si adegua modificando i comandi 
iconici e semplfiicando la digi¬ 
tazione del codice. 

Help & Manual 2.5. Help & Man- 
ual è un ottimo tool per lo svilup¬ 
po di file di Help, sia nei formati 
più remoti (hpj, cnt, rtf) che nella 
recente adozione dell' html. 
PopUp. Semplice tool in grado di 
realizzare, per mezzo di semplici 
istruzioni, menu a scomparsa in JavaScript, 
dall'aspetto del tutto simile a quello degli 
equivalenti pop-up menu di Windows 

Internet 

Odigo 2.5. Una tra le proposte più interes¬ 
santi degli applicativi per Instant Messagmg. 
Veloce e dotato di un'ottima interfaccia! In¬ 
sieme all'applicativo forniamo anche 
ITEplug-in per IExplorer 5.5 di rilascio recen¬ 
tissimo. 

Microsoft FrontPage 2000 60 Minute! Es¬ 
tensioni dinamiche, networking aziendale, 
automazione d'ufficio ed altro in questo 
modulo in grado di estendere le caratteris¬ 
tiche di Authoring Web di FrontPage 2000. 
Microsoft Officiai Curriculum Vbscript. 
Monumentale Tutonal interattivo, con testi 
esplicativi e centinaia di esempi sull'uso e 
l'applicazione della versione "scripting" di Vi¬ 
sual Basic. 

Multimedia 

Multimedia Builder 4.7 Nuova versione del 
noto Authoring Tool per la realizzazione di 
prodotti ipertestuali Facilità di program¬ 
mazione -semplice click & drag di comandi 
iconici- e varietà d'impiego (browsering di 
CD ROM, Viewer di libri elettronici, Help file, 
scripting per la connessione alla posta elet¬ 
tronica, ecc.) ne fanno probabilmente il più 
acclamato tra i tool di sviluppo ipermediale. 
AWave Studio 7.0. Il più celebrato tra i me- 


14 


MCmicrocomputer n. 210- ottobre 2000 























dia-converter, AWave Studio è in grado di ri¬ 
conoscere e convertire oltre 150 file audio! 
Swish 1.01. Il primo emulo di Flash! Swish 
è in grado di realizzare animazioni vettoriali e 
interattive più semplicemente e rapidamente 
rispetto al programma della Macromedia 
Ovviamente i file prodotti da Swish possono 
essere importati in piena compatibilità 
neH'ambiente di Flash 4 

Home-Office 

Baylon Lite Edition. La versione semplifica¬ 
ta del traduttore elettronico più versatile al 
mondo. Si posiziona il cursore del mouse 
sulla parola da tradurre si preme il tasto de¬ 
stro e la parola viene tradotta! 

Babylon 3.0. La versione maggiore e piu ag¬ 
giornata del traduttore elettronico, con la 
possibilità di governare piu vocabolari e glos¬ 
sari specialistici (termini informatici, medici, 
scientifici, ecc.) 

Babylon Translator Update L'Upgrade per 
il motore di traduzione. Va installato subito 
dopo aver provveduto aH’installazione di una 
delle due versioni di Babylon. 

Spotlight: Primopiano 
su Netscape Navigator 

La nuova e interessantissima versione 7.0 
(beta) del più diffuso Image-processor in cir¬ 
colazione, non poteva certo passare in sordi¬ 
na. E a confermarlo sono le caratteristiche, 
aggiuntive e/o migliorative che apporta alla 
versione precedente. Così, ancora più po¬ 
tente e facile da usare, Paint Shop Pro 7.0 
è ora in grado di controllare i processori delle 
fotografie digitali per l'aggiustamento del col¬ 
ore, la rimozione del classico "occhio¬ 
rosso". la riduzione dei disturbi, il riequilibrio 
dei valori dell'istogramma, ecc. 

Migliora anche il controllo della grafica vetto¬ 
riale, ormai servita da tutti i tools già disponi¬ 
bili per la bitmap. Anche il Web ha la sua 
parte e le innovazioni riguardano l'intro¬ 
duzione di un controllo per l'ottimizzazione 
delle immagini JPEG e GIF, la possibilità di 
creare effetti di Image-Rollover (codice 
JavaScript compreso) e di Image Map con 
relativa generazione dei tag <SHAPE...> 
Tutto ciò, seppure det¬ 
to inevitabilmente in 
breve, lo ritroverete 
fisicamente pronto al 
download da CD nella 
ragguardevole misura 
di ben 24 Mbyte di file 
auto-installante 
Ma oltre allo spot su 
PSP7, siamo riusciti a 
dare spazio e relativo 
download anche all'in¬ 
teressante plug-in 
Digital Camera Sup¬ 
porr un modulo in 
grado di rendere com¬ 
patibili le modalità di 


Spotlight su PaintShop 
Pro 7. con la Oeta-trial. 
l'estensione Digital Ca¬ 
mera Support e una se¬ 
rie Pi Picture Tubes da 
usare con PSP6xl 


lavoro tra Paint Shop 
Pro 7 e vari modelli di 
macchine fotogra¬ 
fiche digitali 
Particolarmente siner¬ 
gico è il lavoro di pro¬ 
cessing m funzione 
delle camere digitali 
Kodak della serie 
DC2xx, supportate di¬ 
rettamente e non 

richiedono nessun componente supple¬ 
mentare. 

Visto che c'eravamo, non ci siamo voluti in¬ 
fine far sfuggire la possibilità di mettere a 
disposizione degli utenti di PSP 6.x una serie 
di Picture Tubes realizzate da Jasc e rese a 
download libero e prive di qualsiasi royalty 
Con le Picture Tubes sarà possibile abbellire 
professionalmente ogni genere di impagi- 
nazione grafica. Della serie fanno parte 
"tubes" dedicati ad oggetti e temi dell'es¬ 
tate, della primavera, l'autunno, feste ed al¬ 
tro ancora. 

Su questo SpotLight inseriamo solo le Pic- 
ture Tubes per la versione di Paint Shop Pro 
6. Per quelle compatibili con la versione 5.x 
è necessario portarsi sul sito di Jasc e scari¬ 
carle da li. Si calcoli che il totale dei Mbyte di 
materiale applicativo inseriti in questo Spot- 
Light è pari a 52 Mbyte! 



La Rivista 


Il materiale creativo fornito da Computer & 
Video e Internet Pratica. L’interessante ac¬ 
coppiata delle nuove fotocamere a 3 
Megapixel di Nikon e Canon, quindi lo "spe¬ 
ciale antivirus" sviluppatosi sull’OverView di 
McAfee e PC-cillin e infine un affascinante 
"avviso" per i navigatori in Off linei 

Internet Pratica dieci barre accessorie per 

migliorare la navigazione e la ricerca tramite 


axamm 


McAfee Office 2000 



Antivirus. Presentanone 
sintetica di McAfee Offi¬ 
ce e la lista degli applica¬ 
tivi disponibili anche in 
versione "stand-alone 


lExplorer -barre per le News, la Borsa, da fil¬ 
tro per la navigazione dei nostri figli, ecc - e 
dieci tra Applet e JavaScript, pronte all'uso 
e alla prova immediata al click. Infine il ri¬ 
torno di MIDIImk con la presentazione in of- 
flme del sito di Renato Zero, con a corredo 
fotografie, copertine, i file MIDI e i testi delle 
canzoni più famose da "impaginare" nei nos¬ 
tri personali MIDIoke con WinOKE 

Computer & Video esemplificando varie 
soluzioni per incorporare il player multimedi¬ 
ale nella pagina del browser, C&V mette a 
disposizione dei lettori i file del preziosissimo 
codice JavaScript realizzato per l'EMBED- 
ding, i filmati di prova - tra cui un gustosissi¬ 
mo spot di Sony, una manciata di trialers di 
film abbastanza recenti e qualche clip di re- 
portio- e. al solito, tanto software Nello 
specifico le versioni definitive e ufficiali del 
Media Player 7.0 e del Media Encoder 7.0 
di Microsoft, il nuovo Reai Player 8.0 Stan¬ 
dard Edition (Player, JukeBox e Download 
Manager insieme) un bis per quanto riguarda 
il richiestissimo Reai SlideShow 2.6 Free 
Edition e quindi il QuickTime 4.1 Installer 
C'é insomma da vedere e molto da provare! 

Digital Imaging le caratteristiche dettagli¬ 
ate delle due incredibili fotocamere da 3 
Megapixel Nikon CoolPix 990 e Canon 
PowerShot S20 accompagnate dagli scatti 
di prova, da vedere e analizzare in full- 
screen. 

Antivirus; partendo dalle rispettive OverView 
di McAfee e PC-cillin, l'estensione inserita nel 
CD è un ottimo pretesto per mettervi a dispo¬ 
sizione l'ultima trial di VirusScan (ultima anche 
nel senso che McAfee non distribuirà più tri- 
ai! I e quelle di First Aid e Unistaller nonché 
il freeware OilChange 2.5 Per quanto riguar¬ 
da PC-cillin, ecco l’opportunità di offrire al 
download l’appena nata versione 20001 

Avvisi ai Naviganti; a differenza della rubri¬ 
ca cartacea che appare su questo numero di 
MC, gli "Avvisi" che abbiamo deciso di met¬ 
tere sul CD riguardano l'affascinante tema 
della storia e dei misteri legati alla civiltà dei 
Maya e degli Incas Navigando in offline c'è 
l'opportunità di vedere immagini eccezionali 
di luoghi ancora più eccezionali. Come Cuz- 
co, Palenque. Machu Pi|Chu, Chichén Itzà . 
Poi un click e ci si connette realmente con i 
siti e l'avventura non avrà più limiti davverol 

KB 


MCmicrocomputer n. 210-ottobre 2000 


15 




































Problemi 

DI TAMPONAMENTO 


Caro De Masi, seguendo i suoi preziosi 
consigli, riguardo all'uso migliore del si¬ 
stema operativo, ho sempre eseguito 
periodicamente la deframmentazione 
dell‘hard disk, con periodicità mensile. 
Ho da poco sostituito i'HD nel mio com¬ 
puter con un Seagate da 20 GB, e da 
questo momento ho cominciato ad avere 
problemi. Quando tento di deframmenta¬ 
re questo discone, il sistema operativo 
tenta continuamente di eseguire l'opera¬ 
zione ricominciando continuamente dac¬ 
capo, fino a che, dopo un certo numero 
di tentativi, mi avvisa di non poter com¬ 
pletare l’operazione. Come posso risolve¬ 
re il problema ? 

Grazie e come sempre mi ritenga rico¬ 
noscente per i grandi, innumerevoli e 
preziosi consigli che distribuisce sulla rivi¬ 
sta. 

Stefano Serrmi 

P reg.mo sig. Serrini, il riawio dell'ope¬ 
razione di deframmentazione è dovu¬ 
to, quasi sempre, a qualche programma 
corrente in background, che modifica il 
contenuto dell'HD e conseguentemente 
determina il riawio delle operazioni di de- 
frag, Per owiare a questo problema bloc¬ 
chi la macchina con la solita pressione 
dei tasti Crtl-Alt-Canc, e verifichi quali 
programmi sono correnti. Tenga conto 
che i minimi indispensabili sono due, Ex¬ 
plorer e Systray, il resto può essere tran¬ 
quillamente chiuso, Se, in queste condi¬ 
zioni, il problema dovesse ripresentarsi, 
allora si tratta di qualcosa di più sottile, 
ma altrettanto facile da sistemare. 

Il problema sta nelle dimensioni del file 
di Swap di Windows, in altri termini nelle 
dimensioni della memoria virtuale. Di¬ 
mensioni inadatte di questa possono 
creare problemi nella deframmentazione. 


Segua i nostri consigli, già diverse volte 
raccontati, riguardo al dimensionamento, 
e non dovrebbe avere problemi. 

Se ancora ce ne fossero, adotti que- 
st'ultima risorsa; disabiliti completamen¬ 
te la memoria virtuale ed esegua la de¬ 
frammentazione, quindi la ripristini di 
nuovo. In questo caso sono sicuro non 
avrà altre seccature. 

Raffaello De Masi 


Quantoque 

BONUS... 


Caro De Masi, 

ho seguito puntualmente i suoi consi¬ 
gli e ho adottato il sistema di disabilitare, 
dal Pannello di Controllo, la memoria vir¬ 
tuale prima di eseguire la deframmenta¬ 
zione, e tutto h funzionato a meraviglia. 
Ma immediatamente dopo sono comin¬ 
ciati i problemi; il computer non si spe- 
gne più né esegue il reboot, e sono co¬ 
stretto a spegnerlo manualmente attra¬ 
verso l'interruttore. Questo comporta, ad 
ogni riaccensione, il fastidioso ripassag- 
gio attraverso lo ScanDisk; inoltre, ad 
ogni lancio di un'applicazione di una certa 
grandezza, come Word o Netscape, mi 
ritrovo con un messaggio che mi avvisa 
che non c'è memoria sufficiente. Temo 
quindi che l'operazione di defrag sia stata 
troppo radicale, e di aver compromesso 
qualcosa all'interno del sistema operati¬ 
vo Cosa mi consiglia, devo reinstallare 
daccapo il sistema operativo? 

Grazie ancora per T aiuto. 

Stefano Serrini 

P er quanto buono, anche Omero son¬ 
necchia, dicevano giustamente i lati¬ 
ni. E questo è concesso anche al buon 


De Masi, che certo non s'illude nemme¬ 
no di assomigliare a Omero. 

Sono stato impreciso nella risposta, 
anche se a mia discolpa posso assicurare 
che la sua situazione può ritenersi ormai 
eccezionale, in un'epoca di macchine su- 
pervitaminizzate. Da quello che mi dice 
deduco che il suo computer non ha piu di 
36 MB di RAM. In questa situazione, e 
tenendo conto del modo con cui Win¬ 
dows 95/98 maneggia la memoria, la ri¬ 
sposta sta nel fatto che non c'è sufficien¬ 
te RAM disponibile per aprire il Pannello 
di Controllo e ripristinare la memoria vir¬ 
tuale, che le consentiva di maneggiare 
programmi anche di una certa grandezza 
In questo modo le regolazioni relative allo 
swap file sono divenute inaccessibili. 

Fortunatamente esiste un metodo ra¬ 
pido e semplice per ripristinare questo fi¬ 
le e le relative regolazioni, attraverso una 
via diversa, Riavvii la macchina e, quando 
compare la schermata di Windows, pre¬ 
ma ripetutamente il tasto F8.Questo 
aprirà il menu di lancio di Windows; scel¬ 
ga la Modalità Protetta (opzione 3), da cui 
potrà raggiungere il pannello di controllo 
e di 11, senza problemi, raggiunga le Pro¬ 
prietà del Sistema, per il ripristino della 
memoria virtuale e la creazione dello 
swap file. 

Raffaello De Masi 


Eccesso 
di virtù' 


Caro Raffaello, seguo con grande inte¬ 
resse le sue rubriche di Internet e ABC, 
e, soprattutto in quest'ultima, ho trovato 
tantissimi originali spunti di interesse e di 
prova. 

Ho adottato i suoi consigli riguardo al 
setup della memoria virtuale e ovvia¬ 
mente, ne ho tratto numerosi vantaggi. 
Solo non ho capito bene i particolari di 
una sua precisazione. Lei consiglia in una 
risposta a un lettore, di calcolare, per la 
memoria virtuale, un valore pari a circa 
2,5 volte il valore della RAM presente sul 
computer mentre, nel suo speciale "giro 
del mondo attorno a Windows", consi¬ 
glia, se si è in possesso di una grossa 
quantità di memoria, si sedare al minimo 
la memoria virtuale. Non c'è contraddi¬ 
zione in termini in quello che afferma? 

Giuseppe Rambaldi 
Continua a pag 18 


Scrivete a MCmicrocomputer! 

Per scriverci avete a disposizione sia la posta tradizionale (Viale Ettore Franceschini 
73, 00155 Roma), sìa il fax della redazione (0643219302), sia l'e-mail, all'indirizzo 
Inc.posta'gpluriconTitl Ogni giorno i messaggi vengono girati alle persone di competen¬ 
za, per cui vi consigliamo di indirizzarvi alla casella della redazione piuttosto che a quella 
dei singoli redattori, E’ più semplice per voi e, anche se sembra strano, per noi... E' diffi¬ 
cile che riusciamo a fornire risposte private (quindi non inviate francobolli o buste affran¬ 
cate); per le e-mail qualche volta succede. Voi provate, basta che non vi offendiate se 
non vi rispondiamo... Vi assicuriamo comunque che leggiamo tutta la corrispondenza e 
teniamo nella massima considerazione ciò che ci viene segnalato. 


MCmicrocomputer n. 210 - ottobre 2000 


16 











Microsoft 

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SITO WEB 


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dell'IT come te, Visio 2000 ti dà a colpo d'occhio una rappresentazione gra¬ 
fica chiara dell'infrastruttura del tuo sistema per analizzare quello che hai e 
pianificare i cambiamenti. Visio 2000 è più intuitivo e rapido da utilizzare dei 
convenzionali strumenti di gestione IT, grazie a diagrammi semplici da capi¬ 
re e interpretare. Con Visio 2000 Enterprise puoi creare automaticamente 
l'immagine della tua rete utilizzando la funzione Autodiscovery, o pianifica¬ 
re la migrazione a Windows 2000 disegnando l'architettura delle Active 
Directory. Visio 2000 ti aiuta a tenere i tuoi progetti IT sotto controllo. 


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Segue da pag 16 


R ileviamo con piacere la presenza di 
lettori capaci di tenere a memoria 
particolari raccontati in parti e perfino in 
numeri diversi della rivista. Grazie, è 
un'attenzione che non pensavo di merita¬ 
re. Non esiste una regola d'oro per stabi¬ 
lire la quantità di memoria virtuale da as¬ 
segnare, a un particolare computer o in 
presenza di una determinata quantità di 
RAM La cosa è tanto più evidente se si 
considera come e a che cosa lo swap file 
serve. 

Quando la memoria RAM si avvicina 
alla saturazione, il sistema operativo libe¬ 
ra una parte della stessa per fare posto a 
nuove applicazioni da caricare. Ma il codi¬ 
ce non viene gettato via, bensì 'parcheg¬ 
giato - . per cosi dire, un'area privilegiata 
dell'HD. la memoria di swap, appunto, da 
cui il sistema operativo sarà capace di re¬ 
cuperarla, in maniera sicura e indirizzata. 
E' ovvio che, quindi, più ampia è 
quest'area, maggiore sarà la velocità di 
gestione delle applicazioni, in prossimità 
della soglia di saturazione della RAM 
Ma è altrettanto evidente che, se il si¬ 
stema dispone di RAM di notevole peso 
(ad esempio 128 MB od oltre), è inutile 
sovradimensionare la memoria tampone, 
visto che è probabile che ad essa si deb¬ 
ba ricorrere molto più raramente che con 
macchine meno dotate. Non che succe¬ 
da poi gran che. si ruberebbe solo spazio 
sull'HD (ma per la verità, con gli HD gi¬ 
ganteschi oggi in uso un quarto di mega 
in più o in meno fa poca differenza), ma 
si tratterebbe pur sempre di rispettare 
una corretta gestione delle risorse della 
macchina. Insomma, una questione di 
stile ed educazione E c'è da ricordare 
che uno swap file di notevoli dimensioni 
prolunga, in maniera evidente, le opera¬ 
zioni dì deframmentazione. In definitiva, 
256 MB di memoria virtuale dovrebbero 
essere considerati come la misura mas¬ 
sima oltre cui è inutile insistere nelle 
operazioni di dimensionamento. 

Raffaello De Masi 


Video-CD 
ed MPEG-1 


Spett.le Redazione, 

ho letto con attenzione i Vostri articoli 
dello SPECIALE ' Masterizziamo le no¬ 
stre vacanze ' ed essendo possessore di 
scheda d‘acquisizione MATROX G200, di 
AVID Cinema e di mastenzzatore con NE¬ 
RO ho trovato entusiasmante tale possi¬ 
la 


bilità. Purtroppo nonostante numerosi 
tentativi I fino allo sfinimento UHI! I il 
mastenzzatore si è rifiutato di crearmi il 
tanto agognato VIDEOCD 
Non trova idonei i file AVI che gli pro¬ 
pongo nonostante la MATROX G200 sia 
impostata in registrazione 352 x 288 
pixel, 25 fotogrammi al secondo, rappor¬ 
to di compressione 5,2 1, velocità tra¬ 
smissione byte 1110 MB/sec. ( la scheda 
ha delle regolazioni standard e queste 
erano le più vicine a quelle da voi fornite). 

Potete indicarmi Voi, passo per passo, 
come devo fare con una MATROX G200 
e AVID Cinema per creare un file MPEG 
che NERO trasformi in VIDEOCD o sug¬ 
gerirmi a chi devo rivolgermi ? 

Complimenti, la Vostra è un'ottima 
pubblicazione. 

Fabrizio Vanzim 

G entile lettore, per creare un Video- 
CD è necessario che i file video sia¬ 
no codificati MPEG Layer 1. Se i videoclip 
non vengono codificati MPEG. Nero non 
è in grado di trattarli e non permette quin¬ 
di di creare dei Video-CD standard. L'ac- 
quisizione con la Marvel G200 registra i 
file video in un formato proprietario Ma¬ 
trox, denominato MJPG, cioè Motion 
JPEG, che ha una codifica diversa 
dall'MPEG 1. La cosa che deve fare pri¬ 
ma di dare i file in pasto a Nero è codifi¬ 
carli MPEG 1 e questo può farlo o diretta- 
mente con Avid Cinema, oppure con il 
programma LSX Encoder, che dovrebbe 
avere nel CD fornitole assieme alla sche¬ 
da. In LSX Encoder troverà anche il set¬ 
taggio standard per la creazione di Video- 
CD PAL. Troverà in ogni caso sugli help 
in linea di Nero Burning Rom e sul ma¬ 
nuale della Matrox Marvel tutte le spiega¬ 
zioni necessarie. 

Pierfrancesco Fravolini 

Spett. Redazione, lavoro con un Pili 
450 - 128 megabyte - scheda Video Bla- 
ster Riva tnt2 32 MB - scheda cattura vi¬ 
deo DC10+ di cui sono abbastanza soddi¬ 
sfatto, soprattutto per la semplicità d'uso 
del software a corredo. Ho prodotto un 
Video-CD seguendo le indicazioni di 
pag. 100 e seg. di MC maggio 99 anche 
se la qualità ottenuta non mi ha per nien¬ 
te soddisfatto. Ho pensato che ciò fosse 
dovuto ai vari passaggi e relative com¬ 
pressioni 

1) cattura video in S-VHS con DC10+ da 
videocamera digitale 

2) creazione video in formato AVI da par¬ 
te del software Pinnacle MiroVideo 

3) passaggio da AVI a MJPEG attraverso 
Xing 

Ho installato il codec Morgan per otte¬ 
nere direttamente il formato MJPEG ma 


si è presentato un conflitto con la DC10+. 

Avete nuovamente stimolato la mia 
"creatività" con il numero di settembre 
2000, ma a questo punto ho bisogno dei 
Vostri preziosi e qualificati consigli. Allego 
l'elenco dei codec della DC10+ chieden¬ 
dovi quale sia da preferire per ottenere la 
migliore qualità possibile (non ho proble¬ 
mi di spazio su hd) e quali settaggi prefe¬ 
rire per il formato MJPEG2 di LSX enco¬ 
der. 

s Cinepak codec di Radius 

✓ Indeo video 5.10 

Intel indeo(R) video Interactive 
. Intel indeo(R) video R 3.2 

✓ Intel indeo(R) video raw R 1,2 
Microsoft H261 video codec 

v' Microsoft H263 video codec 
Microsoft MPEG4 video codec VI 

✓ Microsoft MPEG4 video codec V2 

✓ Microsoft RLE 

✓ Microsoft video 1 

✓ Studio del0 plus MJPEGd61 che 
pur promettendo un Mjpeg 

mi dà sempre un AVI. come mai? 

✓ True motion rt 2.0 byDuck 
^ VDOnet VDOwave 

Vivo H.263 video codec 

Paride Ragozzino 

H a ragione: la scarsa qualità del video 
è data sicuramente dai numerosi 
passaggi che il segnale subisce. Per de- 
gradere al minimo il segnale, che dovrà 
subire in ogni caso una compressione 
molto spinta dall'encoder MPEG 1, è be¬ 
ne ridurre al mimmo le conversioni inter¬ 
ne. Innanzitutto se l'acquisizione si realiz¬ 
za attraverso la connessione digitale, è 
bene lasciare il file nel formato nativo DV, 
altrimenti è bene acquisire ad una risolu¬ 
zione di 352x288 pixel, 25 fotogrammi al 
secondo, che sono i valori previsti per i vi¬ 
deo CD. Una volta che il mio bel file video 
(in formato AVI o DV o quello che si ottie¬ 
ne) è sull'hard disk va codificato in MPEG 
1 e questo può essere fatto con il pro¬ 
gramma LSX Encoder, che lei già possie¬ 
de, scegliendo i settaggi per i Video-CD 
PAL, già presenti nel programma. 

E' inutile invece installare i codec Mor¬ 
gan per l'MJPEG, anche perché le servi¬ 
rebbero solo per visualizzare sul compu¬ 
ter i filmati realizzati con la scheda Matrox 
Marvel o Raimbow Runner. 

Se invece vuole codificare i filmati in 
MPEG ", anziché MPEG 1 può scegliere 
uno dei settaggi consigliati dal program¬ 
ma LSX. C'è da tenere presente però che 
i file codificati MPEG 2 non possini venir 
registrati su un Video-CD (che supporta 
solo l'MPEG 1) ma su un Mini-DVD, tra¬ 
mite il programma DVD ITI, come già 
detto sul numero di Settembre di MC. 

Pierfrancesco Fravolini 

MCmicrocomputer n. 210 - ottobre 2000 




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futuro. 

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può contenere un qualsiasi 
tipo di informazione e sarà solo al mo¬ 
mento della ricezione che la decodifica 
ridarà vita al messaggio originale, delo¬ 
calizzato perché grazie alle nuove realtà 
wireless poco importerà la posizione 
geografica del fornitore di informazioni 
o dell'utente finale. Tutto questo si tra¬ 
duce, nella vita di tutti i giorni, in nuovi 
modi di fare le solite cose; modi più 
semplici, più veloci e meno legati al do¬ 
ve ed al quando. 

Smau Duemila è la porta per entrare 
in questo nuovo mondo dell'lnforma- 
tion & Communications Technology. 
Un mondo in cui è sempre più impor¬ 
tante essere dentro, per non restare 
fuori; guardare avanti per non restare 
indietro. Le diciotto aree specializzate 
di Smau Duemila, organizzate nei quat¬ 
tro settori di SmauBUSINESS, Smau- 
COMM, SmauHOME e Internet World, 
saranno la vetrina ma anche la guida al 
nostro futuro. 

Il futuro a Smau Duemila 

Per ovvi motivi commerciali le azien¬ 
de che parteciperanno a Smau Duemila 
si tengono ben stretti i prodotti che 
presenteranno in anteprima. Ma al di là 
del singolo oggetto già sappiamo bene 
verso quali campi si svilupperanno le 


novità principali Sicuramente il settore 
dei computer presenterò nuovi più po¬ 
tenti modelli, ma non è in questo cam¬ 
po che vedremo qualcosa di strepitoso. 
Più interessante e più dinamico è inve¬ 
ce il settore dei Palm computer che si 
stanno avvicinando ad un altro mondo 
in forte crescita: quello dei cellulari. I 
telefonim di terza generazione, quelli 
basati sull'UMTS, saranno infatti molto 
più vicini a dei computer che non a dei 
telefoni; conversare con qualcuno sarà 
solo uno degli usi possibili, e nemmeno 
il più significativo. La navigazione da 
cellulare apre le porte ad un vero e pro¬ 
prio e-business e l'ufficio diventerà mo¬ 
bile cosi come indipendente da locali 
specifici sarà anche l'accesso all'enter- 
tainment Qualcuno tuttavia preferirà 
comunque rimanere tra le quattro mura 
domestiche. Per costoro una nuova 
scienza si sta affacciando, si chiama 
"domotica" e sta progettando la casa 
informatizzata dei prossimi anni. In 
questa nuova casa il PC sarà integrato 
in ogni elettrodomestico ed una rete 
dati li collegherà tra loro. Il frigorifero si 
accorgerà, leggendo i codici a barre 
delle etichette, dell'esaurirsi dei prodot¬ 
ti o della scadenza delle merci deperibi¬ 
li. e magari ordinerà direttamente al su¬ 
permercato le uova o il burro. Il forno a 


microonde riconoscerà il tipo 
di cibo ed accedendo ad un 
database su Internet scoprirà 
il tempo di cottura ideale. La 
TV sarà ovviamente interattiva 
e la useremo, come ben ci 
hanno insegnato i film di fan¬ 
tascienza, come monitor per 
visualizzare qualsiasi evento, 
come video telefono e come 
unità di accesso al "cervello" 
della casa. Sempre la TV sarà 
il mezzo con cui vedremo le 
foto ed i filmati delle nostre 
vacanze, tutti naturalmente 
fatti con apparecchi digitali e 
registrati su CD-Rom o DVD. 
Anche per i più piccoli il futuro 
promette bene; le nuove con¬ 
solle giochi hanno ormai su¬ 
perato la qualità dei computer 
e stanno ormai per raggiungere quella 
di una vera e propria realtà virtuale; da 
tenere sotto stretta osservazione c’è la 
nuova consolle di Microsoft che pro¬ 
mette davvero grandi cose. 

I percorsi di Smau Duemila 

Quale che sia il futuro che più vi in¬ 
teressa esplorare, il sito di Smau Due¬ 
mila e il miglior punto di partenza Visi¬ 
tate la pagina |http.//www.smaù~iTT 
magel la no/smauOO/visi tare/a ree/i n- 
dex.htm in cui potrete trovare gli itine¬ 
rari che vi guideranno attraverso le 
quattro sezioni e le diciotto aree espo¬ 
sitive. Oppure utilizzate il comodissimo 
motore di ricerca degli espositori che 
vi permette di creare un percorso per¬ 
sonalizzato in base agli oggetti ed alle 
tecnologie che più vi interessano. 


Periodo di svolgimento 

Da giovedì 19 a lunedi 23 ottobre 2000 
Fiera Milano - Largo Domodossola t 

Ingressi 

giovedì 19. venerdì 20 e lunedi 23 ottobre giorna¬ 
te riservate agli operatori Lire 30 000 |E 15,491 
sabato 21 e domenica 22 ottobre giornate aperte 
al pubblico: Lire 10.000 |E 5.161 

Orario 10- 19 


24 


MCmicrocomputer n 210 - ottobre 2000 












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• HARDWARE 


Finalmente i VAIO di Sony in Italia 




da un solo modello di ultraportatile del 
peso di soli 1,3 Kg, 

La serie F proporrà tre modelli in 
grado di distinguersi montando diversi 
tipi di processori, compresi i più poten¬ 
ti Pentium III di Intel con tecnologia 
Speed Step; mentre i display da 14 e 
15,1 pollici, accompagnati da un con¬ 
troller video ad alte prestazioni con 6 
MByte di memoria integrata, offriranno 
le ottime caratteristiche tipiche dei 
monitor Sony. Inoltre, per coloro che 
desiderano sfruttare il prodotto come 
riproduttore cinematografico, la linea F 
accompagnerà il lettore DVD con un deco¬ 
dificatore Mpeg-2 integrato e un'uscita 
video, per collegamenti su monitor o tele¬ 
visori esterni 
Se si desidera, 
l'utente potrà 
estrarre il 
lettore CD 
sostituen¬ 
dolo. nel¬ 
l'unità inter¬ 
na multifunzio- 

ne, con una seconda batteria 
Lithium-lon capace di raddoppiare l’auto¬ 
nomia da 2,5 a 5 ore Dato che il prodotto 
si presenta come una stazione portatile 
per l’editing video, sia il disco rigido sia la 
memoria ne saranno all'altezza, infatti i 
modelli monteranno hard disk fino a 18 
GByte e memorie da 64 o 128 Mbyte. La 
connettività sarà garantita, oltre dalla 
menzionata interfaccia i-link e il modem 
V90 di serie, da due porte USB e una a 
infrarossi, da una porta seriale e da una 
parallela. 

Infine, tra le opzioni, l’utente potrà sce¬ 
gliere tra una docking station e un maste- 
rizzatore CD-RW. tra un USB hub e sche¬ 
de LAN o ISDN, tutte targate Sony. I prez¬ 
zi, sono previsti tra i 3,5 e gli 11 milioni 


circa in funzione della con¬ 
figurazione. Iva inclusa. 

La serie SR per il momen¬ 
to vanterà un solo modello, 
un sub-notebook dalle 
dimensioni estremamente 
ridotte (base di appoggio 
contenuta in 25,9 x 20,9 
cm), caratterizzato da un 
display a matrice attiva in 
polisilicio da 10,4 pollici, 
questo singolare formato 
potrà realizzare risoluzioni 
in 1024 x 768 punti in 16 
milioni di colori. La sezione 
video potrà contare su un 
acceleratore grafico a 128 
bit NeoMagic con 3 MByte di memoria 
video, un disco rigido da 9 MByte. un 
modem V.90 con adattatore RJ11, una 
porta USB e ovviamente l'interfaccia i-link. 
Ma la caratteristica singolare di questo 
modello, risiede nell'integrazione di uno 
slot per accogliere i supporti di memoria 
Memory Stick di Sony. Queste memorie, 
attualmente utilizzate da fotocamere e 
videocamere digitali, sono grandi come 
dei chewing-gum e possono disporre di 
una capacità di 8, 16, 32. 64 e prossima¬ 
mente di 128 MByte. 

L’utilizzo delle piccole memorie blu potrà 
essere molteplice, infatti sarà possibile 
registrare tracce audio e trasferirle diretta- 
mente sul nuovo Memory Stick Walkman 
Sony NM-MS7, un player audio portatile 
di soli 69 grammi; oppure trasmettere 
in rete una fotografia tra¬ 
mite i cellulari 
Sony di prossi¬ 
ma generazione, 
studiati per ospi¬ 
tare le menzionate 
memorie. 

Il prezzo del sub¬ 
notebook è previsto 
a partire da 4,5 milio¬ 
ni circa, sempre Iva compresa 
Tutti i modelli Sony godono di una garan¬ 
zia annuale, con possibilità per l'acquiren¬ 
te di richiedere un pacchetto di estensio¬ 
ne del servizio fino al terzo anno, total¬ 
mente coperta dal VAIO-Link Service. In 
caso di guasto, l'utente dovrà limitarsi a 
chiamare un numero Sony dedicato all'as¬ 
sistenza VAIO e consegnare, presso il 
proprio domicilio, il computer che sarà 
restituito entro sette giorni. 

Info: 

Sony 

hvww.sonv.il 


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Dopo due 
anni dall'uscita 
nipponica e sta¬ 
tunitense. final¬ 
mente anche in 
Italia approda la 
tanto ricercata linea di note¬ 
book VAIO. Il trampolino di 
lancio sarà sfruttato proprio 
in occasione della manife¬ 
stazione di SMAU 2000, 
mentre la distribuzione pres¬ 
so i distributori e le maggiori 


catene informatiche sarà prevista a partire 
dalla fine di questo mese. 

Il nome VAIO è in realtà un acronimo di 
"Video Audio Integrated Operation", infat¬ 
ti con questa sigla, Sony identifica e 
garantisce con i suoi prodotti una comple¬ 
ta comunicazione in perfetto formato digi¬ 
tale, sfruttando l'interfaccia i-link. Questa 
porta di comunicazione a larga banda, 
integrata su tutta la linea e supporta¬ 
ta ormai da 31 compagnie, è svilup¬ 
pata sullo standard IEEE 1394 in 
grado di gestire le trasmis¬ 
sioni a ben 400 Mbit al 
secondo, mentre la porta 
USB si concede solo fino 
a 12 Mbit/s. 

La prima generazione di 
prodotti VAIO, che si 
arricchirà ulteriormente 
nei prossimi mesi, sarà 
rappresentata da due 
linee: la serie F. una fami¬ 
glia di modelli all-in-one, 
che integrano nell'unità 
di base floppy disk e 
CD-ROM o DVD- 
ROM; la serie 
SR, inizial¬ 
mente 
rappre¬ 
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26 


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Un mondo pieno di colori con le nuove soluzioni Epson 



Anche Epson non mancherà 
all'incontro annuale del 
mondo IT che si terrà questo 
mese a Milano, infatti sarà 
presente con ben tre stand, il 
cui principale si estenderà su 
una superficie di circa 750 
metri quadrati, articolando- 
si in quattro aree principa¬ 
li li: Customer Satisfaction, 


x 720 punti, saranno dotati del sistema 
Epson PerfectPicture Imaging System con 
testina Advanced Micro Piezo, per rendere 
le immagini ancora più accurate nei dettagli 
e negli ingrandimenti. Ma il miglioramento 
piu rilevante sarà sicuramente l’implemen- 
tazione dei nuovi driver, infatti il software 
permetterà un continuo dialogo tra stam¬ 
pante e computer, offrendo in questo 
modo una serie di funzioni sicuramente 
utili: la riproduzione in stampa di effetti 
(monocromatico, seppia e pergamena); la 
funzione poster, che consentirà di suddivi¬ 
dere l'immagine in 4, 9 o 16 parti; la stam¬ 
pa fronte/retro e le nuove funzioni di impa- 
ginazione per rilegatura. 

Epson Stylus Color 980 offrirà una velo¬ 
cità di 13 pagine al minuto in nero e 12,5 
ppm a colori su carta fotografica lucida 
Premium, realizzando immagini fotorealisti¬ 
che grazie alla tecnologia Ultra MicroDot e 
Variable-size Droplet, introducendo duran¬ 
te il processo di stampa micro-gocce da 


JK acquisire 

con una 
profondità colo- 

re a 42 bit, sfrut- 
tando il sistema Full Area 
RGB e raggiungere la risolu¬ 
zione ottica di 1600 x 3200 dpi, tramite la 
tecnologia MicroStep Drive. Utilizzando lo 
specifico lettore opzionale, anche la 
^ scansione di diapositive e di negativi 
non sarà un problema, infatti il modello 
B potrà realizzare scansioni precise e 
■ fedeli permesse anche dalla densità 
; ottica che raggiunge il valore di 3,4 
B Dmax. Il prodotto, compatibile con i 
1 sistemi Windows e Macintosh, sarà 
I fornito di interfaccia SCSI e USB, men- 
I tre il software a corredo sarà compo- 
■ sto da Adobe PhotoDeluxe. 
1 | XeroxBndge Pro e Adobe Photoshop 
V LE nella versione 5.0 


area dedi- 

caia all'hot- ! 

line tecnica e 

commerciale; 

un'area Business to Business con spazi Jl 
riservati ai rivenditori e partner; un'area B 
Professionale con prodotti dedicati ad ^B 
applicazioni professionali e verticali, infi- I 
ne un'area Consumer, con stampanti e 
scanner rivolti al mercato HOME e SOHO. 

E' proprio quest'ultimo settore che pre¬ 
senterà alcune novità molto interessanti 
come: la Epson Stylus Color 980, una 
mk-iet per stampe fotorealistiche e 
interfaccia di rete; la Epson Stylus Color 
680, ideale per la casa e per i computer ^ 
Macintosh grazie al suo design curvili¬ 
neo in versione Trasparent Blue, infine, lo 
scanner piano Epson Perfection 1640SU, 
dispositivo in grado di raggiungere la risolu¬ 
zione ottica di 1600 x 3200 punti 

I nuovi modelli Stylus Color, studiati per 
raggiungere la riso¬ 
luzione di 2880 


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tn. Il prodotto sarà 
commercializzato con i 
software Corel Custom Photo 5.0 e Epson 
HighQuality Images, inoltre, offrirà la possi¬ 
bilità di connessioni in rete tramite l'inter¬ 
faccia di tipo B opzionale Epson 
"a Stylus Color 680, invece, per- . 
metterà una velocità di 8 ppm ^ 
m nero e 7,7 pagine al munito I 
B a colon con una tecnologia da B 
4 picolitri. Entrambi i modelli B 
W saranno compatibili con i sistemi V 
' Windows e Mac, dato che utilizze- ™ 
ranno sia la porta parallela bidirezionale 
IEEE 1284 sia l'interfaccia Umversal 
Standard Bus 

Infine, Epson Perfection 1640SU con 
sensore Matrix CCD a sei linee, potrà 


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10 - ottobre 2000 














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Home Entertaiment e notebook ultraleggeri da Fujitsu-Siemens 




ma operativo Windows Millenium Edition 
preinstallato o in opzione, anche con la 
^ versione 2000 Professional, 

Infine, dedicate agli amanti dei note¬ 
book ultraleggeri, le nuove serie "S" e 
"B" propongono un peso rispettiva¬ 
mente di 1,7 e 1,4 Kg con un modem e 
scheda di rete da 10/100 Mbit integra¬ 
te. 


La serie S si sviluppa su un processore 
Pentium III a 600 MHz con tecnologia 
SpeedStep di Intel, 64 MByte di memo¬ 
ria espandibile a 256, un hard disk da 6 o 
12 GByte e un monitor a matrice attiva 
da 12,1 pollici per risoluzioni da 1024 x 
768 in 64 K colori. 

Il nootebook permette diverse opzioni 
di configurazione che prevedono l'utiliz¬ 
zo, nel bay apposito, di un lettore CD o 
DVD, di un masterizzatore o di un dispo¬ 
sitivo SuperDisk, oppure di una teleca¬ 
mera CCD. La serie B, con floppy disk e 
CD-ROM esterni, dispone di un proces¬ 
sore Celeron a 450 MHz con bus di siste¬ 
ma a 100 MHz, una memoria da 64 
MByte espandibile a 192 ed un disco rigi¬ 
do da 6 GByte. Date le ridotte dimensio¬ 
ni di 250 x 199 x 30 mm, il display sup¬ 
portato è un TFT da 10,4 pollici 
TouchScreen capace di sviluppare risolu¬ 
zioni fino a 800 x 600 per mezzo del con¬ 
troller video Trident con 2,5 MByte di 
Ram video. 

Le due serie sono offerte con il sistema 
Windows 98 SE o Windows NT/2000. 

Info: 

Fujitsu-Siemens 
tvww, tuntsu-siemens.con] 


Fujitsu Siemens Computer, 
in occasione della 37a edi- j 
zione di SMAU, presenta 
una serie di soluzioni 
tecnologiche dedicate al 
comoNt settore Infotamment e 
Professional. Tra le numerose novità, 
risultano particolarmente interessan¬ 
ti i nuovi prodotti integrati dedicati al 
mercato domestico come Multi- 
tainer e Activy, i personal Jetson dal 
design molto gradevole e alcuni 
modelli ultraleggeri della famiglia dei 
notebook Lifebook. 

Multitainer, dotato di un cabinet che 
ricorda il comune videoregistratore, com¬ 
bina in un'unica struttura all-in-one ben 
otto diversi dispositivi: un lettore DVD 
con uscite digitali AC3 e DTS, un CD 
player con sistema di lettura MP3, un 
Internet box definito dall'unione di un 
modem a 56 K e una scheda di rete inte¬ 
grata, una game console che sfrutta un 
acceleratore grafico 3D con gameport 
dedicata e un sistema PC con funzioni di 
fax, telefono e video conferenza 
Il cuore della sezione PC è composta da 
un processore Intel Celeron a 433 MHz 
con 64 MByte di memoria e un disco 
fisso da 13 GByte, completamente gover¬ 
nato dal sistema operativo Windows 98 
SE preinstallato. Oltre alle uscite audio 
digitali, il prodotto è provvisto di due 
porte USB, un connettore S-VHS e video 
composito, una porta parallela e due 
ingressi per il microfono. Studiato per un 
perfetto utilizzo in un ambiente casalingo, 
Multitainer è fornito di tastiera con 
mouse ad infrarossi e un controllo remo¬ 
to per le funzioni DVD e CD 
Con caratteristiche simili, il fratello 
minore Activy 300 è un 
SetTopBox studiato per 
interagire con dispositivi 
satellitari, collegamenti 
Internet, audio e video 
Infatti, grazie a due como¬ 
di slot PCI è possibile 
inserire un controller per 
la Pay-TV, un modem 


ISDN o un modem CableTV; 
mentre, sulla parte anteriore è consen¬ 
tito ospitare un lettore per SmartCard, un 
lettore CD-ROM o DVD. 

La sezione PC è composta da un pro¬ 
cessore Celeron o Pentium III, uno slot 
per memorie DIMM da 256 MByte. un 
disco rigido da 4 a 20 GByte e una 
scheda di rete Ethernet da 10/100 
Mbit. Il sistema offre numerose 
interfacce per collegamenti a qual¬ 
siasi periferica: un'uscita VGA, due porte 
USB. una presa SCART in/out, un’uscita 
video composito e S-VHS. Infine, per 
coloro che desiderino sfruttare il proprio 
filmato DVD con ascolti stereofonici in 
5.1, Activy 300 offre una scheda audio 
con uscite digitali AC-3/MPEG2. 

La nuova gamma EASY PC JETSON, 
caratterizzata da un ottimo design e da 
un colore argento satinato, propone una 
soluzione personal decisamente versati¬ 
le. Il cabinet, ad esempio, è studiato per 
un uso sia orizzontale che verticale o 
addirittura per collocamenti a 
parete, mentre, la tastiera 
wireless con touchpad integra¬ 
to e le quattro porte USB, ren¬ 
dono il PC estremamente pra¬ 
tico La potenza di calcolo e 
espressa da un processore 
Celeron a 566 MHz o 
Pentium III a 733 MHz con 
bus-dati rispettivamente da 
66 e 133 MHz, mentre 
la memoria di base da 
64 MByte è espansibi¬ 
le fino a mezzo Giga II pro¬ 
dotto integra un processo¬ 
re da 64 bit con RAM- 
DAC da 230 MHz. un 
DVD-ROM con una velo¬ 
cità di 6X, una scheda di 
rete e un modem. 

JETSON è proposto con il nuovo siste- 


30 


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Monolith Italia presenta novità nel campo dei monitor 


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a cristalli liquidi e dei notebook 


Numerose saranno anche 
quest'anno le novità con cui 
audizione MONOLITH Italia sarà pre¬ 
sente a SMAU 2000 (Pad. 12 stand C09). 
L'evento sara' inoltre l'occasione per pre¬ 
sentare in anteprima le n ovità del sito 
Internet Iwww. monolith. iti che riguarde¬ 
ranno m particolare l'introduzione di avan¬ 
zati servizi online per i rivenditori. 

Le più importanti novità di prodotto 
caratterizzeranno innnazitutto il settore 
dei notebook all-in-one GEO FocusTM, 
che, dopo aver riscosso un considerevole 



successo di mercato con la serie 320, 
verrà completamente rinnovata con l'arri¬ 
vo della serie 340. 

GEO FocusTM serie 340, infatti, oltre ad 
un nuovo look, sarà equipaggiato con i 
processori dell'ultima generazione e pre¬ 
senterà importanti novità anche livello 
costruttivo. 

Nell'area sei portatili high-end, sarà in 
esposizione la nuova linea GEO E- 
motionTM sene 920, una delle piu' avan¬ 
zate interpretazioni del concetto di desk¬ 
top replacement. GEO E-motionTM serie 
920 sarà dotato di una sezione video equi¬ 
paggiata con 16 MB di SGRAM e di ATI 
RAGE MOBILITY 128, un acceleratore 
grafico AGP 2X di quarta generazione in 
grado di assicurare prestazioni nella grafi¬ 
ca 2D e 3D paragonabili ai più evoluti 
sistemi desktop. Un display da 15" in 
grado di operare sino alla risoluzione di 
1400x1050 completa la dotazione di que¬ 
sto all-in-one. che si pone all'attenzione 
del mercato come computer portatile 
ideale per tutti coloro che cercano poten¬ 
za di calcolo e performance senza com¬ 
promessi. 

Sempre nell'ambito della rassegna mila¬ 
nese, MONOLITH Italia presenterà anche 
l'intera gamma di monitor LCD GEO 
Vision, linea di display a cristalli liquidi da 



12 a 18". Caratterizzati da un elegante 
design, elevati standard qualitativi ed un 
ingombro ridotto, i monitor GEO Vision 
rappresentano la soluzione ottimale per 
tutti coloro che utilizzano applicativi in 
ambito CAD, nella grafica professionale o 
anche per chi necessiti semplicemente di 
un display in grado di coniugare massima 
qualità e dimensioni contenute. 


Info: 

Monolith Italia 
Viale Liguria 18 
20160 Peschiera Borromeo 
Ivivw monolith il 


NETWORK 


ADSL, Wireless e LAN Telephony in prima linea nell'offerta 3Com 


nau 

emha 


3Com Italia, azienda leader 
nel settore della connettività 
per il mercato Consumer e 
delle Piccole e Medie 
Imprese, presenterà durante 
la prossima edizione di 
Smau la propria ampia gamma di solu¬ 
zioni innovative e radicalmente semplici, 
incentrate su tecnologie all'avanguardia 
quali ADSL. Wireless e LAN Telephony 
Presso gli stand dell’azienda (padiglio¬ 
ne 16/11, stand C07/D08, C03/D06) saran¬ 
no mostrate le ultime soluzioni marcate 
3Com, in grado di offrire ad ogni utente 
una connettività all'insegna delle migliori 
prestazioni e di una estrema facilità 
d'uso. 3Com sarà inoltre presente all'in- 
terno della Fiera con altre postazioni, presso 
stand di aziende partner quali OPC LAN 



(Pad. 16/11), Tin.it (Pad. 15/11), Matrix 
(Spazio Pianeta Internet) e Gruppo Editoriale 
Futura (Pad. 11). 

La strategia dell'azienda è incentrata 


sul concetto di Radicai Simplicity, 
ovvero la capacità di fornire prodotti 
e soluzioni di networking caratterizza¬ 
ti da grande semplicità d'installazione, 
uso e manutenzione, oltre che da pre¬ 
stazioni elevate. 3Com offre al mer¬ 
cato Consumer e alle Piccole e 
Medie Imprese soluzioni business 
complete, scalabili e innovative che 
sfruttano le competenze nel 
networking di 3Com. i partner di cana¬ 
le dell'azienda le relazioni di consulen¬ 
za e-business strategica 


Info: 

3Com Italia S.p.a. 

Via Michelangelo Buonarroti 1 
20093 Cotogno Monzese IMII 
Ewwvjcam.il 


32 


MCmicrocomputer n. 210 - ottobre 2000 






















Speaker* - vide rande ol 
multimedia speakers and Systems 


ergonomie 


design 


Multimedia *e| 

keyboaid w/lioci 


Senior mouse ■ w/optlcal senso' lo 
detect motlon on all surfaces CPS2 ar 


0069 Zola Predosa - Bologna,'Ital 


Piemonte, 7/f 


4 











PERIFERICHE 


Agfa presenta il nuovo software Print Service 


naul 

lEMllA 


Numerose le novità che 
Agfa presenterà al prossimo 
Smau; Punto focale della pre¬ 
sentazione sarà il nuovissimo 
software Agfanet Print 
Service , Il nuovo software, 
che può essere scaricato gratuitamente da 
Internet, permette ai consumatori di ottene¬ 
re stampe fotografiche da immagini digitali. 
Agfa lo offre in abbinamento ai suoi nuovi 
scanner e fotocamere digitali o scancabile 
gratuitamente sul sito lwww.aqfanet.coml 
Questo servizio di stampa fotografica in 
linea, spiega Agfa, è destinato al crescente 
gruppo di utenti di immagini digitali che 
desiderano avere anche stampe fotografi¬ 
che di qualità. Scanner e fotocamere digitali 
stanno rapidamente diffondendosi sia per 
uso professionale che amatoriale e Internet 
fornisce un facile accesso a uno sterminato 
numero di immagini digitali. Di conseguen¬ 
za, continua a crescere l’esigenza di avere 
stampe su carta per una varietà di applica¬ 
zioni. Con AGFAnet Print Service, Agfa 
offre una soluzione conveniente e innovati- 
_ va 



Agfa inoltre offre una nuova serie di scan¬ 
ner di elevate prestazioni SnapScan e40 è 
il primo della nuova serie "e'' di scanner 
progettati per semplificare la comunica¬ 
zione elettronica. Con la sua alta risolu¬ 
zione, e40 acquisisce documenti originali 
e, utilizzando l’esclusivo software pro¬ 
prietario ScanWise. li converte automati¬ 
camente m un formato compatibile con 
posta elettronica, elaboratori di testi, 
sistemi di riconoscimento ottico dei caratte¬ 
ri (OCR), pagine Web e programmi per l’ela¬ 
borazione di immagini. Compatibile con le 
due piattaforme Macintosh eWmdows, lo 
scanner offre connettività USB senza pro¬ 
blemi. Di classe ancora superiore sono Gli 
SnapScan e50 e ARCUS 1200; con una 
profondità colore di 42 bit e una risoluzione 
pari a 1200 x 2400 ppi. il primo fornisce la 
stessa elevata qualità di risoluzione di uno 
scanner professionale. Inoltre il produttore 
ha aggiunto nuove caratteristiche che com¬ 
prendono un modulo integrato per traspa¬ 
renti e quattro pulsanti programmabili per 
una maggiore versatilità di scansione e 
semplicità d'uso. Arcus 2000 è uno scanner 
a 42-bit che incorpora la nuova tecnologia 
Multiplate. che permette all'utente di sosti¬ 
tuire alla superficie in vetro per la scansio¬ 
ne. un supporto scorrevole, consentendo 
cosi l'acquisizione diretta deH’immagine con 
un processo finalmente liberato dal feno¬ 
meno della distorsione Con 1200x2400 
ppi di risoluzione ottica e un'originale 
gamma dinamica 3.2 D, Arcus 1200 assi¬ 
cura il livello di qualità necessario per 
applicazioni professionali come il dise¬ 
gno grafico, l’archiviazione, la multime¬ 
dialità o la pubblicazione di riviste e 
giornali Saranno presenti anche due 
nuove fotocamera; la prima, la EPHO- 
TO CL 18, è una camera a doppia moda¬ 



lità. acuisendo immagini fisse e video. 
Palmare, conveniente e facile sa usare è 
dotata di spina di uscita minivideo universa¬ 
le e interfaccia USB Ancora, Agfa lancia 
allo Smau una nuovissima fotocamera digi¬ 
tale. la EPHOTO CL 20. a doppia modalità, 
"pronta alla stampa". Gli utenti infatti, oltre 
all’acquisizione di immagini digitali fisse o 
video, possono scegliere anche l'opzione di 
stampa. La nuova ePhoto infatti è equipag¬ 
giata con un tasto PhotoPrint. Con questo 
tasto le immagini possono essere inviate 
immediatamente al software AGFAnet 
Print Service dove possono essere subito 
trasmesse ad un fotolaboratorio per il tratta¬ 
mento fotofimshing. La ePhoto CL20 offre 
una risoluzione di 1024 x 768 (XGA) con 
una risoluzione massima di 1,3 megapixels 
|MP) utilizzando il software Agfa 
PhotoGeme. Agfa sarà presente al prossi¬ 
mo Smau anche con l'ultimo modello di 
plotter AgfaJet Sherpa, una stampante pie¬ 
zoelettrica per la produzione professionale 
di poster di alta qualità, che, con il server 
Rip PostShop 5.0, in grado di adattarsi a 
qualsiasi flusso di lavoro. 

Info: 

Agfa 


l.vvvvv agianet co/rl 


• SOFTWARE 


Edisoftware cavalca l'Onda nell'Oceano 


Inaul 

EM11A 


Edisoftware (Padiglione 19 - 
Posteggio D09). la società 
genovese produttrice di gestio¬ 
nali in ambiente Windows 
rivolti alle Piccole e Medie 
Imprese, ha in serbo novità di 
grande rilievo per SMAU 2000. 
I visitatori della manifestazione potranno 
seguire le dimostrazioni di ONDA. OCEA¬ 
NO e l’anteprima di ONDA2001, il nuovo 
prodotto che verrà presentato al mercato 
proprio in occasione della vetrina Smau. 


ONDA è il primo gestionale prodotto da 
Edisoftware, è un applicativo dal consolida¬ 
to successo che vanta oltre 4.000 installa¬ 
zioni in aziende di piccole e medie dimen¬ 
sioni. Progettato in ambiente Windows utiliz¬ 
zando strumenti di sviluppo standard (Visual 
Basic, Access, Crystal Reports), ONDA uni¬ 
sce stabilità e completezza funzionale in 
sedici moduli perfettamente integrati e mol¬ 
tissime personalizzazioni e Add-on comple¬ 
tamente conformi all'applicativo standard; a 
SMAU 2000 ONDA sarà presentato nella 


versione Euro Compliant, già provata da 
alcuni mesi presso un ristretto numero di 
"utenti pilota". 

OCEANO è il gestionale che Edisoftware 
propone alle medie imprese; per lo sviluppo 
di questo progetto la software house geno¬ 
vese ha avviato una stretta collaborazione 
con Microsoft. Il risultato è un prodotto ade¬ 
rente ai più recenti standard proposti dal 
mondo Windows e agli ultimi dettami tec- 

Continua a pag. 36 


34 


MCmicrocomputer n. 210 - ottobre 2000 
















Tel. 051 - 96.96.79 
Fax 051 - 96.96.71 


1 1 1 '/‘.'.V 111 TmTTTTTTTI i i ffiff 11 Ali 

lìiTiUK'Till'i'iuiwiiiuiili'ifjiliili 


SISTEMA AUDIO ACS S4 


SISTEMA AUDIO ACS 33 


Il suono allo 

STATO DELL’ARTE 


SISTEMA AUDIO ADA 180 


□o 5ENNHEISER 


LANSING 


LAfNISIfNIG 


DIFFUSORI AUDIO ACS 22 


VkleoLogic 


«I»» M 


Importatore per l'Italia: 
Albatros Multimedia 
Via G. Pastore 14/C 
40056 Crespello (80) 


PRESENTI A 

SMAU 

2000 

PADFGU0FEE11 

STAND l 04 


Oggi, la musica di domani 



CONSULTING & 






















Segue da pag. 34 


nologici: pronto per Windows2000, utilizza 
la nuovissima tecnologia COM/COM+ e 
accede al database SQL Server attraverso 
la modalità ADO.Una delle novità introdotte 
in OCEANO è il navigatore: si tratta di uno 
strumento che, avvalendosi di 
un’interfaccia simile ad Explorer, 
consente di spostarsi agevolmente 
nel database effettuando visualizza¬ 
zioni d'insieme oppure spostandosi 
nel singolo dettaglio. OCEANO 
contiene 30 moduli creati per sod¬ 
disfare le esigenze funzionali delle medie 
imprese, suddivisi in aree di competenza 
aziendale: Contabile e Amministrativa, 
Finanziaria, Vendite, Acquisti, Magazzino e 
Logistica, Produzione e Contabilità 
Analitica. L’applicativo nasce già pronto per 
la gestione dell’Euro. ONDA2001 è, infine, 
il nuovo gestionale che la software house 
genovese presenta in anteprima nell’ambi¬ 
to della vetrina SMAU. ONDA2001 è un 
prodotto in ambiente Windows di seconda 
generazione, che si rivolge al target di uten¬ 
za di ONDA (piccole e medie entità), pre¬ 
sentando una base tecnologica di sicuro 
interesse: sviluppato in Visual Basic. Il 
software adotta il database MSDE 
(Microsoft Data Engine) ed il gestore delle 
interrogazioni Crystal Reports. ONDA2001 
è compatibile con la gamma di prodotti 
Windows 2000 e consente l’integrazione 
con applicativi Windows grazie all’utilizzo 
della tecnologia COM/COM+. Il prodotto è 
stato inoltre potenziato da TDP, uno stru¬ 
mento che consente di personalizzare l'ap¬ 
plicazione in funzione delle necessità dell’u¬ 
tente. evitando di intervenire sui codici sor¬ 
genti del prodotto. 

Info: 

Edisoftware _ 

lYWW.edlSQltWdlQjtl 


PERIFERICHE 


Una raffica di novità da Oki 


smaul 

InilfcUMlA 



In occasione di SMAU, OKI 
presenterà la nuova gamma di 
stampanti con tecnologia LED 
OKIPAGE Serie 14. disponibi¬ 
le in quattro diversi modelli: 
itiom i4e, 14ex. 14i e 14i/n. Le 
nuove stampanti, progettate per il singolo 
utilizzatore professionale e i gruppi di lavo¬ 
ro. sono in grado di gestire il flusso operati¬ 
vo in modo veloce, efficiente ed affidabile, 
assicurando sempre alta qualità dei risultati 
ed elevate prestazioni. La velocità a cui 
operano le quattro stampanti è di 14 pagine 
al minuto, mentre la risoluzione di stampa 
è pari a 600 x 1200 dpi ad eccezione del 
modello 14e la cui risoluzione è di 300 x 
1200 dpi. Le OKIPAGE 14e e 14ex sono 
dotate di 4 MB di memoria RAM, mentre i 
modelli 14i e 14i/n vengono forniti con 8 
MB standard: opzionalmente, le stampanti 
della Serie 14 possono raggiungere una 
memoria RAM massima di 32 MB. Tutti i 
modelli sono dotati di una porta parallela e 
di una USB, mentre l'interfaccia RS232C è 
disponibile opzionalmente. La OKIPAGE 
14i/n è inoltre dotata di una scheda di 
rete Ethernet 10/100 Base-TX, che ne 
consente il collegamento in rete. Per quan¬ 
to riguarda la gestione della carta, tutti i 
modelli vengono fomiti con un cassetto da 
250 fogli standard, a cui può essere aggiun¬ 
to un vassoio opzionale da 500 fogli. 

Novità di SMAU 2000 sarà anche la stam¬ 
pante a trasferimento termico DP-7000, in 
grado di realizzare stampe a colori con qua¬ 
lità fotografica in formato A3+, con una 
risoluzione massima pari a 2400 punti per 
pollice. Destinata all’Impiego sia in ambien¬ 
te Macintosh che Windows, questa nuova 
stampante si rivolge ad un'utenza di tipo 
professionale e. in particolare, a tutti coloro 
che operano nel mondo della grafica, della 
pubblicità e della pre-stampa. Con la nuova 
DP-7000 è possibile realizzare stampe con 
colori brillanti e un'alta definizione delle 
immagini, raggiungendo una qualità parago¬ 
nabile a quella della stampa offset. Inoltre, 
le speciali cartucce "oro", "argento” e 
"bianco opaco" consentono di impreziosire 
le stampe, creando documenti originali 
senza porre limiti alla creatività. 

Fax e dispositivi multifunzione 

Una novità di grande rilievo riguarda la 
gamma di fax OKI a tecnologia LED. Con 
l’introduzione dei nuovi modelli di Internet 
fax OKIFAX 5750 e 5950, OKI rivoluziona il 
concetto di fax rendendo disponibile la tec¬ 
nologia "Fax Over IP". Grazie all'opzione 
Internet fax, gli OKIFAX 5750 e 5950 sfrut¬ 
tano tutte le potenzialità del nuovo proto- 


OKI 




Entrate 

senza restarne bloccati! 




Parlano 


Entrate 

senza restarne bloccati! 


collo T.38 per consentire agli utenti di invia¬ 
re fax via Internet in tempo reale, al contra¬ 
rio di quanto accade utilizzando i tradizionali 
protocolli "store-and-forward”. Con i nuovi 
Internet fax di OKI è inoltre possibile otte¬ 
nere, sempre in tempo reale, la conferma 
dell’awenuta ricezione del fax, a patto che 
anche il sistema ricevente supporti il proto¬ 
collo T.38 L'impiego dei nuovi OKIFAX 
5750 e 5950 elimina, quindi, la necessità 
di una o più linee dedicate alla trasmissio¬ 
ne e ricezione dei fax, con un notevole 
vantaggio in termini di riduzione dei costi, 
anche per quanto riguarda l’invio di fax a 
lunga distanza. Tra le altre caratteristiche di 
questi nuovi modelli, progettati per soddi¬ 
sfare al meglio le esigenze dei gruppi di 
lavoro, sono da sottolineare la velocità di 
scansione del documento, di 3 pagine al 
secondo per l'OKIFAX 5750 e di 1,5 per il 
modello 5950, e la risoluzione di stampa, 
particolarmente elevata, di 600 dpi. 

Altre due novità nell'ambito dell’offerta 
fax e multifunzione proposta da OKI sono 
l'OKIFAX 4550 e l’OKIFAX 550mf. Il primo 
è un personal fax in grado di offrire ottime 
prestazioni ad un costo contenuto. Dotato 
di un modem da 33,6 kbps. che garantisce 
un'elevata velocità di trasmissione, dell’op¬ 
zione ISDN e della funzionalità Internet 
faxmg (Fax2Net), l'OKIFAX 4550 risulta 
ideale per un impiego professionale negli 
uffici e per gli utenti SOHO. OKI propone, 
inoltre, la versione ISDN di questo modello, 
che consente di sfruttare tutti i vantaggi 
offerti dalle linee digitali, operando con 
modalità di trasmissione G4. 

L’OKIFAX 550mf è un dispositivo multi- 

Contìnua a pag. 38 


36 


MCmicrocomputer n. 210 - ottobre 2000 



















□e SENNHEISER 

VklcoLogic 

KiìiiÉ^ 


LANSING 


Tel. 051 - 96.96.79 
Fax 051 - 96.96.71 


Bs^iTiiTì^iìEitnrìl 


y *y rin lAU 


Importatore per l'Italia: 
Albatros Multimedia 
Via G. Pastore 14/C 
40056 Crespellano (BO) 


Oggi, la musica di domani 


NOiiVJmnwMOD 
« oNinnsHOJ. 































Segue da pag. 36 


funzione a tecnologia ink jet che offre, in 
un'unica soluzione, sette differenti funzioni: 
telefono, fax, stampante monocromatica, 
fotocopiatrice, scanner, PC-fax e, grazie ad 
una cartuccia opzionale, anche stampante a 
colori. Si tratta di un modello destinato ad 
un uso di tipo personale, ideale, quindi, per 
tutti coloro che lavorano da casa o in piccoli 
uffici. 

Soluzioni per la telefonia IP 

Uno spazio all'interno dello stand OKI sarà 
dedicato alla nuova gamma di prodotti per 
la telefonia IP, che comprende i sistemi 
BV1250 e BV7000 Internet Voice Gateway 


e il VolP-TA, per la trasmissione della 
voce sulle reti che sfruttano il protocollo 
IP. BV1250 e BV7000 Internet Voice 
Gateway sono due sistemi Voice Over IP 
che consentono di effettuare chiamate 
telefoniche vocali utilizzando le infra¬ 
strutture delle rete globale Internet, con un 
notevole risparmio in termini di costi, senza 
dover rinunciare alla qualità offerta dalla 
rete telefonica tradizionale. I sistemi opera¬ 
no unitamente alle infrastrutture già pre¬ 
senti, collegando i centralini analogici di tipo 
PBX esistenti con le reti digitali per la tra¬ 
smissione dati tramite la rete Internet o le 
reti aziendali Intranet e interaziendali 


Extranet, senza richiedere l'installazione di 
un server addizionale o di software aggiun¬ 
tivi. 

Il nuovo VolP-TA a singolo canale forni¬ 
sce, invece, un percorso flessibile ed eco¬ 
nomico per le aziende di piccole e medie 
dimensioni che intendono integrare le fun¬ 
zionalità vocali nell'ambito delle loro reti esi¬ 
stenti per la trasmissione dati. 

Info: 

Oki Systems S.p.A 
Il Girasole 3 05B 
20084 Lacc hiarella IMil 

lYMY.QLul 


• MOTHERBOARD 


ASUSTeK Computer: una cascata di nuove motherboard 


C 

Idu 


lEWllAf! 


ASUSTeK Computer Ine. 
(ASUS), Azienda leader nella 
produzione di componenti e 
prodotti tecnologici di qualità, 
in occasione della 37° edizione 
3 7 * t d i z i o n e di SMAU presenterà rilevanti 
novità che interesseranno pra¬ 
ticamente tutte le diverse facce dell'attività 
dell'azienda: dalle mainboard ai notebook, 
dalle schede video ai lettori CD-ROM, DVD- 
Rom ed alle saoluzioni di Broadband 
Communication. Nell'ambito delle mother¬ 
board, mercato nel quale ASUS è da anni 
indiscusso leader mondiale, le soluzioni in 
mostra a SMAU 2000 saranno numerose e 
riguarderanno le piu recenti famiglie di pro¬ 
cessori Intel ed AMD. Per il nuovissimo 
Pentium IV verrà presentata la board ASUS 
WMTA, basata su chipset Intel 'Tahama', 
mentre per il Pentium III farà ufficialmente il 



suo 

to la ASUS CUV266, con 


chipset VIA PX 266, in grado di montare le 


memorie di tipo DDR. Basata invece su 
AMD 760, verrà introdotta la nuova scheda 
ASUS A7M266 per slot A, mentre con la 
CUSI-FX (chipset SiS630) arriveranno le 
schede ad alta integrazione, vale a dire 
mainboard dotate di VGA, LAN ed Audio 
'on-board' Sempre sul fronte motherboard, 
verrà presentato l'ASUS iPanel, un drive 
bay-box di facile accesso dotato di porte 
frontali per l'I/O, status LED ed un apposito 
alloggiamento per hard disk drive opzionali. 

Saranno presenti, ovviamente tutti i server 
della linea AP 

Info: 

ASUS COMPUTER INTERNATIONAL 
IAmericaI 

6737 Mowry Avenue. 

Mowry Business Center Building 2, 

Newark. CA 94560, U S A. 


• SOFTWARE 


Seagate e il Software Gestionale 


-, Seagate Software, leader 
«l^ r l 1 nella Business Intelligence 
lU&IVi 1 con oltre sette milioni di licen- 
• ». A 1 ; . I ze vendute, sarà presente a 
SMAU 2000 con la sua sene 
)?• i o i z i o m e scalabile e integrata di stru¬ 
menti e applicazioni per la 
Business Intelligence Le soluzioni presen¬ 
tate da Seagate Software, indirizzate alla 
piccola, media e grande impresa, compren¬ 
dono Seagate Crystal Reports, Seagate 
Info e Seagate Holos.Giunto alla versione 
8, Seagate Crystal Repots e oggi lo stru¬ 
mento di reportistica più diffuso al mondo 
e costituisce lo standard di fatto in questo 
mercato Le elevate prestazioni nella 
gestione dei report e una solida architettu¬ 
ra basata sul Web rendono Seagate Crystal 


Reports 8 uno strumento per il reportmg 
efficace e potente e. allo stesso tempo, 
dinamico e di semplice utilizzo. In grado di 
offrire una perfetta integrazione con l’am¬ 
biente Microsoft, Seagate Crystal Reports 
8 rappresenta la soluzione ideale per l'e- 
reporting in azienda e un potente strumen¬ 
to per gli sviluppatori di applicazioni 
Windows e Web. 

Seagate Info è una suite scalabile di 
Business Intelligence che consente di ren¬ 
dere disponibili e condivisibili le informazio¬ 
ni in azienda. Alle funzionalità di reportistica 
di Seagate Crystal Reports, Seagate Info 
aggiunge infatti la possibilità di effettuare 
analisi Olap e condividere le informazioni 
attraverso la rete aziendale o in ambiente 
Internet/intranet. Completa l'offerta di solu¬ 


zioni proposte da Seagate Software l’am¬ 
biente di sviluppo flessibile Seagate Holos, 
per la creazione di applicazioni di Business 
Intelligence personalizzate che richiedono 
funzionalità di analisi multidimensionale, 
analisi statistica, previsioni e data minmg. 
Queste applicazioni consentono di analizza¬ 
re e monitorare un considerevole volume 
di dati e di utilizzare le informazioni disponi¬ 
bili in azienda in modo estremamente ver¬ 
satile, permettendo di effettuare un con¬ 
trollo costante dell'attività e di tutti i pro¬ 
cessi aziendali. 

Info: 

Seagate Software 

Tel 02 7729310 

1,'Vmv seaaateso’hvare corri 


38 


MCmicrocomputer n. 210 - ottobre 2000 



















19/23 ottobre 

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• PERIFERICHE 


Lettori e masterizzatori MP3 da Waitec 






l D I Z I O * ( 


In occasione della prossima 
edizione di SMAU, Waitec 
presenterà in anteprima una 
serie di novità completamen¬ 
te rivolte al mondo della 
masterizzazione e della lettu¬ 
ra audio In formato MP3. 

Dedicato agli amanti della musica porta¬ 
tile, !'MP3 CD Player potrà leggere sia i 
supporti scrivibili e riscrivibili nel menzio¬ 
nato formato sia i normali CD musicali, 
mentre i brani con le loro specifiche 
potranno essere visualizzati sul comodo 
display LCD. Invece l'MP3 CD Recorder 
and Player, sarà un vero e proprio maste- 
rizzatore dedicato alla musica, infatti, 
potrà collegarsi ad una 
qualsiasi sorgente sia 
analogica che digitale 
e registrare l'audio su 
supporti CD-R e CD- 
RW, infine riprodurre i 
brani sia in formato 
MP3 che tradizionale. 

Per coloro che desi¬ 
derano il massimo 
dalla copia musicale, 

Waitec proporrà il 
masterizzatore porta¬ 
tile CLIPP II piccolo 
dispositivo, tramite 
CD da 8 cm, permet¬ 
terà di scrivere e 
riprodurre fino a 3 ore 
di musica anche in formato 
MP3 oppure 185 MByte di dati 
su un unico supporto. Inoltre, per garanti¬ 
re un ascolto privo da disturbi, il miniatu¬ 


rizzato gioiel¬ 
lino, sarà 
provvisto 
di un buf¬ 
fer anti¬ 
shock di 4 
minuti, eli¬ 
minando in 
questo modo le 
tradizionali interruzioni 
tipiche dei lettori CD sog¬ 
getti a shock da movi¬ 
mento. Il CLIPP sarà 
compatibile con qualsiasi 
sistema PC e MAC gra¬ 
zie alla comoda interfac¬ 
cia USB in 
dotazione. 

Lo stand di 
Waitec 
offrirà anche 
altre sorpre¬ 
se, come il 
lettore DVD 
interno 
MAMBO, svi¬ 
luppato per 
riprodurre i 
DVD-ROM o 
DVD-RW con 
una velocità 
di 16X e per 
leggere i 
normali CD¬ 
ROM a 40X. Il pro¬ 
dotto. compatibile con i 
sistemi Windows 95/98, 
sarà dotato di un gioco su 


Info: 

Waitec _ 

Iwvw. waiter;. coni 


DVD e di un softwa¬ 
re Player Surround & 
Dolby AC3 dell'ulti¬ 
ma generazione. 

Infine, tra i numero¬ 
si prodotti, il visitato¬ 
re potrà osservare i 
nuovi masterizzatori 
interni ed esterni T- 
REX e RAPTOR 
Il primo, in versione 
SCSI con 2 MByte di 
cache, permetterà 
una velocità di scrit¬ 
tura, riscrittura e di 
lettura rispettivamente 
di 16X, 12X e 40X. 
Mentre il secondo, in 
versione EIDE e SCSI, 
consentirà una piena 
compatibilità con 
sistemi PC e MAC con 
una velocità di 12X in 
scrittura, 10X in riscrit- 
tura e 32X in lettura. 



• PERIFERICHE 


Capacità mastodontiche da Maxtor 


Maxtor amplia la famiglia DiamondMax di 
dischi rigidi con nuovi formati da 80, 45 e 
40 GByte di capacità. Queste unità IDE 
risultano notevolmente performanti grazie 
all'interfaccia Ultra ATA/100 che le caratte¬ 
rizza, raggiungendo una velocità di trasferi¬ 
mento di ben 100 MByte al secondo. 

Dedicati ai personal ad alte prestazioni e ai 
dispositivi di memoria connessi in rete, i 
modelli di punta DiamondMax 80 e Plus 45 
offrono quattro piatti, ciascuno dei quali con 
una capacità rispettivamente da 20 e 15 
GByte, con una velocità di rotazione è di 
5400 RPM per il primo modello e di 7200 
RPM per il secondo. Mentre, realizzata 
sempre con la stessa tecnologia ma rivolta 


ad un mercato consumer, la ver¬ 
sione DiamondMax VL permette 
di raggiungere una capacità di 40 
Gbyte e un regime di rotazione di 
5400 RPM. Peculiarità di questo 
modello, particolarmente econo¬ 
mico, è sicuramente la presenza 
di un buffer interno da 2 MByte 
di memoria. Infine, Maxtor implementa 
anche la linea MaxAttach con il nuovo siste¬ 
ma di memoria per reti NAS 4000. La solu¬ 
zione caratterizzata da una capacità di 240 
GByte in soli 1,75 pollici di spazio su rack, 
consente una installazione e configurazione 
in meno di dieci minuti, senza alcuna inter¬ 
ruzione nel corretto funzionamento della 


rete. MaxAttach NAS 4000 é commercializ¬ 
zato al prezzo suggerito di 3995 Euro. Tutti i 
nuovi prodotti Maxtor sono attualmente 
disponibili al pubblico. 

Info: 

Maxtor 

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MCmicrocomputer n. 210 - ottobre 2000 

























Siamo presenti a: 


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DISTRIBUTORE PER L'ITALIA: Db-line srl - VIA ALIOLI E SASSI, 19 - 21026 GAVIRATE (VA) - TEL. 0332/749000 - FAX 0332/749090 - e-moil: 


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• MANIFESTAZIONI 


Parigi apre le porte alla 18 a manifestazione di SATIS 2000 


Parigi Expo, tra il 6 e 9 Novembre, sarà 
teatro della 18a manifestazione di Satis 
2000, evento che aprirà le porte a 21.000 
metri quadrati di spazio espositivo per un 
totale di 260 espositori. 

Satis 2000 sarà dedicata a tutti gli 
amanti del settore dello streaming, del 


broadband e del Web TV. inoltre, durante 
le quattro giornate i visitatori potranno 
assistere ad un completo programma di 
conferenze, che esploreranno i cambia¬ 
menti tecnologici ed economici nel 
campo dello sviluppo dei programmi 
audiovisivi su Internet e infine, potranno 


partecipare al terzo Forum Internazionale 
Multicanale del Suono, una serie di con¬ 
ferenze rivolte all'Industria professionale 
del suono. 

Info: 

iwww. satis. reeo-oiplft 


HARDWARE 


Da Philips un apparecchio all-in-one per la comunicazione 
ì su linea telefonica 



Si chiama Magic2 
Dect la nuova idea 
Philips per il merca¬ 
to fax e rappresen¬ 
ta una vera inno¬ 
vazione: un appa¬ 
recchio a carta 
comune estrema- 
mente compatto che integra 
telefono cordless (già serie DECT), scan¬ 
ner staccabile, segreteria telefonica digita¬ 


le, funzionalità e-mail ed accesso ad 
Internet. Lo scanner incorporato consente 
di acquisire testi che possono essere 
direttamente inviati via fax. 

Grazie all'accordo con un provider 
Internet, inoltre, il Magic2 Dect può anche 
inviare i fax a degli indirizzi e-mail. dove 
questi verranno visualizzati come allegati 
binari, e ricevere a sua volta della posta 
elettronica stampandola come un normale 
fax su carta comune. 


Sempre attraverso lo stesso dispositivo 
è possibile accedere alle informazioni con¬ 
tenute nei siti Internet digitandone l'URL 
sulla tastiera. Il Magic2 Dect dispone di 1 
MB di memoria , capacità di riproduzione 
a 64 tonalità di grigio, rubrica telefonica 
elettronica e funzione viva voce. 

Info: 

Philips S.p.a. 

|,vm-r. pcc pnwps. con] 


i ummum 


Da Tally la prima inkjet per modulo continuo 


Tally ha presentato la sua ultima, stam¬ 
pante: la T3016, primo ed attualmente 
unico dispositivo a getto d'inchiostro in 
grado anche di emulare le prestazioni di una 
robusta stampante ad aghi. La T3016, infat¬ 
ti, stampa sia su fogli singoli sia su modulo 
continuo a 136 colonne alla risoluzione di 
360x360 dpi ed è in grado di raggiungere la 


velocità di 2.000 cps a 10 cpi. È dotata di 
due testine da 128 ugelli con tecnologia 
Piezo a lunga durata e a inchiostro oleoso, 
per una maggiore persistenza dei caratteri 
Ideale per ambienti di lavoro mission criti¬ 
cai, la Tally T3016 garantisce un carico di 
lavoro di 60.000 pagine al mese con un 
MTBF di 10.000 ore al 42% di duty cycle 


Info: 

Tally S.r.l 
Via Borsini 
6 - 20094 
Corsico 
IMI) 

Tel. 02 
486081 
|wwv. tally ij 



• NETWORK 


Add On propone il nuovo router ISDN di Twister 


Una nuova serie di apparecchi per il 
networking arrichisce il catalogo di Add 
On: si tratta dei prodotti Twister, azienda 
specializzata in dispositivi per l'accesso 
remoto personale. Tra le nuove proposte, 
il router ISDN Twister per l'accesso a reti 
remote e connessione multipla agli 
Internet Sevice Provider. L'apparecchio 
lavora con indirizzi IP statici, consente 


un'allocazione di banda programmabile a 
seconda delle esigenze ed è interamente 
configurabile via browser; ha una E PROM 
aggiornabile e la sicurezza è garantita da 
una gestione locale delle password. Il rou¬ 
ter è dotato di porte LAN lOBase-T e 
lOOBase-T, di porta WAN ISDN con attac¬ 
co RJ-45 e supporta i piu comuni protocol¬ 
li di rete; la dotazione prevede un CD¬ 


ROM con tutto il software di gestione e 
installazione, una guida d'uso e l'alimenta¬ 
tore esterno. 

Info: 

Add On 

Tel. 02 66.98.8357 
Fax: 02 63.07.2462 

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42 


MCmicrocomputer n 210 - ottobre 2000 


























/ON-SITE^ 


COLLECT & RETURN 





PLEXWRITER 12/10/32A 
CD-Rewriter 

• 2 MB Buffer |con tecnologia BURN-Proof) 

• Interfaccia: E-IDE (ATAPI) 

. I 2x Write 

. lOx ReWnte 

• 32x Read 

• Special ON-SITE Collect&Return Service 













• HARDWARE 


Compaq: iPaq Pocket PC e nuovi modelli Armada 


Compaq presenta il nuovo 
personal tascabile su 
sistema operativo Win¬ 
dows con porta USB. 
completamente versati¬ 
le grazie agli esclusivi 
moduli di espansione, 
inoltre, amplia la linea di 
notebook Armada intro¬ 
ducendo i nuovi proces¬ 
sori Mobile di Intel con 
tecnologia SpeedStep. 

iPaq Pocket PC, palma¬ 
re dal peso di soli 170 
grammi, offre uno 
schermo TFT da 3,2 
pollici capace di suppor¬ 
tare una risoluzione di 
240 x 320 punti con 
migliaia di colori, 
garantendo una per¬ 
fetta leggibilità per 
mezzo di un sensore 
ambientale, che provvede 
a regolare automaticamente la luminosità 
del display sulla base dell'intensità di luce. 
Ma il cuore di questo prodotto, si sviluppa 
attorno a un processore Intel StrongARM 
RISC a 32 bit con una frequenza di 206 
MHz ed una memoria da 32 MByte 
Inoltre, per ascoltare i file musicali in for¬ 
mato MP3 come un normale Walkman, il 
prodotto è provvisto di un altoparlante e 
una presa audio da 3.5 mm con uscita 
stereo 

Il micro personal, studiato per fornire 
all'utente tutte le funzioni tipiche offerte 
dalla connettività in rete e GSM, è accom¬ 
pagnato da numerosi moduli di espansio¬ 
ne come: la PC Card Expansion Pack per 
connessioni wireless con posta elettroni¬ 
ca, il Web e le reti aziendali; la 
CompactFlash Expansion Pack, per inter- 


facciarsi con memorie di massa, 
schede LAN o modem; la 
scheda GPS, per sfruttare il 
sistema di navigazione satelli¬ 
tare. infine, altri moduli in fase 
di sviluppo che trasformeran¬ 
no il palmare di Compaq in un 
cellulare, in una console per 
giochi o in un piccolo ste¬ 
reo. IPaq Pocket PC. for¬ 
nito con i software 
preinstallati Micro¬ 
soft Pocket Word. 

Pocket Excel, 

Outlook. Internet Explorer e 
Windows Media Player, sarà 
dispo- 


nibile 
al prez¬ 
zo di 
Lire 1.249.000, 
mentre le espan¬ 
sioni saranno com¬ 
mercializzate a 
prezzi variabili di 
Lire 104.000 a Lire 
231.000 (IVA esclu¬ 
sa) 

Infine, Compaq 
rinnova la linea 
Armada dei modelli 
M700. M300 ed 
E500 con alcune 
novità. 

In particolare, 
Armada 700, mo¬ 
dello di punta della ' ^ 
linea, è stato potenzia¬ 
to con il nuovo Intel 




Mobile Pentium III a 750 
MHz. mentre il modello 
E500 è stato implemen¬ 
tato da un processore 
Pemtium III a 700 MHz e 
display CTFT da 15 polli¬ 
ci. 

Infine, il notebook E500 
potrà vantare un disco 
rigido più capiente da 12 
GByte, un display TFT 
XGA da 12,1 pollici e una 
maggiore potenza da 600 
MHz. I nuovi prodotti, 
offriranno anche la possi¬ 
bilità di scegliere una 
duplice installazione di 
sistemi operativi come 
ad esempio, Windows 
2000 e NT 4 0 oppure 
Windows 98 e 95. 


Info: 

Compaq 
I www Compaq ij 


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Abbonamenti ADSL per tutti con MC-link 


MC-link, quarto Internet Service Provider 
italiano, amplia l'offerta di accesso alla 
rete ADSL all’utente privato, permettendo 
collegamenti estremamente veloci e per¬ 
manenti anche tra le mura casalinghe. La 
formula ADSL@home consente di naviga¬ 
re 24 ore su 24 senza costi telefonici 
aggiuntivi, offrendo una velocità di ricezio¬ 
ne media di 128 K fino a picchi di 640 K, 
una velocità di trasmissione fino a 128 < e 
una connessione tramite indirizzo IP dina¬ 


mico. Inoltre, durante la connessione ad 
Internet, l'utente potrà tranquillamente 
utilizzare l'apparecchio telefonico senza 
ricorrere ad una seconda linea, limitazione 
tipica dei modem ISDN. 

L'abbonamento è accompagnato da una 
serie di ulteriori servizi, come la gestione 
e personalizzazione di tre caselle di posta, 
tre spazi web completi di tool di sviluppo 
e tre account dial-up RTC/ISDN. 

ADSL@home di MC-link. attualmente 


disponibile nei maggiori comuni italiani, è 
offerto al privato tramite un costo di atti¬ 
vazione di lire 360.000 e un canone men¬ 
sile di lire 99.000, se si desidera è possibi¬ 
le noleggiare un modem USB o Ethernet 
a lire 12.000 mensili. 

Tutti i prezzi si intendono IVA esclusa. 

Info: 

MC-link 
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• HARDWARE 


Toshiba: tanti nuovi Personal e Notebook belli e potenti 




Toshiba lancia sul mercato le nuove mac¬ 
chine delle serie Equium, Portégé, Satellite 
e Satellite Pro. 

Il modello Equium 3300 si presenta in 
due versioni mini-tower M e D; possono 
essere equipaggiati con processori 
Intel Pentium III da 600 a 866 MHz 
con Front Side Bus da 133 MHz e cache 
secondo livello da 256 KB, oppure con 
processori Intel Celeron TI da 500 a 
600 MHz con Front Side Bus da 66 
MHz e cache secondo livello da 128 
KB. La memoria standard è di 64 MB di 
SDRAM, espandibili a ben 768 MB, men¬ 
tre gli hard disk S.M.A.R.T. e Ultra DMA-66 
hanno una capacità che varia da 10 a 30 
GB. Ogni sistema è dotato di CD-ROM 
48X o DVD-ROM 12X, che rendono piena¬ 
mente sfruttabili i prodotti multimediali. 

Il nuovo Portégé 3480CT si caratterizza 
per un elegante case in magnesio e coper¬ 
chio argento - metallo che consente un 
migliore raffreddamento e quindi una mag¬ 
giore durata del PC Equipaggiato con pro¬ 
cessore mobile Intel Pentium III da 600 
MHz con tecnologia Intel SpeecIStepTM, 
drive hard disk da 12 GB, 64 MB di memo¬ 
ria di sistema (espandibile a 192 MB), con¬ 
trollo grafico ad alte prestazioni con 8 MB 
di memoria video e schermo TFT a colori 
da 11,3’ al polisilicio II Portégé 3480CT è 
un potente strumento che spinge in avanti 
i limiti di un portatile.permettendo, tra l’al¬ 
tro, di lavorare per un'intera giornata grazie 
alla sua batteria opzionale ad alta capacità 
con autonomia di 8,5 ore. 

I nuovi Satellite I 670CDS e 1690CDT 
sono invece pensati per quegli utenti che 
desiderano avere la migliore combinazione 
possibile di design, prezzo e prestazioni 
Questi nuovi entry level blu argento sono 
sistemi ideali come punto di partenza per i 
clienti che vogliono acquistare un note¬ 
book dal design compatto e dal prezzo 
competitivo. Nove i nuovi 
modelli della gamma 
stanno a dimostrare 
che non è necessario 
spendere chissà quali 
cifre per acquistare un 
ottimo notebool 
Il Satellite 1670CDS 
è dotato di un veloce 
processore mobile 
Intel Celeron da 550 
MHz con cache di 
secondo livello da 128 KB, 
ha 32 MB di SDRAM 
(espandibile a 
160 MB), 
hard disk 

46 


S.M.A.R T da 6 GB e schermo a colori 
DSTN da 12,1 pollici in grado di supportare 
una risoluzione di 800 x 600 x 16,7 milioni 
di colon. 

Il Satellite 1690CDT è invece equipaggia¬ 
to con processore mobile Intel Celeron da 
600 MHz, hard disk S.M.A.R.T. da 6 GB. 
64 MB di SDRAM (espandibile a 192 MB) 
e display a colon a matrice attiva 
TFT da 12,1 pollici con risoluzione 
di 800 x 600 x 16,7 milioni di colo¬ 
ri. Entrambi i modelli sono dotati 
di CD-ROM 24X integrato, floppy 
disk da 3,5" e acceleratore grafico 
ACP 64 bit ATI Rate LT Pro con 4 
MB di video RAM 
Il Satellite Pro 4200 è equipag¬ 
giato con un processore mobile 
Intel Celeron da 550 MHz, 64 MB 
SDRAM (espandibile a 320 MB), 
hard disk S.M.A.R.T 6 GB. drive 
CD-ROM 24 velocità, drive floppy e 
schermo a colori DSTN da 13". 
Mentre, per coloro che desi¬ 
derano il massimo 


delle performance, è disponibile il 
Satellite Pro 4300, dotato di un 
processore mobile Intel Pentium 
III da 700 MHz con tecnologia 
Intel SpeedStep. Questo modello 
dispone, inoltre, di un hard disk 
S.M.A.R.T da 12 GB. 64 MB di 
SDRAM, DVD-ROM 6X, accelera¬ 
tore grafico a 64 bit con bus AGP 
a 2 velocità e display a matrice 
attiva TFT 14" con una risoluzione 
di 1.024 x 768 x 16.7 milioni di 
colori. 

Le caratteristiche comuni a tutti i 
nuovi modelli della serie Satellite e 
Satellite Pro comprendono il modem V90 
56 Kbps integrato per un accesso a 
Internet facile e istantaneo. Le eccezionali 
funzioni multimediali dei sistemi Satellite 
sono supportate dal chip video AGP con 8 
MB di video RAM e dal nuovo sistema 
Toshiba Bass Enhanced Sound System. 

L' Equium 2000 di Toshiba si rinnova, ma 
mantiene inalterato l'inedito design che ne 
ha decretato il successo. 

Questo PC offre le stesse prestazioni di 
un desktop in un elegante chàssis a forma 
di L di dimensioni ridotte che occupa solo 
un terzo dello spazio di un desktop stan¬ 
dard. L'Equium 2000 è dotato di un proces¬ 
sore Intel Pentium III da 650 MHz ad alte 
prestazioni, una cache di 2° livello 256 KB 
che utilizza una veloce tecnologia Front 
Side Bus da 100 MHz. Il sistema viene for¬ 
nito con hard disk Ultra DMA-66 da 6 GB, 
64 MB di SDRAM veloce (espandibile a 
256 MB), acceleratore grafico ATI Rage 
Pro con 8 MB di SGRAM, drive per fioppy 
disk e drive per CD-ROM 24 velocità attra¬ 
verso il modulo SelectBay in dotazione. Il 
display a colori a matrice attiva TFT da 15 
pollici integrato offre una risoluzione di 
1024 x 768 in 16,7 milioni di colori. Inoltre, 
il collegamento tra il display e l'unità PC è 
interamente digitale, il che consente di eli¬ 
minare i soliti intrecci di cavi, e rende le 
immagini estremamente nitide e chiare. 

’L' Equium 2000 è un sistema proiettato 
nel futuro', spiega Andrea Persegati 
(Country Manager di Toshiba Europe 
GmbH per l'Italia) 'E' un sistema presso¬ 
ché privo di cavi, perché le porte di espan¬ 
sione USB offrono il modo più rapido e 
semplice di collegare un gran numero di 
periferiche diverse al vostro sistema, e 
questo anche mentre il sistema è in funzio¬ 
ne'. 

Info: 

Toshiba 

iwwv tosnioa iti 

MCmicrocomouter n 210 - nttnhro ?nnn 


































• STAMPANTI 


Hewlett-Packard presenta una nuova inkjet dal prezzo imbattibile 


Si chiama Deskjet 640 ed è l'ultima propo¬ 
sta entry-leve! di Hewlett-Packard nella sua 
serie di stampanti a getto d'inchiostro. 

Semplicità d’uso, prestazioni ottime ed un 
occhio di riguardo al prezzo di vendita sono 
le caratteristiche che ne possono indubbia¬ 
mente decretare il successo: la Deskjet 
640 è infatti disponibile a sole 199.000 IVA 
inclusa, con cartuccia per resa fotografica 


opzionale. La stampante è dotata 
sia di porta parallela sia di attac¬ 
co USB ed è compatibile con 
PC e sistemi Macintosh. 

Semplice da installare ed 
anche da utilizzare, grazie al 
software a corredo Hewlett- 
Packard ColorSmart III, la 640 è 
particolarmente adatta a quanti si avvicinino 



per la prima volta all'uso di questo 
genere di prodotto. 

É lnfo: 

Hewlett-Packard Italiana S.pa 
W Via G. Di Vittorio 9 - 20063 
’ Cernusco sul Naviglio IMI) 

Tel. 0292124443 
Fax: 02 92122279 


HARDWARE 






Un proiettore digitale più piccolo e più luminoso 
arricchisce la gamma Kodak 

\ 


Piccolo, 
leggero ma con 
una luminosità tale da permettere una per¬ 
fetta leggibilità delle immagini in qualunque 
ambiente: sono queste le caratteristiche del 
DP2900. l'ultimo nato nella famiglia dei 
proiettori digitali Kodak. Il DP2900 utilizza la 
nuova interfaccia MI-DA DVI che integra in 


un unico connettore la possibilità di collega¬ 
mento digitale, analogico e USB II design 
compatto ne garantisce inoltre la massima 
trasportabilità Tra le altre caratteristiche, 
risoluzione XGA effettiva, potenza di 1000 
lumen ANSI, zoom manuale, telecomando, 
audio incorporato, software Kodak Image 
Manager e borsa di trasporto. Il prezzo al 
pubblico è di lire 12.300.000 IVA esclusa. 
La stessa azienda ha anche migliorato il 


precedente modello DP2000, portandone la 
potenza a 800 lumen ANSI e la risoluzione 
ad una XGA effettiva (1024 x 768) Il 
DP2000 è in vendita al prezzo di lire 
10.065.000 IVA esclusa. 


Info: 

Kodak S p A 

Tel 02 660281 _ 

|www kodak com/po/proieciorì 


• SICUREZZA 


Antivirus Symantec anche per sistemi Palm OS 


Symantec ha presentato il suo progetto 
per la prima tecnologia antivirus mai realizza¬ 
ta per sistemi palmari con piattaforma Palm 
OS. Gli stessi motori dei più noti prodotti 
antivirus della stessa casa proteggeranno i 
sistemi handheld - sempre più parte inte¬ 


grante delle reti dati aziendali - da virus, 
worm e trojan. La ricerca si concentrerà 
sulle tecnologie euristiche e su nuovi meto¬ 
di di riconoscimento dell'infezione non basa¬ 
ti sulle impronte virali, allo scopo di mantne- 
re quanto più possibili ridotte le dimensioni 


dei file impiegati, condizione necessaria nel 
campo dei dispositivi palmari. 

Info: 

Symantec Italia 
Tel 02 695521 



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• STRATEGIE 


Con Canon e NetExpress un Service on-line per la stampa digitale 


Grazie al nuovo sito costituito da Canon e 
dall'azienda olandese NetExpress b.v. sarà 
ora possibile ordinare e acquistare diretta- 
mente da casa propria o dal proprio ufficio 
una vasta gamma di prodotti di stampa digi¬ 
tale, di gadget personalizzati e di articoli di 
cancelleria Con l'inizio del mese di settem¬ 
bre Canon, in società con l'azienda olande¬ 
se, partecipa alla realizzazione del progetto 
Net Express. Grazie a questa iniziativa è 
possibile ideare, elaborare e acquistare 
un'ampia gamma di prodotti di stampa digi¬ 
tale e di piccola tipografia. Dopo l'ormai con¬ 
sueta registrazione dei propri dati, si può 
accedere a una sorta di vetrina interattiva, 
all'interno della quale il consumatore ha la 
possibilità di personalizzare il prodotto che 
intende comprare, gestendo direttamente le 
anteprime di stampa, Oiettivo di questo pro¬ 
getto è quello di creare un negozio virtuale 
che permetta di rendere gli acquisti e la 
composizione di stampati un'esperienza pia¬ 
cevole. comoda ed economicamente van¬ 
taggiosa. Il programma prevede l'affiliazione 
in cinque anni di circa 4000 centri per la 



stampa e la copia digitale che, attraverso la 
sottoscrizione di abbonamenti annuali, offri¬ 
ranno alla loro clientela un servizio professio¬ 
nale e completo. Oltre alla stampa di imma¬ 
gini e di testi che sono già memorizzati sul 
proprio hard disk, il sito permette di perso¬ 
nalizzare le stampe realizzate anche attraver¬ 
so l'utilizzo di una ricca galleria di fotografie 
e di icone disponibili on line. Chi accede a 
questi servizi può quindi scegliere tra una 
vasta gamma di prodotti come biglietti da 
visita, carta intestata, post-it, carte telefoni¬ 
che e timbri. Tra i gadgets è possibile acqui¬ 


stare mouse pad, T-Shirt, penne, cappellini 
e tazze. A tutto questo si aggiunge, natural¬ 
mente, il normale servizio di stampa di 
documenti da diversi programmi (Word. 
Excel. PowerPoint, ecc.) dei quali è possibile 
visualizzare l'intera anteprima, scegliere e 
modificare i colori, la finitura e il numero di 
copie. Il ritiro può avvenire in uno dei negozi 
Canon della catena Digicolor Point oppure in 
uno dei corner StampaQui allestiti da Canon 
all'interno dei negozi Buffetti Business. Per 
chi lo desiderasse è anche possibile ordina¬ 
re la consegna a domicilio. Nella fase di lan¬ 
cio, ogni consumatore che si registra per la 
prima volta avrà la possibilità di testare i ser¬ 
vizi offerti da Net Express, ricevendo in 
omaggio un prodotto personalizzato che 
potrà scegliere tra diverse opzioni (biglietti 
da visita, T-shirt, mouse-pad, ecc.) e nel frat¬ 
tempo potrà navigare e visionare i prodotti 
in vendita. 

Info: 

NetExpress _ 

|www net-cxpress f 


• PROCESSORI 


AMD£1 


AMD Athlon da 1.1 GHz finalmente in commercio 


La nota azienda californiana, dopo la dimo¬ 
strazione delle potenzialità di sviluppo del 
processore Athlon nella versione sperimen¬ 
tale a 1.1 GHz, avvenuta in Germania alla 
fine del primo trimestre di questo anno, ha 
finalmente annunciato l'inizio delle spedizio¬ 
ni del processore nella sua versione finale. 
Il nuovo processore da ben 1100 MHz sarà 
distribuito alle primarie case produttrici di 
computer tra cui: Compaq, Fujitsu, Fujitsu- 


Siemens, Gateway, Hewlett-Packard 
Company. IBM e Nec. Il presidente e 
amministratore delegato W.J. Sanders III, 
ha dichiarato: 'Te previsioni per il mercato 
del PC sono positive e AMD marcia verso 
l'obiettivo di raddoppiare in questo trime¬ 
stre le consegne di processori per PC della 
settima generazione, raggiungendo i 3,6 
milioni di unità e di raddoppiare di nuovo le 
spedizioni nel quarto trimestre, raggiungen¬ 


do i 7,2 milioni 
di unità". Il 
processore 
AMD Athlon da 1.1 GHz è disponibile al 
prezzo di 853 dollari, per ordinativi da 1.000 
unità. 

Info: 

AMD 

iwyyyv.arpfl.cgct 



• SICUREZZA 


Reti sicure con MGE UPS Systems 


PULSAR e COMET Extreme, neo-nati 
della linea di sistemi UPS offerti dall'azienda 
specializzata MGE UPS Systems, sono stati 
progettati per offrire alti livelli di performan¬ 
ce e affidabilità sia nel campo delle teleco¬ 
municazioni, delle reti informatiche, delle 
applicazioni Internet ed intranet sia nel 
campo dell'industria e della strumentazione 
medica. La nuova gamma di prodotti, oltre 
ad offrire una tecnologia on-line a doppia 
conversione per una migliore stabilità della 
tensione e della frequenza in applicazioni 


sensibili, è dotata di una carica batteria ad 
alta prestazione studiata per ridurre i tempi 
di ricarica, infatti, in sole due ore è possibile 
ricuperare circa l'80% dell'autonomia. 
Inoltre, il carica batteria elimina l’inquina¬ 
mento da armoniche, per mezzo del siste¬ 
ma PFC e impedisce il propagarsi del ritorno 
di energia in rete grazie alla funzionalità di 
"protection backfeed". Il collegamento ai 
server è facilitato dall'interfaccia RS232, 
mentre tramite il software Solution Pack è 
possibile automatizzare l'arresto di più ser¬ 


ver in ambienti eterogenei, supervisionare e 
gestire in remoto gli UPS. L'espandibilità è 
garantita da due “slot" di comunicazione, 
capaci di ospitare eventuali schede USB, 
SNMP e JBUS. Gli UPS PULSAR e COMET 
Extreme, sono offerti con un kit di installa¬ 
zione completo e di una guida rapida all'av¬ 
viamento. 

Info: 

MGE _ 

Iwww. maeuos.it 


48 


MCmicrocomniitnr n ?in - nrtnhro 9nnn 





















• HARDWARE 


Hard Disk sicuri con i controller RAID di Adaptec 


Adaptec propone due nuove soluzioni 
rivolte alla protezione dei dati sia sui ser¬ 
ver di fascia bassa sia sui normali perso¬ 
nal computer. La scheda RAID AAA- 
UDMA con bus PCI risulta ideale per 
workgroup che utilizzano server di picco¬ 
le dimensioni con un massimo di quattro 
unità disco ultra DMA a 66 Mb/s. Il pro¬ 
dotto offre una buona tolleranza agli 
errori, supportando i livelli RAID 0,1, 0/1 
e 5, garantendo in questo modo la parità 
delle informazioni tra ogni drive nell’array 
e la riparazione dinamica dei settori. 
Inoltre, il dispositivo è fornito con il 
software di gestione Cl/O di Adaptec 
che garantisce la gestione remota, la 
protezione del sistema operativo e la 
possibiltà di configurare un disco hot 
spare per la ricostruzione automatica dei 
dati in caso di caduta di un drive. La 
scheda è venduta al prezzo di lire 



1.025.000, compreso un kit di cavi per l'in¬ 
stallazione, manuale e software.Invece, 
per i normali PC, Adaptec rilancia il suo 
software GoBack nella sua ultima versione 
2 . 2 . 

GoBack permette con una modica spesa 
di risolvere tutti quei problemi causati da 
guasti di sistema, installazioni critiche o 
attacchi da virus, funzionando semplice- 
mente come una macchina del tempo, tra¬ 
sporta l'utente nel momemto in cui il com¬ 
puter era in perfette condizioni, evitando 
ogni volta di riconfigurare il sistema. Il pro¬ 
dotto commercializzato al prezzo di lire 
159.000 supporterà anche il nuovo 
Windows Millenium Edition di Microsoft. 

Info: 

Adaptec 

.ag apreccon) 

luWptec com/gobacH 




PROTEGGI I TUOI BENI 


ALADDIN 


Securing thè Global Village 



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VSCBfSOFT . - _ , . 

Mac OS 


0S2 -w AP f 



HASP4 

The Professional Software 
Protection System 

Ogni anno, l'uso illegale di software 
brucia circa il 50% del potenziale 
guadagno degli sviluppatori di tutto 
il mondo. 

Se la pirateria informatica colpisce i tuoi profitti, puoi ancora 
permetterti di non proteggere il tuo software, il tuo lavoro, la tua fonte 
di reddito? 

Fin dal 1984 migliaia di sviluppatori hanno usato chiavi Hasp per 
proteggere software del valore di miliardi di dollari. E ancora oggi i 
programmatori, in numero sempre maggiore, continuano a preferire 
Hasp. Questo perchè verificano giornalmente che Hasp è il sistema 
più efficace per affidabilità, sicurezza, facilità d'uso e funzionalià: 
caratteristiche oggi ulteriormente esaltate nella Hasp-4, la nuova linea di 
chiavi di ultimissima generazione.Ecco perchè HASP è universalmente 
riconosciuto (anche dai test di NSTL) come il sistema di protezione del 
software più evoluto al mondo. 

Per ulteriori informazioni o per ordinare il tuo KIT DI VALUTAZIONE 
HASP, contattaci oggi stesso o entra nel nostro sitof 


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Padiglione: 9/1 
Stand: E21 



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Servizi e Prodotti Informatici 

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• STAMPANTI 


Tally: una aghi piccola ed economica 


La T2024 è l'ultima proposta al mercato 
da Tally, azienda leader nella produzione 
di stampanti per computer. 

La T2024 è una stampante a impatto a 
matrice di punti, che per la sua incredibile 
facilità d'uso, per il suo peso e per le sue 
dimensioni estremamente contenute, si 
colloca nella fascia entry professionale. 
Adatta per un uso personale o in piccoli 
uffici, la silenziosissima T2024 è il model¬ 
lo più piccolo delle stampanti Tally, pre¬ 
senta una testina da 9 aghi con una ecce¬ 
zionale durata ed opera con una velocità 
di stampa fino a 240 cps a 12 cpi con una 


risoluzione di 244x144 dpi. 

Particolarmente versatile per 
quanto riguarda la stampa e il trat¬ 
tamento della carta, la piccola 
della Tally dispone di diversi passi 
di carattere ed è dotata di un'am¬ 
pia scelta di attributi dello stesso. 

Inoltre lavora sia su fogli singoli 
che su modulo continuo, normale 
o multi copia. Nella versione standard la 
nuova Tally monta due interfacce, una 
parallela Centronics, e l'altra seriale RS 
232C. 

Il prezzo è di 325.000 lire IVA esclusa. 



Info: 

Tally 

Tel: 02.486081 
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• DIGITAL IMAGING 


Anubis con Typhoon, un tifone di novità 



La Anubis arricchisce la gamma dei 
prodotti Typhoon inserendo in listino una 
nuova serie di Tview Tuners Card 
Typhoon, schede che consentono il tra¬ 
sferimento di immagini TV su qualsiasi 
Personal Computer o Notebook, nonché 
di ascoltare i programmi radio. 

Una importante caratteristica di queste 
schede è che non appesantiscono il nor¬ 
male funzionamento del nostro Personal 
Computer, rendendo possibile l'esecu¬ 
zione di altre applicazioni anche in con¬ 
temporanea alla visione dei programmi 
preferiti. 

La nuova serie si compone di tre sche¬ 


de, progettate anche con uscita stereo, 
tranne che per la scheda base. 

La Tview Industry Standard TV Tuner 
viene proposta a lire 105 850, mentre la 
Tview Stereo costa 118.900. 

Per venire in possesso della Tview 
RDS invece ci vogliono 137.750. 

Tutti i prezzi si intendono IVA esclusa 


Info: 

Anubis Italia S.r.l. 
Tel:0679811738 
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entra nel mercato dell'elettronica di consumo 


La Maxtor Corp ha annunciato il suo 
ingresso nel mercato dell'elettronica di 
consumo divenendo fornitore autorizzato 
di Storage per WebTV Networks Ine, una 
consociata della Microsoft Corp. Per il ser¬ 
vizio UltimateTV di Microsoft, parte inte¬ 
grante del sistema avanzato RCA DirecTV, 
la Maxtor fornirà i nuovi HD della serie 
DiamondMax 60. Cosi ha interpretato l'in¬ 
gresso del nuovo mercato il vicepresiden¬ 
te della divisione Consumer Electronics di 
Maxtor Deffenbaugh: "Il ruolo assunto dal 
Maxtor di fornire soluzioni Storage per la 
WebTV rappresenta un gran passo avanti 
nel settore dell'elettronica di consumo" 
Con il sistema esclusivo della casa califor¬ 
niana, è possibile fornire una capacità di 



memorizzazione per ogni videoregistrato¬ 
re personale fino a 60 Gigabyte. 

La WebTv integra la 
videoregistrazione 
digitale con la pro¬ 
grammazione satelli¬ 
tare, la televisione 
interattiva e le funzio¬ 
nalità internet, con¬ 
sentendo all'utente di 
fruire di un'esperienza 
globale. Ed è proprio 
in questo settore che 
Maxtor intende svol¬ 
gere un ruolo di primo 
piano nell'utilizzo di 
dischi rigidi nelle 


applicazioni interattive e multimediali nel¬ 
l'ambito dei servizi televisivi e satellitari. 

Come conferma 
Deffenbaugh, le pre¬ 
visioni sono molto 
rosee in casa 
Maxtor, dato che 
l'impiego di dischi 
rigidi nel mercato dei 
set-top box sarà pari 
a più di 24 milioni dì 
unità per il 2004. 

Info: 

Karma Italia srl 
Tel: 02.3822051 


50 























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a piazza Amendola 








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• ACCESSORI 


"Ritorno di forza" anche per il joystick 


Il WingMan Force 3D della Logitech, è il 
primo joystick dotato di tecnologia force 
feedback che mantiene le dimensioni dei 
joystick tradizionali privi di ritorno di forza. 
La tecnologia impiegata dal nuovo joystick 
aggiunge un ulteriore grado di realismo 
nella maggior parte dei giochi, mentre il 
suo design compatto aiuta a ridurre il 
disordine sulle scrivanie dei giocatori più 
incalliti. Poi la possibilità di programmare 
sette pulsanti presenti e una speciale fun¬ 
zione di controllo di movimento in ambien¬ 
ti tridimensionali, ne fanno un oggetto 
veramente immancabile per tutti quegli 
appassionati del gioco che non vogliono 


perdere ogni minima emozione. 

Il joystick comprende anche 
software Logitech WingMan, con 
quale i giocatori possono creare e 
memorizzare le impostazioni dei 
pulsanti richieste da ogni video¬ 
gioco, raddoppiare il numero di 
funzioni programmabili usando _ 

tasto shift, stampare i profili memo- ~ 

rizzati a scopo di documentazione e persi¬ 
no scaricare nuove configurazioni per 
videogiochi direttamente dal sito della 
Logitech. 

Facile da installare, grazie alla sua inter¬ 
faccia USB, il joystick viene venduto in 



bundle con il gioco 
Castrol Honda 

I SuperBike World 
Champions, gioco 
che sfrutta sapien¬ 
temente gli effetti 
di retroazione del joystick. 
WingMan Force 3D è disponibile 
dagli inizi di luglio al prezzo suggerito 
al pubblico di 169.900 IVA inclusa. 

Info: 

Logitech Italia 
Tel: 02-76115233 
\www.logitech.corr\ 


• HARDWARE 


DHI presenta i nuovi Server Hyundai e PC HComputer 


DHI Spa unico distributore 
italiano del noto marchio corea¬ 
no annuncia la nuova linea di 
server Hyundai e di PC 
HComputer. 

Per il marchio Coreano la DHI presenta il 
nuovo modello monoprocessore Korus 
KM8300 che a breve sostituirà il modello 
LSP7310, prodotto particolarmente 
aggressivo grazie al costo contenuto e alle 
ottime prestazioni. A sostituire gli attuali 
modelli Apache 7510 e 7600 sarà la linea 


•^Computer , 


tecnologia biproces- 
sore. Hyundai non ha voluto mancare alla 
realizzazione di un prodotto completamen¬ 
te nuovo adatto a soddisfare anche le esi¬ 
genze di un'utenza professionale con il 
modello della famiglia Quetzal basato su 
tecnologia quadriprocessore. Tutti i nuovi 
modelli di server Hyundai montano le 


della famiglia nuove mother board della Supermicro e 
Zephiro con vengono assemblati all'Interno di un nuovo 

case che permette 
un più facile acces- 


‘HYUNDAI 


so alle unità interne 
del sistema con elevate performance di 
potenziamento. 

Info: 

DHI S.p.A. 

Tel. 06-724 34.1 
Iwww.i Itili 


• NETWORK 


Reti private virtuali secondo Blixer 



E' stata presentata dalla 
Blixer, l'IP-VPN (IP-Virtual 
Private Network), un nuovo 
servizio che permette alle 
aziende di creare reti virtuali 
private basate sull’infrastrut- 
tura di rete IP di Blixer. Il ser¬ 
vizio si basa sulla reale con¬ 
nettività di diverse sedi di 
un'azienda per la trasmissio¬ 
ne di voce e dati in modo 
sicuro ed efficiente e con un 
rapporto costo/prestazioni 
molto conveniente. Il sistema 
introdotto dalla Blixer tende a 
migliorare la comunicazione intraaziendale 
e consente di interagire on-line con clien¬ 
ti, partner, fornitori e agenti. Il servizio 
viene gestito con Service Level 
Agreement personalizzabili, che consente 


il trasporto di un'unica piattaforma di rete 
non solo dei normali flussi dati e voce, 
ama anche dei servizi come video strea¬ 
ming , teleconferenza on demand, VolP. 
In fine ricordiamo che la VPN può essere 


gestita remotamente dal cliente 
attraverso accesso sicuro basa¬ 
to su web, per effettuare il 
monitoraggio della rete, la per¬ 
sonalizzazione ed eventuali 
modifiche. Il programma di rete 
virtuale si dimostra modulare e 
ben adattabile ad ogni tipo di 
richiesta, data la possibilità di 
orientare il servizio su diversi 
livelli che posso essere scelti da 
un ampio portafoglio di opzioni 
per rispondere meglio alle esi¬ 
genze specifiche. 

Info: 

Gunpower 

Blixer 

Tel: 02/76001 633 
iwww.bhxer.il 


52 


MCmicrocomputer n, 210 - ottobre 2000 























'HYUNDAI 

Monitors 

DeluxScan 




F990 

1600x1200 Fiat -19” 




P910 

1600x1200 -19" 


V560 

1024x768 -15” 



V570 

1280x1024 - 15" 



V770 

1280x1024 - 17" 


V790 

1600x1200 -17" 


>5$ ^ icg K ® i n 

® m <* phhs @ ® (s; 


www.dhi.it 

Tel. 06.72434.1 - Fax 06.72434312 
Via Casal Morena, 19/A - 00040 Roma 









• HARDWARE 


Ricoh Aficio FAX 5000L: il fax laser per impieghi intensivi 



Ricoh Aficio FAX 5000L sopporta pesan¬ 
ti carichi di "lavoro fax" sia in invio che in 
ricezione ed è il più piccolo e compatto 
fax laser attualmente sul mercato in grado 
di gestire documenti fino al formato A3 


La velocità di scansione di soli 1,5 secondi 
per una pagina A4 standard, è valorizzata 
dalla elevata velocità di trasmissione di 
soli 3 secondi con modem Super G3 da 
33,6 Kbps che si può dimezzare a soli 1,5 
secondi se si installa l'opzione G4 con 
modem ISDN da 64 Kbps, consentendo 
l'utilizzo di due linee telefoniche per colle¬ 
gamenti simultanei. 2 MB pari a 168 pagi¬ 
ne costituiscono la memoria standard di 
Aficio FAX 5000L, mentre con le schede 
aggiuntive si può arrivare fino a 40 MB di 
archiviazione memorira e l'apposita sche¬ 
da "Incremento Funzioni" possono portare 
la capacità massima di carta fino a 3.000 
pagine. 

Con l'apposita interfaccia stampante poi, 


Aficio FAX 5000L si trasforma in stampan¬ 
te di rete da 15 pagine al minuto con riso¬ 
luzione di 600 x 600 dpi. Aficio FAX5000L 
è anche Internet Fax: L'opzione 
Internet/Lan Fax consente di trasmettere - 
attraverso il Web - documenti cartacei, 
anche manoscritti, direttamente al moni¬ 
tor del PC destinatario, sotto forma di 
documenti allegati all'e-mail, senza impor¬ 
re alcuna scansione dei documenti stessi, 
con evidente risparmio dei costi di tra¬ 
smissione. 

Info: 

Ricoh Italia S.p.A. 

Tel: 045.81.81 500 

I www ricoh con I 


• STAMPANTI MONITOR 


Microlaser 210, la soluzione laser Genicom Display VGA da Hitachi 



Per i gruppi di lavoro 
medio-piccoli ecco che 
si affaccia sul mercato 
una nuova stampante 
di rete laser della 
Genicom, la Microlaser 
210. Molti sono i bre¬ 
vetti impiegati nella 
produzione di questa 
nuova stampante laser, 
come l'intelliprint, che 
garantisce notevoli velo¬ 
cità e qualità di stampa, oppure il 
Memory Compression Technology che. 
abbinata ad un veloce processore, forni¬ 
sce la funzionalità necessaria al gruppo di 
lavoro, il tutto in un macchina compatta. 
La stampante è capace di produrre 21 
pagine al minuto con una risoluzione 
reale di 1200x1200 dpi ed è dotata di 
Adobe Post Script, che le fornisce una 


migliore qualità di stampa per i testi e la 
grafica. L'alimentazione carta viene 
garantita da una quantità pari a 550 fogli, 
mentre l'alimentatore multibypass è di 
serie. Inoltre la ML 210 viene fornita con 
la funzione fronte retro, che garantisce 
una notevole riduzione dei tempi di stam¬ 
pa e un conseguente risparmio di spazio, 
Infine la stampante è compatibile con 
quasi tutti i protocolli di rete più diffuse le 
piattaforme server ed e anche ottimizzata 
per l'ambiente operativo IBM, mentre il 
Genicom Remote Control Software, per¬ 
mette attraverso la rete di monitoraggio, 
configurazione e controllo remoto della 
stampante. 

Info: 

Genicom Spa 
Tel: 02181873202 
|g'.nv gpniconi <| 


• SOFTWARE 


Nuova linfa per LightWave 6 con HyperVoxel 


La Db-Line mette a disposizione l'aggior¬ 
namento di HyperVoxel e la nuova funzione 
per la sfocatura di movimento vettoriale con 
la nuova versione di LightWave 6.0b. Già 
vincitore di numerosi riconoscimenti, la 
nuova versione aggiunge più di 100 nuove 
caratteristiche tra cui un motore di rende¬ 
ring più veloce, la sfocatura di movimento 
vettoriale, l'aggiornamento HyperVoxel, gli 


strumenti di mappatura UV per poligono e 
lo strumento di Texture Vmapping. Queste 
nuove caratteristiche aiuteranno i progettisti 
di giochi a fornire potenti strumenti di 
modellazione e animazione. 

Info: 

Db-Line srl 


Hitachi ha presentato un nuovo display 
VGA LCD a colori, progettato per supporta¬ 
re una vasta gamma di applicazioni, tra cui 
apparecchi portatili e applicazioni Internet. 
Il display di 8.2 pollici, ha un consumo di 
soli 0,9 W e possiede un elevato contrasto 
di 50:1 e una luminosità di 70 cd\m La 
tecnologia STN poi garantisce un’elevata 
resa cromatica a costi nettamente inferiori 
rispetto ad un equivalente TFT, Il display 
ha una risoluzione di 640x480 pixel e a 
seconda del controllore grafico impiegato 
può visualizzare più di 4096 colori, mentre 
utilizza driver multilmea per raggiungere un 
altro rapporto di contrasto e opera con una 
singola alimentazione a 3.3 V. 

Info: 

Hitachi Europe 
fax: 02\48786391 
toYm-.hiiàchi-eu.CQin 



54 


MCmicrocomputer n. 210 - ottobre 2000 




















1*01,ARIS XP-5I-’ 


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• CD-ROM 


Le tecnologie di Expert System nel nuov^ Devoto-Oli su CD-ROM 


L'edizione 2000/2001 di uno tra i più auto¬ 
revoli dizionari della lingua italiana, il 
Devoto-Oli, integra nuovi strumenti softwa¬ 
re sviluppati da Expert System, l’azienda 
italiana specializzata nel trattamento del lin¬ 
guaggio. 

Un sistema di navigazione dell'opera com¬ 
pletamente rinnovato garantisce una con¬ 
sultazione rapida e semplice anche per gli 
utenti non avvezzi all’uso di prodotti multi¬ 
mediali 

Le altre novità consistono nel pratico 
coniugatore di verbi, in grado di dirimere 


ogni eventuale perplessità relativa 
ad esempio a qualche insidioso 
congiuntivo, un ampio dizionario 
dei sinonimi e dei contrari, sche¬ 
de grammaticali sulle parti del 
linguaggio che presentano mag¬ 
giori difficoltà d'uso ed una sene 
di utilità specifiche per abbrevia¬ 
zioni, sigle, unità di misura, locu¬ 
zioni latine e nomi geografici. 

La tecnologia Point&Go di Expert System 
consente inoltre di accedere in maniera 
immediata alle informazioni contenute nel 


dizionario, nel momento di reale 
necessità: dall'interno di qual¬ 
siasi documento è sufficiente 
selezionare una parola per 
arrivare a scoprirne defini¬ 
zione e sinonimi sul 
Devoto-Oli con un clic del 
mouse. 

Info: 

Expert System S.p.a. 

Telefono 059 35.86 10 

www.expertsvstem d 



• LIBRI 



Da Talento una nuova collana di manuali tascabili 
per l'informatica personale 


Talento libri, 
divisione edito¬ 
riale della so¬ 
cietà di forma¬ 
zione Talento 
nata da una co- 
stola Bull, ha 
annunciato il 
varo di Hand- 
book, una nuo¬ 


va collana di libri tascabili per utilizzatori 
di personal computer 
I manuali pubblicati con questo mar¬ 
chio verteranno principalmente sul 
mondo Internet e Microsoft Office 2000, 
saranno caratterizzati da un prezzo molto 
contenuto e consentiranno anche agli 
utenti meno esperti di imparare a cono¬ 
scere nel dettaglio tutte le funzionalità 
degli applicativi. 


Sono già disponibili i volumi Handbook 
dedicati a Word 2000, Excel 2000 ed 
Access 2000 al prezzo di 20.000 lire 
cadauno. 


Info: 

Talento s.r.l. 

Tel: 02 579 684 1 _ 

\avm.taleniaedicaùan.canì 


• STRATEGIE 


Alleanza tra Vobis e Deutsche Post per l'e-commerce 



Raggiunto un accordo tra Vobis 
Network, branca servizi della grande cate¬ 
na informatica europea, e la divisione 
Signtrust di Deutsche Post AG per il con¬ 
trollo e la certificazione degli acquisti via 
Internet sui siti per il commercio elettroni¬ 


co del gruppo Vobis Deutsche Post 
gestirà due Trust Center, a Milano e a 
Vienna, per la gestione dell'anagrafica dei 
clienti. 

Le carte personalizzate, utilizzabili trami¬ 
te un apposito lettore di Smartcard con¬ 


nesso al PC. saranno in distribuzione nei 
punti Vobis a settembre. 

Info: 

Vobis 

Imw.ypDrsUl 


NETWORKING 


ENTERASYS 


NETWORKS- 


Il CERN passa al Gigabit Ethernet con i routers di Enterasys 


Il laboratorio europeo di ricerca 
nucleare per far fronte alle aumentate 
necessità di ampiezza di banda causate 
dalla complessità delle applicazioni 
condivise e dal crescente numero di 
sistemi collegati, ha avviato la migra¬ 


zione delle proprie infrastrutture di rete 
verso la tecnologia Gigabit Ethernet 
avvalendosi degli SmartSwitch Routers 
di Enterasys Network. Il CERN si 
doterà in particolare di apparati SSR 
8600 , 8000 e 2000 in grado di garantire 


routing full-function IP/IPX e switching 

layer 2, 3 e 4 

Info: 

Enterasys Networks 
Tel. 02892.2021 
hVM'.snwasvs.com 


co 


MCmicrocomputer n. 210 - ottobre 2000 

























con lo pjrt 



W FIERA DIFORLf 


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la tecnologia 
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Organizzata da Coinè srl 
via Punta di Ferro 
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una fiera per 

computers 
hardware 
software 
internet 
telefonia 
multimediale 
reti di comunicazione 
network for business 
l’ufficio del futuro 
stampa digitai 

la novità 

spazio musici 

dove la musica 
incontra il computer 
ed internet 






Grafie» Come' srl - Forti 













• SOFTWARE 


f 

Creare un servizio di assistenza Web con Livecare 


Icona 


Icona, società dedicata allo sviluppo di 
soluzioni di Instant Communication, pre¬ 
senta il nuovo software Livecare, svilup¬ 
pato sulla base della piattaforma OnLine 
Framework Solution, li prodotto permette 
realizzazioni di Web Cali Center, consen¬ 
tendo all'azienda di creare in breve tempo 
tutti i servizi di assistenza e supporto in 
linea, aiutando in tempo reale i propri visi¬ 
tatori. L'ipotetico cliente, che si interfaccia 
con un servizio creato da Livecare, potrà 
disporre di operatori esperti disposti a for¬ 


nire rapidamente tutte le informazioni 
desiderate su prodotti, servizi ed eventuali 
offerte sull'azienda cui si è precedente- 
mente connesso, mantenendo in ogni 
caso l'anonimato e utilizzando un sempli¬ 
ce browser. Inoltre, la proposta di Icona ci 
consente alcune interessanti personalizza¬ 
zioni come la possibilità di configurazioni 
in multilingua, di fornire statistiche com¬ 
plete sull'accesso al servizio, di creare un 
log della conversazione e di gestire fino a 
quattro clienti per ogni operatore. 


Livecare fornito in outsoursing ai clienti, 
non necessita di hardware o di software 
dedicato. Icona offre alle aziende clienti 
un canone di attivazione che include la 
configurazione-gestione del servizio e il 
training agli operatori, offerta implementa¬ 
bile con licenze annuali o mensili. 

Info: 

Livecare 
Iwww icona il 
Iwww livecare il 


SICUREZZA 


Powerware presenta il nuovo UPS interattivo 5115 



Progettato delle funzionalità solitamente riservate a 
per PC ad alte prodotti di fasce di prezzo superiori, Di 
prestazioni o ingombro ridotto, semplice da collegare 
piccoli server, ed utilizzare, il nuovo UPS è disponibile in 
il Powerware 4 versioni con potenze di alimentazione 
5115 è un da 500 a 1400 VA. 
gruppo di Garantisce 5 minuti di autonomia a 
continuità che pieno carico, correzione della corrente in 
integra molte entrata, ricarica veloce e Advanced 


Battery Management, 

Il software a corredo, con wizard d'in¬ 
stallazione, assicura lo shutdown automa¬ 
tico dei sistemi collegati ed il monitorag¬ 
gio dell'apparecchio. 

Info: 

Powerware Italy 

rvww . w 1 1 eu:pvwtn wa r emi ri 


dal 24 al 27 novembre 2000 



Jtekn 


OSHOW 

5 salone delle 

tecnologie 

informatiche 


Palermo • Fiera del Mediterraneo 


Organizzazione: INFOTRAIL via Marchese Ugo, 56 - Palermo - www.infotrail.it - e-mail: infotrail @neomedia.it 




















L1MU 

AutoCAD2000 e Internet: connubio nel nuovo millennio 



Anche AutoCAD subisce il fascino delle 
polifunzionalità offerte dalla grande rete, 
infatti Autodesk annuncia la nuova versio¬ 
ne 2000 con estensione "i" come 
Internet. 

La nota piattaforma dedicata alla proget¬ 
tazione avrà quindi nuove funzionalità che 
ne potenzieranno la comunicazione e la 
collaborazione all'interno 
di una azienda, aprendo 
l’accesso al progetto 
anche ad eventuali clien¬ 
ti. fornitori e venditori 

Le funzioni più rilevanti, 
tra le numerose imple¬ 
mentate in AutoCAD 
2000i, saranno ad esem¬ 
pio: Publish to Web, 
strumento che consen¬ 
tirà agli utenti di pubbli¬ 
care i disegni sul web 
tramite semplici wizard; 

AutoCAD Today, finestra 
interna al programma in 
formato HTML che per¬ 
metterà l'accesso diretto 


alle informazioni per mezzo di 
un portale di progettazione 
Autodesk Point A, contenente 
consigli, tecniche, notizie e 
aggiornamenti software; Meet 
Now e Hyperlink Dialog, ideati 
rispettivamente per consentire 
meeting in linea sulla rete e per 
inserire hyper¬ 
link negli 
oggetti; I- 
Drop, tecnolo¬ 
gia che per¬ 
mette di pub¬ 
blicare gli 
oggetti di un 
progetto in 
pagine web standard, 
collegando in questo 
modo 1 contenuti sul ser¬ 
ver del fornitore con il 
desktop-CAD dell'uten¬ 
te. 

Il prodotto sarà disponi¬ 
bile nella versione com¬ 
pleta al prezzo di Euro 


4.000, mentre le versioni aggiornamento 
di AutoCAD 2000, R14 e R13 saranno 
commercializzate rispettivamente ai prezzi 
di Euro 400. 800 e 1.100 (IVA esclusa) 

Info: 

AutoCad 

tvu-vv autQnesK.com/auJocaa 

tvmy zurnrtes* /I 



• PERIFERICHE 


Stampe laser fotorealistiche in rete da Epson 


Epson implementa la linea di stampanti 
laser con due nuovi modelli: la Epson 
Aculaser C2000 per riproduzioni a colori 
con un'elevata nitidezza in formato A4 e la 
EPL-N2750, stampante in bianco e nero, 
dedicata ai piccoli e medi uffici grazie alla 
scheda di rete in dotazione e una capacità 
totale di carico di 3.750 fogli. 

Epson Aculaser C2000, per mezzo della 
tecnologia Color Halftomng e Multi 
Screen Printing, consente immagini a 
colori fino ad una risoluzione di 2400 dpi, 
ottenendo sfumature morbide e realisti¬ 
che, tramite una regolazione delle dimen¬ 
sioni del dot in relazione alla tipologia del 
documento (testo, immagine o grafico). In 
particolare, le funzioni Rit sul nero e C-Rit 
per il colore, consentono una precisa 
distribuzione del toner in presenza di 
caratteri 0 linee grafiche arcuate, evitando 
spiacevoli scalettature. 

Il prodotto è offerto con 32 M8yte di 
memoria, il linguaggio proprietario 
ESC/Page Color, un'interfaccia 10/100 
Base TX e un processore RISC da 266 
MHz che assicura una velocità di stampa 
di 5 pagine al minuto a colori e 20 ppm in 
nero; mentre, la capacità di carico sfrutta 


un cassetto universale da 150 fogli e 
un cassetto per il formato A4 da 500 
fogli 

I dispositivi opzionali di cui 
può essere dotata questa 
periferica sono molteplici, 
quali un disco rigido aggiun¬ 
tivo. un terzo cassetto da 
500 fogli e la possibilità di 
stampa fronte/retro. 

Per supportare le attività di pre-stampa 
editoriale o per gestire lavori grafici in lin¬ 
guaggio PostScript, il modello è disponibi¬ 
le anche in configurazione "Adobe 
PostScript Level 3" con 96 MByte di 
memoria installata. 

Epson Aculaser C2000. compatibile con 
ambienti Windows e Macintosh, e propo¬ 
sta al prezzo di Lire 4 750.000 con un 
anno di garanzia on-site. 

Epson EPL N2750. fornita con sette 
emulazioni standard, consente stampe di 
alta qualità fino a 27 pagine al minuto con 
una risoluzione di 600 x 600 dpi, equiva¬ 
lente a 1200 punti grazie alla tecnologia 
Epson MicroGray 1200 e al processo di 
definizione dei bordi Epson BiRITech 

La versione standard, dotata di un cas¬ 


setto da 500 fogli A3/A4/B4 
e un cassetto multiuso da 
250 fogli fino al formato 
A3, può raggiungere 
una capacità di cari¬ 
co totale di 3.750 
fogli tramite il cas¬ 
setto da 2.500 fogli 
A4, opzionale. 

Il prodotto, risulta par¬ 
ticolarmente ideale per piccoli e 
medi uffici, per mezzo sia dell'interfaccia 
Ethernet 10 BaseT/100 Base TX standard 
e sia tramite il software Epson Status 
Monitor 3, che consente di controllare 
tutte le funzioni in remoto. 

Epson EPL-N2750 è disponibile al prezzo 
di lire 4 200.000 e nella versione con 
Adobe PostScript Level 3 e 48 MByte di 
memoria al prezzo di lire 4.600.000, sem¬ 
pre con un anno di garanzia on-site. 

Tutti 1 prezzi si intendono IVA esclusa. 


Info: 

Epson _ 

|.vtvvv.epsonj) 
Info-Ime 800-801 Wl 



MCmicrocomputer n 210 - ottobre 2000 


59 





































Un portale europeo per le immagini 


Oick Fof Groot Sub Offcr 

Professional Phofographer. 111 ® UK's Noi Pro MAG 




» g euiiMua 

1 PJ1 iMKWMifkMI 

Sit— ’H- CtBWS!" 

GrKélM 



Denominato con molta fanta¬ 
sia "vortale" (Portale Verticale) 
questo sito offre un'ampia lista 
di siti dedicati alla fotografia e 
all'immagine Operativo dal 15 
settembre il sito permette non 
solamente di trovare tutte le 
informazioni legate alla fotogra¬ 
fia professionale ed amatoriale, 
ma anche di condividere imma¬ 
gini e strumenti, sviluppando il 
concetto di servizi e database 


centralizzati su server, e gestibi¬ 
li in maniera semplice ed intuiti¬ 
va dal ‘lato Client" L'utilizzatore 
anche amatoriale di immagini, 
infatti, può costruire il suo 
album di famiglia sui server di 
Photoshot e, con pochi coman¬ 
di da browser, richiedere la 
stampa delle immagini su carta, 
oggetti, cappellini, magliette, 
tazze, eccetera, per poi farle 
recapitare ad amici e parenti. 



Musica 


scoprila e ascoltala 

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> mio pooplesound 

UKCAOM» 

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www.pnotosnot.coni 


Già su Web la versione italiana 
di peoplesound.com 


È uno dei piu noti e forniti siti 
Internet per la promozione di 
nuovi talenti musicali e l'ascolto 
gratuito di brani in formato Mp3 
o Reai Audio e da oggi presen¬ 
ta la sua nuova versione per il 
pubblico italiano. Basato sulla 
tecnologia proprietaria people- 
sound.com-navigator, il sito 
consente agli utenti di selezio¬ 
nare facilmente i loro generi 
musicali ed artisti preferiti, di 
scaricare gratuitamente canzoni 
in formato Mp3, o ascoltarle 


direttamente in Reai Audio, di 
creare compilation personalizza¬ 
te da acquistare su CD stampa¬ 
ti appositamente su richiesta 
ed inviati per posta a domicilio. 

La versione italiana di people- 
sound.com ospiterà anche 
brani di nuovi autori nostrani, 
permettendo loro di farsi cono¬ 
scere rapidamente dai numero¬ 
si navigatori amanti della musi¬ 
ca e di cominciare da subito a 
guadagnare con le proprie 
opere artistiche. 


/it.peoplesound.com 


) 


Scommesse on-line per la Formula 1 

formula 1 . corri 


teams drrvers | races | fun | store i history 


05 Seplembft XDO 



m m oc 

ITALY OP PREVIEW 

Wlh only tour round» oi Ih# 2000 Wodd ( hamptonthap r*m*m«ng. 
Ih» baiti* lo w»n has intw i i a d Th# tasi Euioptan iaca. Ih* 
llahan Grand Pni. i« h*ld al Monza on Saptamber (Oth and wiB 
b* crdir ai lo Ih* progrttsron ol Ih* MI* fighi 

tha circuii i« «ipacled lo «urt Mclaran ballar Ihan lhe« dotati 
nval. Imi Fhiioii and Mir.hanl .SrJuimai.hnr arn imitai qiiuuìuir lu 


Gli appassionati di Formula 
Uno da oggi potranno effettua¬ 
re scommesse particolarmente 
orginali, grazie al sito degli 
appassionati di Formulai per 
eccellenza. Su Formula1.com, 
oltre a fornire quote sulle gare 
e sui vincitori dei campionati, i 
visitatori avranno la possibilità 
di scommettere su altri specifi¬ 
ci eventi relativi alle gare. Si 
potrà scommettere su quale 
pilota avrà la migliore posizione 
o quale raggiungerà più punti o 
addirittura se arriverà fino alla 


fine della gara. Il sito fornisce 
un servizio completo ai fan del 
Gran Prix, incluso notizie e 
interviste in esclusiva con gran¬ 
di nomi aggiornate più volte al 
giorno, tutte le informazioni 
sulle squadre e le auto, incluse 
dimensioni, statistiche e storia, 
oltre che profili approfonditi sui 
piloti, complete anteprime 
delle gare e azioni in diretta 
con commento, cartine dei cir¬ 
cuiti, fotografie e dettagli, cir¬ 
cuiti interattivi e molto altro 
ancora. 


Primo portale tridimensionale al mondo 



La Geo Telecom (www.geo- 
telecom.com) provider inglese 
che offre free internet, sbarca 
in italia con il suo originale 
portale: città virtuale tridimen¬ 
sionale dove è possibile aprire 
un conto corrente dialogando 
con l'impiegato (virtuale) 
entrare in un autosalone e 
apprezzare la disposizione del¬ 


l'assetto di marcia di un’auto, 
entrare in un negozio e vede¬ 
re le ultime novità della moda 
con tanto di commessa o visi¬ 
tare il GEO WORLD TRADE. 
la fiera permanente dove si 
vedono i prodotti offerti come 
se foste alla fiera campionaria 
di Milano, con tanto di stand e 
hostess. 


c 



60 


MCmicrocomputer n. 210 - ottobre 2000 





































































HiuGO: la prima comunità interattiva 
dedicata wireless 



E' on-line HiuGO il nuovo 
ambiente wireless che sta 
costruendo in Italia la prima 
MIC (Mobile Interactive 
Community) ovvero la prima 
comunità interattiva in movi¬ 
mento. Sarà possibile connet¬ 
tersi a HiuGO in modo molto 
semplice usando un cellulare 
wap oppure, da casa, via 
Internet. Ci si ritroverà in una 
sorta di "piazza virtuale" dove 
contattare persone con cui 
scambiare direttamente idee e 


informazioni. Su HiuGO inoltre 
è possibile partecipare ai son¬ 
daggi interattivi via wap ed 
accedere ai servizi di eWAP 
compresi posta elettronica e 
sito Wap (sono circa 1700 1 siti 
creati dagli utenti sino ad oggi). 
Un motore di ricerca basato su 
una directory di siti wap (1500 
circa) consente di selezionare 
ed accedere rapidamente alla 
rete, facendo di HiuGO il punto 
di partenza ideale della naviga¬ 
zione tramite telefono cellulare. 





C'è un sito dove trovare oltre 
400 banche italiane on line con 
i relativi link, le liste dei gruppi 
bancari aggiornati, gli elenchi 
di banche con home banking e 
trading on Ime, la hit parade 
bancaria e l'osservatorio "quan¬ 
ti andiamo in banca online'. 
Inoltre migliaia di link per le 
banche all’estero con news e 
informazioni sugli istituti finan¬ 
ziari, le banche centrali e le 

I 


borse di tutti i continenti, con 
una particolare cura verso i 
paesi dell'Europa dell'Est. 
Nella sezione news articoli ine¬ 
diti, grafici, tesi di laurea e pre¬ 
sentazioni sulla banca virtuale, 
sui sistemi di pagamento on- 
line, sul Wap e sull'e-commer- 
ce. 

Entro l'anno è prevista anche 
l'introduzione di alcune forme 
di denaro digitale. 


mii wr nii iuftinn 


P0RTALIN0: il portale bancario italiano 


Finalmente ritorna il Sorriso!!! 



Dopo un'attenta selezione di 
prodotti testati e valutati positi¬ 
vamente dai Dentisti e Medici 
Chirurghi americani, una 
società italiana, la Oralhygiene 
di Alessandria, ha lanciato nei 
giorni scorsi il primo sito italiano 
dedicato esclusivamente ai pro¬ 
dotti per la bellezza e per l'igie¬ 
ne orale. ‘'CheSorriso'', questo 
il nome del nuovo sito, propone 
una sene prodotti capaci, a loro 
dire, di risolvere in pochissimo 
tempo, molti dei problemi che 


assillano la stragrande maggio¬ 
ranza degli italiani. Alito cattivo, 
denti gialli, formazione della 
placca, problemi alle gengive 
possono condizionare forte¬ 
mente il benessere di molte 
persone, i rapporti personali, 
nel lavoro e nella vita privata. 
Utilizzando i piccoli, semplici 
ma efficaci strumenti venduti 
nel sito della Oralhygiene cia¬ 
scuno di noi potrà ritrovare il 
sorriso e un alito a prova di 
bacio. 







Una sciabola per stappare 
lo Champagne? La trovate da Peck 



saps.„ ». % 




p«efc‘t lorq *to»y wyn mT+r> n 186 * 
f rancico P*rc* • *'»**•»> shop 0r-n*r. 

opanad s sten #» MUr» o*t»nng Orman 
imo* eC po*t end tmt 

on. Mr Paci 
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•Ormany «round M4*n tt» 

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**••*:• "•ai -«% t^a^ard o# m ih* CHy Mr 


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/ **' «ctant. Bui t. 

■Vi 'MfrtWO/H// •* 



Cresce il successo del sito 
iwww pecPl estensione su 
web della premiata gastrono¬ 
mia milanese, da oltre un 
secolo ritrovo obbligato di 
golosi e buongustai del capo¬ 
luogo lombardo. Oltre a con¬ 
durre il visitatore attraverso 
una ricca vetrina dei cibi piu 
prelibati e delle bevande piu 
raffinate, acquistabili diretta- 
mente via web, il sito incuriosi¬ 


sce col il meccanismo delle 
aste on-line, realizzato in colla¬ 
borazione con aucland.it. Cosi 
gli appassionati potranno 
aggiudicarsi bottiglie pregiate o 
accessori davvero unici, come 
un'esclusiva sciabola usata 
dagli ufficiali di Napoleone per 
far saltare il collo, con una tec¬ 
nica tutta particolare, a preziosi 
vini francesi, invece che alle 
truppe inglesi e prussiane. 


Mnvw.Deck.ll 


9 


MCmicrocomputer n. 210 - ottobre 2000 


61 




















































Tutto cambia: anche “le vecchie regole” ... 

Seminario Rational Software Italia 

Si è tenuto un interessante seminario organizzato dalla Rational Software Italia 
nel corso del quale Walker Royce, autore del libro “Software Project Management 
A Unified Framework” (editore Addison-Wesley, 1998), ha presentato 
“I 10 principi per un nuovo sviluppo software”. 

di Francesco Pomponio 



i dieci principi per 
un nuovo sviluppo software 


I l relatore ha messo a 
confronto il sistema tra¬ 
dizionale di sviluppo di 
software, esaminandone 
i lati deboli e ormai supe¬ 
rati dalle nuove tecnolo¬ 
gie di programmazione e 
dalla velocità imposta da 
Internet. 

Pochi infatti possono 
oggi permettersi di piani¬ 
ficare e gestire un pro¬ 
getto software utilizzan¬ 
do le cosiddette "meto¬ 
dologie" che tradizional¬ 
mente si usavano in que¬ 
ste circostanze. 

Le "sacre regole" di 
una volta imponevano di 
chiarire nella maniera più 
precisa possibile quali 
fossero le richieste che il software do¬ 
veva soddisfare, evitare di mettersi a 
scrivere alcunché prima di aver rivisto il 
progetto dettagliato, fare uso di un 
gruppo "pilota" prima di distribuire il 
software all’interno dell'azienda, avere 
una documentazione accurata, far veri¬ 
ficare la qualità del prodotto da un 
gruppo esterno a quello che l’aveva 
sviluppato, verificare tutto in dettaglio, 
e così via. 

L'avvento di Internet ha sconvolto 
tutto e ormai, anche volendo, non sa¬ 
rebbe piu possibile seguire delle regole 
così rigide nella realizzazione di grandi 
progetti. Uno dei motivi è che quando 
il progetto è terminato sono cambiate 
le esigenze e bisogna rifare tutto dac¬ 
capo, o peggio, modificare quello che è 
stato già fatto. 

In realtà, nel corso della conferenza 
ascoltavo i commenti di alcuni dei par¬ 
tecipanti e ho avuto la conferma ad 
una cosa che già sapevo e cioè che da 
parecchio tempo nessuno segue più le 


vecchie regole. Non è ragionevolmente 
possibile, tanto per fare un esempio, 
tenere una documentazione accurata 
quando ti chiedono dieci modifiche al 
giorno, o fai le modifiche o tieni la do¬ 
cumentazione. . 

Inoltre i clienti-utenti, a loro volta 
pressati dalle circostanze esterne, dai 
concorrenti e dal capo, chiedono sem¬ 
pre di più e in sempre meno tempo. 

Per questo sfido chiunque a trovare, 
dentro un’azienda, la documentazione 
aggiornata e a volte perfino a trovare la 
documentazione stessa 

Non parliamo poi di capirla, quando 
l’autore è ormai in pensione o ha cam¬ 
biato lavoro. Se ci mettiamo poi le mo¬ 
difiche che escono fuori dopo che è 
stato fatto lo studio di fattibilità, l’anali¬ 
si e la verifica del progetto, è giocofor¬ 
za rassegnarsi a "vivere alla giornata" 
tappando i buchi man mano che si for¬ 
mano. disperati e insoddisfatti, perché 
non si è ancora consapevoli che è pro¬ 
prio cosi che sarà questo lavoro nei 


prossimi anni. 

Bisognerà abituarsi a 
gestire l’ingestibile, a la¬ 
vorare quando intorno a 
noi le cose cambiano ogni 
tre mesi. 

In un processo tradizio¬ 
nale, ciò che porta via la 
maggiore quantità dì tem¬ 
po è il rilascio e la verifica 
del prodotto E' stato cal¬ 
colato che almeno il 40% 
del tempo sia assorbito 
da questa fase. In altre 
parole, i dolori vengono 
quando il vostro bel pro¬ 
gramma, ben studiato e 
documentato a regola 
d'arte si scontra con la 
dura realtà. 

La nuova visione delle 
cose proposta da Royce cerca di farsi 
una ragione di quelli che spesso sono 
percepiti come inconvenienti e propo¬ 
ne modi diversi per superarli o per con¬ 
viverci il meglio possibile. 

Con i suoi suggerimenti, che preve¬ 
dono l'utilizzo di tutte le moderne tec¬ 
niche di sviluppo, non ultima la pro¬ 
grammazione per oggetti, sarà possibi¬ 
le ridurre i tempi dedicati alle attività 
che consumano più tempo, ad esem¬ 
pio il test, e dedicare quindi più tempo 
all'integrazione dei team di sviluppo, a 
fare in modo che la comunicazione fra 
di essi sià la migliore possibile (in realtà 
è proprio su questo punto che cadono 
molti progetti, non solo software, e si 
assiste a componenti, come per esem¬ 
pio parti di macchinario, che non si 
adattano alle altre). 

Come pure a parti di software che 
all’interno dello stesso programma 
hanno un'interfaccia utente dal com¬ 
portamento completamente differente 
pur eseguendo operazioni dello stes- 


62 


MCmicrocomputer n. 210 - ottobre 2000 




Nella foto M' Walker Royce. relatore e autore del volume 


so tipo. 

I prodotti distribuiti dalla Rational 
Software consistono in un insieme di 
programmi che facilitano la gestione di 


I prodotti Rational 

Rational Suite AnalystStudio 
Un insieme di prodotti dedicati all'ana¬ 
lisi 

Rational Suite Development- 

Studio 

Per lo sviluppo 

Rational Suite TostStudio 

Dedicali alle problematiche della verifi¬ 
ca del funzionamento dei programmi 


Comprende applicativi necessari alla 
verifica delle prestazioni del prodotto 
software, specialmente in condizioni 
di superlavoro, come succede ad 
esempio ai programmi che gestiscono 
le transazioni in linea di molti siti Inter¬ 
net di e-commerce. 

I prodotti, adottati da aziende come la 
Ericsson, esistono sia in versioni dedi¬ 
cate alle grandi aziende sia per il sin¬ 
golo sviluppatore che vuole migliorare 
l'utilizzo del proprio tempo lavorativo e 
la qualità del suo prodotto. 


tutte le fasi del processo di sviluppo, e 
consentono di programmare "in Inter¬ 
net time", cioè in fretta, con la possibi¬ 
lità di apportare modifiche senza com¬ 
promettere l'architettura di tutto il pro¬ 
getto. 

Forniscono gli strumenti per far co¬ 
municare i gruppi di lavoro e semplifi¬ 
cano di molto la manutenzione del si¬ 
stema di sviluppo, infatti tutte le appli¬ 
cazioni sono fornite su un singolo CD 
con una singola licenza e un solo pro¬ 
cesso di installazione. Ogni volta che 
viene realizzato un aggiornamento, o 
effettuato il rilascio di un nuovo compo¬ 
nente della suite, viene inviato di nuovo 
il CD completo che sostituisce il prece¬ 
dente e si può tranquillamente reinstal¬ 
lare, senza doversi preoccupare di cosa 
aggiungere e cosa no. 

In questo modo si facilita moltissimo 
il lavoro di gestione dell'ambiente di 
sviluppo e le persone possono dedica¬ 
re il loro tempo a fare i programmi inve¬ 
ce che a far funzionare l'ambiente di la¬ 
voro. In altre parole, si potrà pensare a 
guidare invece che a fare la manuten¬ 
zione dell'auto. 


Per maggiori informazioni si può con- 
| sultare il sito |www.rational.comi 
oppure contattare il relatore del sim¬ 
posio all'indirizzo e-mail wroyce@ra- 
tional.com 


MCmicrocomputer n. 210 - ottobre 2000 


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Come diceva il critico statunitense Harold Rosenberg “l’arte contemporanea si occupa di 
qualunque cosa che sta al di fuori delle altre categorie. E’ diventata un campo fuori da ogni 
campo.” Il pensiero di Rosenberg, morto a 72 anni nel 1978, si riferisce alla “nuova" arte 
americana (quella che ha operato dal 1950 al 1970) ma anche alla Pop art, al Minimalismo 
e all’arte concettuale. Sono state profetiche e possono anche essere riferite all’arte di oggi certe 
sue affermazioni, come “l'arte è un evento imprevedibile, il suo significato rimbalza in primo piano 
e coincide infine con la biografia dell’artista. Fondendo immagine ed esperienza individuale, 

l’arte costituisce un modo speciale di pensare.” 

E ancora, “l’opera equivale alla scoperta dell’ignoto, presuppone una pratica 
che coinvolge il corpo e la mente.” 

Ecco, penso sia possibile adoperare questi pensieri per definire l’opera di 

FEDERICA MARANGONI 

di Ida Cerosa 


Videoartista 

Definire videoartistg Federica Maran¬ 
goni è molto limitativo. E' un'artista che 
da anni adopera diversi materiali come 
il vetro, la luce al neon, e anche il video 
per assemblarli in installazioni significa¬ 
tive che raccontano il mondo contem¬ 
poraneo. 

Vive a Venezia dove ha fatto l'Acca¬ 
demia d'Arte e, credo che la vicinanza a 
Murano l'abbia spinta a pensare al ve¬ 
tro. Attratta da questo materiale traspa¬ 
rente, instabile eppure solido, affascina¬ 
ta, ha costruito opere che ne prevede¬ 
vano l'uso. 

Altro punto focale del suo processo di 
lavoro è stato ed è ancora oggi la luce. 

Tante le sue installazioni in tutto il 
mondo, dagli Stati Uniti al Canada, alla 
Biennale di Venezia, dalla Spagna al Giap¬ 
pone e in questo periodo, in Germania 

Vale la pena fermarsi a guardare con 
attenzione uno dei suoi più recenti pro¬ 
getti, centrato sulla luce, proposto alla 
ricostruenda Berlino. 

Devo dire che amo molto fermarmi a 


parlare di qualcosa che ancora non è 
stato realizzato perché, in genere, fa 
parte dei sogni, delle speranze che ogni 
artista "coccola" dentro di sé. Di solito 
ognuno preferisce l'ultima opera pensa¬ 
ta perché è un concentrato di quello 
che si è fatto fino a quel momento, per¬ 
ché è un altro passo avanti. 

Per questo, parlando di Federica Ma¬ 
rangoni, propongo la lettura di un Pro¬ 
getto (che fa parte del domani) piutto¬ 
sto che di opere già concluse e installa¬ 
te (che fanno parte del passato) Ma 
ascoltiamo quello che lei stessa dice di 
quest'opera permanente in fieri. 


"Il tema di questo workshop è per me 
di grande interesse ed è molto significati¬ 
vo perché ha la luce, che è stato l'ele¬ 
mento centrale di ricerca di tutta la mia 
carriera 

Fin dagli anni 70 ho usato prima il 
plexiglas e più tardi il vetro. Uso frequen¬ 
temente il neon per le mie sculture di ve¬ 


tro e le mie installazioni sono tanto più 
riuscite quanto maggiore è presente la 

rappresentano il movimento e*la vtaUtà 

Del resto la luce è centrale nella no¬ 
stra vita, non può esistere una vita senza 
luce, dà vita alle strade, ai monumenti, al¬ 
le vie, all'ambiente, à forma e segno per 
la mente e per gli occhi. 

Il Progetto che ho presentato a Berlino 
è una visione ambiziosa, per l'uso della 
mia arte, nel cuore della città, l 'INSEL". 

Amo i giochi dei bambini e, "affogan¬ 
do" gessi colorati nel pavimento delle 
strade, ho proposto un sentiero colorato 
che percorre il territorio dell'isola dell'arte 
(isola dei musei). 

Sottolineando un tracciato con dei led 
di luce rossa posti sulla strada, ho propo¬ 
sto una linea immaginaria che accresce 
la definizione del percorso, dei palazzi, 
dello spazio in se stesso. Come la pre¬ 
senza della luce segna le nostre città, 
così questa luce sarà una presenza non 


Isola dell’arte a Berlino 


64 


MCmicrocomputer n. 210 - ottobre 2000 



imposta negli spazi occupati. 

Inoltre, vicino all'accesso all'isola ho 
proposto il mio "arcobaleno" (una gran¬ 
de scultura/installazione) come simbolico 
arco di luce e di energia, per farlo essere 
un segno di benvenuto. Naturalmente ho 
adattato quest’opera, già presentata alla 
Biennale di Venezia del 1998, in modo da 
farla essere esposta e funzionante in per¬ 
manenza. 

Dall'arcobaleno il "filo" di luce condu¬ 
ce alla Schloss Platz, nell'area dei Musei, 
nel mezzo dell’INSEL, dove all'angolo vi¬ 
cino al Castello, sarà posta un'altra instal¬ 
lazione di luce dal titolo "Freiheit". 

Questo sarà un semplice segno del 
recente passato, è un tributo a Berlino, 
all’energia, nell'ambito della ricostruzione 
di questa grande città." 

Berlino, città 
emblematica 

Ecco, attraverso le parole dell'artista, 



Installazione vetro e video, a Tokyo 


guerra, di distruzione, di angosce e poi 
di capacità di rinascita, di gioia, di entu¬ 
siasmo di vivere. 

Ad un'artista così interessante, cosi 
spinta a rappresentare il mondo con¬ 
temporaneo, così pronta ad usarne i 
mezzi e le caratteristiche, non potevo 
non fare le domande che in questo mo¬ 
mento sto ponendo a varie personalità 
che occupano posizioni di rilievo nel 
mondo dell'arte contemporanea, oggi. 


mca". Nel tuo lavoro il video è sempre 
importante o determinante? 

Federica Marangoni - L'elettronica e 
lo schermo mobile del video sono stati 
un incontro molto importante per il mio 
lavoro sin dagli anni Settanta perché 
corrispondono perfettamente alla mia 
ricerca di trasparenza, luce e mobilità 
dell'opera. 

Mi sento perfettamente a mio agio in 
quest'epoca che mi permette di sovver¬ 
tire gli schemi della staticità dell'opera 
d'arte. Direi quindi che, nella maggioran¬ 
za dei miei lavori, l'elettronica si pone co¬ 
me materia determinante per il progetto. 

I.G. - lo credo che per poter capire, 
giudicare un artista sia necessario guar¬ 
dare il complesso del suo lavoro, la sua 
opera globale, il percorso compiuto. Mi 
puoi descrivere, appunto, la tua opera 
globale con non molte parole, anche se 
so che hai lavorato tanto e il tuo percor¬ 
so è lungo e importante per cui ci vor¬ 
rebbero fiumi di parole...? 



Arcobaleno 


la descrizione di un ambizioso progetto 
di luce che speriamo di poter vedere in¬ 
stallata nel prossimo anno in quella 
città martoriata, città difficile, ma entu¬ 
siasta della propria rinnovata situazione 
di vita; città ricostruita con le opere dei 
più grandi architetti del mondo, città 
emblematica, città simbolo di potere, di 


IDA GEROSA 


Artista di Computer art 
l. aerosaiaoiuricom.il 
httpy/wvvw.mclink.it/mcll n k/a rte 


Le 

domande 

Le ho chiesto: 

Ida Cerosa - Ho 
visto che le tue in¬ 
stallazioni adopera¬ 
no il video. Non 
credo che tu ado¬ 
peri il computer se 
non per la costru¬ 
zione dei video 
stessi, ma la tua ar¬ 
te si può certamen¬ 
te definire "elettro- 



MCmicrocomputer n. 210 - ottobre 2000 


65 










F.M, - In effetti il mio percorso di la¬ 
voro risale ormai agli anni Sessanta 
Molto importante è stato l’inizio di cu¬ 
riosa ricerca nei materiali plastici, spes¬ 
so abbinati alla luce di wood che ne al¬ 
terava forme e dimensioni introducen¬ 
do un senso di irrealtà e al neon. Negli 
anni ’75-'80 ho fatto molto lavoro di 
performance e video performance. Nel 
1980 sono stata invitata con una perfor¬ 
mance e un film sperimentale al MO- 
MA di N Y. 

Il vetro come materiale, abbinato a 
luce del neon e al video, è ormai da an¬ 
ni la materia tipica di rappresentazione 
del mio pensiero trasparente. Anche 
nelle grandi installazioni ed opere pub¬ 
bliche, un giardino labirintico-fontana, 
una gigantesca bobina di neon azzurro 
poggiante su frammenti di vetro, un ar¬ 
cobaleno di vetro che trasforma la ma¬ 
teria grezza in una caduta virtuale di co¬ 
lore elettronico. La trasparenza è l'es¬ 
senziale filo conduttore, l’occhio dello 
spettatore attraversa l’opera e ne perde 
i reali confini fisici. Resta lo spazio aper¬ 
to dei suoi propri pensieri. 



"Energie della natura" 


"Esiste nell'arte contemporanea una si¬ 
tuazione paradossale: mentre l'immagi¬ 
ne, grazie alle risorse dell’elettronica e 
all’intervento di numerose altre tecno¬ 
logie. si trova attualmente in una fase 
mai raggiunta di fascinazione e di 
splendore, e promette mutazioni straor¬ 
dinarie del suo apparire, l’arte figurati¬ 
va, luogo storicamente privilegiato della 
ricerca sull'immagine, retrocede e si at¬ 
tarda in un iconismo artigiano che la te¬ 
si del “contrappeso” all’eccesso tecno¬ 
logico non basta ovviamente a giustifi- 


artisti nei confronti dell’immagine elet¬ 
tronica, mentre sottrae a quest’ultima 
un patrimonio di esperienza e di inventi¬ 
va, altrimenti disponibile, condanna gli 
attuali artigiani dell’immagine ad un am¬ 
bito di progressiva e sempre piu insigni¬ 
ficante marginalità culturale. ... Ed è co¬ 
sì che, mentre in paesi come gli U.S.A., 
il Giappone o la Francia si va afferman¬ 
do un tipo di cultura basato su un uso 
esteso ed intensivo dell'Immagine elet¬ 
tronica, qui da noi essa è accuratamen¬ 
te tenuta fuori dai "territori deH'arte" o, 
se minimamente in essi accolta, frain¬ 
tesa e snaturata nella sua essenza." Tu 
che cosa pensi di tutto questo? Concor¬ 
di con le sue affermazioni? 

F.M - In Italia siamo più che emargi¬ 
nati. siamo impediti ad emergere per 
mancanza di un mercato e di interesse 
generale, però non esitiamo ad ospitare 
gli stranieri che sono famosi a casa loro 
per questa arte. Non ci resta che emi¬ 
grare come faccio da tempo. 

Non sono comunque d’accordo con 
Costa per quanto riguarda 1’” iconismo 
artigiano" dell'immagine elettronica. 


Il rapporto 
con gli spettatori 



"Freiheit" - Schloss Platz 


I.G. - Ecco, che rapporto hai con gli 
spettatori? Di fronte alla tua opera sono 
tanti gli interrogativi che si pongono e 
che ti riportano? Qual è il tuo spettato¬ 
re ideale? 

F.M. - Il mio spettatore ideale è colui 
che sa confrontarsi d’impulso con que¬ 
sto tipo di lavoro. Di solito i giovani han¬ 
no più affinità con le mie opere. Le in¬ 
tuiscono per istinto e vedono l’utilizzo 
del televisore o della videoproiezione, 
come una cosa normale del loro tempo 

A Roma, a delle persone che guar¬ 
dando l'installazione "CAOS” allestita a 
Palazzo delle Esposizioni, e me ne chie¬ 
devano il significato, ho semplicemente 
risposto che avevo sostituito ai colori e 
alla tela materiali del quotidiano come 
la TV che tutti vedono come oggetto 
comune nella casa, per "dipingere” un 
paesaggio urbano. Sono rimasti soddi¬ 
sfatti della semplicità di ciò che a prima 
vista lì aveva bloccati. 

I.G. - Ora vorrei condurti verso un ar¬ 
gomento che sta diventando un filo 
conduttore nelle ultime interviste che 
ho fatto. Mario Costa, professore di 
Estetica all’Università di Salerno dice: 


care ... Queste restano, fino ad oggi, 
prevalentemente, di competenza del 
solo dominio tecnico/scientifico, senza 
che una sufficiente quantità di energia 
speculativa (di estetologi, critici, semio- 
logi, storici dell'arte...) le abbia ancora 
approfondite dal punto di vista estetico 
e filosofico; la diffidenza/ostilità degli 


Non siamo in gara per videoclip ed ef¬ 
fetti speciali; è proprio come critica e 
sublimazione di tale mondo che usiamo 
l'elemento tecnologico, cercandovi 
poesia ed umanità, minor dispiego eco¬ 
nomico e possibilmente più significati. 
L'icona elettronica semplice, è spesso 
valida metafora, è un modo fra tanti di 


66 


MCmicrocomputer n. 210 - ottobre 2000 






LA BIENNALE DI VENEZIA 

Mostra Internazionale di Architettura 

La mostra di Ar¬ 
chitettura, diretta da 
Massimiliano Fuk- 
sas, allestita a La Bi¬ 
ennale di Venezia c 
una straordinaria es¬ 
posizione che va 
vista. 

Girando i padiglioni 
la prima impressione 
è che l'architettura 
c’entri poco, sembra 
piuttosto una mostra 
di forme, di volumi, 
di spazi occupati, una 
mostra di scultura 
presentata attraverso 
video e proiezioni. 

Poi. andando avanti 
nella visita e entran¬ 
do nello spirito degli 
espositori e nella par¬ 
ticolare. innovativa 
proposta di ogni ar¬ 
chitetto, si capisce 
che, come per le arti 
visive, anche l'ar¬ 
chitettura d'avanguardia sta creando e mostrando il suo possibile presente, il suo fu¬ 
turo. 

Anche qui, come dicevo, al pari della Biennale di Ani Visive dello scorso anno, 
l’impiego di video e di proiezioni è altissimo. Rari, infatti, gli architetti o gli Studi che 
hanno presentato i tradizionali plastici. Quindi per la maggior parte, installazioni im- 
prcssivc. accattivanti, significative e assolutamente perfette nella loro realizzazione. 
L’impressione è, ancora una volta, che Tane visiva si stia fondendo (o si sia già fusa) 
con l’architettura. 

Un discorso a parte va fatto per un itinerario video che si sviluppa su uno schermo di 
280 metri con proiezioni sincronizzate, installato alle Corderie dell'Arsenale. 

Ideato da Massimiliano Fuksas in collaborazione con Doriana O. Mandrilli, si svilup¬ 
pa attraverso immagini che raccontano di megalopoli, di viste satellitari, di luoghi in 
cui si concentra il maggior numero di relazioni umane come aeroporti, stazioni, metro, 
centri commerciali ... Mondi in rapida e a volte drammatica trasformazione. 

Altra nota interessante c la presenza ricorrente di video ingigantiti dalla proiezione, 
che ripropongono il pensiero degli allestitori quasi fossero i "numi tutelari” dell’ar¬ 
chitettura contemporanea. 

Quindi architettura, arte visiva, utilizzo delle tecnologie, voci, suoni, animazioni per 
rappresentare al meglio, ancora una volta, l'arte di oggi. 


fino al 29 ottobre 2000 



'Ù 


esprimersi oggi, la marginalità culturale 
è causata spesso dai mezzi limitati e 
soprattutto dalle pochissime occasioni 
di lavoro nel nostro Paese. 

I.G. - Concordo con te per quanto ri¬ 
guarda la ricerca di poesia, di umanità e 
di più significati nell'uso dell'elemento 


elettronico Mentre vedo che gli "stu¬ 
diosi", quelli che vivono immersi nel 
"sistema dell'arte" agiscono in un’uni¬ 
ca direzione e propongono solo opere 
interattive... per attirare lo spettatore o 
peggio, perché "tutti i curatori di mo¬ 
stre fanno cosi". Nessuno di loro osa 
proporre, con coraggio, opere o artisti 


che non siano già stati "collaudati" da 
altri, e il motivo è semplice: ancora non 
capiscono quest'arte e non si vogliono 
esporre personalmente. 

Perciò anche a te voglio chiedere 
che cosa pensi delle mostre, degli 
eventi proposti oggi, sia dai musei che 
dai critici d'arte, rivolti più a stupire, sor¬ 
prendere lo spettatore con opere che 
sembrano accattivanti, ma in realtà so¬ 
no piuttosto lontane dall'arte, o meglio, 
dalla rappresentazione dell'estetica 
creata dall'arte elettronica, quindi dalla 
sua estetica. Mi sembra che tutti cer¬ 
chino di far apparire l'arte elettronica 
come un fenomeno da baraccone e 
nessuno o pochi la considerino per 
quella che è: un'arte in crescita, in con¬ 
tinua evoluzione e trasformazione, ma 
nella sua essenza piu profonda e so¬ 
stanziale non nella sua "ammaliante" 
veste di presentazione. 

Critica e mercato 

F.M. - Il mio precedente pensiero ab¬ 
braccia anche il mio totale dissenso ver¬ 
so le opere di pura spettacolarità, i gio¬ 
chi interattivi senza senso o comunque 
troppo estetizzanti. Forse anche la criti¬ 
ca e il mercato dovranno imparare a 
crescere al passo con la prodigiosa cre¬ 
scita dell'elettronica. 

I.G - Ne sono completamente con¬ 
vinta. Vedo infatti che la critica e il mer¬ 
cato, ansimando, stanno ancora cercan¬ 
do di raggiungere gli artisti elettronici 
per vedere se riescono a comprendere 
che cosa sta succedendo sotto i loro 
"stanchi" occhi. 

Un'ultima difficile domanda che fac¬ 
cio sempre a tutte le persone che inter¬ 
visto. Come vedi il futuro dell'arte? 
Quale pensi sarà il suo orientamento 
nei prossimi... cinquant'anm? 

F.M. - L'arte non potrà che continuare 
nella sua ricerca, nell'aggancio e uso col¬ 
to e appassionato dei mezzi del nostro 
quotidiano. Quindi credo in un continuo 
percorso futuro dell'arte elettronica. 

Ancora una volta concordo piena¬ 
mente con Federica Marangoni. 

Mi auguro, le auguro che il suo Pro¬ 
getto per Berlino si concretizzi Per quel 
momento rivolgo un invito ad andare a 
visitare questa splendida città rico- 
struenda che offre agli artisti contem¬ 
poranei la possibilità di collocare un 
simbolo di memoria. MS 


MCmicrocomputer n. 210 - ottobre 2000 


67 





CENTO! 


di Raffaello De Masi 


t* 


W, 


Tanto tuonò... E cosi anche MCmicrocomputer, esattamente 
otto anni dopo la prima uscita di un assolato settembre dell'82, 
tocca quota 100. Il numero tocca quasi le 400 pagine, veste per 
l'occasione un raffinato abito nero da gran sera, e promette no¬ 
vità e anteprime molto appetitose. 

La prima cosa che ci colpisce, sfogliando il numero, è una 
pubblicità di Atan, che offre un PC completo a meno di un milio¬ 
ne. Certo, si tratta di una macchina dalle prestazioni modeste, 
modestissime, con solo un 8086 a bordo e neppure uno strac¬ 
cio di HD, ma cosa vogliamo; finalmente, senza dissanguarci, 
possiamo anche noi avere un computer a casa! 

Piatto forte del numero è, innanzi tutto, un'ampia panoramica 
sulle anteprime che vedremo allo SMAU. 

Tandem, Digicom, Borland, Microsoft. 

Delphi, Unibit, Word Perfect (quando si 
chiamava Word Perfect), Ready, Strhold, 

MicroArea, Modo, Nantucket, Sisoft, sono 
solo alcuni dei nomi che sfilano nelle 
News, promettendo meraviglie, e lascian¬ 
do intuirne chissà quante altre. Big Blue 
presenta il PS/1. Pc di massa, ma caro, e il 
nuovo sistema ES/9000. Commodore, già 
stretta dai debiti, punta tutto sul sistema 
3000, pur non trascurando i sistemi MS- 
DOS ruotanti attorno alla nuova macchina 
PC60. Compaq rinnova e amplia la sua li¬ 
nea di SystemPro e DeskPro. e Lotus 
punta tutto sulle ultime versioni dell'inos¬ 
sidabile 1-2-3. Ma non basta; se Texas 
propone senza troppa convinzione un suo 
sistema basato sul 386, 3M promette me¬ 
raviglie con una sua nuova stampante la¬ 
ser, ed SMT-Goupil, società numero uno 
delia microinformatica francese, offre di 
colpo sul mercato italiano sette modelli 
differenziati per costo e prestazioni. 


Dieci anni, e non li dimostra! 

Già, sono dieci anni che MS-DOS. nel bene e nel male, parte¬ 
cipa alla nostra vita! Corrado Giustozzi ne traccia a grandi linee 
lo sviluppo e l'evoluzione, fino all'attuale versione 5, tra verità 
vera e realtà romanzesca di quegli anni, quando la fantasia si 
confondeva spesso con la realtà. AdP ci delizia con una dotta 
trattazione di Transputer e OCCAM, degno binomio, sono sicu¬ 
ro che non lo ignoravate, per la programmazione parallela. Se¬ 
gue una ponderosa trattazione sui virus (a quei tempi qualcuno 
pensava ancora fossero prodotti di evoluzione organica), e una 
altrettanto lunghissima dissertazione sulla grafica del "centesi¬ 
mo numero". Un interessante articolo sull'evoluzione degli 
spreadsheet e una falla nella corazza di StoryWare (la nostra ru¬ 
brica di allora dedicata ai racconti dei lettori) ed eccoci alle rubri¬ 
che fisse, come quella, sempre interessante e ricca di contenu¬ 
ti, dedicata ai giochi. 

Già, StoryWare, una rubrica molto seguita che però aveva or¬ 


mai i giorni, anzi i numeri contati! Come già dicemmo qualche 
numero fa, essa era destinata ad accogliere novelle e racconti 
brevi di lettori, incentrati su argomenti di genere "computere¬ 
se". Purtroppo, già dopo alcuni numeri, e questo non per colpa 
del curatore, la rubrica traballava, visto che si era pian piano tra¬ 
sformata in una "fanzine" di fantascienza. Ahimè, un duro colpo 
lo diede, in quel periodo, la pubblicazione di un racconto, "La 
Creazione Finale", praticamente frutto della copia di pezzi attinti 
da "L'ultima domanda" di Asimov e da "2001, Odissea nello 
Spazio" di Clarke. Purtroppo l'opera (?!) sfuggi al filtro pur atten¬ 
to del buon Petrozzi e fu pubblicata. Immediata fu la reazione 
dei lettori, che denunciarono, anche con espressioni colorite, il 
plagio! 


MiniCad, 

un gioiello per il Mac! 


100 




Visto che questo numero, pur nella ric¬ 
chezza delle sue pagine, non ospita pro¬ 
ve, né d'hardware, né di software, c'è 
tempo e spazio da dedicare alle rubriche! 
Forse il pezzo più interessante, in questi 
"recinti", è Claris CAD, forse il più poten¬ 
te e fortunato pacchetto di Computer Ai- 
ded Design apparso, in quel periodo, per 
Mac. Prodotti di quel genere ce n'erano 
molti, per la verità, in giro e dedicati a 
quella piattaforma, ma Claris Cad, fin dalla 
sua comparsa, dimostrò di poter fare piaz¬ 
za pulita della concorrenza, attraverso una 
interfaccia di grande intuitività, una facilità 
d'uso (peraltro prerogativa di tutti i pac¬ 
chetti Claris) a tutta prova, e un prezzo 
non molto differente (1,5 milioni) da quel¬ 
lo dei più potenti pacchetti professionali per MS-DOS/Windows 
(primo tra tutti Autocad). Il pacchetto ebbe un successo imme¬ 
diato. tanto da divenire, de facto, uno standard; lo dimostra il fat¬ 
to che MiniCad. il Cad 3D, di GraphSoft. d'eccellenza per Mac 
non disdegnava di includere, in tutte le versioni evolutesi nel 
tempo, un traduttore, ahimè, non perfettamente efficiente e tra¬ 
sparente. di file formato MiniCad. Ma la cosa più strana è che 
Claris, pur consapevole della fortuna che tale prodotto incontra¬ 
va, ne dismise, qualche anno dopo, lo sviluppo e la produzione. 
Mah! 

Atari ST dimostra di avere una vitalità non comune, con 
hardware e software in rapida evoluzione, da uno scanner di 
buone caratteristiche a memorie di massa ottiche, a sistemi 
UNIX, a linguaggi di programmazione (da alcuni Basic fino a giù 
giù per arrivare a Prolog e Modula2). 

Il resto è teoria pura e difficile, con articoli sulla programma¬ 
zione in C su diverse piattaforme, ricerche di moduli di intelli¬ 
genza artificiale, e tecniche di debug in diversi linguaggi. 

Arrivederci alla prossima! 

KB 


68 


MCmicrocomputer n. 210 - ottobre 2000 




Web e Internet 

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AKTIV 

di 

Typl 


Dedicato a tutti quelli che 
della musica non possono fare a meno 


golatore del volume, lo scan (automa¬ 
tico e manuale), i dieci tasti delle me¬ 
morie programmabili, il tasto "mute" 
per eliminare aH'improwiso l'audio sen¬ 
za, per questo, chiudere necessaria¬ 
mente il pannello comandi. E' previsto 
anche un tasto "Jump", attraverso il 
quale "saltare" direttamente alla fre¬ 
quenza che si desidera senza usare i ta¬ 
sti di ricerca. 

Un aspetto originale di questa scheda 
è rappresentato dalla possibilità di regi¬ 
strare il programma radio che si sta 
ascoltando trasformandolo in un file au- 


Chi di noi non possiede in casa un ap¬ 
parecchio con il quale ascoltare musica o 
programmi radio (impianto ad alta fedeltà 
d'altissimo livello o radiolina che sia) per 
accompagnare molti dei propri momen¬ 
ti? E quanti altri, intenti nel lavoro al com¬ 
puter - in ufficio o a casa - gradiscono un 
sottofondo musicale o notizie a portata 
di orecchio? 

Dotare la propria scrivania dell'ennesi¬ 
mo oggetto (transistor o compatto) può 
non essere agevole ed è, sicuramente, 
ingombrante... 

In questi casi può esserci d'aiuto il 
suggerimento che arriva dalla Typhoon 
Sound System con RadioAKTIV 

Si tratta di una scheda radio FM per 


PC: un modo semplice per ascoltare mu¬ 
sica attraverso il computer, senza ulterio¬ 
re spreco di spazio ed "energie" (batte¬ 
rie o alimentatori di rete cui trovare una 
presa libera). 

RadioAKTIV è un vero e proprio sinto¬ 
nizzatore integrato con 99 memorie pro¬ 
grammabili. una banda di frequenza che 
va dagli 88 ai 108 MHz e un'antenna in 
dotazione 

L'interfaccia grafica del software di 
gestione ci ricorda un vero e proprio 
frontalino stile autoradio con simulazione 
del display a cristalli liquidi e tasti funzio¬ 
ne cliccabili via mouse. Il display colorato 
mostra innanzi tutto la frequenza su cui 
siamo sintonizzati e l'orario; quindi il re¬ 


dio; certo, la qualità della registrazione 
ottenuta lascia un po' a desiderare, ma, 
abbandonata l’idea di utilizzare la funzio¬ 
ne per registrare un brano musicale di 
cui si desidera una fedele riproduzione, 
può tornare molto utile per memorizzare 
una notizia di cui non si vuole perdere 
traccia e riascoltarla con un semplice 
clic Quando questa funzione non è atti¬ 
va, tra l'altro, per tutti i minimalisti c'è la 
possibilità di ridurre al minimo l'ingombro 
del frontalino sul desktop. 

Il prodotto è compatibile con Win¬ 
dows 95/98 e 3.11 e per sole 47.500 lire 
(IVA esclusa) può veramente 
rappresentare una valida alternativa alla 
radiolina da scrivania. 

Unica condizione è che il PC sia equi¬ 
paggiato di scheda audio e relative cas¬ 
se. «e 




L'interfaccia grafica deita scheda ci ricorda un vero e proprio frontalino stile au¬ 
toradio Quando il registratore non è attivo esiste la possibilità di ridurre al mim¬ 
mo l'ingombro del frontalino sul desktop 


70 


MCmicrocomputer n. 210 - ottobre 2000 




















R.C.P. ASSOCIAti 


C’e un tempo per la passione 


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Desidero abbonarmi a Orologi - Le Misure del Tempo 


LI Nuovo abbonamento all numeri (1 anno) 


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tecipazione a concorsi, a premi, nonché per finalità promozionali della nostra attivila I dati verranno raccolti, registrati ed elaborati anche elettronicamente con riservatezza nel rispet¬ 
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di Franco Paiamaro 


OverView 




ASUSTek CUSL 2 


Produttore: 

I Mustek, Ine 
www.asus.com 

Distributori: 

CDC Po.nl 

Tel 0587 288? 
WWW cdcpoml II 

Executive 
Tel 0341 22 tt 
www executive .1 

Frael 

Tel 055 696476 
www.trael.it 

Microtek Italia 
t' Tel 06 88643303 
www.microtek it 

Prezzo (IVA esclusa) 


L 370.000 


ASUSTek CUSL 2 


to ATX classico, ed è dotata di 4 slot 
PCI versione 2.2, 2 slot condivisi PCI 
2.2/CNR, 1 slot AGP Pro/4X e 3 slot 
DIMM a 168 piedini; è possibile espan¬ 
dere la memoria di sistema sino ad un 
massimo di 512 MByte di SDRAM, uti- 


Cominciano finalmente ad essere di¬ 
sponibili le schede madre equipaggiate 
con il nuovo chipset Intel 815e (nome in 
codice "Solano2"), destinato a sostitui¬ 
re l'ormai "esausto" BX e 1*810; la pri¬ 
ma delle motherboard dotate di questo 
chipset arrivate in redazione è la CUSL2 
di ASUS e supporta l'intera gamma di 
processori Pentium III e Celeron su 
Socket 370. 

La scheda appare di eccellente fattu¬ 
ra, con larghissimo uso di componenti 
SMD (Surface Mounted Device) di alta 
qualità ed è fornita con un'ottima dota¬ 
zione di accessori, perfettamente in li¬ 
nea con la tradizione Asus. 

All'interno della confezione troviamo, 
oltre alla scheda madre, un completo 
manualetto di configurazione (solo in in¬ 
glese), una schedina con tre connettori 
USB aggiuntivi (di cui uno condiviso), il 
connettore seriale COM2 (la cui posizio¬ 
ne sulla scheda madre è sostituito dal 
connettore per la VGA integrata), il CD- 
Rom con i driver, la serie di piattine per 
il collegamento del floppy, disco rigido 
(a 80 poli) e lettore DVD/CD-Rom (a 40 
poli). 

La scheda madre CUSL2 è in forma¬ 



te possibilità di espansione della CUSL 2 sono notevoli sei slot PCI, uno slot AGP e i due slot CNR condi¬ 
visi con gli ultimi due slot PCI 


72 


MCmicrocomputer n, 210 - ottobre 2000 


















ASUSTekCUSL 2 


lizzando due DIMM da 
256 MByte. Tutte le 
connessioni sono colo¬ 
rate secondo lo stan¬ 
dard PC '99. 

Il chipset non sup¬ 
porta il controllo e la 
correzione di errore 
(ECC) sulla RAM Lo 
slot AGP Pro/4X sup¬ 
porta sia schede grafi¬ 
che AGP sia le schede 
di espansione SDRAM 
proprietarie AIMM 
(AGP In-line Memory 
Module) da 4 MByte a 
133 MHz, che consen¬ 
tono di aumentare no¬ 
tevolmente le (relativa¬ 
mente deludenti...) 
prestazioni dell'interfaccia grafica inte¬ 
grata. 

Altra novità è rappresentata dal sup¬ 
porto per il protocollo UltraDMA/100 
IDE, che permette (utilizzando dispositivi 
di memorizzazione ad alte prestazioni) 
dei transfer rate in burst sino a 100 MBy¬ 
te al secondo; il protocollo è compatibile 
con tutti i dispositivi prodotti per le pre¬ 
cedenti versioni a 33 e 66 MByte/s. 

Il BIOS offre una serie di utili funzioni 
di configurazione, come l'impostazione 
Jumperless di tutti i parametri di confi¬ 
gurazione delle CPU (incluse le tensioni 
di alimentazione), l'impostazione "ste- 
pless" della frequenza operativa (è pos¬ 
sibile impostare praticamente qualsiasi 
frequenza a passi di 1 MHz!) e supporta 
anche l'interessante funzione di Su- 
spend to Ram (STR), caratteristica co¬ 
mune tra i notebook, ma pressoché as¬ 
sente nei PC Desktop. 

La mainboard CUSL2 supporta tutti i 
processori PPGA/FCPGA Intel, come 
Pentium III (da 450 a 933 MHz) e Cele¬ 
ron (da 333 a 666 MHz) su Socket 370, 
con front side bus a 66, 100 e 133 
MHz; nessun problema, quindi, anche 



I connettori presenti sulla scheda madre Asus sono colorati secondo le specifiche PC 99; si noti, al posto del connettore COM2, 
l'uscita video VGA 


per i Celeron di ultima generazione do¬ 
tati di core Coppermine. 

Evoluzione dello slot AMR (Audio 
Modem Riser), i due slot CNR (Commu¬ 
nications and Networking Riser) con¬ 
sentono di installare, con una spesa mi¬ 
nima. dispositivi come modem, inter¬ 
facce audio, schede di rete o control- 
ler/Hub USB, il minor costo è dovuto al 
fatto che le schedine CNR provvedono 
alla sola interfaccia fisica ed elettrica e 


tutta l’elaborazione è effettuata da un 
software applicativo e dal processore 
centrale. 


Conclusioni 


Una scheda madre completissima e 
molto ben costruita, che però ha un 
prezzo al pubblico abbastanza elevato. 
370.000 più l’IVA fanno quasi mezzo 



La schedina per le tre porte USB aggiuntive 


Caratteristiche tecniche 


Supporto per processori Intel Pentium III e Celeron su Socket 370 
Front Side Bus a 66/100/133 MHz 
Supporto per memoria DRAM PC133 fino a 512 MByte su 3 slot DIMM 
Supporto AGP 4X/Pro 

5 porte USB 

Supporto per schede CNR 

Bus ad alta velocità UltraDMA/100 per dischi e dispositivi di memorizzazione di 
massa 

Wired for Management 2.0A Compliant 
Supporto ASUS iPanel 

6 slot PCI 2.2 

interfaccia VGA ad alte prestazioni integrata 


milione, una cifra non trascurabile; si 
paga anche il fatto di avere un "decele¬ 
ratore" grafico integrato, che nella mag¬ 
gior parte dei casi sarà disattivato per 
implementare un ben più efficiente ac¬ 
celeratore AGP, magari un Asus V7700 
(in prova su questo stesso numero). 

Diverso il discorso per gli ammini¬ 
stratori IT delle aziende, ai quali sarà 
senza dubbio utile avere integrato il 
controller grafico, senza poi contare che 
e disponibile anche l'interfaccia di rete 
10/100 su scheda CNR a basso costo. 

In finale, si tratta di una piattaforma 
estremamente flessibile, dotata di un 
rapporto qualità/prezzo più che accetta¬ 
bile. «E 


MCmicrocomputer n. 210 - ottobre 2000 


73 








di Andrea Monlesi 


OverView 



Asus AGP-V7700 Deluxe TV 


Produttore: 

Asus 

wwwasus-corr 

Distributori: 

Computer Discount 

Via ToscoRomagnola, 61/63 

50012 Fomacetle (PI) -Tel. 0587 2882 

www.cacooint.il, 

Executive 

Via Elettrochimica. 40 
23900 Lecco Tel. 0341 2211 
www .executive.it 

Frasi 

Via del Roseto. 50 

50010 Bagno a Bipoli (FI) - Tel 055 696476 

WWW frani il 

Microtek Italia 

Via Campo nell’erba, 27 
00138 Roma - Tel 06 88643303 

www mirratale. n 

Prezzo I IVA esclusa) L 720.000 


Asus AGP-V7700 

Deluxe TV 


Se è vero che nella vita al peggio 
non c'è mai fine, credo che non esista 
un settore dove sia possibile affermare 
altrettanto del "meglio" cosi a ragion 
veduta come in campo informatico 
Sappiamo tutti molto bene che qualun¬ 
que prodotto hardware o software 
possa oggi suscitare le nostre più ac¬ 
cese bramosie, molto presto vedrà le 
sue caratteristiche offuscate dall'arrivo 
sul mercato di nuovi, ben piu efficienti, 
oggetti del desiderio. Eppure il fascino 
del "top" del momento continua a col¬ 
pire e a destare talvolta uno smodato 
desiderio di possesso anche tra chi è 
solito provare di frequente le ultime 
novità, per poterne ad esempio parlare 
sulla rivista che state leggendo ora. 

Il lato negativo delle prove hardwa¬ 
re, in effetti, è che quando si ha final¬ 
mente per le mani un prodotto in gra¬ 
do di risvegliare il nostro entusiasmo, 
questo piacere dura il solo poco tempo 


necessario ad apprezzare le potenzia¬ 
lità dell’oggetto per poi riconsegnare 
prontamente lo stesso in redazione. 
Così il mese scorso, dopo essermi po¬ 
tuto felicemente esibire in una sfrena¬ 
ta - e meritata - serie di elogi per la 
nuova, riuscitissima scheda video Asus 
AGP-V7700 basata sul chip nVidia 
GeForce2 GTS, ed annunciando in 
chiusura d'articolo la prossima disponi¬ 
bilità della versione Deluxe della stes¬ 
sa scheda, ero infine costretto alla sua 
restituzione, non senza rimpianti. Ma 
una volta tanto la buona sorte decideva 
di rinfrancarmi molto alla svelta, asse¬ 
gnandomi subito la prova della versio¬ 
ne superiore dello stesso prodotto. Ec¬ 
comi dunque con le grinfie posate con 
soddisfazione sulla nuovissima scheda 
Asus AGP-V7700 Deluxe TV. 

Vorrei evitare di dilungarmi troppo 
sulle già note caratteristiche del chip 
nVidia GeForce2 GTS alla base di que¬ 


sto prodotto, per le quali vi rimando 
all'articolo apparso sull'ultimo numero 
Approfitterò comunque volentieri dello 
spazio a disposizione per aggiungere 
soltanto qualche altro dato relativo alle 
sue capacità ed a quelle, in generale, 
di questa serie di adattatori Asus AGP- 
V7700. 

Di fatto le schede video Asus appar¬ 
tenenti ad una stessa famiglia, per una 
politica commerciale dell’azienda di 
Taiwan, differiscono esclusivamente per 
la quantità di memoria integrata e per la 
presenza di opzioni supplementari quali 
gli ingressi/uscite TV. optional come gli 
occhiali 3D ed il software a corredo Nel¬ 
la versione Deluxe TV, in particolare, tro¬ 
viamo. oltre alla tradizionale uscita SV¬ 
GA a 15 pin: una presa di ingresso S-vi- 
deo a 7 pin, uscita video composito e 
uscita S-Video, porta per il collegamento 
di occhiali 3D-VR; cavi video composito 
ed a 7 pin ed un paio di occhiali 3D a cri¬ 
stalli liquidi Asus VR-100. 

La GPU, come detto, è la ormai nota 
GF2 GTS a 256 bit di nVidia, con i suoi 
25 milioni di poligoni e 800 milioni di 
pixel elaborati in un secondo; con uno 
shading da 1,6 Gigatexel al secondo ed 
un RAMDAC da 350 MHz che consen¬ 
te risoluzioni fino a 2048 x 1536 pixel o 
frequenze di refresh verticale fino a 
240 Hz, per immagini chiare e molto 
stabili anche alle risoluzioni più alte. 

La memoria installata ammonta a 32 
MB, come nella versione base, suddi¬ 
visi in 8 chip posti su entrambe le fac- 


74 


MCmicrocomputer n. 210 - ottobre 2000 









Asus AGP-V7700 Deluxe TV 


ce del dispositivo. Si tratta di memorie 
DDR da 6 ns prodotte da Infineon, con 
parallelismo a 256 bit dell'interfaccia - 
allo stesso livello quindi del processore 
grafico - e con frequenza nominale di 
333 MHz. In realtà questa SGRAM ha 
una frequenza di lavoro effettiva di 166 
MHz, ma utilizzando tecnologia Doublé 
Data Rate può operare su entrambi i 
fronti del clock, con prestazioni quindi 
raddoppiate rispetto ad una normale 
SGRAM. È per questo che leggendo le 
caratteristiche troverete sempre utiliz¬ 
zata la forma impropria, con un valore 
di cicli al secondo moltiplicato per due. 
La funzione FastWrites integrata velo¬ 
cizza inoltre ulteriormente le operazioni 
di scrittura in memoria, aumentandone 
il tasso di oltre il 30%. La ventola di 
raffreddamento a nove pale installata 
sul chip nVidia è caratterizzata ancora 
dall'insolito corpo circolare già visto 
sulla versione "Pure" della AGP- 
V7700, con in più un appariscente ef¬ 
fetto cromatura sulle alette laterali. 

Tra le operazioni fondamentali che il 
processore grafico è in grado di ese¬ 
guire sul singolo pixel (ben sette ope¬ 
razioni in una sola passata, lo ricordo) 
cito lo shadow-maps, i vari bump-map- 
ping, il vertex blending, shadow volu- 
mes e volumetrie explosion. Come tut¬ 
te le schede basate su chip GF2 GTS, 
la V7700 Deluxe supporta inoltre l'Anti- 
Aliasing a tutto schermo, prerogativa 
quindi non più delle sole schede 3dfx 
Il metodo utilizzato prevede un com¬ 
plesso algoritmo di campionatura attra¬ 
verso il quale il rendering dell’immagi¬ 
ne viene effettuato ad una risoluzione 
doppia lungo uno o entrambi gli assi di 
riferimento. A questo punto le coppie 
o quartine di pixel ridondanti cosi otte¬ 
nute vengono "fuse" nel pixel definiti¬ 
vo. Il tutto naturalmente a discapito 
della velocità di elaborazione delle im¬ 
magini. In effetti l'Anti-Aliasing a tutto 
schermo della scheda permette di vi¬ 
sualizzare scene molto realistiche, ma 
può rendere un gioco 3D praticamente 
inutilizzabile ad alte risoluzioni. 

Il design della scheda presenta dif¬ 
ferenze minime rispetto a quello della 
versione base; tali differenze sono giu¬ 
stificate dalla necessità di integrare 
sulla piastra le componenti relative alle 
porte video supplementari. Di fatto la 
serie Asus AGP-V7700 mantiene uno 
schema di progetto molto simile a 
quello della scheda di riferimento nVi¬ 
dia, a differenza di quanto accaduto 
con le precedenti V6600 e V6800 per 
la quali era stato adottato un design 
proprietario Asus. 

I driver utilizzati da Asus sembrereb¬ 
bero essere una versione leggermente 

MCmicrocomputer n. 210 - ottobre 2000 



Tra gli accessori a corredo di questa versione, davvero completa, della V7700. spiccano gli occhiali Asus 
VR-100, con i quali si può ottenere una visione stereoscopica dei giochi 3D 


modificata degli originali nVidia: questo 
spiegherebbe in parte le migliori pre¬ 
stazioni offerte dalla V7700 rispetto ad 
altre schede con la stessa GPU. alme¬ 
no stando a quanto riportato da molti 
benchmark, e la sua piena compatibi¬ 
lità con l'AGP 2x di schede madri basa¬ 
te su chipset AMD 751. a differenza 
della scheda grafica proprietaria nVidia. 

Assieme ai driver vengono installate 
diverse utility per il controllo della grafi¬ 
ca 3D, accessibili dalla solita finestra 
delle impostazioni video avanzate; in 
particolare per la regolazione dei para¬ 


metri Direct3D ed OpenGL (Anti-Alia- 
sing, allineamento dei texel. attivazione 
degli effetti VR stereoscopici eccetera). 

Tutte le operazioni di setup possono 
essere eseguite da un pratico wizard 
ad autorun presente sul CD dei driver. 

Il collegamento ad un dispositivo 
esterno come TV, VHS o videocamera 
per l'input video può essere effettuato 
molto rapidamente con il cavo a 7 pin 
o, tramite adattatore, con quello com¬ 
posito. Le operazioni di cattura delle 
immagini possono essere effettuate 
con l'ausilio del software Asus Live 


Niente giochi nella 
versione giunta m 
prova questo mese, 
ma un utile pacchet¬ 
to software che 
comprende - oltre 
alle utility integrate 
nel CD dei driver - il 
3Deep di eColor per 
la migliore calibra¬ 
zione di luminosità e 
contrasto tramite 
wizard Ivisibile 
nell'immagine), il 
DVD player Asus 
2000 e l'Ulead Vi¬ 
deo Studio 4 



75 








Asus AGP-V7700 Deluxe TV 



Sempre piu origi¬ 
nali in latro di ven¬ 
tole. i progettisti 
Asus questa volta 
hanno scelto un di¬ 
spositivo dal look 
veramente origina¬ 
le corpo circolare 
e cromature latera¬ 
li per un efficace 
sistema di raffred¬ 
damento a 9 pale 
completamente 
monuorabile via 
software 


Utility a corredo, ad una frequenza di 
campionamento di 30 frame al secon¬ 
do con una risoluzione di 740 x 480. 
Viene anche fornito un efficiente pro¬ 
gramma per il monitoraggio automatiz¬ 
zato di eventuali telecamere di sicurez¬ 
za - VideoSecurity - in grado di rilevare 
eventuali movimenti nel campo 
dell'immagine in ingresso ed agire di 
conseguenza, mandando ad esempio 
una mail ad un indirizzo prestabilito, ef¬ 
fettuando una telefonata, eseguendo 
un determinato programma e natural¬ 
mente salvando il filmato relativo 
all'evento. 

Veniamo ora agli occhiali. Gli Asus 
VR-100 sono collegati alla scheda AGP- 
V7700 da un cavo incorporato che for¬ 
nisce anche la necessaria alimentazio¬ 
ne. Sono piuttosto robusti e non como¬ 
dissimi, ma sfruttano appieno le poten¬ 
zialità della scheda, utilizzandone l'ef¬ 
fetto 3D anche in page-flippmg. La 
scheda Asus, infatti, grazie al suo ri¬ 
marchevole frame rate è in grado di 
utilizzare questa tecnica per generare 
immagini stereoscopiche in movimen¬ 
to in tempo reale, alternando cioè mol¬ 
to rapidamente un'immagine con quel¬ 
la generata per scostamento a partire 
dalla prima. La tecnica è più dispendio¬ 
sa ma più efficace del line-interleaving 


usato altrimenti, nel quale le linee del 
display vengono visualizzate alternate 
con un brevissimo intervallo tra loro. È 
bene limitare l'uso degli occhiali a bre¬ 
vi periodi di tempo perché si può rapi¬ 
damente avvertire un senso di fastidio 
e nausea. 

Il software a corredo con la versione 
Deluxe non comprende questa volta 
giochi un po' datati o inutili demo, ma 
un più appropriato e utile pacchetto 
composto da Ulead Video Studio 4, 
molto comodo per il video-editing, dal 
software eColor 3Deep - per la miglio¬ 
re calibrazione possibile dei parametri 
video di luminosità e contrasto - e dal 
DVD2000 player, già visto sulla versio¬ 
ne base. 

È sempre il caso, inoltre, di ricorda¬ 
re la presenza dell'eccellente software 
proprietario SmartDoctor, una utility 
che consente di monitorare temperatu¬ 
ra e voltaggio della scheda e velocità di 
rotazione della ventola, in grado di atti¬ 
varsi automaticamente per segnalare 
un eventuale surriscaldamento e di au¬ 
mentare o diminuire dinamicamente la 
frequenza di lavoro della GPU e della 
SGRAM a seconda delle effettive ne¬ 
cessità, garantendo così una maggiore 
durata del dispositivo. La possibilità di 
intervenire manualmente su queste 


frequenze per effettuare un over- 
clocking semplice e sicuro è poi uno 
dei punti di forza della scheda Asus. 
Utilizzando le Tweak Utility a corredo, 
infatti, tutto si riduce allo spostamento 
di due cursori con i quali è possibile 
aumentare le frequenze del chip grafi¬ 
co e della memoria, incrementando 
sensibilmente le prestazioni 3D 
dell'adattatore senza inficiarne appa¬ 
rentemente la stabilità. 

Probabilmente quando leggerete 
queste pagine le ferie estive saranno 
ormai solo un ricordo, anche per i più 
ritardatari. Oltre alle vacanze sarà già 
terminata anche la bella stagione ed il 
solito lavoro sarà ancora II ad attender¬ 
ci, sul solito tavolo, nel solito ufficio 
dall'aspetto ora più triste che mai. A ri¬ 
cordarci ì momenti spensierati rimar¬ 
ranno solo un po' di riprese effettuate 
con la telecamera in qualche lontano 
luogo di villeggiatura. Così, per conso¬ 
larvi del triste destino e per poter go¬ 
dere nelle prossime serate di una ver¬ 
sione digitalizzata delle vostre prodez¬ 
ze da cameraman, questa scheda po¬ 
trebbe essere una buona idea per un 
regalo da fare a voi stessi e al vostro 
computer, sulla quale investire gli ulti¬ 
mi risparmi residui dopo le follie vacan¬ 
ziere. «e 


76 


MCmicrocomputer n. 210 - ottobre 2000 











internet 


la nuova generazione 

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do il fatto che un computer ormai datato 
può comunque svolgere delle mansioni 
semplici e utili come, ad esempio inviare 
o ricevere fax. o, perché no. girovagare 
nella rete delle reti, cosa che non richiede 
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dem o una scheda ISDN Nel caso in cui 
si decida invece di condividere l'accesso 
ad Internet con tutti i computer in nostro 
possesso, è sufficiente una scheda di re¬ 
te e l'IR511X della Sercomm, un ISDN In¬ 
ternet router, che sfrutta, quindi, la più 
elementare delle connessioni lan. 

Semplicemente 

elementare 

Iniziamo dalle dimensioni veramente lil¬ 
lipuziane: 120x93x30 mm, spazio in cui 
trovano posto i due connettori RJ45, uno 


per la rete lan e l'altro per la linea telefoni¬ 
ca digitale, il connettore per l’alimentazio¬ 
ne e un Dip switch, che abilita o disabilita 
la funzione DHCP, In realtà il router della 
casa asiatica svolge più di una mansione. 
È capace di riconoscere automaticamente 
la presenza di una rete lan, provvede a 
fornire indirizzi dinamici alle macchine 
connesse in rete (più comunemente fun¬ 
ziona come un DHCP Server) e infine sup¬ 
porta il multirouting Questo significa che 
l'IR51 IX accetta la presenza di altri router 
e che, in mancanza di un hub di interfac¬ 
cia, fornisce indirizzi ip dinamici all'interno 
di una Home Networking molto economi¬ 
ca, ossia fatta da pc con scheda di rete, 
collegati in serie. In ogni caso il router si 
connette automaticamente ogni qual vol¬ 
ta venga richiesta una connessione ad In¬ 
ternet da uno dei computer in rete, senza 
dover convalidare l'ingresso al provider 
(precedentemente programmato durante 
il setup del router), e si disconnette solo 
dopo un certo periodo di inattività. Nel ca¬ 
so in cui fosse abilitata dal nostro operato¬ 
re telefonico la funzione multinumero, 
CIRSI IX è in grado di stabilire di volta in 
volta se utilizzare un solo canale digitale o 
entrambi, raggiungendo la massima velo¬ 
cità di trasferimento pari a 128 Kb/s. Per 



poter utilizzare il router bisogna comun¬ 
que accedere al programma di setup con¬ 
tenuto nel CD-ROM in dotazione, opera¬ 
zione peraltro semplice e veloce che non 
richiede conoscenze particolarmente ap¬ 
profondite in materia e che deve essere 
fatta su ogni PC connesso in rete. Il pro¬ 
gramma Manager ci guiderà ad un facile 
setup sia del router che del computer, 
operazione eseguibile tramite qualsiasi 
workstation connessa alla lan tramite 
Web browser. Nel caso in cui vogliate 
controllare ogni connessione ad Internet, 
il software di gestione permette di moni¬ 
torare ogni accesso alla rete esterna, 
sempre tramite l'interfaccia Web e di con¬ 
seguenza controllare il flusso di dati sia in 
ingresso che in uscita. Ma la preoccupa¬ 
zione di molti, se non di tutti gli utenti di 
Internet, è la sicurezza da ogni attacco 
esterno. In questo caso con l'IR51 IX ogni 
informazione viene monitorata e filtrata 
per prevenire ogni attacco esterno alla no¬ 
stra beneamata rete. In realtà la protezio¬ 
ne Firewall offerta dal router è un effetto 
intrinseco della condivisione degli ip ad- 
dress. Ogni utente lan condivide un unico 
ip per accedere alla rete esterna e quindi 
per il server esterno vi è un solo grande 
computer e non una lan. Ma in realtà 
quello che succede è che il router agisce 
come un server proxy trasparente, tra¬ 
sformando i molteplici ip address in un 
singolo ip address. In questo modo ogni 
tentativo di connessione esterna alle ri¬ 
sorse locali viene bloccata. Infine, ricordia¬ 
mo per dovere di cronaca i protocolli di 
comunicazione compatibili con l'IR51 IX 
che sono: il PPP, il NAT, il MLPPP, I IP, 
l'ICMP, l’FTP, il DHCP, l'HTTP e il SNMP. 


Conclusioni 

Una delle qualità che rende un oggetto 
appetibile è sicuramente quella della sem¬ 
plicità di installazione e di utilizzo, soprat¬ 
tutto in un mercato in eterno e rapidissi¬ 
mo sviluppo come quello dell'informatica 
moderna. Il router presentato dalla Ser¬ 
comm è quanto di più semplice sia mai 
stato prodotto e commercializzato finora 
in ambito di connessioni in rete. Possede¬ 
re ITR51IX in casa è una sicurezza per la 
nostra rete e sicuramente un valido og¬ 
getto per una navigazione veloce e so¬ 
prattutto condivisa da tutti ad un prezzo 
che tutto sommato ricorda i nostalgici e 
antiquati modem analogici. «£ 


78 


MCmicrocomputer n, 210 - ottobre 2000 












m 


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di Aldo Ascenti 


OverView 



Acer TravelMate 
602TER 

Il nécessaire per 
masterizzare con classe 


Reso velocissimo dal Pentium III a 
650 MHz e dalla sezione grafica basata 
sulla Rage Mobility di Ati, il nuovo Tra¬ 
velMate è tra i portatili leggeri più po¬ 
tenti del mercato. Evidentemente, però, 
in Acer hanno pensato che le caratteri¬ 
stiche tecniche e la linea accattivante 
non sarebbero bastate a differenziare il 
prodotto rispetto ad una concorrenza 
che sforna strumenti comunque sem¬ 
pre più belli e veloci. Ecco quindi la no¬ 
vità che mancava: il consueto lettore 
CD estraibile è diventato un masterizza- 
tore, da usare in combinazione col ca¬ 
piente HDD da 12 GByte per trasforma¬ 
re il 602TER in una perfetta fabbrica 
portatile di CD, dando un'altra spallata 


alle barriere che ancora separano la 
flessibilità di un desktop da quella di un 
PC da valigetta. 

Ha di serie 
i cerchi in lega 

Realizzati a partire da un robusto e 
leggero chassis in magnesio, i Travel¬ 
Mate della serie 600 si fanno notare per 
la morbida eleganza del design, arricchi¬ 
to da elementi metallici con funzioni 
estetiche e di rinforzo. In particolare, è 
interamente in metallo la parte esterna 
del coperchio, consentendo al display 


Acer TravelMate 602TER 


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Tel. 039/6842287 

Prezzo UVA esclusal 
TravelMate 602TER L 6.790 000 


XTFT da 13,3 pollici di essere alloggiato 
in uno spessore di soli 9 millimetri man¬ 
tenendo una rigidità sufficiente ad im¬ 
pedire qualsiasi distorsione dell'Immagi¬ 
ne, a meno di non esercitare una consi¬ 
stente pressione sulla sottile cornice 

Per il resto si nota una certosina cura 
dei dettagli, dalle staffe di fissaggio del¬ 
la telecamenna USB opzionale, poste a 
entrambi i lati del display e protette da 
tappi di gomma, al marchio Acer inciso 
su una placca di alluminio iridescente. 

Bello anche il frontale, che ospita, 
immersi nel metallo, gli ingressi e l'usci¬ 
ta audio, oltre al pulsante di accensione 
a scorrimento, ben protetto contro le at¬ 
tivazioni accidentali. La tastiera e com¬ 
pletissima, a profilo molto basso ed ec¬ 
cellente quanto a sensibilità e precisio¬ 
ne. Lo stesso non si può dire del touch- 
pad. piuttosto laborioso da configurare 
date le numerose caratteristiche di fun¬ 
zionamento raccolte in ben sei differen¬ 
ti schermate, e comunque affetto da 
qualche inceppamento. Si apprezza, in¬ 
vece, la presenza del pulsante di scorri¬ 
mento verticale, al quale è facile abi¬ 
tuarsi navigando un po'. 

Sotto il dispositivo di puntamento, 
correttamente posizionata, e visibile la 
finestrella del minuscolo microfono, 
mentre i classici sei LED di funziona¬ 
mento e blocco della tastiera si trovano 
sotto il display, con quelli di accensione 
e sleep mode duplicati all'esterno del 
coperchio 

I diffusori sono due, stereofonici, 
posti sopra la tastiera e riconoscibili 
per le zone traforate in modo un po' le¬ 
zioso. La qualità acustica appare accet¬ 
tabile, con una pressione sonora ade¬ 
guata ma non al livello dei modelli piu 
ingombranti 

Perché non va dimenticato che que¬ 
sto notebook appartiene a buon diritto 
alla categoria "slim", grazie ad uno 
spessore poco superiore ai 3 cm e al 
peso inferiore a 2 chili e mezzo tutto 
compreso. 

Quanto all'input/output, il 602 dispo¬ 
ne di una singola PCMCIA CardBus di 
tipo II posta sul fianco sinistro, mentre 


80 


MCmicrocomputer n. 210 - ottobre 2000 









Acer TravelMate 602TER 



Sono un vero tocco di classe i connettori audio inseriti in una placca metallica sul frontale L 'insieme appa¬ 
re eccezionalmente snello 



Abolite le classiche seriali e parallela, il retro è dominato dal connettore per la docking station Peccato per 
l'assenza di un uscita S-video e per la posizione infelice della finestra dell'infrarosso 


lità di spingere il 602 a 1280x1024 su 
un monitor esterno, magari sfruttando 
la funzionalità dual display (mostra aree 
diverse per il TFT integrato e lo scher¬ 
mo esterno) offerta dalla veloce scheda 
Ati da 8 MByte. 

E che dire delle prestazioni? Il pro¬ 
cessore è formidabile, anche quando 
viene rallentato dal sistema SpeedStep 
per dare più ossigeno alle batterie. I 
128 MByte di SDRAM fanno il loro do¬ 
vere e cosi pure il disco rigido: un Tra- 
velstar IBM estraibile da 4200RPM. Nel 
complesso il sistema divora qualsiasi 
applicativo sviluppato per Windows 9x, 
giochi compresi, ed è uno strumento 
estremamente versatile ovunque siano 
necessarie prestazioni elevate o, in 
mancanza d'altro, per vincere il confron¬ 
to con le macchine dei colleghi. 

Non ultimi vanno considerati i van¬ 
taggi del masterizzatore 4x integrato, 
montato su una slitta facilmente estrai¬ 
bile e sostituibile con un modulo DVD 
piuttosto costoso (1.000.000 più iva). 


sul retro, senza protezione ma ben in¬ 
cassate nel guscio esterno,trovano po¬ 
sto i connettori del modem integrato, 
della Ethernet 10/100, i due ingressi 
USB, la VGA, la PS/2 e il ricetrasmetti- 
tore infrarosso. 

Nessuna traccia "immediata" delle 
classiche seriale e parallela, come det¬ 
tano i nuovi standard, sostituite da un 
più pratico connettore proprietario per il 
port replicator, venduto in opzione a 
300.000 lire più iva, che offre in più una 
comoda uscita S-video. Allo stesso con¬ 
nettore è però possibile collegare un 
semplice adattatore fornito a corredo 
che permette l'utilizzo delle due porte 
non direttamente disponibili. 


L 'impostazione modu¬ 
lare permette di estrar¬ 
re il masterizzatore. 
magari in previsione di 
un viaggio in aereo, o 
di sostituirlo con un let¬ 
tore DVD fornito in op¬ 
zione. 



Sotto il vestito... tutto 

Una volta acceso, il display appare lu¬ 
minoso e nitido, con solo qualche diso- 


k 


mogeneità di illuminazione ai quattro 
angoli La risoluzione di 1024x768 pixel 
è sufficiente per la maggior parte degli 
utilizzi, comunque, vista la potenza del 
processore, è stata prevista la possibi- 


Buona in rapporto alle prestazioni, 
ma non eccezionale in assoluto, l'auto¬ 
nomia della batteria agli ioni di litio, 
che può raggiungere le 3 ore con un 
uso moderato del lettore CD/masteriz- 
zatore. 


Potenza esclusiva 

Con un prezzo al pubblico che si ag¬ 
gira su 7 milioni di lire il TravelMate 
602TER non è proprio a buon mercato. 
A ben guardare, comunque, i contenuti 
ci sono tutti, compreso quel pizzico di 
innovazione in più che può fare la diffe¬ 
renza. 

Insomma, questo Acer è costoso ma 
non eccessivo per un prodotto in grado 
di garantire la più rara e ricercata carat¬ 
teristica degli strumenti elettronici di 
questo inizio di secolo: la longevità, MS 


Caratteristiche tecniche 


- ■ v.-i 


CPU: Intel Pentium III 650 MHz con SpeedStep. 256 KB Cache L2 
3AM: 128 MByte SDRAM 
Display: 13,3" XTFT LCD, 1024x768 16,7 milioni di colori, funzione dual display 
Slot PC Card: 1 PCMCIA 
HDD: 2,5" estraibile, 12 GByte 
Floppy 1,44 esterno USB 
CD-RW 4/4/20x - Modem 56K V90 

Interfacce: 1 PS/2, 2 USB, 1 Ethernet 10/100, 1 FIR IrDA, 1 VGA, 1 port replicator 
Batteria: Li-lon 3600mAh 
Dimensioni: 298x238x32.9mm 
Peso: 2,4 Kg 


MCmicrocomputer n. 210 - ottobre 2000 


81 

















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di Raffaello De Masi 



2000 


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Quando, fresco di laurea e con le ta¬ 
sche completamente vuote, decisi di in¬ 
traprendere una vita di intenso lavoro, 
in cui gli allori mietuti sarebbero solo 
stati un altro tassello della sempiterna 
storia di Atripalda, ben pensai, in attesa 
che il mondo riconoscesse il mio inge¬ 
gno e le mie qualità, di cercare, da buon 
meridionale, raccomandazioni di qua e 
di là per trovarmi "un posto". Il cavalie¬ 
re De Bernardinis, amico di famiglia, 
vecchio scapolo impenitente e profon¬ 
do conoscitore di persone e del mondo, 


all'uopo interpellato da mio padre, riu¬ 
sci, in un batter d'occhio, a trovarmi un 
impiego di consulente presso una gran¬ 
de azienda chimica italiana, vicino Ro¬ 
ma Immaginatevi la mia contentezza! 
Per cui ricordo che, quel giorno stesso, 
a tavola, mi venne di dire che nel pome¬ 
riggio pensavo di passare dal cavaliere 
per ringraziare. 

Apriti cielo! "Ma quale cavaliere e ca¬ 
valiere", fu la risposta inviperita di mia 
madre, "oggi si va a ringraziare S. Anto¬ 
nio ad Apice", lo tentai, con tutto il ri¬ 


spetto per il santo, di chiarire alme¬ 
no il ruolo del benefattore uma¬ 
no, ma non ci fu verso; nel po¬ 
meriggio caricai mamma, 
papà e mio fratello (che 
c'entrava lui non lo so 
ancora, ma mia madre 
aveva stabilito che do¬ 
veva partecipare tutta 
la famiglia) nella mia 
vecchia Mini e via, per 
campagne soleggiate 
verso il santuario, a 
una trentina di chilome¬ 
tri da casa. 

All'uscita dalla chiesa, 
mia madre, che aveva sot¬ 
toposto un povero cappucci¬ 
no a una confessione di oltre 
un'ora (ma che peccati poteva 
aver fatto, più che sbagliare la dose 
di sale nella minestra), gioiosa come 
una pasqua, mi mette al collo una cate¬ 
nina acquistata in chiesa e mi dice: "Fi¬ 
glio mio, tienila sempre con te, ti pro¬ 
teggerà contro ogni male!" 

Sono passati più di trent'anm, da al¬ 
lora, i miei sono andati via da diversi 
anni, ma la catenina l'ho ancora, nel 
cassetto della scrivania su cui in que¬ 
sto momento sto scrivendo. Ci credia¬ 
te o no. le do un'occhiata quando mi 
tocca di affrontare qualche grande diffi¬ 
coltà, un po’ come fa Dave in "Angeli 
con la pistola" con le mele della vecchia 
Annie; e non ha mai mancato di proteg¬ 
germi. 


E il mio PC, 
chi lo protegge? 

Già, niente a che vedere con santuari 
e mamme premurose, ma come si fa a 
mettere uno scudo tra la nostra amata 


82 


MCmicrocomputer n. 210 - ottobre 2000 














McAfee Office 2000 



creatura e i pericoli che la insidiano ogni 
giorno. Come si fa a difendere questa 
figlioletta innocente dai bruti che vor¬ 
rebbero insidiare le sue virtù, attenden¬ 
dola ad ogni angolo di strada, informati¬ 
ca, ben s'intende? 

Credo, come ho raccontato in un arti¬ 
colo del mese passato, di essere stato 
uno dei primi in Italia a beccarsi, fino in 
fondo, le profferte d'amore di "I Love 
You". Ovviamente, dopo il fattaccio, se¬ 
condo la migliore tradizione, ho cercato 
quanto di meglio ci fosse in circolazione 
per corazzarmi contro intrusioni e infe¬ 
zioni, non mancando di cercare anche le 
utility che meglio potessero mantenere 
in perfetta forma la mia macchina. In- 
somma, visto che ci stavo, tanto valeva 
fare un lavoro di fino. 

E mi sono quindi fatto un elenco di 
quel che mi serviva: un buon antivirus, 
un pacchetto di gestione e ottimizzazio¬ 
ne dell'ambiente, un sistema di diagno¬ 
stica e di recupero da errori, malfunzio¬ 
namenti o guasti, compresa la riattiva¬ 
zione del sistema in caso di errori gravi. 
E poi, ancora qualcosetta, come un 
buon uninstaller, che davvero eliminas¬ 
se la robaccia che si accumula, dopo la 
cancellazione di un programma, nel si¬ 
stema operativo, non mancando, poi. di 
fornirsi di un efficace servizio dì upgra- 
de. 

Fatti i debiti conti, almeno quattro o 
cinque programmi combinati, che, a 
una media di un biglietto da centomila 
ciascuno, fanno un mezzo milioncino. 
Neanche tanto caro, se si desidera la 
maggior sicurezza possibile. 

0 in alternativa, spendere meno di 
un terzo e trovarsi con una suite com¬ 
pleta e funzionale, frutto della progetta¬ 
zione di un solo team e, quindi, con par¬ 
ti sinergiche tra loro. Come McAfee Of¬ 
fice 2000 

Cosa è McAfee Office 2000? Si trat- 


Lo splashscreen del 

programma. 


ta di un gruppo di 
programmi tutti 
destinati alla ma¬ 
nutenzione e alla 
protezione, diretta 
e indiretta, della 
nostra macchina; 
alcuni componenti 
dell'ambiente so¬ 
no rivolti a funzioni 
particolari e mira¬ 
te. altri sono di ge¬ 
nere più ampio e 
garantiscono la co¬ 
pertura di molte aree d'azione, come 
avremo modo di vedere.Usare insieme, 
o individualmente, i programmi di que¬ 
sta vera schiera di guardie del corpo 
permette di offrire ai nostri dati il miglio¬ 
re sistema di sicurezza possibile. 


isyeo trtt-* 
Santa C 



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Apriti ci 
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• i« tu* «««•«tele effnieie 
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Me'A fe 


Agenti speciali, 
pronti a tutto! 

VirusScan è l'elemento chiave della 
suite di prodotti, quello che garantisce 
la totale protezio¬ 
ne del nostro PC 
da virus, cavalli di 
troia, hoax e com¬ 
pagnia cantante. 
Ne abbiamo parla¬ 
to più diffusamen¬ 
te sul numero 
scorso di MC, e 
non è qui il caso 



wiummiw- J O 


,0" ?»*«*» 


». J 




McAfee 




La squadra speciale 
d'intervento; garantita 
la miglior difesa con¬ 
tro i problemi. 



Nuts?Both; 




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Controllo PC 

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McAfee 



MCmicrocomputer n. 210 - ottobre 2000 


83 
















































McAfee Office 2000 



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Controllo Anno 






Pmtegge conto le comAoacn acatkrtÉà 


Me Arre 


L Uwnslaller, torse il 
miglior prodotto del 
genere finora visto 
Garantite le migliori 
pulizie di primavera 


di ripeterci, salvo nel ricordare che in 
quest’ultima versione è stata aggiunta 
la funzione WebScanX, che contribui¬ 
sce a garantire la sicurezza del sistema 
contro i pericoli provenienti da Internet. 

Passiamo invece a quello che è il 
principe indiscusso, da diversi anni, 
dell'area di prevenzione del nostro com¬ 
puter da errori e malfunzionamenti. 
McAfee Office 2000 Nuts&BoIts con¬ 
sente di monitorare continuamente lo 
stato del nostro PC e di garantire dia¬ 
gnosi e riparazioni del sistema operativo 
e del software applicativo, creando, tra 
l'altro anche dischi di ripristino forzato e 
"istantanee" dei settori più importanti 
delle unità del disco rigido. Nut&BoIts 
evita la perdita di dati dovuti al blocco di 
un’applicazione, esegue continue scan¬ 
sioni del sistema e delle unità di memo¬ 
ria per rilevare attività sospette, even¬ 
tualmente anche dovute a virus, crea 
automaticamente o interattivamente 
set di backup, esegue copie complete 
di backup su un file di un volume pro¬ 


tetto dal quale si possono ripristinare i 
dati quando non sarebbe più possibile 
farlo in un altro modo, e, cosa certo 
questa oggi non più importante, verifica 
la conformità della macchina con l'anno 
2000, quando sarebbe dovuto succede¬ 
re di tutto e non è successo nulla. 

La protezione del PC viene attivata 
nel momento In cui si installa 
Nuts&Bolts. Dopo aver creato il di¬ 
schetto di ripristino, si passa alla attiva¬ 
zione della prevenzione blocchi, che evi¬ 
terà perdite inattese di materiale di la¬ 
voro, e di informazioni malaugurata¬ 
mente non salvate. Inoltre Questa uti¬ 
lity assume diversi altri ruoli e funzioni, 
come la catalogazione di una grande 
quantità di informazioni sull’hardware e 
sul software, l’esecuzione di raffinati te¬ 
st di benchmark e di diagnostica, la riso¬ 
luzione e la riparazione di problemi 
all’HD, potenziali o reali. Molto pregevo¬ 
le la possibilità di salvare su un file una 
copia immagine di importanti informa¬ 
zioni relative al disco rigido, o di un inte¬ 


ro disco stesso, se lo si desidera. Il ripri¬ 
stino avverrà in maniera semplice e ra¬ 
pida (l’occasione più semplice da imma¬ 
ginare, in questo caso, è la remstallazio- 
ne del sistema operativo) e l’opzione si 
sposa con una potente utility per la ma¬ 
nutenzione e la risoluzione di problemi 
legati al registro di configurazione di 
Windows. 

Pregevole è, accanto a quest'ultima 
fase, l’utility di backup di un intero volu¬ 
me, che può essere gestita in maniera 
automatica o manuale. E' possibile ese¬ 
guire il backup dell'intero sistema, ad 
esempio, su un volume protetto 
(un'area separata del disco) in modo da 
garantire il completo ripristino dei file 
anche se la directory e i dati dell'unità 
del disco rigido sono severamente dan¬ 
neggiati. Inoltre si può gestire un 
backup speculare, per copiare i dati 
nell’esatto momento in cui sono salvati, 
o dopo intervalli di tempo di inattività a 
scelta dell’utente 

In una suite del genere non poteva 
certo mancare un sistema di recupero 
di dati e file cancellati per errore, ed esi¬ 
ste anche un sistema di "eliminazione ’’ 
protetta, capace di "difendere" i dati 
trascinati nel cestino e cancellati anche 
sotto DOS E, per concludere, esiste 
anche un'interessante area di test, in 
cui l'hardware e il software sono sotto¬ 
posti a diverse prove funzionali, con la 
produzione, alla fine, di un report dia¬ 
gnostico e una serie di consigli per la 
soluzione dei problemi rilevati. 

Di fronte 

alla Vecchia Guardia! 

Se tutto questo non basta, McAfee 
Office 2000 offre una ulteriore barriera 


84 


MCmicrocomputer n. 210 - ottobre 2000 













































McAfee Office 2000 




ai problemi schierando, dietro N&B, 
l’ambiente di First Aid 2000. 

Si tratta di una vecchia suite conti¬ 
nuamente aggiornata, essenzialmente 
fornita delle stesse funzioni e potenzia¬ 
lità della precedente, ma molto più po¬ 
tenti e accurate; a queste sono state 
aggiunte nuove caratteristiche, modifi¬ 
che e migliorie, tra cui un interessante 
"Annulla Universale", che non sarebbe 
una utility per salvarci dal fuoco eter¬ 
no, ma un comando che permette di ri¬ 
pristinare impostazioni originarie quan¬ 
do su di queste sono state apportate 
modifiche numerose e di diverso tipo. 

First Aid ha sempre al suo fianco la 
protezione antivirus, e gestisce anche 
una pratica funzione di "Pulizia rapi¬ 
da", per individuare ed eliminare rapi¬ 
damente dal PC file inutili o ridondanti. 

Buona l'applicazione McAfee Unin- 



McAlee Office 2000 al lavoro, le opzioni d'inter¬ 
vento sono numerose, ma garantiscono risultati 
esattamente simili a quelli da noi desiderati 


staller, una delle migliori del suo gene¬ 
re finora viste, che. oltre a gestire le 
operazioni di pulizia sull'HD, offre la 
possibilità di trasferire interi program¬ 
mi da un HDS all’altro, cambiando ov¬ 
viamente tutti i riferimenti all’applica¬ 
zione, e di eseguire un backup comple¬ 
to di un programma su una periferica, 
in modo da poterne garantire il ripristi¬ 
no in caso di non disponibilità dell’in- 
staller originale. 

Interessante, infine, è l’applicazione 
Oil Change, che esegue una operazio¬ 
ne di grande utilità, sovente trascurata 
da molti utenti. 

Questo programma possiede un da¬ 
tabase potente e aggiornato di alcune 
migliaia di produttori, ed esegue una 
scansione del contenuto del nostro HD 
alla ricerca dei prodotti hardware e 
software installati, scarica gli aggiorna¬ 
menti più recenti relativi direttamente 
dai siti del produttore, li installa e, 
eventualmente, li annulla, nel caso le 
prestazioni non fossero soddisfacenti. 
OilChange garantisce l’assoluta impe¬ 
netrabilità delle informazioni relative 
all’utente, per cui nessun dato relativo 
alla nostra configurazione uscirà mai 
dalla nostra macchina. Il servizio è in 
abbonamento. 


Conclusioni 

Per trovare una cosi potente suite 
di prodotti occorre solo rivolgersi a 
Norton System Works. I prodotti sono 




pressoché equivalenti, ma McAfee Of¬ 
fice 2000 ha dalla sua una maggiore 
velocità nel funzionamento, cosa che 
penalizza, purtroppo, da tempo, le 
Norton Utilities. 

In ogni caso occorre anche precisa¬ 
re che le due suite non sono sovrap¬ 
ponibili, anzi per certe funzioni sono 
sicuramente complementari. 

Acquistare McAfee è comunque 
una specie d'assicurazione contro i 
problemi; la sicurezza certo non esiste 
(pare che Windows abbia la capacità 
di dar vita ai problemi per generazione 
spontanea), ma almeno la vita d'ogni 
giorno scorrerà più tranquilla. 

Un’unica raccomandazione, diverse 
volte proposta da queste pagine: tene¬ 
re sempre aggiornato l'archivio dei vi¬ 
rus. Ne va della vita dei nostri dati! 

Mg 


MCmicrocomputer n. 210 - ottobre 2000 


85 
































































di Raffaello De Masi 



AntiVirus 


•K-tHUa; 

a** Wladaw» tilt* 

• K .lilla; \- 

a» an»4*.> «I Warhalallaa/aaaa 


PC-cillin 7,0 


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CONFORMITÀ 

Windows 


Prezzo (IVA me.): L. 99 000 

Aggiornamenti dalle versioni precedenti (IVA ine ): L 66.000 


PC-cillin 
Antivirus 7 


Qualche settimana fa, accendo il mio 
amato PC e mi rendo conto subito che 
qualcosa non va. Lo vedo inquieto, con lo 
schermo rosso in viso; e mi accorgo che 
la tastiera scotta. 

Penso a un malessere passeggero, 
ma le ore passano e la situazione non pa¬ 
re migliorare. Il mio bel computer perde 
bit maleodoranti per le basse vie. sragio¬ 
na, mi collega con Platinette invece che 
con Naomi, insomma è ammalato. 

Ovviamente, da buon rimandatore al 
domani delle cose che si possono fare 


oggi, non ho montato alcun antivirus. Va¬ 
do a frugare in libreria e torno con tre pro¬ 
dotti della più bell'acqua. Uno rifiuta di in¬ 
stallarsi, affermando di aver scoperto 
(bella scoperta) che il sistema è infetto, e 
chiedendomi di eliminare prima il virus e 
poi di installare (quando si dice la logica! 
e poi dicono delle barzellette sui ... beh, 
lasciamo perdere!), un altro è troppo vec¬ 
chio. non riconosce infezioni e ormai la 
sua licenza è scaduta per poter aggiorna¬ 
re il file di riconoscimento. Infine il terzo, 
ricevuto da qualche giorno dalla redazio¬ 


ne, parte immediatamente e, pri¬ 
ma ancora di istallarsi, passa in 
rassegna il contenuto del 
mio PC, per garantire un’in¬ 
stallazione su una macchi¬ 
na pulita. Bene! E cosi ec¬ 
comi a raccontare di que¬ 
sto bel prodotto, che, 
sebbene misconosciuto, 
almeno da noi, a fronte 
dei grandi nomi della me¬ 
dicina del byte, ha rivelato 
essere un pacchetto di qua¬ 
lità, dotato di un ambiente di 
lavoro fortemente orientato 
all'utente, e con una facilità e ra¬ 
pidità di intervento da offrirsi co¬ 
me validissima alternativa a più 
osannati pacchetti. Di seguito la cronaca. 


Una calibro .44 
contro gli intrusi 

Dieci anni fa i virus facevano già pau¬ 
ra, ma si trattava di giocattoli^ rispetto ai 
mostri di oggi. Ne ricordo uno. in fondo 
simpatico, che partiva, sul Mac, il giorno 
di Natale e apriva una finestra con la fra¬ 
se "Peace in thè World". Tutto qui. Oggi 
gli effetti prodotti sulle nostre macchine 
sono devastanti, fino a cancellare addirit¬ 
tura il BIOS. Insomma, scherzi da prete, 
magari anche spretato. 

PC-cillin è l'ennesimo esemplare di 
una folta schiera di pacchetti antivirus di¬ 
sponibili anche in Italia, con tale ridondan¬ 
za di caratteristiche e prestazioni da sem¬ 
brare poterci garantire una protezione 
pressoché assoluta, ma purtroppo illuso¬ 
ria. Illusoria non perché gli antivirus non 
siano efficaci, ma perché lo sono solo se 
si ha la pazienza di tenere continuamente 
aggiornato il database, il "pattern" conte¬ 
nente le stringhe di identificazione 
dell'agente infettivo. 

PC-cillin si installa su una macchina già 
dotata di un 486 e richiede uno spazio su 


86 


MCmicrocomputer n. 210 - ottobre 2000 










Lo splashscreert di PC-cillin 

disco rigido di una dozzina di MB. Uscen¬ 
do dal coro pressoché comune degli altri 
antivirus, tutti dotati di un'interfaccia 
all'incirca simile, PC-cillin offre un am¬ 
biente di gestione più amichevole e nello 
stesso tempo raffinato, con una serie di 
opzioni d’uso capaci di gestire al meglio 
l'emergenza in ogni sua manifestazione. 

Poiché lo spazio a disposizione non è 
certo molto, diremo che tutte le funzioni 
offerte dai correnti pacchetti sono sup¬ 
portate; scansione a basso livello del 
boot, organizzazione periodica dell'azione 
di disinfezione, scelta dell'azione da ese¬ 
guire in caso di rilevamento positivo. Ma 
c'è di più, e meglio. PC-cillin 7 offre un 
motore di ricerca CHEETAH compieta- 
mente nuovo, capace di raddoppiare la 
velocità di analisi e di rimuovere un virus 
da un file attraverso 20 livelli di compres¬ 
sione. Pressoché tutti i protocolli di com¬ 
pressione sono supportati. 

Nuova è anche la funzione di Macro- 
Trap; tecnica intelligente e agente in tem¬ 
po reale, riesce, in base a regole ben pre¬ 
cise, a determinare se un codice macro 
contiene virus. Si tratta, in questo caso, 
di regole comportamentali, quindi l'analisi 
avviene verificando il comportamento 
reale della macrofunzione; questo è an¬ 
cora più valido considerando la rapidissi¬ 
ma diffusione di questo tipo di virus, tan¬ 
to veloce da lasciare sovente indifeso 
l’utente pur assiduo e fedele negli aggior¬ 
namenti. Se un file si comporta in manie¬ 
ra sospetta, sembra essere infetto da un 
virus, ma non c'è rilevazione da parte del 
programma, il pacchetto offre la possibi¬ 
lità di metterlo "in quarantena", per spe¬ 
dirlo alla centrale di Trend Micro per una 
successiva analisi. Per tenere aggiornata 
quanto più è possibile l'utenza, Trend Mi¬ 
cro adegua settimanalmente i pattern di 


PC-cillin Antivlrus 7 




P**r*5ó 


virus, salvo poi a 
rilasciare edizioni 
straordinarie in 
caso di eventi di 
particolare impor¬ 
tanza. Gli aggior¬ 
namenti possono 
essere scaricati 
in forma incre¬ 
mentale, vale a 
dire che siste- 
ma ricorda l'ulti¬ 
mo downloading e recupera solo la fra¬ 
zione necessaria, senza lunghe e fastidio¬ 
se sedute per riottenere tutto l’archivio 
(che può superare i diversi MB). 

Se come Client di e-mail si utilizza Ou¬ 
tlook Express o Eudora Mail, PC-cillin 7 
esegue la scansione in tempo reale del 
materiale in arrivo; in tal modo gli allegati 
infetti vengono bloccati prima di essere 
salvati sul computer. Inoltre, sempre per 
gli utenti Outlook, il programma fornisce 
la scansione su richiesta delle cartelle lo¬ 
cali per cercare infezioni pregresse. 

Alcune opzioni sono davvero interes¬ 
santi, a segno della notevole cura e atten¬ 
zione rivolta verso l’utente; oltre alle nor¬ 
mali opzioni, PC-cillin può creare una co¬ 
pia di un file infetto prima di provvedere 
alla cura, e può anche inastare il file, "cir¬ 
condandolo" di una barriera che lo ren¬ 
derà incapace di 


Stilli mpoiicro 
C'ftagrwMW ©•.')►—«IvWJ&t W3. Gi» 
dCV Sh—«l 1 *™ 

to MI I* Vm «O.M 


Le finestra di scansione anti- 
virus, certamente l'ambien¬ 
te più importante del pac¬ 
chetto. Ma non basta. 


«•«•M SUB 


i* Qp— 


lui-Lsi 



Aggiorni) ni» www.antlvinis.il PC<illìlTJ 





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7.00B*M?1»JMAIN 

A»”"» «» 


r Orfu.A Irato M» pM.nl 

^ Da iitoto Iptotom » progi— 

i-eo«ai»c* 1 



I~; 1 


stici implementati (un motore euristico è 
un software che individua attività illecite, 
quando un virus non viene intercettato at¬ 
traverso il pattern di confronto). PC-cillin 
è all’avanguardia in ambedue i settori, of¬ 
frendo, inoltre, un'interfaccia di grande 
qualità ben realizzata, molto pratica nella 
gestione e che non intimidisce l'utente. 

Occorre ricordare che non esiste ma- 


£fc Cpwr» IrtaisonMiM £•-*!« 




U 


Non» Mito 


Ej4079*We 


nuocere e di es¬ 
sere aperto. Una 
potente sezione 
di aggiornamen¬ 
to guidato per¬ 
metterà di man¬ 
tenere sempre 
completi e riqua¬ 
lificati anche i file 
di programma, 
mentre il Web- 
Trap, oltre che 
verificare l'inof- 
fensività dei mo¬ 
duli Java e Acti- 
ve-X. permette di 
aggiungere elen¬ 
chi di indirizzi 
WWW di cui si desidera evitare la visita 
(es. siti porno od offensivi). 


■ara 


I WnbTltn 


Cj 

Ino**»'**» 


C*»« a» coca 


in quninnionn www.anlivirus It PC<iWiT/ 




"r°t 


9 


. ci sono aggiornamenti, 
Web trapping. messa in 
quarantena, tutti add-on 
che rendono II prodotto an¬ 
cora più elegante e conve¬ 
niente. E perfino una Chat 
on line con i tecnici Trend 
Micro. 


c Windows rmiA&viirs s< 


E» Un™- Irto. 




■ ■I M 


www.anllvlnis.lt PC<Hlii!J 


Agfro** pu 


Conclusioni 




PC-cillin è sicuramente uno dei migliori 
antivirus disponibili oggi sul mercato; in 
effetti, il sistema di funzionamento di 
questi programmi è molto simile l’uno 
all'altro, per cui la vera efficacia sta negli 
aggiornamenti continui dei pattern di rico¬ 
noscimento e, più di recente, nalla pre¬ 
senza di sempre più potenti motori euri- 


wrwo «m* 


PC «a •*KW*r*> I con to 

eh» comperato ruM’toMnamadpogiarm* • 
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K cton *«•?« >jrti imvmoIo • «>•«» c<»v» hM tj*to 



iraufanyaMito 



U 


VSAP!*> ?5*a/K0U 

« inni 


nuale stampato su carta (uno, in formato 
PDF è incluso nel CD e un piccolo ma¬ 
nuale di riferimento offre una guida rapi¬ 
da alle funzioni), ma , come abbiamo già 
detto altre volte, l'uso è talmente intuiti¬ 
vo da non farne sentire la mancanza. ^ 


MCmicrocomputer n. 210 - ottobre 2000 


87 

































































OverView 


Di Judit Kaposnyak 



DIZIONARIO 

ITALIANO 

TEDESCO 

parte prima 

MtOONf lUOra COMMI «CIO 


[KUOSTINI 


DJfUTSCH 
FUR DICH 


I nuovi corsi di lingua 
De Agostini su CD 


Indubbiamente siamo sommersi da 
corsi di lingue organizzati da scuole, isti¬ 
tuti culturali e da altri organismi o asso¬ 
ciazioni, corsi realizzati in audio e video 
cassette. 

Se già state studiando una lingua o vi 
siete appena detti che è arrivato il mo¬ 
mento per iniziare a farlo, vi domande¬ 
rete cosa potrebbe offrirvi un corso in 
cd-rom. 

Il cd-rom unisce i pregi di una scuola 


tradizionale - "insegnanti" madrelingua, 
vastità degli argomenti, - con i vantaggi 
di un corso personalizzato e multime¬ 
diale - l'interattività, laboratorio linguisti¬ 
co 

Prendiamo ad esempio il corso di Te¬ 
desco: se non parlate neanche una pa¬ 
rola di tedesco ci vuole un bel coraggio 
per incominciare e bisogna essere dav¬ 
vero molto motivati per continuare; se 
invece l'avete già studiato, anche solo 


1 Corsi di Lingue in CD-Rom 

Deutsch fùr dich 

18 Fascicoli + 18 CD-Rom 

Distribuito in Italia da: 

De Agostini Multimedia 
edizioni I.G.D.A. 


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1 ■ fascicolo * CD 

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Tel 0321 66171 

. Lire 22900 


un po', lo troverete interssante ed an¬ 
che divertente. 

Il corso è diviso in quattro livelli di dif¬ 
ficoltà, anche se la distinzione dei livelli 
non è del tutto evidente visto che le ru¬ 
briche sono praticamente eguali. 
Se avete dei dubbi sulla profondità 
della vostra conoscenza della lin¬ 
gua, o se siete curiosi su quale 
percorso didattico seguire, comin¬ 
ciate con il test, chiamato Basiste- 
st. Il test consiste nel rispondere a 
vari tipi di domande, dapprima sulla 
grammatica e poi dovrete ricono¬ 
scere la lingua parlata e fare tradu¬ 
zioni verso il tedesco. Le domande 
non sono molto difficili, ma trove- 
_ rete nel computer un severissimo 
maestro, che anche per una virgola 
mancata o un accento sbagliato 
considera errata tutta la frase. 

Dopo aver completato il test, vi 
vengono mostrate le soluzioni e 
riappare la simpatica maestra tede¬ 
sca che, secondo il risultato rag¬ 
giunto, vi consiglia il percorso da 
seguire. Tuttavia, a nostro avviso, 
è più semplice e veloce accedere 
alle rubriche direttamente dal 
menù principale. 

Per capire meglio di cosa trattino le 
rubriche, che sono numerose, all’inizio 
vi conviene cliccare su "hilfe" (aiuto) e 
leggere attentamente tutte le descrizio¬ 
ni. 

Nella prima rubrica da esplorare "si- 
tuation" troverete dei brevi filmati che 
riguardano vari aspetti della vita quoti¬ 
diana, I punti più importanti vengono 
spiegati separatamente e alla fine do¬ 
vrete rispondere ad un piccolo test. 

La sezione della grammatica è divisa 
in due parti: nella prima troverete le 
spiegazioni dell'argomento scelto e nel¬ 
la successiva ne potrete fare ampio 
esercizio. Data l'importanza della gram¬ 
matica, che è fondamentale nella lingua 
tedesca, il contenuto di questa sezione 
viene pubblicato anche in un piccolo fa- 


88 


MCmicrocomputer n. 210 - ottobre 2000 
















DEUTSCH FUR DICH 



IFFl ThJ'CO <• '» l» Ria p*' Ogni 

giorno «andiamo t'« qut«*o pan* O'uro •* 
ntQoxio «a luccatao 


scenette di circa 5 minuti. Se troverete 
difficoltà nel capire la lingua parlata, ci 
sono i sottotitoli (a scelta in tedesco o 
in italiano! e se volete approfondire i 
punti più difficili il tasto Kommentar dà 
accesso alla trascrizione ed alla tradu¬ 
zione integrale del testo. 

In ogni momento, con un click, si 
può richiamare il dizionario "parlante" 
che contiene circa quattromila parole. 

Abbiamo potuto vedere solo gli altri 
due cd-rom usciti, che mantengono tut¬ 
tavia la stessa qualità e lo stesso livello 
tecnico del primo. Il corso si presenta 




X 


scicolo allegato ad 
ognuno dei CD 
dell'opera. 

Ci sono rubriche 
dedicate all'apprendi¬ 
mento efficace dei 
numeri e all'amplia- 
mento del vocabola¬ 
rio tramite un diver¬ 
tente dizionario per 
immagini con giochi 
di memorizzazione. 

Per imparare bene 
la non facile pronun¬ 
cia tedesca, gli autori 
del corso hanno crea¬ 
to una sezione con 
dei brevi filmati, che 
servono ad introdurre 
più complessi ele¬ 
menti di fonetica, Le vocali e le conso¬ 
nanti del tedesco, un po' estranee alla 
lingua italiana, e l'intonazione della frase 
vengono spiegate ed illustrate attraver¬ 
so vari esercizi e divertenti animazioni. 

computer verificherà la corretta pro¬ 
nuncia delle parole usando il microfono 
regalato con il primo fascicolo. 

Sui CD troverete inoltre una sezione 


con un vasto reper¬ 
torio di frasi utili ed 
espressioni idioma¬ 
tiche riferite all'ar¬ 
gomento principale 
trattato in ogni nu¬ 
mero, con la possi¬ 
bilità di registrare e 
riascoltare la propria 












voce, 

La sezione più in¬ 
teressante e diver¬ 
tente è senz'altro il 
"Filmstudio", un 
vero laboratorio lin¬ 
guistico dove potre¬ 
te seguire le punta¬ 
te di una popolare 
soap tedesca, in 
ogni CD ci sono tre 


bene sia come contenuti sia come faci¬ 
lità di navigazione. Il costo complessivo 
( per il Tedesco sono 18 CD ) si aggira 
intorno alle 400.000 lire, che non sono 
poche, ma sono giustificate dalla qualità 
dell'opera e dalla comodità di avere un 
insegnante madrelingua sempre a di¬ 
sposizione. Inoltre per risolvere even¬ 
tuali dubbi linguistici avete a disposizio¬ 
ne un insegnante raggiungibile tramite 
e-mail o numero verde. SSS 


MCmicrocomputer n. 210 - ottobre 2000 


89 



















di Pierfrancesco Fravolini 



PC Laris 
Editing Audio 

E il computer diventa un vero studio 
di registrazione audio multitraccia 


Negli ultimi anni c'è stata una incredi¬ 
bile crescita di interesse riguardo le tec¬ 
nologie multimediali e l’applicazione di 
queste tecnologie in ambiti non stretta- 
mente legati al computer. La salita ver¬ 
ticale della potenza dei microprocessori 
e delle macchine che li utilizzano, cioè 
dei personal computer, ha fatto si che 
questi sistemi, nati per impieghi gene¬ 
rali, potessero essere impiegati profi¬ 
cuamente anche in campi come l'audio 
ed il video, con prestazioni migliori di 
quelle possibili con workstation dedica¬ 


te di qualche anno fa. 

Nel caso dell’audio la cosa è ancora 
più evidente: fino al ’96 gli appassionati 
di registrazione potevano realizzare 
montaggi di brani musicali solamente 
con due registratori, o DAT, connessi in 
cascata. La registrazione diretta su CD 
era alla portata di pochi, per di più ric¬ 
chissimi. appassionati; altrettanto per la 
masterizzazione su CD-ROM, per la 
quale si doveva utilizzare dispositivi dal 
costo proibitivo. L’ascesa della tecnolo¬ 
gia, e il conseguente crollo dei prezzi dà 


PC Laris Editing Audio 


Produttore e distributore: 


Computer Discount 


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ora all'appassionato la possibilità di ac¬ 
cedere ad un mondo sconfinato di pro¬ 
dotti e di possibiltà, limitato - tanto per 
cambiare! - solamente dalla fantasia. Ed 
è proprio la fantasia, molto più forte di 
ogni limitazione tecnica, teorica e com¬ 
merciale a suggerire impieghi e soluzio¬ 
ni che fino a pochissimo tempo fa sa¬ 
rebbero stati impensabili. 

La qualità dell'hardware attuale, ed in 
particolare delle schede audio (soprat¬ 
tutto quelle semiprofessionali) è ormai 
paragonabile a quella di un dispositivo 
di registrazione hi-fi, ad esempio un 
DAT; anzi, la possibilità che si ha ora di 
registrare, attraverso il computer, con 
una risoluzione di 24 bit ad una frequen¬ 
za di campionamento di 96 kHz (ricordo 
che lo standard CD prevede 16 bit e 
44,1 kHz) permettono di avere una qua¬ 
lità paragonabile a quella che solo appa¬ 
recchiature audio professionali possono 
dare. Inoltre sono ora alla portata di tutti 
schede audio con l’ingresso e l’uscita 
digitali. L'uso di una connessione digita¬ 
le, sia in ingresso che in uscita ci con¬ 
sente di utilizzare per l'acquisizione con¬ 
vertitori A/D esterni al computer, che 
non risentono quindi dei soliti problemi 
di interferenza di cui soffrono in genere 
gli apparecchi audio, di norma molto 
sensibili alle radiazioni elettromagneti¬ 
che. Inoltre si ha l’innegabile vantaggio 
di poter acquistare in un secondo tem¬ 
po (quando le finanze lo permettono) di¬ 
spositivi di acquisizione di elevata qua¬ 
lità, magari semiprofessionali; in questo 
modo il nostro studiolo di registrazione 
casalingo può crescere ed evolversi nel 
tempo, salvaguardando gli investimenti 
iniziali. 

La potenza dei moderni computer, e 
per computer non intendo solo il proces¬ 
sore, ma anche i sistemi di memorizza¬ 
zione, gli hard disk per intenderci, ha 
permesso inoltre di spingersi molto al di 
là della semplice registrazione audio ste¬ 
reofonica. Con appositi software un 
computer neanche tanto potente (per i 
tempi d'oggi) può infatti diventare un 
completo registratore digitale multitrac¬ 
cia. e non solo. I programmi permettono 


90 


MCmicrocomputer n. 210 - ottobre 2000 

































Per utilizzare al meglio la 
scheda viene tornito un 
software dì registrazione e se- 
guencìng multitraccia tra i più 
apprezzati Cubase VST Co¬ 
me vedremo sul prossimo nu¬ 
mero con Cubase sarà possi¬ 
bile registrare un numero infi¬ 
nito di tracce audio e MIDI, 
che potranno essere miscela¬ 
te tra di loro, con applicazione 
m tempo reale di numerosissi¬ 
mi effetti, alcuno già forniti di 
serie con il programma 


ormai di compiere delle vere e proprie 
elaborazioni digitali sul segnale audio, 
con applicazioni di filtri, e qualizzatori, 
compressori, simulatori di ambienti, 
echi, riverberi, flanger, distorsori e chi 
più ne ha più ne metta, su ogni traccia, 
in maniera indipendente dalle altre. 

Questo approccio, che ormai viene 
utilizzato anche negli studi di registra¬ 
zione "seri" permette di upgradare rapi¬ 
damente i vari effetti a disposizione 
semplicemente cambiando la versione 
del software, con una versatilità ed una 
possibilità di espansione incredibili. La 
cosa sorprendente è che la stessa tec¬ 
nologia può essere utilizzata sul nostro 
computer di casa, che, nel corso degli 
anni, è diventato, senza che nemmeno 
ce ne accorgessimo, una workstation 
potentissima, molto più potente dei mi- 
nicomputer di qualche anno fa, ma che . 
in realtà viene utilizzata solamente per i 
giochi e per la consultazione di qualche 
enciclopedia multimediale. 


Il computer Laris 

Già parecchi numeri fa MCmicrocom- 
puter si è occupato di provare macchine 
specificatamente assemblate per fun¬ 
zionare da studi di registrazione semi¬ 
professionali. L'occasione di riprendere 
questo tema davvero interessante ci è 
stata data dall'arrivo in redazione di un 
computer studiato per venire incontro 
alle esigenze dei novelli aspiranti tecnici 
del suono. La macchina è arrivata trop¬ 
po tardi per poterne fare una prova 
esaustiva sul numero che state leggen¬ 
do. In questa anteprima vedremo quindi 
solamente le caratteristiche salienti, ri¬ 
mandando poi una prova più approfon¬ 
dita al prossimo numero di MC. 

La macchina in questione è un PC 
Laris perfettamente attrezzato per la re¬ 
gistrazione multitraccia. Si tratta di un 
computer estremamente potente basa¬ 
to su un processore Pentium III a 800 
MHz. e su una scheda madre ASUS 
CUV4X, basata sul chipset VIA Apollo 
Pro 133Z. La dotazione hardware della 



macchina è completissima: c'è pratica¬ 
mente tutto quello che un utilizzatore 
audio può chiedere. Iniziamo subito 
dall'hardware che si occupa della regi¬ 
strazione audio multitraccia. La scheda 
utilizzata è una Terratec EWS88 MT, 
della quale abbiamo già parlato sui nu¬ 
meri precedenti di MC. Si tratta di un 
prodotto davvero interessante, capace 
di registrare e riprodurre simultanea¬ 
mente fino a 16 tracce analogiche mo¬ 
nofoniche (otto in ingresso e otto in 
uscita), con una risoluzione massima di 
24 bit e una frequenza di campiona¬ 
mento di 96 kHz. 

Già questi dati fanno capire che con 
questa scheda sarà possibile fare delle 
registrazioni di elevatissima qualità. 
Inoltre i convertitori A/D e D/A sono di 
ottima qualità e consentono di 
raggiungere una gam¬ 
ma di¬ 



ta scheda audio utilizzata e 
una Terratec EWS88 MT. che è capace di registra¬ 
re e nprodurre simultaneamente fino a 16 tracce analogiche mo¬ 
nofoniche. con una nsoluzione massima di 24 bit e una frequenza di cam¬ 
pionamento di 96 kHz 


namica elevatissima (teorica superiore a 
100 dB). La scheda ha inoltre un i/o digi¬ 
tale in standard S/PDIF, che supporta 
anch'esso i 24bit/96kHz. All'Interno del¬ 
la scheda è presente un mixer digitale a 
20 canali, con una risoluzione interna di 
32 bit. Questo mene al riparo da even¬ 
tuali problemi di overloadmg (clipping di¬ 
gitale). 

Le connessioni audio sono riportate 
esternamente alla scheda, su uno sca- 
tolotto che incorpora anche i convertito¬ 
ri A/D e D/A. Lo scatolotto, nella mac¬ 
china in prova, è stato montato frontal¬ 


mente, al posto normalmente riservato 
per un lettore CD-ROM. In questo mo¬ 
do tutte le connessioni audio, sia gli in¬ 
gressi che le uscite, sono facilmente 
accessibili. 

In realtà spesso è più conveniente 
non montare la scatola delle connessio¬ 
ni sul computer, ma esternamente ad 
esso. C'è da immaginare infatti che la 
scheda venga utilizzata infatti in unione 
con un ulteriore mixer analogico ester¬ 
no, con la funzione solamente di appa¬ 
recchio per lo smistamento e l'adatta¬ 
mento dei segnali analogici (un mixer 
dispone di numerosi tipi di prese di in¬ 
gresso: sbilanciate, bilanciate per mi¬ 
crofoni, con sensibilità regolabile, ecc.) 
In questo caso, dato che le connessioni 
al mixer saranno praticamente perma¬ 
nenti, è quindi più comodo separare lo 
scatolotto dal computer, se non altro 
per non avere un "ammasso" di cavi 
proprio davanti al case. 

Per utilizzare al meglio la scheda vie¬ 
ne fornito un software di registrazione e 
sequencing multitraccia tra i più apprez¬ 
zati: Cubase VST. Come vedremo sul 
prossimo numero con Cubase sarà pos¬ 
sibile registrare un numero infinito di 
tracce audio e MIDI, che potranno es¬ 
sere miscelate tra di loro, con applica¬ 
zione in tempo reale di numerosissimi 
effetti, alcuno già forniti di serie con il 
programma La macchina dispone inol¬ 
tre di un lettore CD-ROM e di un ma- 
sterizzatore con velocità di regi- 
strazione 
massima 
di 8x, per 
la creazio¬ 
ne dei vo¬ 
stri CD 
musicali. 

Da nota¬ 
re che l'unico 
hard disk pre¬ 
sente è monta¬ 
to su un casset- 
tino che ne con¬ 
sente la rimozione. 
Questa è una solu¬ 
zione economica 
per facilitare lo scambio dei file musicali 
(che nel caso di Cubase contengono an¬ 
che delle tracce audio e quindi sono si¬ 
curamente piuttosto "pesanti"). Chi ha 
la possibilità di interfacciarsi con studi di 
registrazione professionale o quasi tro¬ 
verà invece più comodo l'utilizzo di un 
dispositivo di memorizzazione rimovibi¬ 
le. quali un drive Jaz o similare. 

Sul prossimo numero di MCmicro- 
computer troverete, come già detto, 
una prova approfondita del prodotto, 
con numerosi esempi di utilizzo e una 
vera e propria "prova sul campo". 


MCmicrocomputer n. 210 - ottobre 2000 


91 











di Franco Paiamaro 



Naac Linea Colour 


Naac Technology propone un interes¬ 
sante personal computer "In bundle", 
che comprende il computer (con lettore 
DVD, masterizzatore e scheda TV inte¬ 
grati), uno scanner piano Agfa SnapScan 
1212, una stampante Oki 8IM, un moni¬ 
tor LCD a pannello piatto TFT da 15 polli¬ 
ci, un joystick Creative Cobra con inter¬ 
faccia USB e S.O. Windows 98 SE. 

L'offerta si rivolge all'utenza evoluta 
casalinga, ai "power user", che vogliono 
un personal computer allo stato deH’arte, 
completo di tutto e allo stesso tempo 
correttamente configurato e funzionante. 

Per qualcuno, l'assemblaggio di un PC 
potrà anche essere un divertimento; 
senza dubbio molti "smanettoni" disap¬ 
proveranno, ma c'è anche chi non ha vo¬ 
glia o tempo di mettere le mani 
sull'hardware e vuole una macchina affi¬ 


dabile per lavorare senza doversi preoc¬ 
cupare di potenziali incompatibilità tra 
questo o quell'alvo componente. 

Il nome del bundle è indicativo del 
"tema” coordinato, con il verde come 
colore di base. 

La configurazione è di tutto rispetto; 
cominciando con il PC (basato su proces¬ 
sore AMD Athlon a 750 MHz e scheda 
madre Gigabyte GA-7VX, con chipset 
VIA KX133) con 128 MByte di SDRAM 
PCI33, disco rigido IDE Quantum da 15 
GByte UDMA/66 a 7200 giri, lettore DVD 
Pioneer 16X - 40X e masterizzatore LG 
8x scrittura 4x riscrittura 32x lettura, en¬ 
trambi IDE-ATAPI, acceleratore grafico 
AGP Elsa Gladiac GeForce 2 Gts, con 32 
MByte di RAM video, scheda TV Terra- 
tee Terra TV+ pei stereo 32 bit, scheda 
audio integrata su scheda madre Creati¬ 


ve CT5880 "PCI sound" e modem inter¬ 
no Elsa microlink 56k pei softmodem 
v90. 

La stampante è la Oki 8IM, basata su 
tecnologia LED e capace di otto pagine 
al minuto, con risoluzione di 600x600 
dpi e interfaccia usb, mentre lo scanner 
SnapScan 1212, di produzione Agfa, e 
dotato di ben 600 x 1200 DPI di risolu¬ 
zione ottica, interfaccia USB e di una 
profondità di colore di 36 bit. 

Il monitor LCD-TFT, di produzione El¬ 
sa, è l'Ecomo 17LCD99, di 15 pollici di 
diagonale reale e con interfaccia analogi¬ 
ca; è in grado di supportare una risolu¬ 
zione di 1024x768 con una profondità di 
colore di 18 bit e un refresh di 75 Hz; 
molto brillante, incorpora una coppia di 
altoparlantim sotto e ai lati del pannello 
LCD. 


92 


MCmicrocomputer n, 210 - ottobre 2000 









Naac Linea Colour 


Naac Linea Colour 

Naac Linea Color • PC Athlon 750 con stam¬ 
pante, scanner e monitor LCD in bundle 

Produttore e distributore: 

Naac Technology S.p.A. 

Tel. 0425 804411 
www.naac.it 

Prezzo (IVA Inclusali 

L. 7 300 000 


Come va 

Vediamo ora come si comporta alla 
"prova del fuoco": le prestazioni del 
personal computer sono molto buone, 
grazie alla velocità del processore e 
dell'ottimo equilibrio di tutti i dispositivi: 
il disco è molto veloce e particolarmen¬ 
te silenzioso (persino a cabinet aper¬ 
to!). Windows si avvia senza battere ci¬ 
glio e la macchina si è dimostrata piut¬ 
tosto stabile. Tutte le applicazioni prein- 



II retro della macchina: si noti la quantità di connettori. 


Si tratta del "computer definitivo": 
l'unica cosa che a nostro avviso un po¬ 
co stona, è la presenza di una stampan¬ 
te in B/N Laser, veramente poco indica¬ 
ta per un'utenza casalinga, che sicura¬ 
mente preferirebbe la possibilità di 
stampare a colori (vista anche la pre¬ 
senza dell'ottimo scanner Agfa) 

Conclusioni 

Siamo rimasti piacevolmente colpiti 
dalle prestazioni complessive della con¬ 
figurazione, equilibrata e senz’altro mol¬ 
to ben progettata: il monitor a pannello 
piatto (disponibile anche singolarmente 
e del quale esploriamo a fondo le possi¬ 
bilità nell'articolo dedicato ai monitor 
LCD più avanti in questo stesso nume¬ 
ro) è particolarmente indicato per un 
uso professionale della configurazione, 
ed è in linea con le recenti disposizioni 
di legge in fatto di sicurezza e salute sul 
posto di lavoro. Colpisce anche l'idea di 
coordinare una configurazione in base 
ad un colore guida, idea che non man- 



stallate sono stabili e ottimamente con¬ 
figurate. 

Di tutti i programmi presenti sulla 
macchina troviamo il CD-Rom originale 
con licenza e manuale nell'Imballo del 
PC; sono anche presenti una buona 
quantità di giochi e utilità (persino due 
programmi di masterizzazione: Nero e 
Easy CD Creator), sia in versione Full, 
sia in Try&Buy (come Norton Antivirus). 

Ottime le prestazioni dell'interfaccia 
grafica, dobbiamo dire quasi sacrificata 
a pilotare un monitor a pannello piatto 
alla risoluzione di 1024x768; c'è da dire 
che è comunque possibile richiedere il 
bundle con un più tradizionale monitor 
CRT, sempre di produzione Elsa, dal 17 
al 24 pollici di diagonale con ovvia varia¬ 
zione di prezzo. Sia il lettore DVD, sia il 
masterizzatore sono unità molto affida¬ 
bili e silenziose; il masterizzatore è un 
poco più rumoroso, ma solo in lettura. 


Lo scanner si è rivelato veloce e rela¬ 
tivamente silenzioso, con una buona re¬ 
sa a livello di nitidezza e accuratezza dei 
colori nell'immagine ripresa, anche se 
si tratta di un modello fuori produzione; 
tuttavia le caratteristiche tecniche del 
dispositivo sono parecchio interessanti 
e non sfigurano affatto a paragone di 
prodotti attuali. 


cherà di trovare estimatori Si tratta di 
una soluzione caratterizzata da un buon 
rapporto prezzo/qualità; anche se a pri¬ 
ma vista il prezzo potrebbe sembrare 
elevato, non lo è considerando la ric¬ 
chezza e la qualità dei singoli compo¬ 
nenti (solo il sopraccitato monitor costa 
la bellezza di 3.528.000 lire IVA inclusa) 
e la garanzia on-site di tre anni. MS 


Alcuni degii accessori 
in dotazione 


L'interno del computer, 
piuttosto ordinato e razio¬ 
nale. 


MCmicrocomputer n. 210 - ottobre 2000 


93 










































Continuando il discorso iniziato qual¬ 
che mese fa con lo speciale monitor, ap¬ 
parso nel numero di maggio, dedicato in¬ 
teramente ai dispositivi basati sulla matu¬ 
ra tecnologia CRT (Cathode Ray Tube), 
questo mese, lo "speciale tecnologico" 
si focalizza (è proprio il caso di dirlo!) sui 
monitor TFT a pannello piatto. 

I monitor CRT sono basati su una tec¬ 
nologia largamente diffusa e ormai relati¬ 
vamente poco costosa, che consente di 
ottenere prodotti di qualità elevatissima 
(per alcuni impieghi, il monitor basato sul 
cinescopio è tuttora insuperato). 

Ma per quanto possa essere buona la 
qualità deH'immagine e del colore, alta la 
risoluzione e basso il costo, gli svantaggi 
dei monitor CRT sono abbastanza ovvi. 

Per prima cosa gli ingombri: un moni¬ 
tor CRT è semplicemente troppo grande 
e pesante; inoltre consuma troppa ener¬ 


gia, emette tutta una serie di radiazioni 
nocive, la geometria ed il fuoco non sono 
praticamente mai perfetti e potrebbe es¬ 
sere pericoloso In caso di rottura del tubo 
stesso (pencolo di implosione). 

L'alternativa attuale sono i display a 
pannello piatto, categoria nella quale però 
ricadono molti dispositivi, come i costo¬ 
sissimi pannelli a LED (oltre 90 milioni per 
metro quadro!) dei monitor pubblici, i mo¬ 
nitor al Plasma (di grandi dimensioni, co¬ 
munque inadatti per un uso informatico 
personale), i pannelli LCD a matrice passi¬ 
va e attiva (rispettivamente DSTN, Dual- 
Scan Twisted Nematic e TFT, Thìn Film 
Transistor). 

In questo articolo parleremo soprattut¬ 
to di display a pannello basati su tecnolo¬ 
gia TFT o, piu propriamente, AMLCD (Ac- 
tive Matrix Liquid Crystal Display), in 
quanto rappresentano la scelta più indica¬ 


ta per un uso informatico, con un buon 
equilibrio tra caratteristiche tecniche, qua¬ 
lità e prezzo. 


Storia 

Cominciamo con qualche brevissimo 
cenno storico. 

I cristalli liquidi sono stati scoperti nel 
1888 dal botanico austriaco Fredreich 
Rheinizer, mentre il termine ò stato conia¬ 
to subito dopo dal fisico tedesco Otto 
Lehmann. 

Un "cristallo liquido" è un materiale 
semitrasparente di aspetto liquido, ma 
che esibisce alcune proprietà dei liquidi e 
alcune altre dei cristalli (un esempio è 
l'acqua saponata delle bolle di sapone). 

I materiali che presentano queste ca¬ 
ratteristiche si definiscono "nematici" 


94 


MCmicrocomputer n. 210 - ottobre 2000 











Speciale display LCD 



II comportamento di un cristallo liquido, all'interno 
delle due lastre con la superficie finemente zigrina¬ 
ta, ciascuna piastra orientata a 90° rispetto all'altra 
Le molecole effettuano una torsione "mediando" 
l'orientamento delle zigrinature; allo sfesso tempo, 
influenzano la luce che attraversa il cristallo liquido, 
sfasandola di 90 gradi 

Negli anni '60 si è scoperto che, appli¬ 
cando una tensione ad un cristallo liquido, 
questo si polarizzava, cambiando le pro¬ 
prietà della luce che attraversava il cristal¬ 
lo liquido in quel momento. 

Dal 1971 (anno della prima introduzio¬ 
ne di un display a cristalli liquidi) ad oggi, 
la tecnologia si è evoluta fino ad offrire di¬ 
splay a colon di grande qualità e dimen¬ 
sioni, luminosi e molto nitidi: certo, i di¬ 
spositivi odierni nulla hanno a che fare 
con i primitivi sistemi monocromatici a ri¬ 
flessione, ma proprio come è successo 
per la tecnologia alla base dei CRT, il con¬ 
cetto fondamentale dei display LCD (Li- 
quid Crystal Display), è rimasto pratica- 
mente immutato. 


Come funziona 

I principi secondo i quali funzionano i 
display LCD sono pressoché uguali per 
tutti i tipi, sia a retroilluminazione, sia a ri¬ 
flessione. 

Essenzialmente, un cristallo liquido (da 
qui in poi CL) è un elemento costituito da 
molecole di forma allungata, che si di¬ 
spongono naturalmente con l'asse mag¬ 
giore parallelamente tra di loro; è possibi¬ 
le orientare nel senso voluto queste mo¬ 
lecole utilizzando una superficie "zigrina¬ 
ta" interamente percorsa da finissime ri¬ 
gature parallele. 

Utilizzando due lastre rigide di un ma¬ 
teriale trasparente con queste rigature, vi¬ 
cinissime tra loro e orientate in modo da 



presentare le rigature di una superficie a 
90 gradi rispetto alle rigature dell'altra su¬ 
perficie, le molecole del CL a contatto 
delle superfici seguiranno l'orientamento 
delle rigature; le molecole che si trovano 
in mezzo a quelle orientate dalle rigature 
si disporranno ad angoli progressivi, fino 
ad effettuare una torsione di 90 gradi 
completa. La luce segue l'orientamento 
delle molecole, emergendo ruotata di 90 
gradi dal passaggio attraverso il "sandwi¬ 
ch" contenente il CL. Applicando una ten¬ 
sione, le molecole del CL si orientano ver¬ 
ticalmente rispetto la normale delle su¬ 
perfici, lasciando passare la luce senza 
modifiche. Utilizzando dei filtri polarizzato¬ 
ri. è possibile "orientare" la luce: un filtro 
polarizzatore è costituito essenzialmente 
da una lastra trasparente sulla quale si 
trovano delle sottilissime linee nere paral¬ 
lele tra loro; la luce è normalmente orien¬ 
tata ad angoli casuali e un polarizzatore 
blocca tutta la luce che non è allineata pa¬ 
rallelamente alle linee sul filtro. 

Un secondo filtro, ruotato di 90 gradi, 



Nel disegno e illustrata una rappresentazione sche¬ 
matica del funzionamento di un pannello LCD clas¬ 
sico i rettangohm rappresentano le molecole di cri¬ 
stallo liquido, i due pannelli azzurri sono i due filtri 
polarizzaton sfasati di 90 gradi e la freccia e i onda 
luminosa che attraversa il ~sandwich " del display 
In assenza di tensione elettrica applicata, il cristallo 
liquido "ruota " la luce con un angolo di 90 gradi 
consentendole di passare attraverso il secondo fil¬ 
tro polarizzatore 



Un pannello AMLCD senza la scocca anteriore: m 
basso a destra si può notare uno dei cavi ad alta 
tensione oer l'alimentazione delle lampade a cato¬ 
do freddo del sistema di retroilluminazione. 


bloccherebbe quindi tutta la luce già pola¬ 
rizzata dal primo filtro; per farla passare, è 
necessario ruotare la luce di 90 gradi tra il 
primo e il secondo filtro. 

Un display a cristalli liquidi è costituito 
da due filtri polarizzatori orientati a 90 gra¬ 
di, con in mezzo il sandwich con il CL: la 
luce è polarizzata dal primo filtro, ruotata 
di 90 gradi dal CL e quindi passa attraver¬ 
so il secondo filtro. 

Se applichiamo una tensione al CL, la 
luce non viene ruotata, ed è perciò bloc¬ 
cata dal secondo filtro polarizzatore. 

Utilizzando migliaia di questi elementi 
in una matrice a righe e colonne è possi¬ 
bile creare un display grafico dove, atti¬ 
vando o meno i singoli elementi, possia¬ 
mo comporre immagini o testo. 

La struttura di un display AMLCD è in 
effetti un "sandwich" di diversi strati: il 
primo è di vetro trattato con un ossido 
metallico trasparente conduttivo, organiz¬ 
zato in modo da trasportare i segnali elet- 
tnci per l'attivazione delle singole celle. 

Il secondo strato è costituito da un po¬ 
limero con una serie di rigature parallele 
per orientare le molecole di CL (strato di 
allineamento). 

Il terzo strato è l'intercapedine conte¬ 
nente il CL, con una serie di spaziatori 
(microscopiche sferette di ceramica) per 
distanziare il quarto strato, in vetro, con ri- 


MCmicrocomputer n. 210 - ottobre 2000 


95 

















(filiectelo ' 


Speciale display LCD 


portate le stesse rigature ma ruotate di 
90 gradi. 

I bordi sono sigillati da una resina 
epossidica; sulle superaci esterne è poi 
applicato uno strato polarizzante, anch'es- 
so ruotato di 90 gradi. 

Posteriormente al pannello è posizio¬ 
nato un sistema di retroilluminazione. co¬ 
stituito da una o più lampade fluorescenti 
a catodo freddo, con un sistema di distri¬ 
buzione uniforme della luce, generalmen¬ 
te un prisma ottico semiopacizzato. 

L'attivazione delle singole celle è ese¬ 


guita da un transistor, da cui la denomina¬ 
zione "a matrice attiva" (in effetti, è scor¬ 
retto definire i display AMLCD come 
"TFT" in quanto questa è la denominazio¬ 
ne di una tecnologia di costruzione per di¬ 
spositivi semiconduttori) 

Nei pannelli a colon, il numero di pixel 
complessivi è moltiplicato per tre, in 
quanto per ogni singolo pixel sono alloca¬ 
te tre celle, ciascuna con un microfiltro 
rosso, verde o blu. per la sintesi additiva 
del colore. 

Per creare le variazioni di intensità ri- 


Digitale o analogico? 



Il connettore a 20 poli DFP IMDR20). presente 
sul monitor ViewSonic; la massima risoluzione è 
limitata a 1280 x 1024 pixel. 



Tra i criteri di scelta di uno schermo a 
matrice attiva dovrebbe pesare anche la 
natura dell'Interfaccia fornita. 

La maggior parte dei monitor 
AMLCD si collega direttamente al PC 
tramite un connettore D-Sub a 15 poli 
VGA, con interfaccia analogica (RGB più 
segnali di sincronismo) ed utilizza un 
convertitore analogico/digitale per tra¬ 
sformare il segnale in modo da poter es¬ 
sere interpretato dal pannello. Questo si 
traduce in una doppia conversione. D/A 
e A/D; di fatto, questa conversione porta 
ad una perdita di segnale con conse¬ 
guente degrado della qualità deU'imma- 
gine riprodotta; inoltre, la presenza di un 
convertitore A/D all'interno del pannello 
aumenta considerevolmente i costi 
Idealmente, sarebbe necessano utilizza¬ 
re un adattatore grafico con interfaccia 
digitale direttamente connessa con il 
pannello, esattamente come succede 
per i notebook; purtroppo, la grande 
quantità di standard proposti sul mercato 
ha in passato reso difficile la scelta: qua¬ 
le interfaccia scegliere? 

Una soluzione, praticata all'inizio da al¬ 
cune società taiwanesi. potrebbe essere 
di includere l'adattatore grafico digitale 
(con bus PCI o AGP) in bundle con il pan¬ 
nello; questa soluzione è stata poi abban¬ 
donata per la scarsa aggiornabilità e com¬ 
patibilità dell'interfacaa grafica. 

Solo recentemente si è imposto (ma 
comunque non è detta l'ultima parola .) 
lo standard Digital Visual Interface (DVI, 
disponibile, ad esempio, per la Matrox 
G400, la Asus AGP V7100/2 V1D, alcuni 
prodotti ATi e Apple, solo per nominarne 
alcuni) sugli altn due candidati, il .P&D e il 

DFP. Lo standard DVI è basato sul protocollo digitale Panelmk (come gli altn due), ma a diffe¬ 
renza del singolo link presente nel P&D e nel DFP. il DVI ne incorpora due. consentendo riso¬ 
luzioni ben superiori a 1280 x 1024 

Lo scoglio maggiore nell'adozione dello standard digitale nei display AMLCD è rappresenta¬ 
to dal costo del connettore e dalla scarsa disponibilità in grandi numeri delle interfacce grafi¬ 
che digitali; alcuni produttori, come Samsung, hanno in listino anche modelli dotati di interfac¬ 
cia digitale 

Rispetto ai modelli dotati solo di ingresso analogico, il costo è superiore di parecchio per¬ 
ché Molex (il produttore del connettore DVI, standard adottato da Samsung) vende a carissi¬ 
mo prezzo i connettori. 


Il connettore DVI a 24 poli è in grado di trasferi¬ 
re segnali sia digitali, sia analogici; è per questo 
in grado di pilotare anche monitor dotati di solo 
ingresso analogico. La risoluzione massima è 
superiore a 1280 x 1024. 



Il connettore da 30 poli P&D; troppo costoso e 
con funzionalità aggiunte Iconnessioni USB e 
Firewirel relativamente inutili, considerando an¬ 
che il singolo link che ne limita la risoluzione a 
1280 x 1024 pixel. 



Se applichiamo una tensione elettrica al cristallo Ir 
auido, questo si allinea e non consente la rotazione 
della luce che cosi viene bloccata dal secondo filtro 
polarizzatore. 


chieste dalla sintesi additiva. si varia il li¬ 
vello di tensione applicato al CL: la torsio¬ 
ne delle molecole di CL è infatti variabile 
in funzione della tensione applicata, con¬ 
sentendo il controllo della quantità di luce 
che passa attraverso la cella. 

Attualmente, la tecnologia AMLCD 
"mainstream" consente circa 64 livelli di 
intensità per elemento (6 bit), contro i 
256 livelli (8 bit) tipici dei monitor CRT. 

Essendo ogni pixel composto da tre 
elementi, il risultato è un display in grado 
di visualizzare un massimo di 262,144 co¬ 
lori (18 bit), contro il true-colour dei moni¬ 
tor CRT, capaci di 16,777,216 colori (24 
bit). 

Alcuni produttori stanno immettendo 
in commercio pannelli dotati di circuitazio¬ 
ni particolari, in grado di simulare o visua¬ 
lizzare milioni di colori con tecniche di 
controllo del voltaggio, variabile su piu fra- 
me (FRC. o Frame Rate Control), mentre 
altri affermano di poter disporre di pannel¬ 
li di quarta generazione capaci di visualiz¬ 
zare colore a 24 bit direttamente da pan¬ 
nello senza FRC, di prossima commercia¬ 
lizzazione. 


Produzione 

La costruzione dei pannelli piatti basati 
sulla tecnologia LCD a matrice attiva è 
molto complessa ed ha un rendimento 
molto basso; in linea generale, più grande 
è il pannello da produrre, minore sarà in 
percentuale la quantità di pannelli non di- 


96 


MCmicrocomputer n. 210 - ottobre 2000 



















Partendo da sinistra, il primo circuito stampato è l'alimentatore switching ad alta tensione delle lampade, 
il secondo PCB IPnnted Circuit Boardl è l'alimentatore da rete dell apparecchio, il terrò e piu grande PCB è 
il convertitore A/D con la logica di gestione e pilotaggio digitale del pannello a matnce attiva 


Speciale display LCD 



non si hanno mai problemi di geometria, 
sfarfallio o convergenza. 

Oltre a questo, i pannelli AM LCD sono 
caratterizzati da un consumo ridotto e da 
emissioni elettromagnetiche pressoché 
nulle. Dal punto di vista ergonomico, i di¬ 
splay AMLCD sono quanto di meglio oggi 
disponibile non esistono problemi di 
emissioni nocive, affaticamento visivo, ri- 
scaldamento dell'ambiente (la potenza 
dissipata in calore da un tubo CRT è tre- 
quattro volte maggiore di un display LCD 
tipico). Utilizzando un display a matrice at¬ 
tiva di buona qualità, la maggior parte dei 
sintomi tipici dello "stress da terminale 
informatico" (mal di testa, vertigini, irrita¬ 
bilità. abbassamento della vista) si riduco¬ 
no fino quasi a sparire 

La rispondenza del colore, l'angolo vi¬ 
suale ridotto e il livello di contrasto sono, 
invece, molto inferiori a quelle di un moni¬ 


fettosi che raggiunge il mercato, con co¬ 
sti via via maggiori. 

Pannelli di vetro estremamente sottile 
e strati di materiali diversi fino a 32 pollici 
di diagonale devono essere allestiti in mo¬ 
do da mantenere una complanarità e un 
allineamento pressoché perfetti, con una 
distanza fra gli strati uguale in ciascun 
punto, oltre alla lavorazione dei substrati 
dove sono realizzati i transitor di controllo 
dei singoli pixel, di complessità compara¬ 
bile alla lavorazione dei wafer di silicio dei 
circuiti integrati. 

Le tolleranze sono strettissime; per 
questo motivo, il costo dei pannelli TFT è 
così alto. Anche se il costo reale di produ¬ 
zione è di circa 100 dollari per unità (per 
un pannello da 15 pollici), il fatto che una 
linea di produzione AMLCD di medie di¬ 
mensioni abbia un costo iniziale di circa 
600 milioni di dollari e che solo la metà 
dei pannelli prodotti sia perfettamente 
funzionante fa lievitare anche di tre o 
quattro volte questo costo, portandolo al¬ 
meno a 450 dollari per pannello, senza 
l'alimentazione, la logica di gestione e la 
scocca. 

A differenza dei circuiti integrati a se¬ 
miconduttore, dove il costo di produzione 
cala in proporzione alle dimensioni sem¬ 
pre in diminuzione dei dispositivi (si pensi 
al costo dei microprocessori), i display a 
cristalli liquidi TFT non possono trarre van¬ 
taggio dalla miniaturizzazione. 

Al contrario, siccome la dimensione 
dell'area attiva del display continua a cre¬ 
scere (Samsung produce ad esempio un 
incredibile pannello AMLCD da 32 polli¬ 
ci!), il trend attuale vorrebbe che si au¬ 
mentassero i prezzi al dettaglio, anziché 
diminuirli, visti anche i costi molto elevati 
dei materiali impiegati nella costruzione 
dei pannelli TFT (il vetro ed i filtri colorati 



sono tuttora co¬ 
stosissimi). 

Attualmente, i 
costi di produzio¬ 
ne in percentuale 
di un tipico pannello analogico da 15" so¬ 
no i seguenti: 70 % per il display AMLCD 
vero e proprio, 15 % per il sistema di re- 
troilluminazione e 15 % per il resto, inclu¬ 
so il case, l'elettronica di gestione e l'ali¬ 
mentazione. 

Ciò che si ottiene alla fine, come sem¬ 
pre, è un compromesso; i costi si man¬ 
tengono alti, ma molti produttori hanno ri¬ 
dotto il loro margine di profitto per conti¬ 
nuare a vendere allo stesso prezzo pan¬ 
nelli più grandi. 


Vantaggi e svantaggi 

Riassumiamo quali sono i vantaggi e 
gli svantaggi dei pannelli AMLCD 

Basta osservare un display a pannello 
piatto per rendersi immediatamente con¬ 
to del minor ingombro a parità di superfi¬ 
cie attiva; in più. in un pannello AMLCD 


Particolare della 
scheda principale del 
pannello il rettangolo 
color argento al cen¬ 
tro del PCB è il chip 
ad alta integrazione 
che contiene sia il 
convertitore A/D. sia 
tutta la logica di ge¬ 
stione. a destra di 
questo, la ROM con¬ 
tenente il firmware 
del pannello e a sini¬ 
stra la memoria RAM 
di buffer in entrata 
del monitor 


tor CRT; in aggiunta, un monitor CRT è in 
grado di supportare una grande varietà di 
risoluzioni, scalandole sempre a pieno 
schermo. 

Un display AMLCD ha, in pratica, una 
sola risoluzione "perfetta", perché il nu¬ 
mero di pixel sullo schermo è fisso; non 
è possibile visualizzare risoluzioni supe¬ 
riori a quella nominale, mentre con tecni¬ 
che di prescaling e antialiasing è possibi¬ 
le (con alcuni modelli di display) visualiz¬ 
zare accettabilmente risoluzioni inferiori: 
il processo si chiama "rathiomatic expan- 
sion" ed è basato sulla interpolazione di 
alcuni pixel adiacenti per simulare la riso¬ 
luzione. 

Funziona molto bene con immagini a 
tono continuo, ma con grafici dettagliati e 
testo può risultare poco chiaro e sfocato. 

Un difetto tipico dei pannelli AMLCD è 
costituito dai pixel danneggiati: su di un 
pannello da 15", con una risoluzione tipi- 


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Speciale display LCD 


r — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — -i 


Nuove tecnologie all'orizzonte... 





Funzionamento 
di un pannello 
ThinCRT 

1 - Dielettrico 

2 - Strato Resi¬ 
ster 

3 - Vetro con i ca¬ 
todi 

4 - Conduttore di 
riga 

5 - Arrav di emet¬ 
titori 

6 - Singolo cono 
emettitore e loro 
del Gate 

7 - Conduttore di 
colonna 

8 - Griglia di mes¬ 
sa a fuoco 

9 - Parete 

10 - Fosforo 

11 - Matrice nera 

12 - Strato di Al¬ 
luminio 

13 - Pixel acceso 

14 -Vetro anterio¬ 
re 


ed economici da produrre; le tolleranze costruttive sono più basse, ci 
sono meno strati da assemblare e meno problemi di allineamento. 

Oltre ad una maggiore ridondanza per la risolu¬ 
zione di difetti, grazie all’architettura del cato¬ 
do: ogni pixel è illuminato da migliaia di 
emettitori (fino a 5000 per pixel), per cui 
se anche il 20 % degli emettitori è difet¬ 
toso, il pixel è egualmente illuminato cor¬ 
rettamente. 

Dal punto di vista della tecnologia, Can- 
descent ha dovuto risolvere non pochi 
problemi: un nuovo metodo di tecnica 
non fotolitografia per fabbricare i milioni 
di elementi emettitori sul substrato ve¬ 
troso. sviluppare un nuovo materiale 
ceramico per separare le lastre ante¬ 
riori e posteriori di ciascun pannello, 
un nuovo sistema di messa a fuoco 
del flusso di elettroni per ciascun 
pixel... 

Il risultato è comunque impressio¬ 
nante: l'immagine creata dai pannelli ThinCRT è nitidissi¬ 
ma, con un livello di contrasto superiore a qualsiasi AMLCD (sopra il 
500: 1), tempi di risposta sui 5 ms (un pannello TFT è sui 25 ms), co¬ 
lore reale (e calibrabilell a 24 bit con brillantezza assolutamente 
uniforme su tutta la superficie dello schermo. 

Essendo la tecnologia ThinCRT emissiva, dove la luce è emessa 
direttamente da un fosforo dietro la superficie anteriore dello scher¬ 
mo (mentre le tecnologia AMLCD è trasmissiva, cioè la luce è mo¬ 
dulata dagli strati di materiale polarizzante del pannello), l’angolo di 
visuale è nettamente maggiore di quello ottenibile con la tecnologia 
AMLCD. oltre a non soffrire di variazioni di colore dovute alle perdite 
laterali di luce che passano attraverso i pixel adiacenti del pannello a 
cristalli liquidi. Queste caratteristiche lo rendono ideale per la visione 
di immagini in movimento (come film o riprese televisive); inoltre, 
l'angolo di visuale è addirittura migliore di quello di un tubo CRT tra¬ 
dizionale, grazie al minor spessore del vetro anteriore e assoluta- 
mente non paragonabile all'angolo di visuale di un pannello TFT. 

Un bonus di questa tecnologia è rappresentato dal fatto di essere 
virtualmente insensibile alle variazioni di temperatura: un pannello 
ThinCRT può funzionare da temperature polari fino a oltre 60 gradi. 
Attualmente. Candescent ha realizzato solamente alcuni prototipi di 

studio, fino al formato 
13,2"; i primi esemplari 
commerciali dovrebbero 
essere disponibili tra il 
2001 e il 2002, per il 
mercato dei Notebook, 
e successivamente, 
per i monitor per 


pannello Thmcrt 
da 5 pollici di¬ 
mostrativo, 
chiuso nel case 
e in relazione 
ad una mano 
umana. 


La tecnologia implementata sui pannelli piatti che va per la mag¬ 
giore (per uso informatico) è la AMLCD o TFT; sebbene questa tec¬ 
nologia offra indiscutibili vantaggi in confronto a quella utilizzata nei 
tubi CRT (vedi articolo principale), la qualità nella visualizzazione 
(purezza dei colori, contrasto, angolo di visua¬ 
le) è inferiore. 

Molte aziende stanno sviluppando 
tecnologie alternative: Candescent Te¬ 
chnologies ha inventato un nuovo tipo 
di CRT piatto, denominato "ThinCRT", 
dotato del meglio di entrambi i concetti 
tecnologici, del FPD e del CRT 

Essenzialmente, funziona come un tu¬ 
bo CRT tradizionale, con fasci di elettroni 
che illuminano dei fosfori all'interno di una 
ampolla in vetro sotto vuoto spinto (per 
maggiori dettagli, si veda l'articolo sui mo¬ 
nitor CRT nel numero di Maggio di MCI; la 
differenza consiste nel fatto che il "tubo" è 
spesso solo 3,5 mm e che il cannone elet¬ 
tronico (catodo) di un CRT normale è qui 
sostituito da milioni di microscopici coni in 
metallo, emettitori di elettroni, posizionati die¬ 
tro la parte anteriore del pannello, rivestita dello 
stesso tipo di fosfori (P22I usati nei CRT 

Lo spessore totale di un pannello ThinCRT non dovrebbe supera¬ 
re gli otto mm. Gli emettitori sono realizzati con la tecnologia "a ca¬ 
todo freddo", caratterizzata da consumi mimmi lun pannello da 14.1 
ThinCRT dovrebbe consumare solo 3.5 watt). 

I display realizzati con questa tecnologia sono molto piu semplici 















Speciale display LCD 


Schema esplicativo 
dello strato di attiva¬ 
zione delle celle con 
i transistor a lilm 
sottile IThm Film 
Transistori 
Per chiarezza, è sta¬ 
ta anche Illustrata la 
maschera colore in 
sovrapposizione alle 
singole celle 


(thin film transistor) 



pixel dot pitch 


singola cella 


ca di 1024 x 768, ci sono tre celle per cia¬ 
scun pixel (RGB) per complessive 
2,359,296 celle. 

Qualcuna di queste celle può essere 
rotta, creando un difetto "chiaro" (la cella 
è sempre accesa) o "scuro" (la cella è 
sempre spenta). 

Altro svantaggio, la retroilluminazione 
potrebbe non essere perfettamente omo¬ 
genea (a causa di tubi a fluorescenza non 
uguali). I display AMLCD sono caratteriz¬ 
zati da un tempo di risposta assente nei 
monitor CRT: è il tempo che ogni cella 
impiega a accendersi; in un display di otti¬ 
ma qualità questo tempo si attesta in cir¬ 
ca 50 ms. Questo si traduce in un "effet¬ 
to fantasma" delle immagini in rapido 
movimento sullo schermo. 

Per ultimo, nei display dotati di ingres¬ 
so analogico si potrebbe creare uno spia¬ 
cevolissimo effetto di "evanescenza" 
dell'immagine, dovuto alla non perfetta 
sincronizzazione della fase e del pixel 
clock al segnale di sincronia analogico 

Questo effetto, denominato "pixel jit- 
ter", è molto evidente visualizzando del 
testo scuro su fondo chiaro, o immagini 
grafiche con molte linee sottili. 


Criteri di scelta 

Il costo attuale dei pannelli piatti 
AMLCD è tale da non consentire errori: si 
deve essere ben sicuri di ciò che si vuole 
prima di accingersi all'acquisto. 

Per prima cosa è necessario valutare 
quale dimensione ci serve; comunque, i 
pannelli con il miglior rapporto prezzo/pre¬ 
stazioni/dimensione sono sicuramente i 
display da 15 pollici di diagonale, dotati di 
tecnologia a matrice attiva. 

Per questo motivo abbiamo scelto per 
la prova alcuni prodotti tra i più rappresen¬ 
tativi sul mercato caratterizzati da questa 
diagonale. 

Il costo oscilla tra i due e i quattro mi¬ 
lioni piu Iva, a seconda delle caratteristi¬ 
che tecniche e del valore aggiunto di par¬ 
ticolari funzionalità (come il Seleco che è 
anche un TV o il ViewSonic dotato di un 
meccanismo "pivotante" simile al famo¬ 
so monitor di Radius per Mac). 


Dimensioni maggiori sono impraticabili 
in quanto il costo sale esponenzialmente 
(un 18” ha un costo sui 5-6 milioni più 
Iva). 

Connessioni aggiuntive digitali (preferi¬ 
bile il DVD, casse audio, entrate S-VHS 
sono desiderabili; per certi versi, anche il 
valore aggiunto di un design accattivante 
e gradevole che sottolinei il ridotto spes¬ 
sore dell'oggetto è un plus. 

Nel valutare le dimensioni di un pan¬ 
nello piatto è importante tenere presente 
che la diagonale attiva 
del display corrisponde 
alla diagonale dichiarata 
dal costruttore, mentre 
ciò non è vero per i di¬ 
splay CRT, nei quali uno 
o più pollici di diagonale 
sono "nascosti” dalla 
cornice e non sono visi¬ 
bili. 

Quindi, quando si par¬ 
la di un display AMLCD 
da 15 pollici, lo si deve 
paragonare ad un moni¬ 
tor CRT tradizionale da 
17", mentre un 17 pollici 
AMLCD è comparabile 
ad un 19" CRT. 

Anche le risoluzioni ti¬ 
piche corrispondono: i 
display AMLCD da 15" visualizzano ge¬ 
neralmente 1024 x 768 punti, mentre i 
17" 1280 x 1024 punti, risoluzioni racco¬ 
mandate per monitor CRT da 17" e 20" 

Ricordiamo che è assolutamente inin¬ 
fluente cercare pannelli capaci di refresh 
rate elevati: i singoli pixel o sono accesi o 
sono spenti, per cui non ha importanza (e 
nessun impatto visivo) se si pilota il pan¬ 
nello LCD a 60 o 90 Hz; anzi, alcuni pan¬ 
nelli digitali sono pilotati a frequenze al li¬ 
mite dei 50 Hz senza alcuna apprezzabile 
differenza. Un display AMLCD è per defi¬ 
nizione un display "flicker free"! 

Il tempo di risposta del pannello 
AMLCD è un parametro importante: è 
bene scegliere un display con un valore 
non superiore a 50 ms; alcuni produttori 
stanno per immettere sul mercato dispo¬ 
sitivi di quarta generazione caratterizzati 
da tempi inferiori a 30 ms. 


Una volta individuato il modello dotato 
delle caratteristiche desiderate, la prima 
cosa da fare è osservare con la massima 
attenzione lo schermo acceso del moni¬ 
tor scelto, alternativamente con un fondo 
bianco (tutti i pixel RGB accesi) e nero 
(tutti i pixel spenti), per rilevare la quantità 
e la posizione dei pixel difettosi. 

E' da ricordare, infatti, che i produttori 
considerano i pannelli senza nemmeno 
un pixel rovinato di prima scelta e normal¬ 
mente i dispositivi di prima scelta vanno a 
chi paga di più; il limite di scarto per i pan¬ 
nelli è tra i cinque e gli otto pixel rovinati. 

E' da preferire un pannello con pixel 
blu rovinati (si notano meno), posti il più 
possibile agli angoli. 

D'altronde, il criterio di scelta è lo stes¬ 
so seguito dai produttori: nessun pixel ro¬ 
vinato al centro, da 2 a 3 pixel rovinati (so¬ 
lo blu) nel cerchio inscritto, altri due o tre 
pixel rovinati al di fuori del cerchio iscritto. 

Nel modello scelto (solo per pannelli 
dotati di ingresso analogico), controllare la 


presenza del circuito di sincronizzazione 
automatico della fase e del clock. 

Questo circuito è fondamentale, in 
quanto è difficilissimo configurare ma¬ 
nualmente queste impostazioni. 

Controllare il valore di contrasto dichia¬ 
rato; come paragone, un monitor CRT 
medio si attesta su 500:1, un monitor 
CRT ottimo arriva anche a 800:1 e un di¬ 
splay DSTN a matrice passiva ha un valo¬ 
re di appena 80:1. Un buon display 
AMLCD dovrebbe avere almeno un livello 
dì contrasto di 250:1.Un altro valore da 
prendere in considerazione è la lumino¬ 
sità del pannello: tipicamente, ogni pan¬ 
nello LCD è caratterizzato da un lumino¬ 
sità dì 1 80/200 candele per metro quadro; 
per un CRT medio, abbiamo un valore di 
circa 90/100 candele m2, per cui un valo¬ 
re tra 200 e 250 candele m2 è buono 

Franco Paiamaro 



Esempio di come funziona l'espansione a pieno schermo delle risoluzioni 
inferiori a quella fisica del pannello LCD 

A sinistra abbiamo un carattere Iuno zeroI alla risoluzione di 640x480 
IVGAI. visualizzandolo su di uno schermo XGA 11024x768), l'immagine 
subisce una scalatura di 1.5* 

Senza antiahasmg il risultato può essere spigoloso e sgradevole, con Tan- 
tialiasmg, invece, la visualizzazione e più corretta 


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Speciale display LCD 





Caratteristiche tecniche 

Tipo schermo: LCD a matrice attiva TFT 

Diagonale schermo: 15.1 pollici 
dot pitch: 0 3 mm 
Luminosità 200 cd/m2 
Rapporto di contrasto: 300:1 
Colori: 16,7 milioni 

Angolo di visuale: 120° in orizzontale, 
100° in verticale 

Tipo di ingresso: Analogico (cavo D-Sub 
15 poli) 

Risoluzione massima: 1024x768 
Menu a schermo: Si 
Supporto Plug and Play: Si 
Frequenza di rigenerazione verticale: 

56.25 -75 Hz 

Frequenza orizzontale: 31 47 kHz; 60.24 
kHz 

Altoparlanti stereo 
Peso: 5.5 Kg 
Altezza: 383 mm 
Larghezza: 380 mm 

Profondità: 186 mm (incluso il piedistallo) 


Acer FP558 

di Aldo Ascenti 


C on l'esperienza derivata dalla 
produzione dei notebook, i pan¬ 
nelli Acer si candidano a sostitui¬ 
re i comuni CRT in tutte le case, grazie 
al prezzo decisamente abbordabile ed 
alla garanzia del marchio arcinoto. 

L'FP558 si presenta come un 15 pol¬ 
lici sobrio ed elegante, che offre ingom¬ 
bri contenuti anche se i progettisti non 
si sono curati di limare tutto il possibile. 

Eccellente l’ergonomia del pannello 
comandi, comodissimo con la rotella 
che controlla la regolazione di qualsiasi 
parametro e il vistoso tasto che attiva 
una efficace procedura di taratura auto¬ 
matica. Peccato che manchi una presa 



per cuffia, utile per fugaci ma rumorose 
simulazioni automobilistiche a tarda 
ora. 

Le connessioni sono celate da un si¬ 
stema di coperture in plastica, che con¬ 
voglia i cavi attraverso il piedistallo, e 
comprendono l'alimentazione, l'ingres¬ 
so audio per pilotare i minuscoli diffuso¬ 
ri stereofonici e il cavo integrato di col- 
legamento alla VGA. 

La base basculante e rotante è ag¬ 
ganciata al pannello con un sistema che 
lascia intuire la possibilità di un montag¬ 
gio a parete 


Visione riposante 

Il TFT Acer ha una luminosità dichia¬ 
rata di ben 250 candele per metro qua¬ 
dro, ma risente abbastanza della posi¬ 
zione dell'osservatore. In particolare, se 
non ci si pone centralmente, si notano 
lievi disomogeneità nella retroillumina- 
zione in corrispondenza dei bordi e de¬ 
gli angoli Nel complesso la buona niti¬ 
dezza ed il livello di contrasto elevato 
consentono all'FP558 di non affaticare 
lo sguardo anche dopo molte ore di im¬ 
piego ravvicinato. 

Valido anche l'algoritmo di interpola¬ 
zione, che consente di operare alle riso¬ 
luzioni inferiori senza un'eccessiva per¬ 


dita di nitidezza. Quanto al tempo di 
reazione dei cristalli, 40 ms non è un 
valore record, ma consente comunque 
una gradevole visione anche di filmati e 
veloci animazioni. Infine, si apprezza la 
tecnologia che consente di visualizzare 
16,7 milioni di colori e la possibilità di 
regolare la temperatura del colore stes¬ 
so fino a 9300K. 


Il TFT per tutti 

Con un prezzo tra i più competitivi 
del mercato, l'Acer FP558 è in cima alla 
lista degli schermi destinati al mercato 
consumer. Dovrebbe essere seriamen¬ 
te preso in considerazione da chiunque, 
non avendo l'esigenza di raggiungere ri¬ 
soluzioni particolarmente elevate, si tro¬ 
vi nella condizione di sostituire il vec¬ 
chio CRT con uno strumento forse me¬ 
no versatile ma senz'altro più salutare. 


Acer FP558 


Produttore 

Acer llaly srl 

Centro Direzionale Colleom Pai Perseo 

Via Paracelso. 12 

21041 Agrate Bnanza (Mi) 

Tel 039-6842 1 
www acer it 

Prezzo (IVA esclusa). 

Lire 1 899 000 


100 


MCmicrocomputer n. 210 - ottobre 2000 

























Special display LCD 


Caratteristiche tecniche 

Tipo schermo: LCD a matrice attiva TFT 

Diagonale schermo: 17.1 pollici 
dot pitch: 0.26 mm 
Luminosità: 1 70 nits 
Rapporto di contrasto: 200:1 
Colori: 16,7 milioni con circuito FRC 
Angolo di visuale: 160° 

Tipo di ingresso: Analogico (connettori 
D-Sub 15 poli e 13W3 selezionabili) 
Risoluzione massima: 1280x1024 
Menu a schermo: Si 
Supporto Plug and Play: Si 
Frequenza di rigenerazione verticale: 
56 -85 Hz 

Frequenza orizzontale: 31.5 kHz; 80 kHz 
Peso: 8.5 Kg 
Altezza: 470 mm 
Larghezza: 389 mm 

Profondità: 195 mm (incluso il piedistal¬ 
lo). 


U n monumento alla razionalità 
umana. Questo sembra il TFT 
Compaq da 17 pollici che ci è per¬ 
venuto per la prova. Squadrato e spigolo¬ 
so non concede nulla all'eleganza, met¬ 
tendo in mostra solo l'eccezionalmente 
ampia superficie del pannello, paragona¬ 
bile ad un ben più ingombrante 19 pollici 
tradizionale. L'imponente piedistallo ruota 
senza difficoltà ma si inclina pochissimo, 
rendendo, in qualche caso, difficile otte¬ 
nere una posizione ideale. 

Il TFT7000, comunque, è progettato an¬ 
che per essere montato a parete o su un 
braccio mobile, essendo del tutto indi- 
pendente dal suo piedistallo, che non 
ospita le connessioni bensi convoglia 
semplicemente i cavi verso gli ingressi 
posti sul pannello stesso. Questi com¬ 
prendono il sottile cavetto di alimentazio¬ 
ne, che raggiunge un compatto trasfor¬ 
matore, un classico ingresso VGA ed un 
secondo connettore per un più professio¬ 
nale 13W3. Per il resto le geometrie es¬ 


Compaq TFT7000 


Produttore 

Compaq computer Spa 
Viale Fulvio Testi 280/6 
20126 Milano 
Tel 02-66181 
Fax 02-6610 2695 
www.compaq.il 

Prezzo UVA esclusa): 
Lire: 5.437.000. 



Compaq TFT7000 

di Aldo Ascenti 


senziali continuano sullo scarno pannello 
frontale, che permette una semplice ge¬ 
stione dei molti parametri, compresa la 
temperatura del colore, con soli quattro 
tasti. Nella maggior parte dei casi, co¬ 
munque, è preferibile affidarsi alle impo¬ 
stazioni automatiche, che si attivano con 
un solo tasto e lasciano alla logica di ge¬ 
stione il compito di trovare la visione otti¬ 
male. 

Tanto spazio 
per lavorare meglio 

Le difficoltà legate alla realizzazione di 
un pannello di queste dimensioni si mani¬ 
festano, nel TFT di Compaq, solo con un 
lieve alone scuro in prossimità del bordo 
esterno. Per il resto lo schermo è presso¬ 
ché privo di imperfezioni e dimostra un'in¬ 
vidiabile omogeneità di illuminazione. Si 
attestano su livelli comunque accettabili, 
anche se inferiori ai modelli con diagonale 
minore, i valori di luminosità e contrasto, 
che vanno regolati al massimo per otte¬ 
nere una buona visione anche in piena lu¬ 
ce. Alle risoluzioni minori dei 1280x1024 
originari si manifesta un'eccellente inter¬ 
polazione, che fa un uso sapiente dell'an- 
tialiasing, rendendo perfettamente leggi¬ 
bili anche i testi più minuti. Usando il 


TFT7000 si apprezza l'ampio angolo entro 
il quale le immagini rimangono ben distin¬ 
guibili, mentre si sarebbe forse potuto far 
meglio per quanto riguarda i tempi di rea¬ 
zione, che possono manifestarsi con un 
certo "effetto fantasma" che non influen¬ 
za, comunque, la corretta visione dei fil¬ 
mati. La ragione principale per acquistare 
questo Compaq, venduto ad un prezzo 
non esattamente popolare, dovrebbe es¬ 
sere la necessità di far stare un 19 pollici 
nello spazio di una ventiquattrore. Sareb¬ 
be perfetto per il DTP se non fosse per i 
limiti intrinseci dei TFT quando si tratta di 
calibrazione del colore. Tutto sommato 
l'uso più razionale ci sembra quello didat¬ 
tico o espositivo, dove contino gli ingom¬ 
bri e la salute degli utilizzatori. 



MCmicrocomputer n. 210 - ottobre 2000 


101 





















c Speciale display 


LCD 



Eizo FlexScan L350 

di Aldo Ascenti 


N ati per le esigenze di spazio ed er¬ 
gonomia degli ambienti di lavoro, 
gli schermi LCD prodotti da Eizo 
hanno le carte in regola per conquistare 
anche il mercato consumer grazie a doti 
innegabili di qualità e robustezza. 

Il FlexScan L350 è disegnato con so¬ 
brietà ed eleganza, come si conviene ad 
uno strumento di lavoro, ingentilito dal 
bel piedistallo metallico che ne minimizza 
l’ingombro ma non consente rotazioni 
Per quanto riguarda le dimensioni, l'Ei- 
zo può sembrare leggermente più mas¬ 
siccio della media degli LCD, in conse¬ 
guenza della scelta di integrare l’alimenta¬ 
zione nel pannello. In questo modo l’L350 
risulta estremamente versatile per quan¬ 


to riguarda le possibilità di montaggio, 
che includono il fissaggio a parete e l’uso 
di un braccio snodabile. 

Il lineare pannello posteriore ospita 
quindi una connessione diretta alla rete 
elettrica e il collegamento alla scheda gra¬ 
fica del computer. Inoltre, è presente una 
fessura per un cavo di sicurezza antifurto, 
sottolineando come questo Eizo sia desti¬ 
nato ad impieghi "pubblici" Semplice ma 
completa la sezione dei controlli, che per¬ 
mette, seguendo le indicazioni dell'OSD, 
di regolare manualmente tutti i parametri 
di visualizzazione o di servirsi del pulsante 
di centratura automatica, che svolge la 
sua funzione con eccellente precisione. 



In funzione 

Lo schermo dell’L350 non delude le 
aspettative. Molto resistente alla pressio¬ 
ne sulla cornice e sulla stessa area di vi¬ 
sione, questo LCD stupisce per l’elevato 
livello di contrasto, con un rapporto di¬ 
chiarato di 350:1. Eccellenti anche le doti 
di nitidezza e omogeneità della retroillu- 
mmazione, che appare quasi esente da 
zone scure agli angoli e consente una 
buona visibilità anche in piena luce solare. 

Alle risoluzioni più basse l’algoritmo di 
interpolazione agisce adeguatamente, an¬ 
che se sarebbe stato apprezzabile una 


Caratteristiche tecniche 

Tipo schermo: LCD a matrice attiva TFT 

Diagonale schermo: 15.0 pollici 

dot pitch: 0.297 mm 

Luminosità: 200 cd/m2 

Rapporto di contrasto: 350:1 

Colori: 262144 (16.7 milioni con circuito 

FRC) 

Angolo di visuale: 140° in orizzontale, 
120° in verticale 

Tipo di ingresso: Analogico (connettore 
D-Sub 15 poli) 

Risoluzione massima: 1024x768 
Menu a schermo: Si 
Supporto Plug and Play: Si 
Frequenza di rigenerazione verticale: 

50 -75 Hz 

Frequenza orizzontale: 31 kHz; 61 kHz 
Altoparlanti stereo e ingresso microfono 
Peso: 5.6 Kg 
Altezza: 386 mm 
Larghezza: 384 mm 

Profondità: 171 mm (incluso il piedistallo). 


maggiore effetto antialiasing per i testi. 

Ad ogni modo, l’uso di questo Eizo è 
sempre piacevole, grazie anche ad una vi¬ 
sone poco dipendente dalla posizione 
dell'osservatore, all'adeguata velocità di 
reazione e al circuito FRC che emula i 
16,7 milioni di colori. Nell’uso si apprezza¬ 
no anche i meccanismi di "rifinitura" del¬ 
le immagini, inclusi nella logica di gestio¬ 
ne, che correggono automaticamente la 
messa a fuoco e i bordi discontinui di fo¬ 
tografie e oggetti grafici. Per versatilità, 
robustezza e qualità visiva questo Eizo è 
uno schermo tutta sostanza e pochi fron¬ 
zoli, come dimostra l'assenza di dispositi¬ 
vi audio di serie. Per chi volesse qualcosa 
di più si potrà attingere al catalogo acces¬ 
sori, che comprende un sistema di alto¬ 
parlanti e microfono alimentati diretta- 
mente dal monitor, protezioni antigraffio 
e sistemi di montaggio. Il prezzo è, tutto 
sommato, competitivo per un prodotto 
destinato a durare a lungo e a ripagare 
ampiamente l’investimento. 


Eizo FlexScan L350 


Produttore 

EIZO 

www.eizo.it 

Distributore 

RK Distribution s.r.l 
Largo Caroli, 2 
Milano 

Prezzo (IVA esclusal 
Lire: 2 686.000. 


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MCmicrocomputer n. 210 - ottobre 2000 
















Speciale display LCD 


Caratteristiche tecniche 

Tipo schermo: LCD a matrice attiva TFT 

Diagonale schermo: 15.0 pollici 
dot pitch: 0.297 mm 
Luminosità: 200 cd/m2 
Rapporto di contrasto: 300:1 
Colori: 262144 (18 bit) 

Angolo di visuale: 140° in orizzontale, 
120° in verticale 

Tipo di ingresso: Analogico (connettore 
D-Sub 15 poli) 

Risoluzione massima: 1024x768 
Menu a schermo: Si 
Supporto Plug and Play: Si 
Frequenza di rigenerazione verticale: 

46 8 -75 Hz 

Frequenza orizzontale: 31.5 kHz; 61 kHz 
Altoparlanti stereo e ingresso microfono 
Peso: 5.8 Kg (monitor) 

Altezza: 392 mm 
Larghezza: 389 mm 

Profondità: 195 mm (incluso il piedistallo) 


I l connubio tra grafica digitale ed il 
marchio tedesco, finora sinonimo di 
acceleratori grafici ad alte prestazio¬ 
ni, coinvolge oggi anche la produzione 
di schermi piatti. 

Dei due modelli disponibili in listino, 
l'Ecomo 17LCD99 è, a dispetto della si¬ 
gla che lo identifica, un 15 pollici con 
una superficie attiva di 304 x 228 milli¬ 
metri. 

Si tratta di uno schermo dal design 
piuttosto convenzionale, dalle forme ar¬ 
rotondate e dallo spessore non proprio 
minimale (per un TFT) di circa 5 centi- 
metri e mezzo. 

Al centro del frontale campeggia un 
pannello di controllo estremamente 
semplice, ai lati del quale vi sono due 
efficaci altoparlanti per l'audio stereo. 
Sul bordo inferiore una rotella regola il 
volume dell'audio e sono presenti due 
jack per collegare una cuffia e un mi¬ 
crofono. I relativi ingressi audio, invece, 
si trovano sul retro, insieme al D-sub 


Elsa ECOMO 17LCD99 

Produttore 

ELSA AG 
www elsa il 

Prezzo (IVA esclusa): 

Lire: 2.585 000 



Elsa Ecomo 17LCD99 

di Aldo Ascenti 


per la VGA e al connettore di alimenta- dere gradevoli anche le immagini in ra¬ 
zione, fornita da uno scatolotto esterno pido movimento, 
di dimensioni contenute. 


Fa molta luce 

Una volta acceso, l'Elsa colpisce per 
la notevole luminosità (200 candele per 
metro quadro) e la quasi totale assenza 
di distorsione ai bordi. Anche la retroil- 
lummazione appare omogenea ed effi¬ 
cace e lo schermo risente poco della 
posizione dell'osservatore. Notevole la 
resistenza alla pressione sulla cornice, 
mentre non si può dire altrettanto della 
superficie dell'area visibile, che si è ri¬ 
velata piuttosto sensibile anche ad un 
lieve contatto. 

Nitido e ben contrastato. l'Elsa fun¬ 
ziona egregiamente alla sua risoluzione 
nativa (1024x768) con il decodificatore 
analogico-digitale che consente fre¬ 
quenze fino a 75 Hz. 

Le cose peggiorano quando si scen¬ 
de a risoluzioni più basse, alle quali in¬ 
terviene un prescaler non impeccabile 
che rende un po' sgranate e confuse le 
scritte sottili. 

Per il resto, questo TFT, sviluppato 
per la società tedesca da Sharp, può 
vantare un'ottima resa cromatica e un 
refresh sufficientemente veloce da ren- 


Conclusioni 

L'ECOMO è uno schermo versatile, 
di buona qualità e d'aspetto robusto e 
funzionale. La scelta giusta di chi mette 
prima di ogni cosa la praticità e l'ergo¬ 
nomia, senza concedere troppo ai fron¬ 
zoli estetici. Il prezzo, per quanto eleva¬ 
to, è in linea con le offerte della concor¬ 
renza di LCD di primissima scelta, con 
quasi nessun difetto di visione. 


O 





MCmicrocomputer n. 210 - ottobre 2000 


103 















(Ìi^d3® Speciale display 


LCD 



IBM T55A 

di Franco Paiamaro 


L I IBM T55A è un display a cristalli 
liquidi a matrice attiva da 15 
pollici, con una risoluzione di 
1024 x 768 pixel. 

Disponibile sia bianco perla, sia ne¬ 
ro, è caratterizzato da un design sem¬ 
plice e pulito, piuttosto spigoloso ed in 
linea con l'immagine aziendale IBM, 
che deve trasmettere un'idea di pro¬ 
fessionalità ed efficienza. 

Il pannello AMLCD è ottimo, con un 
buon contrasto e una notevole lumino¬ 
sità; l'uniformità della retroillummazio- 
ne è molto buona e anche l'angolo di 
visuale è buono. 


La qualità dell'immagine è eccellen¬ 
te, senza artefatti; la qualità del circui¬ 
to di antialiasing (per una corretta vi¬ 
sualizzazione delle risoluzioni inferiori a 
1024 x 768 a pieno schermo) è buona, 
anche se con il testo si nota di più la 
sfocatura dell'immagine rispetto ad al¬ 
cuni degli altri modelli in prova. 

Il menu a schermo consente una 
buona messa a punto del monitor; 
conviene comunque sempre affidarsi 
alle impostazioni automatiche del cir¬ 
cuito di sincronizzazione, in grado di 
trovar rapidamente le impostazioni ot¬ 
timali per qualsiasi frequenza di refre- 
sh fino a 85 Hz. 

A nostro avviso, 
il fatto che sia il ca¬ 
vo di collegamento 
per l’interfaccia 
grafica, sia il cavo 
di connessione con 
l'alimentatore, so¬ 
no fissati senza 
connettori facil¬ 
mente estraibili al 
piedistallo del mo¬ 
nitor, è da conside¬ 
rare negativo; uni¬ 
co neo per un pro¬ 
getto che fa del 
rapporto 
qualità/prestazio¬ 


Caratteristiche tecniche 

Tipo schermo: LCD a matrice attiva TFT 
Diagonale schermo: 15.1 pollici (384mm) 
dot pitch 0.30mm 
Colori: milioni 
Multiscansione: Si 

Tipo di ingresso: Analogico (1 connetto¬ 
re D-Sub 15 poli) 

Sincronizzazione: Multifrequenza 
Risoluzione massima: 1024x768 
Menu a schermo: Si 
Supporto Plug and Play: Si 
Frequenza di rigenerazione verticale: 
56 Hz 

Frequenza orizzontale massima : 31 

kHz; 70 kHz 

Piedistallo inclinabile 

Peso: 7 1 Kg 

Altezza 339 mm 

Larghezza: 402 mm 

Profondità: 250 mm (incluso il piedistallo) 

3 anni di garanzia presso il centro di assi¬ 
stenza 


ni/prezzo la sua bandiera. 

Il target dichiarato per questo moni¬ 
tor è la grande utenza aziendale, che 
per necessità di omologazione alle 
nuove norme ergonomiche del posto 
di lavoro, o per scelta di immagine, 
cerca un prodotto dotato di ottime ca¬ 
ratteristiche al prezzo più conveniente. 
Concludendo, il prezzo è ottimo, so¬ 
prattutto considerando che lo "Street 
price" potrebbe essere sensibilmente 
inferiore. 

La qualità visiva è ottima, con una 
onesta fedeltà cromatica; la luminosità 
si mantiene accettabile in qualsiasi 
ambiente (la luminostità non è dichia¬ 
rata ma è sicuramente sopra le 200 
candele/metro quadro). 

Lo raccomandiamo per un uso di 
produttività personale in ambito SOHO 
(Small Office/Home Office) e Enterpri¬ 
se. 


JBMT55A . 

Produttore 

IBM Personal Systems Group 
www.pc.lbm com/it 
Numero verde 80001700 

Prezzo (IVA esclusa): 

Lire: 2.200.000 



104 


MCmicrocomputer n. 210 - ottobre 2000 













Speciale display LCD 



Caratteristiche tecniche 

Tipo schermo: LCD a matrice attiva TFT 

Diagonale schermo: 15 pollici 

Dot pitch: 0.297 mm 

Tipo di ingresso: Analogico (cavo D-Sub 

15 poli) 

Risoluzione massima: 1024x768 
Menu a schermo: Si 
Supporto Plug and Play: Si 
Frequenza verticale: 50 -75 Hz 
Frequenza orizzontale: 30 kHz; 61 kHz 
Altoparlanti stereo 
Peso: 5.95 Kg 
Altezza: 406 mm 
Larghezza: 385 mm 

Profondità: 179 mm (incluso il piedistallo) 


I l SyncMaster 570B è un bel monitor 
da 15" a matrice attiva dell'ultima ge¬ 
nerazione, caratterizzato da un design 
ergonomico e funzionale, oltre che este¬ 
ticamente accattivante. Le dimensioni 
sono piuttosto contenute, pur potendo 
garantire uno schermo di ben 30 cm di 
larghezza, con una cornice in definitiva 
non troppo grande. Molto riuscita, a mio 
avviso, l’estetica dei controlli, che sono 
posti nella parte inferiore della cornice, 
sottolineati da un apposito disegno del 
mobile Oltre al pulsante di 
accenzione/spegmmento, si nota anche 
un utile comando che attiva la regolazio¬ 
ne automatica del monitor. In pratica è il 
monitor stesso che sceglie la combina¬ 
zione migliore tra frequenze di funziona¬ 
mento orizzontale e verticale, a seconda 
del segnale video proveniente dal com¬ 
puter. Altri pulsanti permettono di acce¬ 
dere ai menu OSD (On Screen Display) 
per la regolazione manuale del monitor. 
Oltre alla luminosità ed il contrasto, è 
possibile regolare la posizione orizzonta¬ 
le e verticale del quadro, la temperatura 
di colore e la saturazione (quest'ultima è 
separata per i tre colori primari). Inoltre il 
SyncMaster 570B è dotato di un valido 
algoritmo, generato da un processore in¬ 
tegrato, che permette di gestire corret- 


Samsung 

SyncMaster 570B TFT 


Costruttore e distributore: 

Samsung Electronics Italia S.p a - Via C Do- 
nat Cattin - 20063 Cernusco sul Naviglio (Mll 
-Tel. 167-010740 

Prezzo L 2.575.000 I V A. inclusa 



Samsung SyncMaster 570B TFT 


di Pierfrancesco Fravolini 



tamente le risoluzioni inferiori a quella 
nominale (1024x768 pixel). Lo stesso 
processore viene utilizzato per la funzio¬ 
ne zoom, con la quale è possibile ingran¬ 
dire una parte dello schermo fino a 8 vol¬ 
te le dimensioni originali. Tra le altre fun¬ 
zioni notiamo un sistema di autodiagnosi 
del funzionamento del monitor e una 
completa gestione del risparmio energe¬ 
tico, che porta il sistema a consumare 
meno di 3 watt nello stato di mimmo 
consumo. 

Un monitor 
multimediale 

Il SyncMaster può essere fornito con 
numerose basi, oppure senza base, a 
seconda delle esigenze dell’utilizzatore 
La più semplice è la base a telaio metal¬ 
lico, che consente di avere il minimo in¬ 
gombro in profondità- Seguono poi le ba¬ 
si tradizionali, una semplice ed una che 
permette al monitor di ruotare di 90°, più 
la base multimediale, che incorpora an¬ 
che un amplificatore audio con tanto di 
altoparlanti e microfono Su questa base 
sono presenti anche i controlli di volume 
e toni (alti e bassi) con i quali regolare la 
riproduzione audio, più un alimentatore 
per il sistema. Se non si adotta la base 


multimediale, in¬ 
vece, l'alimentato¬ 
re è posto in una 
scatola separata, 
piuttosto piccola e 
leggera. La dota¬ 
zione è completa. 

Nella scatola tro¬ 
viamo, infatti, oltre 
al monitor, anche 
la base (se previ¬ 
sta). i dischi di in¬ 
stallazione dei dri¬ 
ver (il monitor è completamente Plug 'n 
Play), il cavo di alimentazione con l’ali¬ 
mentatore ed il cavo video di connessio¬ 
ne con il computer. Nel caso si sia scelta 
la base multimediale vengono forniti an¬ 
che una coppia di cavi per il collegamen¬ 
to degli altoparlanti e del microfono. 


L'estrema usabilità del monitor e la 
ottima qualità della visualizzazione, priva 
di difetti visibili (aggiungiamoci anche un 
angolo di visione molto ampio, sia sul 
piano verticale che su quello orizzontale) 
fanno di questo SyncMaster un monitor 
estremamente valido, anche consideran¬ 
do il prezzo, allineato alle prestazioni of¬ 
ferte. 



Conclusioni 


MCmicrocomputer n. 210 - ottobre 2000 


105 






















Sèleco EGO 

di Pierfrancesco Fravolini 


I l marchio Seleco è conosciuto so¬ 
prattutto per gli apparecchi televisivi 
che costruisce. In questo caso l'og¬ 
getto in prova è anch'esso un televiso¬ 
re. ma un televisore molto particolare. 
Si tratta infatti dell'EGO, un televisore 
a schermo piatto a cristalli liquidi, con 
funzioni anche di monitor per compu¬ 
ter. 


Costruzione 


Di questo monitor/televisore Seleco 
EGO si nota subito l’estetica, davvero 
inusuale ed estremamente elegante. 
Certamente l'EGO non sfigurerà affatto 



sulla scrivania di qualche manager ram¬ 
pante, disposto a tutto pur di farsi nota¬ 
re. Indipendentemente da questo, 
però, l'EGO è stato studiato per inserir¬ 
si perfettamente con qualsiasi tipo di 
arredamento, anche se si trova più a 
suo agio in ambienti moderni. L'EGO 
nasce principalmente come televisore; 
ed è per questo che è fornito di un bel 
telecomando che permette di regolare 
tutti i parametri della visione, sia quelli 
relativi al funzionamento in modalità TV 
che quelli relativi al monitor per compu¬ 
ter. Sempre tramite il telecomando si 
accede anche al televideo incorporato. 
Da bravo televisore l'EGO è dotato di 
due altoparlanti stereofonici, utilizzabili 
anche nella funzione 
monitor Gli altoparlanti 
sono posti ai lati della 
m base inferiore, il grosso 
tubo ellittico in allumi- 


Glt altoparlanti sono posti ai 
lati del monitor, agli estremi 
del grosso "tubo' ellittico in 
alluminio Accanto ad essi 
trovano posto alcuni tasto 
per la regolazione del televi¬ 
sore e del monitor, che ven¬ 
gono utilizzati anche per la 
regolazione del volume audio 
e per la scelta del canale te¬ 
levisivo 


Caratteristiche tecniche 

Tipo schermo: LCD a matrice attiva TFT 
Diagonale schermo: 15 pollici 
Sintonia: a sintesi di frequenza 
Bande di ricezione: 48.25-855,25 MHz 
Ricevitore: iperbanda 
Numero programmi: 100 
Antenna: 75 ohm posta sul retro 
Prese hi-fi stereo: audio in. audio out 
Altre prese: Presa SCART, ingresso com- 
ponent (YUV), ingresso SVGA, uscita cuffia. 
Potenza audio: l*1W RMS 
Alimentazione: 85-280 V, 50-60 Hz 
Consumo di energia: 50 W 


nio anodizzato, appaiono ben collocati 
rispetto allo schermo, e forniscono un 
effetto stereo ottimale se si ha la testa 
a circa 50-60 cm dal monitor. Il volume 
di riproduzione può essere regolato tra¬ 
mite telecomando, oppure mediante 
dei comodi tastmi posti vicino agli alto- 
parlanti, con i quali si regolano anche le 
altre funzioni del monitor. Sempre con 
questi tasti, nella modalità TV è possibi¬ 
le scegliere il canale televisivo. 

Il pannello posteriore è ingombro di 
prese. Oltre alla normale SVGA a 15 po¬ 
li traviamo una presa SCART per il col- 
legamento ad un videoregistratore, che 
permette il collegamento anche di sor¬ 
genti S-Video e RGB, una uscita cuffia, 
una coppia di PIN RCA per la connes¬ 
sione ad un amplificatore audio ester¬ 
no, e le prese di ingresso per un lettore 
DVD, che può essere collegato tramite 
connessioni di tipo component (YUV). 

L'alimentatore è separato e piuttosto 
ingombrante, ma posto in una scatola 
anodizzata molto elegante. Su di esso 
trova posto l'interruttore di accensione 
generale. 


Utilizzo 

Chi sceglie di mettere sulla sua scri¬ 
vania questo splendido monitor EGO, lo 
fa sia per considerazioni estetiche, che 
per questioni di carattere qualitativo e 
di comodità. Intanto, l'EGO funziona 


Sèleco EGO 


Costruttore e distributore: 

Sèleco Formanti S.p.a. - Viale Lino Zanussi, 
11 -33170 Pordenone 

Prezzo (IVA esclusa! L 4.000.000 


106 


MCmicrocomputer n. 210 - ottobre 2000 











Speciale display LCD 



II pannello posteriore è ingombro di prese. Olire alla normale SVGA a 15 poli troviamo una presa SCART 
per il collegamento ad un videoregistratore lanche s-videol una uscita cuffia, una coppia di PIN RCA per la 
connessione ad un amplificatore audio esterno, e le prese di ingresso per un lettore DVD, che può essere 
connesso tramite connessioni dì tipo component IYUVI 


benissimo sia come televisore che co¬ 
me monitor, con tutte le caratteristiche 
che questi due apparecchi devono ave¬ 
re. Come televisore può essere collega¬ 
to sia ad un normale impianto di anten¬ 
na (sconsigliato invece l'uso con anten¬ 
ne interne, a causa della sensibilità non 
elevatissima) o ad un sistema audio/vi¬ 
deo come si deve. Infatti, la presa 
SCART di cui il televisore è dotato con¬ 
sente di collegare sorgenti sia videoco- 
posite, come i normali videoregistratori 
VHS, che S-Video (ad esempio un vi¬ 
deoregistratore S-VHS o una telecame¬ 
ra Video8 Hi-Band con un apposito 
adattatore), sia con uscita RGB, come 
alcuni lettori DVD. 

Quest'ultimo ha inoltre un ingresso 
dedicato di tipo Component, e cioè 
non solamente con i segnali di lumi¬ 
nanza e crominanza separati, ma con le 
due componenti di crominanza del se¬ 
gnale PAL distinte. In questo modo (o 
con la connessione RGB) si ottiene il 
massimo della qualità video se il letto¬ 
re DVD ha uscite di questo tipo. Inoltre 
lo schermo è piuttosto ampio (ma ne è 
prevista anche una ulteriore versione a 
18") per la visione di film e programmi 
televisivi da breve distanza, in pratica 
con il televisore posto sulla scrivania. 
L'EGO può poi essere utilizzato come 
monitor per computer, con la semplice 
pressione di un tasto sul telecomando 
(sarebbe stato meglio un apposito ta¬ 
sto direttamente sul frontale dell'appa¬ 
recchio). 


Quando è in questa modalità l’EGO 
è in tutto e per tutto un monitor multi¬ 
mediale da 15". I tastini del telecoman¬ 
do o quelli posti ai lati del monitor ven¬ 
gono allora usati per modificare le varie 
opzioni di visualizzazione. 

Il monitor di visualizzazione è un 15 
pollici a matrice attiva con una risolu¬ 
zione di 1024x768 pixel, dotato di una 
buona luminosità ed una buona defini- 



II monitor può essere inclinato agevolmente sem¬ 
plicemente spostando avanti e indietro la parte su¬ 
periore dello schermo. Una piccola barretta orizzon¬ 
tale si occupa dì tenere in equilìbrio il dispositivo. 


zione. I controlli consentono di adattare 
perfettamente il dispositivo al segnale 
video proveniente dal computer, anche 
in automatico, soprattutto se su que¬ 
st'ultimo si adotta la risoluzione nomi¬ 
nale di 1024x768 pixel. L’elevata risolu¬ 
zione dei monitor LCD, unita alla mag¬ 
giore grandezza dell'area visibile rispet¬ 
to ad un CRT di uguali dimensioni, per¬ 
mettono di avere risoluzioni visive mol¬ 
to elevate, che spesso un equivalente 
monitor CRT non riesce a raggiungere. 
Nel caso del Sèleco, però, la qualità 
della retroilluminazione non è eccezio¬ 
nale, e purtroppo si notano parti leg¬ 
germente più scure sul lato destro del¬ 
lo schermo. 

Se si decide di impiegare l’EGO co¬ 
me televisore, se ne apprezzerà la faci¬ 
lità d'uso, ma le cose cambiano se la 
destinazione dell'apparecchio è di so¬ 
stituire il vecchio monitor del PC. 

L'EGO, infatti, non dispone del con¬ 
trollo di accensione tipico dei dispositi¬ 
vi di visualizzazione pensati per essere 
collegati alla scheda grafica del com¬ 
puter: dopo aver acceso il PC, infatti, 
bisogna accendere anche il monitor 
(con il telecomando) e selezionare l'in¬ 
gresso VGA, sempre tramite teleco¬ 
mando. Se poi si spegne il computer il 
monitor rimane acceso e va quindi 
spento con il telecomando. Insomma, 
il sistema è complicato da usare se 
viene usato come monitor, mentre 
non ci sono problemi se l'utilizzazione 
è quella televisiva. 


Conclusioni 

L'EGO è sicuramente un bell'ogget¬ 
to e, come tutte le cose belle, è sicura¬ 
mente molto costoso. C’è da notare 
che chi acquisterà l'EGO lo farà soprat¬ 
tutto per l'eleganza come oggetto di ar¬ 
redamento e la qualità come televisore; 
caratteristiche che fanno passare in se¬ 
condo piano anche un prezzo decisa¬ 
mente elevato. In effetti, se impiegato 
come televisore, LEGO presenta carat¬ 
teristiche davvero avanzate, grazie alla 
definizione nell'uso del televideo, allo 
schermo piuttosto grande in rapporto 
agli ingombri (equivalente ad un CRT da 
17 pollici), alla qualità della visione tele¬ 
visiva ed alla versatilità delle molteplici 
funzionalità. L'impiego come monitor 
soffre, invece, di alcune limitazioni di 
carattere pratico, legate soprattutto 
all'uso obbligato del telecomando per 
l'accensione e lo spegnimento. 

In ogni caso LEGO è un prodotto 
fuori dal comune, e come tale va valu¬ 
tato. 


MCmicrocomputer n. 210 - ottobre 2000 


107 







Speciale display LCD 




Sony SDM-N50 


Produttore 

SONY ITALIA SpA 
www.sony.it 
Tel 02 61838500 


Prezzo UVA esclusa): 
Lire. 3.980 000 


del display in relazione al ridottissimo 
spessore: la qualità deH'immagine è. in¬ 
fatti, superiore alla media (ben 300:1 il 
rapporto di contrasto!) e la luminosità è 
ottima. 

L’uniformità della retroilluminazione è 
molto buona: l'apparecchio presenta un 
sensore ambientale per la taratura ideale 
della luminosità. 

Lo scatolotto esterno presenta due 
entrate D-Sub a 15 poli, selezionabili di¬ 
rettamente dai pulsanti presenti sulla 
cornice anteriore del display: la naviga¬ 
zione dei menu OSD è buona, come 
buona è la qualità del circuito di antialia- 
sing delle risoluzioni inferiori a XGA a 
pieno schermo. 

Per finire, il prezzo è veramente alto 
se lo si confronta con un display AMLCD 
medio, ma in questo caso il valore ag¬ 
giunto del design e l’esercizio di tecnolo¬ 
gia di alto livello compensano ampia¬ 
mente il divario di costi. 


Sony SDM-N50 

di Franco Paiamaro 


D esign e capacità tecnologica allo 
stato puro: questa e la definizione 
più corretta del display a cristalli 
liquidi a matrice attiva Sony SDM-N50. 

Lo SDM-N50 è il monitor a pannello 
piatto più "piatto" di tutta la rassegna: 
solo 12 millimetri, che diventano 20 al 
centro del display, dove si articola il brac¬ 
cetto di sostegno sul pannello posteriore 
della scocca. 

Lo possiamo definire un "due telai”, 
perché tutta l’elettronica di gestione e 
pilotaggio (inclusi l’alimentazione e il 
convertitore A/D) sono separati dal di¬ 
splay vero e proprio e racchiusi in una 
scatola denominata Media Box: effetti¬ 
vamente. vedendo il monitor con il Me¬ 
dia Box accanto lo si potrebbe scambia¬ 
re per un computer completo .. 

Il design di questo oggetto è partico¬ 
larissimo e caratterizzato da una avanza¬ 
ta ricerca formale, stilistica e tecnologi¬ 
ca, in questo caso è evidente lo strettis¬ 
simo contatto tra gli ingegneri e il desi¬ 
gner, che è riuscito a sottolineare i vir¬ 
tuosismi tecnici con una linea pulitissi¬ 
ma. originale, essenziale e un poco retrò 
(strizzando l’occhio al design a cavallo 
degli anni 70 e 80). 

Molto bello l’accostamento del grigio 
argento con l’antracite: un poco "con¬ 
tro", in un mondo che richiede solo og¬ 
getti balneari, tondeggianti e coloratissi¬ 


mi (e magari pure trasparenti, .), ma 
molto appropriato per il target dichiarato 
di questo display, destinato ad una uten¬ 
za appagata da un tipo di immagine "se¬ 
ria”. professionale e efficiente. 

Dal punto di vista del funzionamento, 
all’accensione ci si stupisce per la qualità 


Caratteristiche tecniche 

Tipo schermo: LCD a matrice attiva TFT 
Diagonale schermo: 15 1 pollici (382mm) 

dot pitch: 0.297 mm 
Luminosità: 200 cd/m2 
Rapporto di contrasto: 300:1 
Colori: 16.19 milioni 
Angolo di visuale: 140° 

Multiscansione: SI 

Tipo di ingresso: Analogico (2 connettori 
D-Sub 15 poli) 

Sincronizzazione: Multifrequenza 
Risoluzione massima: 1024x768 
Menu a schermo: Si 
Supporto Plug and Play: Si 
Frequenza di rigenerazione verticale: 
48 -85 Hz 

Frequenza orizzontale: 30 kHz; 61 kHz 
Piedistallo inclinabile, due snodi (90°) 
Altoparlanti stereo nel piedistallo 
Peso: 3 Kg (monitor) 

Altezza: 346 mm 
Larghezza: 356 mm 

Profondità: 185 mm (incluso il piedistallo) 


108 


MCmicrocomputer n. 210 - ottobre 2000 















Speciale display LCD 



ViewSonic VP151 

di Pierfrancesco Fravolini 


Caratteristiche tecniche 

Tipo schermo: LCD a matrice attiva TFT 

Diagonale schermo: 15.0 pollici 
dot pitch: 0.297 mm 

Tipo di ingresso: analogico e digitale(2 
connettori D-Sub 15 poli. DPF, video com¬ 
posito, S-video) 

Risoluzione massima: 1280x1024 
Risoluzione nativa: 1024x768 
Menu a schermo: Si 
Supporto Plug and Play: Si 
Frequenza di rigenerazione verticale: 
50-100 Hz 

Frequenza orizzontale: 30 kHz; 95 kHz 
Altoparlanti stereo e ingresso microfono 
Peso: 8.5 Kg 
Altezza: 431 mm 
Larghezza: 416 mm 

Profondità: 239 mm (incluso il piedistallo). 


I l VP151 fa parte di una linea di monitor 
a schermo piatto LCD, composta da 
numerosissimi modelli, che la Viwe- 
Somc produce e che troviamo in vendita 
sul mercato italiano. In particolare il VP 
151 è un dispositivo da 15 pollici, a matri¬ 
ce attiva con diverse particolarità proget¬ 
tuali e costruttive. 


Costruzione 

Rispetto agli altri monitor provati per 
questo speciale, il VP151 si riconosce 
subito per le maggiori dimensioni, so¬ 
prattutto l'altezza, causate da una base e 
da un braccio di sostegno più alti del 
normale. Il braccio è studiato infatti per 
poter sostenere il monitor anche quando 
questo è ruotato sul suo asse frontale, 
in maniera da avere uno schermo più al¬ 
to che largo. Si perché lo schermo del 
VP151 può essere ruotato di 90° ed il 
bello è che, utilizzando il software in do¬ 
tazione. questo può essere fatto a com¬ 
puter acceso. Se si ruota il monitor di 
90° i driver montati sul computer si ac¬ 
corgono della rotazione e modificano au¬ 
tomaticamente l'aspetto dello schermo 
di Windows in maniera da rispettare le 


nuove proporzioni. L'utilizzatore potrà 
passare quindi facilmente da una moda¬ 
lità di schermo tradizionale ad una utile 
ad esempio per il word processing 
Oltre a questa particolarità il monitor 
presenta una sene di ingressi e uscite 
davvero completa che lo rendono estre¬ 
mamente versatile. In particolare il di¬ 
spositivo accetta sia il normale segnale 
VGA analogico, sia il segnale video digi¬ 
tale. in standard DFP. Da notare che il 
monitor vero e proprio è in realtà solo di¬ 
gitale. Sulla base è presente un converti¬ 
tore A/D che trasforma il segnale di in¬ 
gresso VGA analogico in un segnale 
DFP digitale. Il monitor accetta inoltre 
anche il segnale videocomposito, analo¬ 
gico e quello S-Video. Con l’aggiunta di 
un sintonizzatore televisivo, o di un sem¬ 
plice videoregistratore, potrà essere 
quindi utilizzato come televisore. Sem¬ 
pre sulla base troviamo un hub USB con 
quattro uscite (al quale collegare mouse, 
stampanti, telecamere e chi più ne ha 
più ne metta) e gli ingressi per i canali 
audio, che replicano in pratica quelli pre¬ 
senti sul computer. Una serie di cavetti 
forniti a corredo permettono quindi di li¬ 
mitare il passaggio dei cavi tra computer 
e monitor (in teoria si potrebbe collegare 
un mouse ed una tastiera USB diretta¬ 
mente all'hub presente nel monitor, eli¬ 
minando i relativi scomodi fili di collega¬ 


mento). L’alimentatore è uno scatolotto 
piuttosto piccolo esterno, dato che il 
monitor funziona in continua. Tra l’altro è 
possibile montare il pannello anche a pa¬ 
rete. o su un supporto diverso, ad esem¬ 
pio una piastra Vesa, mantenendo il col- 
legamento video digitale e quello USB. 

Un'altra particolarità di questo splen¬ 
dido monitor è quella di poter lavorare a 
risoluzioni più alte di quella nominale, 
che è di 1024x768. Il circuito interno ef¬ 
fettua un resizing dell'immagine dimi¬ 
nuendone i pixel reali. Il monitor è stato 
provato a 1280x1024 e la visualizzazio¬ 
ne appare ancora ottima, pur notandosi 
l’effetto di antialiasmg ai bordi delle im¬ 
magini. 

In definitive un ottimo monitor, con 
ingresso digitale e analogico, oltre che 
videocomposito, e con la particolarità di 
poter essere ruotato a piacimento men¬ 
tre si sta lavorando. 



ViewSonic VP151 


Costruttore 

ViewSonic Corporaiion - 381 Brea Canyon 
Road -Walnut, CA 91789 - Siali Uniti 
Distributore: 

Prezzo: n.d. 



KJ# * 


MCmicrocomputer n. 210 - ottobre 2000 


109 















Display LCD 


- 

Modello 

Dimensione 

nominale 

(mm) 

Dot Pitch / 
Apertura griglia 

massima 

risoluzione 

Frequenza 

orizzontale 

verticale 

i 


(pollici) 


(mm) 

(pixel) 

max (Hz) 

(KHz) 

(Hz) 

Acer 

LCD FP450 

14 


0.279 

1024x768 




Acer 

LCD FP558 

15 


0297 

1024x768 




Acer 

LCD FP559 

15 


0.3 

1024x768 




Acer 

LCD FP751 

17 


0.264 

1280x1024 




Acer 

LCD FP855 

18 


0.281 

1280x1024 




AOC 

LM500 

15 



1024x768 

70 



Compaq 

TFT 7000 

17 

340x272 




31.5-80.0 

56-85 

Compaq 

TFT 8020 

18 

362x29 

0.28 

1280x1024 


31.5-80.0 

58-85 

Compaq 

TFT5010 

15 

307x231 


1024x768 

75 

31.5-60 0 

58-78.75 

Eizo 

FlexScan L350 

15 

304x228 

0.297x0.297 

1024x768 

75 

31-61 

50-75 

Bzo 

FlexScan L661 

18 

359x287 

0.280x0.280 

1280x1024 

75 

27-82 

50-85 

Elsa 

ECOMO 17LCD99 

15 

304.1x228.1 

0.297x0.297 

1024x768 

75 

31.5-68 

50-85 

Elsa 

ECOMO 20LCD99 

18 

359.0x287.53 

0.2805x0.2805 

1280x1024 

75 

31-80.3 

30-85.1 

Fujitsu-Siemens 

3814FA 

15 

304x228 


1024x768 


30-61 

55-75 

Fulitsu-Siemens 

4311 FA 

17 

338x270 


128x1024 


30-81 

56-85 

Fujitsu-Siemens 

Fulitsu-Siemens 

Uool rA 

C382 FA 

15 

15 

OU4XZZO 

304x228 


IUé^X/OO 

1024x768 

— 

30-61 

30-61 

55*75 

55-75 

Fulitsu-Siemens 

X152F 

15 

304x228 


1024x768 


30-61 

56-75 

Ful-Siemens 

CTM5000 

15 



1024x768 




IBM 

T55A 

15 

304,x228.1 

0.2 

1024x768 


30-61 

59-76 

IBM 

T55D 

15 

304.1x228.1 

0.2 

1024x768 


0-48.4 

0-60 

IBM 

T85A 

18 

359x287.2 

0.2 

1280x1024 


30-82 

56-76 

IBM 

T85D 

18 

359x287.2 

0.2 

1280x1024 




LG 

570LS 

15 

307x230 

0. 3x0,3 

1024x768 

85 

31-69 

56-85 

LG 

570LS 

15 



1024x768 

75 



LG 

880LC 

18 

359x287.53 

0.28x0.28 

1280x1024 

80 

31-80 

56-120 

LG 

880LC 

18 



1280x1024 

75 



NEC 

LCD1510* 

15 

304x228 


1024x768 

75 

24.8-60 

56,2-75 

NEC_ 

NEC 

LCD1510V+ 

LCD1525M 

15 

15,1 

304x228 

304x228 

— 

1024x768 

1024x768 

75 

60 

24.8-62 

24-60 

56,2-85,1 

56-75 

NEC 

NEC 

LCD 15258 

LCD1525V 

15,4 

15.1 

305x244 

307x230 

— 

1280x1024 

1024x768 

60 

60 

24-80_ 

24,8x48,4 

56-76_ 

56.2-70 

NEC 

LCD1525X 

15 

304x228 


1024x768 

75 

24-60 

56-75 

NEC_ 

LCD1810 

JI8 

359x287 


1280x1024 

1280x1024 

1024x768 

60 

60 

24,2-80 

56,2-85,1 

wtu_ 

Nokia 

muioiUA_ 

500Xa 

lo_ 

_ JJgACOI_ 

388x400x219 

0.3x0, 3 

__ 

30-62 

DO/vD_ 

55-75 

Nokia 

800PRO. 

18 

358x287_ 

028x028. 

— 


29-82 

55-86 

Nokia 

Olivetti 

820L 

LC 1500 A 

18 

15 

358x287 

0.28x028. 

_1280x1024 _ 

1024.760 

75_ 

_24.8-80 

56.4-75 

Olivetti 

LC 1500 A 

15 

304.1x228.1 

0.297 

1024x768 


24-62 

50-75 

Olivetti_ 

LC 1500 SL 

LC 50 S 

150B 

15 

304.1x228.1 

0,297_ 

1024x768 

1024X768 

1024x768 

75 

75 

30-62 

30-61 

50 75 

_50:77 

50-75 

Panasonic_ 

Philips 

IO_ 

15 

304x228 

0.297 / 0.297 

Philips 

150BX 

15 



1024x768 




Philips_ 

150P 

181AS 

V140S 

_15 

18 

14 

307x230 

357x286 

0,3 / 0.3 

1024x768 

1280x1024 

1024x768 

75 

7*i 

30-60 

T/VQO 

56-75_ 

qn.7* 

Philips 





Samsung 

570B 

15 

304x228x 

0.297x0.297 

1024x768 

75 

30-61 

50-75 

Samsung 

570S 

15 



1024x768 

75 



Samsung 

SyncMaster 570 TFT BM 

15 



1024x768 

75 

30-62 

50-75 

Samsung 

SyncMaster 570 TFT BS 

15 



1024x768 

75 

30-62 

50-75 

Samsunq 

SyncMaster 570 TFT PM 

15 



1280x1024 

75 

30-80 

56-85 

Samsung 

SyncMaster 570 TFT SM 

15 



1024x768 

75 

30-62 

50-75 

Samsunq 

SyncMaster 570 TFT SS 

15 



1024x768 

75 

30-62 

50-75 

Samsung 

SyncMaster 800TFT 

18 

359x287.2 

0.28 

1280x1024 

75 

30-82 

56-76 

Sharp 

LL-T155A 








Sharp 

LL-T181A 

18 



1024x768 




Sony 

CPDL-181A 

18 



1240x1024 

85 



Sony 

CPD-M151 

15 



1024x768 

75 



Sony 

SDMN50ST 

15_ 

— 

— 

1024x768 

75 



Toshiba 

ViewSonic 

Tekbright 55A 

VE150A/E150B 

15 

15 

304x228 

0,2 

1U14X/00 

1024x768 

/o 

Ol*OU 

30-60 

00-/0 

50-75 

ViewSonic 

VG150 

15 



1024x768 


30-62 

60-70 

ViewSonic 

VP 140 

14 


0279x0279 

1024x768 


30-60 

50-75 

ViewSonic 

VP151 

15 



1024x768 


30-95 

50-100 

ViewSonic 

VPA150 

15 



1024x768 


30-62 

50-75 

ViewSonic 

VPD150 

15 



1280x1024 


48-62 

60-75 

Waitec 

Eclipse 

15 

307.2x230.4 

02_ 

1024x768 





no 


MCmicrocomputer n. 210 - ottobre 2000 













































































































































































(cd/mq) 

di visiono 

visione 


video 

Integrati 

monitor (mm) 


Indicativo 


orizzontale 

verticale 






(esclusa IVA) 

140 

80' 

80” 

200:1 


SI 

380x380x180 

5.5 

1 799 000 

250 

80“ 

80" 

200:1 


SI 

380x380.5x186 

5.5 

1 582 500 

250 

60‘ 

45755° 

300:1 


SI 

380x380.5x186 

5.5 

1 899.000 

250 

60" 

45770“ 

400:1 


NO 

420x445x186 

7.7 

3.999.000 

235 

160” 

160° 

300:1 


SI 

457x468.5x217.4 

9.8 

7.899.000 





15-pin D-Sub 


396x373x180 


1.849.000 

170 

160" 

160” 

200:1 

15-pin D-sub. 13W3 


470x271x437 

8.54 

5.437.000 

200 

160" 

160” 

300:1 



418,5x420x247 (con la base) 


7.094 000 

200 

120 

100 

200:1 

DVI-l (Analogico / Digitale) 


317x391x78 

9,06 senza base 

3.047.000 

200 

140” 

120 ” 

350:1 

15-pin D-Sub 


384x386x171 

5.6 (Desktop Stand) 

n. d. 

200 

140° 

140" 

300:1 

2x1 5-pin D-Sub 


430x455x218 

8.8 (Desktop Stand) 

n. d. 





2 x 15pin D-sub - DIN 8 pin 

2^2 Wan 

385x395x165 

4.7 

n. d. 





15ptn D-sub 



10.5 

n. d. 

200 

1207100” 

100 /80’ 

250:1 

I5p*n D-sub 

— 

432x386x179 

6,5 

n. d. 

1 «U_ 

200 

160 /140 

1207100” 

ÌOU /14U 

100780° 

£VU. 1 

250:1 

i opin u-sud 

1 5pln D-sub 


40<cX44UXl0<: 

369x377x196 

4.8 

n. d 

n. d. 

200 

200 

!<:U / 1UU 

160” 

1UU IO\J 

160" 

1_ 

300:1 

15pin D-sub_ 

15pin D-sub 


OObXJ//X13D 

380x398x179 

*.o 

6.7 

n. a. 

n. d. 





15-pin D-Sub 


475x290x560 


1.807 500 

200 



150:1 



413x380.6x204.3 

6,5 

n. d 

200 



150:1 



413x380.6x204.3 

6.5 

n. d. 

200 

80' 

80" 

250:1 

15-pin D-Sub - 13W3 


459x462.6x224.3 

9 

n. d 

200 

80" 

80” 

150:1 



461.6x462x224 

9.5 

n. d. 





15pin D-sub 

no 

405,2x182.4x361,6 


n. d 





15-pin D-Sub 


405x362x182 


1.990 000 





2x15-pin D-Sub 

no 

434x235x443.1 


n. d. 





15-pin D-Sub 


434x441.6x235 


5 990 000 

200 

160” 

160' 

200:1 





n. d. 

200 

110 ° 

95° 

2001 





n.d 

200 

120 " 

100 “ 

350:1 





n. d 

200 

120 ° 

95° 

200:1 





n. d. 

200 

110 ° 

80° 

200:1 





n. d. 

200 

120 " 

100 ” 

350:1 





n. d. 

200 

160' 

160 

150:1 





n. d. 

200 

170° 

170" 

150:1 





n. d. 

250 

120 " 

100 ' 

300 1 

15pin D-sub 

presa 

R/L 3.5mm 

563x528x304 


n. d. 

235 

160 

160" 

300:1 

2x 15pm D-sub. 30-pm P & D 


408x454x218 


n.d 

200 

170” 

170° 

200 1 

2 > I5pm D sub 

3W 

409x455x218 


n d 





15-pin D-Sub 


408x388x175 


1 660 000 





15-pln D-Sub 

Si 

388x175x408 


n. d 





15-pln D-Sub 

No 

378x158x408 


n. d 





ISpin D-sub 

IW^IW 

385X391X200 


2.790.000 





15-pln D-Sub 

No 

402x418x176 


1.950.000 





15-pin D-Sub 


402x418x176 


1 990 000 





D-sub / DVI 

Si 

387x400x165 


2.125.000 





D-Sub/BNC 

SI 

451x476x181 


6250.000 





15-pin D-Sub 


361x343x165 


1 660.000 


60/60 

70/70 


15-pin D-Sub 

Si 

385x406x179 

9.6 

n. d. 





15-pin D-Sub 


366x385x168 


1 990 000 





15j)in D-Sub 




2.145.000 





15-pin D-Sub 




2 .100.000 





15-pm D-Sub 




2.190 000 





15-pin D-Sub 




2.079.000 





15-pin D-Sub 




2.045 000 

190 

160° 

160” 

150:1 

15-pin D-Sub - 13W3 


450x460x218 

8.3 

6.310.000 

1.896.000 





15-pin D-Sub 


470x455x220 


6.190.000 





15-pln D-Sub 


468x422x208 


6.250.000 





15-pln D-Sub 


395x358x173 


2.312.500 





15-pin D-Sub 


355x348x185 


3.320.000 

250 

160" 

160" 

300:1 




5.8 

2.134.000 

210 

120 ° 

100 ° 

300:1 

15pin D-sub 


415.89x376.94x175.00 

5,6 

n. d. 

210 

120 ’ 

100 " 

350:1 

15pin D-sub 


390x372x138 

5 

n.d. 


90" 

50° 

250:1 

I5pin D-sub 


390x357x138 

5.5 

n. d. 

200 

160° 

160” 

300:1 

2 x 15pin D-sub. 

2*2W 

416.1x431.2x238.7 

8.5 

n. d 





composito. SVHS 

I 

I 




200 

140“ 

120 ° 

300:1 

I5pin D-sub 

mw 

385.2x396.2x168.9 

5.8 

n. d 

150 

70° 

♦50°-70’ 

300:1 

digitale DFP 

1+1W 

385x396x169 

5.8 

n. d. 

250 

60/60 

45/55 

300:1 



390x361x170 

5.8 

n. d. 


MCmicrocomputer n. 210 - ottobre 2000 


111 



















































































































































a cura di Luigi Lozxi 


COME ERAVAMO - 
COLLECTOR’S EDITION 

Il film interpretato da Robert 
Redford e Barbra Streisand le di¬ 
retto da Sidney Pollack) è di quel¬ 
li che hanno fatto epoca sedi¬ 
mentandosi nell'immaginario ci¬ 
nematografico del pubblico tra 
quelli sentimentali per eccellen¬ 
za. Ha ottenuto numerose 'nomi¬ 
nation' ma si e aggiudicato 
l'Oscar solo per la Miglior 
Colonna Sonora e la Migliore 
Canzone. La narrazione si conce¬ 
de una rilettura nostalgica degli 
anni Cinquanta e Sessanta attra¬ 
verso la storia d'amore tra i due 
protagonisti che. tra addii e nuovi 



litiche e civili 
nell’eterno 
difficoltò di 
conciliare 
desideri per¬ 
sonali con le 
necessità 
pubbliche, 
s'intreccia 
con l'evol¬ 
versi storico 

degli eventi. La pubblicazione su 
DVD del film può contare su una 
pregevole Collector's Edition di 
insospettabile qualità complessi¬ 
va. Addirittura, nel riversamento 
su DVD, il film è stato rimastenz- 
zato in Dolby Digital 5 1 oltre ad 
aver mantenuto il formato origi- 


FIGHT CLUB 

Dal regista di Seven, un film 
ancora una volta interpretato da 
Brad Pitt, un attore che non esi¬ 
ta, come in questa occasione, a 
mettere in gioco la sua reputa¬ 
zione di uomo fascinoso ed ac¬ 
cattivante per affrontare ruoli 
duri, trasgressivi e talvolta al li¬ 
mite della sgradevolezza. Viene 
raccontata una storia di aliena¬ 
zione e di depressione in una 
società nella quale è giocoforza 
necessario essere (parafrasan¬ 
do il Don Abbondio de I pro¬ 
messi sposi) 'vaso di ferro e 
non vaso di coccio' per non in¬ 
cappare in un frustrante disagio 




d'urto è 
quella di ca¬ 
larsi nelle si¬ 
tuazioni piu 
estreme Al 
fianco di 
Pitt, in que¬ 
sto film po¬ 
co consola¬ 
torio e di 
non facile assimilazione, com¬ 
pare Edward Norton, un giova¬ 
ne attore che sta compiendo 
passi da gigante nella conside¬ 
razione dei 'media'. L'edizione 
DVD di questo film 'cult' è par¬ 
ticolarmente curata: ineccepibi¬ 
le negli extra e nel sonoro, me¬ 
no bene per la qualità delle im- 


incontri, tra prese di posizioni po- 

naie in 2.35:1. 

esistenziale, per cui la terapia 

magmi 

-GENERE : NOSTALGICO 
-TITOLO ORIGINALE: THE WAY 
WEWERE (1973) 

-REGIA: SIDNEY POLLACK 
-CAST: ROBERT REDFORD, 
BARBRA STREISAND, 
BRADFORD DILLMAN, PA 

TRICK O'NEAL, VIVECA 

LINDFORS 
-DURATA: 114 m. 
-DISTRIBUZIONE: COLUMBIA 
TRISTAR HOME VIDEO 
-FORMATO: WIDESCREEN 

2.35:1 (28 capitoli) 

-SONORO: DOLBY DIGITAL 5.1 

'GENERE: DRAMMATICO 
-TITOLO ORIGINALE: FIGHT 

CLUB (1999) 

-REGIA: DAVID FINCHER 
-CAST: BRAD PITT, EDWARD 
NORTON, HELENA BONHAM 
CARTER, MEAT LOAF, JARED LE¬ 
TO 

-DURATA: 134 m. 

DISTRIBUZIONE: MEDUSA VI¬ 
DEO 

—FORMATO: 2.35:1 (20 capitoli) 
-SONORO: DOLBY DIGITAL 5.1 


I FILMI 

Voti 

I DVD Ir 


0 © 


® © © 


® © © © 


© © 


© © ® © © © 


© © 



o 


® © 


© © © © 


CONTENUTI SPECIALI: 

Trailer cinematografico originale, 
documentano (Come eravamo uno 


sguardo indietro) con interviste, com¬ 
mento del regista, filmografie 


CONTENUTI SPECIALI: 

Trailer italiano, trailer originale, 
backstage, videoclip con un brano 
dei Dust Brothers tratto dalla colonna 
sonora, speciale Dietro le quinte' in 


lingua onginale, due messaggi di ser¬ 
vizio della 20th Century Fox. filmo¬ 
grafie e note biografiche per Brad 
Pitt. Edward Norton, Helena Bonham 
Carter e il regista David Fmchet 


DVD NASTRI COMPACT DISC 


FILMS CD ROCK ANNI 60-70 RARITÀ' DVD FILMS 


LO 


u. 



fantasy 


fantasy music 

Viale Paimiro Togliabta, 1484 
tei. 06.40.70.536 
Rama 00156 - Colli Amene 

Via S. Maria in Via, 19 
tei. 06.67.91.663 
Rama 00167 - Fontana di Trevi 



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DVD NASTRI COMPACT DISC FILMS CD ROCK ANNI 60-70 RARITÀ' DVD FILMS 


112 


MCmicrocomputer n. 210 - ottobre 2000 





























CONGO 

Una spedizione di uomini nel 
cuore della giungla africana - 
ognuno mosso da una diversa 
motivazione (umanitaria, scienti¬ 
fica o speculativa) - che va in¬ 
contro a pericoli inimmaginabili 
L'atmosfera che si respira è pe¬ 
sante, ricca di momenti di spa¬ 
ventosa suspense e di scioccan¬ 
ti scoperte. Congo è tratto da un 
romanzo dello stesso autore di 
Jurassic Park e Mondo perduto, 
Michael Crichton, e si avvale de¬ 
gli ottimi effetti speciali prodotti 
dalla Industriai Light & Magic. 
L'edizione su DVD brilla per l'ot¬ 
timo lavoro di authoring (video 
& audio) realizzato dalla 


Paramount 
che da qual¬ 
che mese si 
è affacciata 
sul mercato 
con interes¬ 
santi risulta¬ 
ti complessi¬ 
vi anche se 
dobbiamo 
stigmatizzare l'assenza di extra 
Il sonoro risulta pulito e profon¬ 
do; casse posteriori e subwoofer 
vengono messi alla prova in piu 
di una occasione nel corso del 
film. Le immagini sono luminose 
e prive di fastidiose artificiosità. 


THE WILL SMITH MUSIC 
VIDEO COLLECTION 

Rap e Dance Music sono le 
coordinate musicali entro le quali 
si muove Will Smith; ma egli è 
diventato in breve tempo anche 
una delle star cinematografiche 
più ricercate Ha infatti interpre¬ 
tato alcuni dei maggiori blockbu- 
ster degli ultimi anni - da Bad 
Boys a Independence Day a 
Men In Black, da Wild Wild 
West a Nemico pubblico - e la 
sua camera d'attore sembra 
aver spiccato il volo. Questo 
DVD. confezionato con gusto, 
raccoglie tutti i video-clip che 
l'artista ha finora realizzato nella 
(finora) breve carriera e che ri¬ 


guardano i 
maggiori 
successi di¬ 
scografici 
del cantan¬ 
te-attore 
L'insieme si 
distingue, 
oltre che per 
la piacevo¬ 
lezza dei video proposti (soprat¬ 
tutto quelli di Miami, Will 2K e 
dei suoi film), per una Resa vi¬ 
deo ed audio pressoché perfetti 
che pongono questo DVD tra i 
migliori in assoluto nel suo ge¬ 
nere. Molta cura è stata riserva¬ 
ta alla grafica, dal menù interatti¬ 
vo alle animazioni. 




GENERE: FANTASTICO DISTRIBUZIONE: PARAMOUNT 

TITOLO ORIGINALE: CONGO HOME VIDEO 

(1995) FORMATO: WIDESCREEN 

REGIA: FRANK MARSHALL 1.85:1 (18 capitoli) 

CAST: LAURA LINNEY, DYLAN SONORO: DOLBY DIGITAL 5.1 

WALSH, ERNIE HUDSON, TIM 
CURRY, JOE DON BAKER 
DURATA: 108 m. 




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El 

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Voti 


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Q 


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GENERE : MUSICALE 1.33:1 (12 capitoli) 

TITOLO ORIGINALE: THE WILL SONORO: DOLBY DIGITAL 
SMITH MUSIC VIDEO COLLEC 5.1/STEREO PCM/SURROUND 
TION 

DURATA: 43 m. 

DISTRIBUZIONE: SONY MUSIC 
ENTERTAINMENT 
FORMATO: WIDESCREEN 


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CONTENUTI SPECIALI: 

Gli extra comprendono una bio- 
j grafia soddisfacente ed un videoclip 


per il brano So Fresh Molto interes¬ 
sarne è la traccia (seguendo la moda 
imperante! dedicata agli errori com¬ 
messi sul set (Bloopersl ■ 



w \v\v. 12on I i ne.i t/l a li tas\ 



music |j 


fi lms 


i: mi;! liaci Uut 


nastri 


rarità 


DVD 

cd rock anni 60-70 


Fantasy Music 

Viale P.Togliatti, 1484 tei. 06.40.70.326 Roma 00155 - Colli Amene 
Via S.Maria in Via. 19 tei. 06 67 91.662 Roma 00187 - Fontana di Trevi 




MCmicrocomputer n. 210 - ottobre 2000 


113 













































di Francesco Marinacci 


BENVENUTI IN FORMULA UNO! 


Le prove di tre giochi: la grande novità, Grand Prix 3, ampiamente recensita, e altri due 
prodotti già conosciuti come FI 2000 e FI World Grand Prix. 

A dimostrazione che la Formula Uno va... di moda sui computer 



L’attivissimo campo dei giochi 
di automobilismo per computer 
si arricchisce ulteriormente grazie 
all'ingresso della nuova versione 
del gioco di FI più prestigioso e 
completo: Grand Prix 3. 

Dal giorno della sua prima ap¬ 
parizione, la creatura di Geoff 
Crammond è stata il punto di rife¬ 


rimento per 
tutti coloro i 
quali si voles¬ 
sero cimentare 
nella creazione 
di un simulato¬ 
re di FI. Di co¬ 
se. da quel pri¬ 
mo gioco che ri¬ 
sale a circa otto 
anni fa, ne sono 
state cambiate, e mi¬ 
gliorate, tante. Ma tutte 
e tre le versioni di Grand 
Prix sono legate da un unico gran¬ 
de filo conduttore: il realismo. Che si 
tratti di guidabilita. di grafica, di effetti 
speciali... 

Ed allora senza perdere tempo abbia¬ 
mo fatto un'ampia prova dell'ultimo 
"nato", Grand Prix 3, mettendone a nu¬ 
do tutti i pregi (tanti) ed i difetti (?). 

Ma GP3 non è affatto solo nel mon¬ 


do dei giochi di 
Formula Uno... Abbia¬ 
mo provato, senza dilun¬ 
garci troppo visto che già da un po' so¬ 
no sul mercato, altre due... alternative, 
comunque riuscite, che sono FI 2000 
della EA Sports e FI World Grand Prix 
della Eidos. 


Due giochi che si av¬ 
vicinano al mondo della 
Formula Uno in maniera 
simile tra loro, puntando 
molto su tanti, recentis¬ 
simi, dati, molte opzioni 
"sfiziose"... ed una guida 
facile e divertente che 
però, spesso, non si rifa esat¬ 
tamente al mondo delle corse. 
Un compromesso comunque riu¬ 
scito che concilia il divertimento della 
guida con lo spettacolo che un gioco 
può offrire. 

A questo punto non vi resta che... 
indossare casco e tuta per scoprire i se¬ 
greti di tutti e tre. 


Che bello avere a disposizione quattro 
computer della sala corsi, per l'occa¬ 
sione trasformata in sala prove. 


114 


MCmicrocomputer n. 210 - ottobre 2000 
















«GRAND PRIX 


Come al solito, come tutte le cose belle, si è fatta attendere. Ma ne valeva la 
pena, eccome. 

Geoff Crammond ha partorito la sua terza straordinaria creatura: Grand Prix 31 II 
leader indiscusso di tutti i giochi di Formula Uno. un simulatore capace di esaltare i 
veri appassionati e di trascinare nel mondo dei giochi di corse coloro i quali per la 
prima volta vi si affacciano. 

Tranquilli, comunque: chi era già un cultore del precedente. Grand Prix 2. non si 
troverà di fronte ad un prodotto completamente diverso (per realismo, grafica, op¬ 
zioni...! rispetto a quanto avvenne dal primo Grand Prix al secondo Anche se le 
differenze, in meglio, sono notevoli. 

Chi vi scrive, comunque, è uno che con questi due giochi ci è, quasi, cresciu¬ 


to... 


Il menu principale: chiaro e leggibile . 


Reale da subito 

Allora, da dove cominciare? Per sem¬ 
plicità. dalla presentazione. Una musica 
solenne accompagna le prime immagini 
del circuito di Silverstone desolatamen¬ 
te vuoto... poi le monoposto che si 
schierano, la partenza, e tutto un gioco 
di immagini che comunque non si sus¬ 
seguono troppo veloci, non sono troppo 
spettacolari, non durano troppo a lungo. 
Niente di strano, ma questo già è un se¬ 
gnale di quanto vicino alla realtà questo 
gioco sia. Sempre che gioco sia il termi¬ 
ne giusto per identificare Grand Prix 3. 


sotto gli occhi. Allora via... 

Si comincia con i piloti che sono i 
ventidue del 1998, e questa è l'unica 
vera pecca di questo gioco. Sono tutti 
identificati dalla propria foto e dal casco, 
oltre che ovviamente dal nome che. co¬ 
me al solito, può essere cambiato. Non 
ci sono invece le immagini delle mono¬ 
posto che vengono richiamate dal solo 
logo (anche a queste si può cambiare il 
nome, del team e/o del motore). Trovo 
subito la Ferrari, "caccio" Eddie Irvine e 
metto il mio nome al fianco del grande 
Schumy: seleziono quindi la Rossa nu¬ 
mero 4 e la visiera del casco si abbassa 



Il menu è facile da 


usare 


16 circuiti del mondiale con relative, fedelissime, mappe visibili da di¬ 
verse prospettive 


La prima schermata che 
appare riguarda le due 
classiche opzioni: gara ve¬ 
loce o menu principale. 

Scegliamo il menu ovvia¬ 
mente perché vogliamo 
vedere cosa è cambiato, 
cosa è stato migliorato e 
cosa è stato aggiunto. An¬ 
che se la voglia di farsi su¬ 
bito un giro è tanta... 

Il menu principale è 
semplice e da un impatto 
che facilmente viene me¬ 
morizzato. Sullo sfondo 
spadroneggia la Williams di Frentzen 
mentre lo stemma della FIA (Federazio¬ 
ne Internazionale dell'Automobilismo) 
rotea in alto. Tornando al menu, la 
schermata occupa solo una piccola par¬ 
te del monitor, ma fornisce subito, e 
chiaramente, tutte le informazioni utili: 
c'è una tabella dove viene indicato il no¬ 
me del pilota al momento selezionato, il 
circuito prescelto, il tipo di gara che si 
vuole svolgere ed il livello di difficoltà. 
Questo non fa che velocizzare tutte le 
operazioni pre-gioco visto che tutto è li, 


ad indicare che il pilota lo controlli tu. A 
questo punto è subito possibile accede¬ 
re all'assetto della vettura... Ma lascia¬ 
mo stare, meglio fare prima un po' di 
pratica. 

Tocca ai circuiti: anch'essi risalgono 
al '98. sono sedici. Di tutti vi è la map¬ 
pa, molto chiara, che tra l'altro può es¬ 
sere vista m diverse prospettive. Scelgo 
Montecarlo e do uno sguardo ai record, 
tanto per avere un termine di paragone! 
Opto poi per "gara rapida" (le altre pos¬ 
sibilità sono gara rapida, prove e stagio¬ 


ne del 
campio- 
nato). 

Peccato 
non si 
possa re¬ 
golare la 
distanza, 
tre giri so¬ 
no un po' 
pochi. 

La dif¬ 
ficoltà ? 

Meglio 
comincia¬ 
re per 
gradi... 
ma un 
po' per 
arrogan¬ 
za, un po' 
perché, 
ripeto, da 
anni sono 
un culto¬ 
re di 

Grand Prix. mi butto subito su Profes¬ 
sionista (i livelli sono i soliti cinque: da 
amatoriale ad asso passando per dilet¬ 
tante, semi-professionista e professio¬ 
nista)! Ma dato che sono un patito, pri¬ 
ma di partire preferisco fare un giro per 
le varie opzioni (chi comunque fosse 
meno pignolo di me può partire tranquil¬ 
lamente una volta regolati questi quat¬ 
tro parametri visto che tutto è in gene¬ 
rale tarato al meglio). 


FACILE DA INSTALLARE 


M Ila Mlcroprose hanno pen- 
>4 salo proprio a tutto por 
rondare speciale l'ultima crea¬ 
tura di Crammond: anche l'In¬ 
stallazione non presenta pro¬ 
blemi, è semplice e veloce. 
L'unica scelta da fare riguarda 
Il tipo di Installazione da fare: 
minima, media o completa. La 
completa occupa “ solo" 320 
MB di spazio sul disco rigido. 
Se non è già presente X7 chie¬ 
de di installarlo. Per II resto fa 
tutto lui In pochi minuti. Un 
consiglio: se volete godervi in 
pieno questo gioco, munitevi 
di una scheda video “come si 
deve". £' ovviamente necessa¬ 
rio avere sempre inserito II cd¬ 
rom ogni qual volta si voglia 
giocare. 


Ma si possono regolare tante 
altre cose interessanti... 

Subito sotto la tabella della quale vi 
ho appena parlato, vi sono sei "box": 
Guida, Multigiocatore, Officina, Carica 
partita. Opzioni, Esci. Vado nelle opzioni 
e trovo tutto quello che mi interessa 
trovare, niente di superfluo, niente, so- 


MCmicrocomputer n. 210 - ottobre 2000 


115 
























prattutto, di complicato. 

Mi sembra assurdo giocare con la ta¬ 
stiera (anche perché è praticamente im¬ 
possibile cambiare manualmente le 
marce), cosi vado nei controlli e selezio¬ 
no e calibro il Joystick. Ovviamente ci 
sono tutte le varie opzioni per selezio¬ 
nare i pulsanti per i cambi di marcia, 
modificare l'angolo di sterzata, la sensi¬ 
bilità ecc. 

Vedo poi aiuti alla guida: sarà meglio 
dare un'occhiata, meglio non tirare trop¬ 
po la corda.. Sono comunque i soliti: 
frenata e cambio automatico, auto-ridi- 
rezione vettura, indistruttibilità, traietto¬ 
ria e marcia ideale, accelerazione assi¬ 
stita. sterzo assistito. Lascio solo que- 
st'ultima ma memorizzo che l’accelera- 


Quelle ufficiali da 
15 a 60 minuti. Il 
warm-up da 5 a 
30 minuti mentre 
la distanza della 
gara si regola in 
percentuale, da 
un minimo del 
10% al totale dei 
giri previsti. 

Le capacità dei 
piloti è logico la¬ 
sciarle come stan¬ 
no: risalgono al 
’98 e le altre pos¬ 
sibilità sono o tutti 
uguali o casuali. 
Noto con molto 


La gaia è parlila ed 6 sudilo bagarre In Grand Prix 3 il computer é assai più 
combattivo e reattivo di quanto non lo losse nelle precedenti versioni 



zione assi¬ 
stita è F7, 
non si sa 
mai (come 
nelle pre¬ 
cedenti 
versioni, 
questi aiuti 
possono 
essere in¬ 
seriti diret¬ 
ta m e n t e 
dall'abita¬ 
colo pre¬ 
mendo i 
pulsanti da 
FI a F8). 

Faccio un salto nelle opzioni di gara: 
tutto familiare Lascio tutto come sta. 
non è il momento di agire sui tempi di 
durata di prove e gara. Per la cronaca, 
comunque, le libere vanno da un mim¬ 
mo di 5 ad un massimo di 120 minuti. 


piacere che è di 
nuovo possibile re¬ 
golare il meteo: 
realistico, e quindi 
che Dio me la man¬ 
di buona (altrimenti 
c'è personalizzato e 
qui è possibile re¬ 
golare la percentua¬ 
le di possibilità di 
pioggia)! Visto poi 
che ho optato per 
la gara rapida pos¬ 
so scegliere la posi¬ 
zione: quarto va be¬ 
ne. Se invece aves¬ 
si preferito la gara 
extra-campionato 
avrei dovuto affron¬ 
tare le prove di 
qualificazione per 
non ritrovarmi a 
partire dall'ultima 
posizione! Non po¬ 
teva poi mancare 
l'opzione realismo vettura: ma ho scelto 
una Ferrari e mi fido, quindi li seleziono 
tutti (problemi elettrici, guasti alle so¬ 
spensioni. alla trasmissione, ai freni, 
all'acceleratore, forature, perdita di ruo¬ 
te, di olio e di acqua)... 

Grafica e suono: tutto come 
nella realtà. 

Prima di partire, però, visto che ho 
fatto trenta, faccio trentuno. Do uno 
sguardo alle impostazioni grafiche: tutto 
perfetto. Il computer ce la fa: 17 foto¬ 
grammi al secondo, non sarà una 
scheggia, ma va bene. Posso comun¬ 
que sempre togliere alcuni particolari vi¬ 
sibili dall'abitacolo e dagli specchietti re¬ 
trovisori (come le colline, il fumo delle 
sgommate, le tribune, le sfumature del 
cielo...) ma preferisco lasciare tutto co¬ 
me sta E' o no un simulatore?... Un ul¬ 


timo salto, nel sonoro, per abbassare la 
musica di sotto-fondo del menu, che 
comunque non è affatto fastidiosa, ed 
alzare gli effetti speciali della monopo¬ 
sto. 

Regolare il tutto è stato molto facile 
ed ha richiesto poco tempo, nonostante 
la descrizione possa far sembrare il con¬ 
trario. La "colpa" è delle numerose (ma 
mai inutili) possibilità di personalizzazio¬ 
ne che si possono dare al gioco. Final¬ 
mente tutto è a mio piacimento Salvo 
e... abbasso la visiera. 

Posso sempre intervenire nelle 
regolazioni 

Tornato al menu principale scelgo 
Guida. La prima cosa che mi appare da¬ 
vanti sono le condizioni del tempo con 
tanto di fotografia di cielo ed asfalto: 
piove (e ti pareva!). Scelgo allora l'op¬ 
zione "ultime modifiche" prima della 
partenza. E' possibile regolare le ferma¬ 
te ai box (in preventivo se ne possono 
programmare massimo tre ed a decide¬ 
re puoi essere tu o il computer) e la me¬ 
scola di gomme da usare. Anche que¬ 
sta è una piacevole novità Gli pneuma¬ 
tici sono di tutti i tipi morbidi e duri sia 
da asciutto che da bagnato, passando 
per le intermedie e le monsoon (gom¬ 
me da bagnato pesante, auguratevi di 
non doverle mai montare!). Volendo si 
può anche regolare l'assetto della vettu¬ 
ra, ma a questo punto ho voglia di... 
correre! 

Mi trovo davvero a Montecarlo 
dentro una Ferrari! 

Pronti via e lo scenario che mi si pre¬ 
senta mi fa sentire un vero pilota. Per 
inciso ci sono voluti solo pochi secondi 
prima che dal menu mi ritrovassi in gara 
nonostante la moltitudine di particolare 


CHE BELLO GIOCARE 
IN RETE! 

C on l'opzione Multlgloca- 
tore è pose Iblle giocar» 
In roto con un altro concor- 
ronto. L'operazione è molto 
•empllco: batta oogulro lo 
poche Indicazioni c ho II gio¬ 
co da od I duo computer sa¬ 
ranno tubilo collegati. A 
quel punto gareggiare di¬ 
venta ancor più divertente 
a... coinvolgente. 


116 


MCmicrocomputer n. 210 - ottobre 2000 















Stai vedendo Michael Schumacher 


Ferrari e McLaren in lotta ravvicinata, come nella realtà. La scia d'acqua 
che sollevano copre la visuale a chi segue, mentre il cielo oscuro e le goc¬ 
ce d'acqua rendono ancor più reale la situazione, 


che il gioco deve caricare. Opto ovvia¬ 
mente per la schermata all'interno 
dell'abitacolo, dove il moderno volante 
delle attuali Formula Uno è in bella vi¬ 
sione: una serie di due strisce di led in 
alto ai due estremi del volante si illu¬ 
minano mano-mano che il motore sale 
di giri ed indicano quando cambiare 
marcia. Fra questi vi sono cinque pic¬ 
coli display che indicano la posizione, 
la velocità (in miglia o km/h), il giro in 
corso, la benzina e la temperatura 
dell'acqua. In mezzo a questi sono in¬ 
dicate, in maniera chiara e di diverso 
colore, le marce, che vanno dalla pri¬ 
ma alla sesta (ma la Ferrari nel '98 ne 
aveva già sette..,). Sotto invece è raf¬ 
figurato un grande display che informa 
dei distacchi dagli avversari che prece¬ 
dono e precedi, il numero di giri da 
percorrere e quello delle monoposto 
in pista, oltre che del tuo personale 
numero di vettura. Una striscia lumi¬ 
nosa indica invece gli aiuti alla guida 
dei quali al momento disponi e che, ri¬ 
cordo, possono essere attivati 
all'istante con i pulsanti che vanno da 
FI a F8. Ovviamente più si sale con il 
livello di difficoltà, meno si può usu¬ 
fruire di questi aiuti. Ancora più in bas¬ 
so è indicato il crono sul giro in tempo 
reale. 

In alto di lato al monitor compare il 
semaforo, altrimenti difficilmente visi¬ 
bile da lontano, Ho ancora qualche se¬ 
condo prima del via e mi guardo attor¬ 
no: sembra davvero di stare a Monte¬ 
carlo tanto sono fatti bene i palazzi e 
le stradine. Ma è meglio rimandare il 
giro panoramico visto che le luci rosse 
iniziano, in successione, ad accender¬ 
si. Una volta accese tutte, al loro spe¬ 


gnimento il GP inizierà. 

Proprio come in 
Formula Uno. 

Alla guida di una 
Formula Uno... 

Qualche secondo do¬ 
po si parte... Si passa 
dalla folle alla prima 
stando attenti a non da¬ 
re troppo gas altrimenti 
la monoposto parte. La 
pioggia di certo non 
contribuisce a rendere 
le cose facili. Mi sfila 
qualcuno di troppo ma 
passo indenne la prima 
curva e mi lancio sulla 
salita che porta alla 
Massenet. Un po’ di 
soggezione, a dir la verità, ce l'ho. Sem¬ 
bra davvero di essere alla guida di una 
Formula 1: dall'abitacolo si vedono le 
ruote che girano e che sfiorano i muret¬ 
ti ed il volante che a volte si muove im¬ 
pazzito mentre sei costretto a qualche 
contro-sterzo di troppo. Peccato che 
mancano le braccia, ma il movimento 
dello sterzo, oltre a rendere il tutto an¬ 
cora più reale, fa capire meglio come si 
guida, quanto si sta girando... E' possi¬ 
bile comunque evitare che questo si 
muova. Il giro continua e la pioggia cade 
a dirotto mentre il cielo è scuro. Le goc¬ 
ce non danno fastidio, sono inserite be¬ 
ne nello scenario. Provo subito ad osare 
qualcosa e subito le cose si fanno diffi¬ 
cili visto che manca il... controllo della 
trazione (accelerazione assistita). Il mo¬ 
tore sale di giri ed aumenta il rumore, 
fedelissimo a 
quello di una 
monoposto. 

Finisce il pri¬ 
mo giro, da 
quarto che ero 
mi ritrovo setti¬ 
mo, ma il fa¬ 
mi ly-f ee I i ng 
con Grand Prix 
2 inizia un po¬ 
chino a farsi 
sentire. E mi 
faccio prendere 
dalla mano. 
Un'occhiata agli 
specchietti, 
che dettagliata- 
mente ripro¬ 
pongono tutto 
ciò che è den¬ 
tro e fuori alla 
pista, e l'imma¬ 
gine delle mo¬ 
noposto incolla¬ 


te ai miei scarichi si fa più lontana men¬ 
tre nello stesso tempo la Jordan di Ralf 
Schumacher è sempre più vicina. Ne leg¬ 
go la scritta dello sponsor sull'alettone 
posteriore (al proposito, gli sponsor sono 
gli stessi del '98 e solo quelli del tabacco 
sono stati omessi, sempre riproducendo 
la realtà, ovviamente). Ma esagero e per 
tentare il sorpasso blocco le gomme.., il 
che sul bagnato equivale a girarsi. Fortu¬ 
na che a Monaco le velocità non sono 
cosi elevate ed "accarezzo" solo il 
guard-rail. Per questo, per fortuna, GP3 
non è al 100% come nella realtà. Non 
rompo niente, ma comunque ci vuole 
poco per staccare una ruota o rompere 
un alettone in un contatto... 

La gara è andata e allora, già che ci 
sto, l'ultimo giro lo faccio "giocando" 
un po'. Se do troppo gas mi giro, e non 
c'è niente da fare. Ma è possibile, una 
volta presa la mano, controllare in ma¬ 
niera spettacolare la monoposto anche 
senza l’accelerazione assistita (cosa 
che invece con GP2 era assai proble¬ 
matica). Qui i limiti della monoposto 
sono più progressivi, più reali comun¬ 
que. Allora fermi tutti, mi voglio rivede¬ 
re. 

Metto in pausa, premo "r" e mi ve¬ 
do da fuori: niente male. Ma quello che 
ancor di piu colpisce è il paesaggio cir¬ 
costante, le altre monoposto che pas¬ 
sano, le scritte degli sponsor e le stri¬ 
sciate sull'asfalto. Sono ovviamente 
molte le telecamere che posso selezio¬ 
nare. Quella tipica della TV a bordo pi¬ 
sta, oppure i vari camera-car. Certo è 
che da fuori le FI me le aspettavo più 
belle, anche se tutte uguali fra loro per 
aerodinamica pensavo fossero la copia 
identica di quelle del '98. Invece sem¬ 
brano un po’ delle F3000... Niente di 
sconvolgente comunque, sono que¬ 
stioni di licenze, permessi... 


Una suggestiva inquadratura dall'interno dell'abitacolo di una Ferrari. Quando si è in 
scia aumenta la velocita e diminuisce il carico aerodinamico: controllare la monopo¬ 
sto risulta cosi più difficile. Perfetta anche la resa dei circuiti e delle tribune sembra 
davvero di essere in pista. 


MCmicrocomputer n, 210 - ottobre 2000 


117 











ffedelrn^m riprodotto dalle vere FI. Nella grafica che contnbuisi 
f più reali la corse. Nei circuiti: la velocità nelle curve è la stessa 

iuta I. Nelle reazKH^]gd^Bvvetsfift rjfÉ. fmaBeglt^on ■.ijggUffkM 


'stato, 


I CONTRO 


Siamo a Monza e pioveI Tutto è molto più difficile quando la 
pista à bagnala bisogna avere una monoposto più morbida 
ed una guida più precisa per evitare sbandate pericolose. 
Straordinario quando si segue un'altra monoposto la visuale 
diminuisce per colpa dell'acqua alzata da essa 

Metro per metro, tutti i dati 
della mia gara 

Finisce la gara, voglio vedere un po' 
di statistiche. Chissà cosa avrò combi¬ 
nato. Subito mi colpisce positivamente 
il riquadro che indica i primi sei al tra¬ 
guardo mentre, subito sotto, vi sono i 


re la mia telemetria (ai box) e confronta¬ 
re i miei giri tra loro... 

L’assetto è quello di una vera 
monoposto... 

Preso dall'adrenalina riparto subito, 
ma prima mi assicuro che la gara sia 
asciutta! Stavolta, però, non ci sto e do 
una sistemata all'assetto. I parametri 
sono praticamente gli stessi dì Grand 
Prix 2. La novità più significativa riguar¬ 
da gli assetti per prove e gara, sia da 
asciutto che da bagnato, che ti puoi far 
preparare direttamente dal computer. 
Incidenza degli alettoni, bilanciamento 
della frenata, mescola e tipo di gomme, 
rapporti delle marce, soste ai box. Que¬ 
sto per quanto riguarda l'assetto classi¬ 
co. Chi invece, come me. avesse voglia 
di complicarsi la vita, col rischio di rovi¬ 
nare tutto perché la monoposto le sen¬ 
te le regolazioni, eccome..., può acce¬ 
dere all'opzione di assetto avanzato. Li¬ 
vello 2 ovviamente perché se le cose 
vanno fatte vanno fatte seriamente.. 
Allora ci si può sbizzarrire con 


I PRO 

II realismo: Grand Pnx 3 si avvicina incredibilmente alla realtà in molte circostanze. 
Nella guida, che pem0i^liteare, ma non è fatta per tagliare le curve o fare a 


teliate. Nel si 
a rendere 
quella delle 

facile da 

zione si tra 


Gli aiuti: nonostante si tratti di un vero e proprio si 
re, tutti possono divertirsi grazie alle molte possibilità di "per¬ 
sonalizzazione" del gioco. Tutto è fatto in modo che anche 
chi è alle pnme armi, possa facilmente sentirsi subito a suo 
agio... nell'abitacolo di una monoposto. 


vari pulsanti per vedere la classifica 
completa del GP, i giri più veloci, i re¬ 
cord. la griglia di partenza ed il grafico 
del giro. Tutte le classifiche possono 
essere analizzate in relazione al migliore 
o in assoluto, sia per quanto riguarda il 
tempo cronometrico che la velocità me¬ 
dia. Interessante è il grafico sul giro: 
viene rappresentata, 
in un grafico appun¬ 
to. la posizione che 
i 22 piloti hanno 
avuto giro per giro 
nella gara, con la 
possibilità di evi¬ 
denziarne sei in 
particolare. Senza 
trascurare poi che, 
proprio come in 
FI, posso analizza¬ 


molle, ammortizzatori, altezza dal suolo, 
barre anti-rollio, differenziale e chi più 
ne ha più ne metta. Molto utile al pro¬ 
posito che quando si va con il mouse su 
uno dei parametri compaia una scher¬ 
mata che ne descrive la funzione. Tutto 
è comunque spiegato molto chiaramen¬ 
te e dettagliatamente nel libretto delle 
istruzioni. Già che ci sto, allora, faccio le 
cose per bene e mi butto in un week¬ 
end completo di gara, sempre a Mona¬ 
co. 


Senza la pioggia è più 
facile... 

Scelgo subito le qualificazioni e, si¬ 
stemato l'assetto e la quantità di car¬ 
burante necessaria per effettuare un 
paio di giri veloci, entro in pista. Con 
l'asciutto è un'altra cosa: si apprezza 
meglio la grafica riprodotta dalla realtà 
e la... difficoltà di guida di una Formula 
Uno! Scherzi a parte, i problemi si in¬ 
contrano solo se uno considera 
Grand Pnx 3 un gioco come tutti 
gli altri... Allora li la monoposto 
non perdona. Ma basta un po' di 
t pratica (o qualche aiuto in più 
del computer) e tutto diventa 
"facile". 

Riesco subito a spingere, 
cerco di guidare il più pulito 
possibile perché cosi si gui¬ 
dano oggi le FI, perché al¬ 
trimenti non sono sicuro 
di riuscire sempre a ca¬ 
varmela con un contro¬ 
sterzo! Il giro veloce comincia, 


Dati del ’98Mjesr^B péCf,./GorjfQno éS^&GFdi Grand 
piloti e circuiti Kl^Smal ’98. mao vieneMimpensÈf dallo straordinario 
gioco, ma è uUo’ perdersi in WbicchierMacqua /Tmonte comunque ci si 
mi di licenza Ui la FIA che. eiMentemenM te premAcwcedere 
pietà attuahiMLtuaicun altro. Mr GP3. (WM» è (m*’o è poco 
L’aerodinamica delle FI: viste da fuori le Formula Uno di GP3 deludono un po': 
sembrano più una via di mezzo tra FI e F3000. Anche qui subentra qualche permesso 
con ia FIA, anche se comunque l'OCCHK). in GP3, ha ampiamente la sua parte. 

Nei box ad 80: una piccola imprecisione. Ora è giusto, ma dato che le caratteristiche 
del gioco si rifanno al '98. la velocità dovrebbe essere di 120 km/h. 


tacchine, 
I smo del 
proble¬ 
ma com- 
dettaglìo. 


tiro le marce, i led si illuminano di 
verde, poi di rosso, devo cambiare 
marcia Vado forte ma un 
po' devo rischiare, 
blocco le gomme. 
Si vede il fumo an¬ 
che dagli spec¬ 
chietti. incredibile 
che si veda chia¬ 
ramente anche 
se una sola ruota 
si blocca (al Loews, un tor- 


118 


MCmicrocomputer n. 210 - ottobre 2000 



















nantino strettissimo a sinistra, l'ante¬ 
riore sinistra è sempre bloccata). Si 
sente il rumore del bloccaggio, si av¬ 


verte quando la monoposto inizia a sci¬ 
volare. Se alzi il gas, o sei bravo a par- 
zializzare ed a dare un colpetto di con¬ 
tro-sterzo, ti salvi e continui il giro. Non 


con a fianco tempo e nome del 
La gara stavolta va meglio e 
a fare qualche sorpasso poiianuumi a ri¬ 
dosso dei migliori. 

Aiuta senz'altro molto l'esperienza di 
Grand Prix 2. Ma non basta, ed il moti¬ 
vo principale è uno: a GP3 il computer 

è, diciamo, 
assai più 
smaliziato... 
La porta in 
faccia te la 
chiude sen¬ 
za problemi 
e senza pro¬ 
blemi si 
mette in 
mezzo alla 
pista quan¬ 
do gli pren¬ 
di la scia. 
Se non stai 
attento, per 
evitarlo, 
uscendo 
bruscamen¬ 
te dalla scia, 
voli fuori pi- 
stai 


Siamo ad Imola, alla variante del Tamburello. Le monoposto sono ancora in gruppo: biso¬ 
gna stare attenti in questi casi perché facilmente si può colpire un altra vettura danneg¬ 
giando cosi la propria o finendo fuori pista dove, per colpa della ghiaia che fa slittare le 
gomme, si perde molto tempo. 


In pista come nella realtà 

Ma basta con Monaco, andiamo a 
Monza e poi in Belgio. Anche queste pi¬ 
ste sono l'esatta riproduzione della 
realtà sia per quanto riguarda il circuito 
(box compresi) che per quanto riguarda 
lo scenario circostante. Il fitto bosco a 
bordo pista, le vie di fuga nelle quali se 
dai troppo gas slitti e non ti muovi, le 
tribune gremite. 

A Monza posso provare a saltare sui 


perdi neanche tanto. I cordoli? Beh, a 
Monaco è meglio starci lontani, ma se 
proprio ti scappa e non ne puoi fare a 
meno, alla chicane dopo il tunnel ci 
provi. Non ne vale la pena, si salta 
troppo, ma la monoposto è comunque 
controllabile, almeno che non tagli (e 
vieni penalizzato di 10 secondi nei qua¬ 
li la monoposto procede a rilento) o 
non li prendi con tutta la monoposto. 

In questo caso è meglio che i meccani¬ 
ci si mettano subi¬ 
to a lavoro per 
prepararti un'altra 
vettura... La tua è 
a pezzi contro un 
muretto! Dopo 
aver ottenuto un 
tempo decente 
torno ai box (dove 
la velocità è limita¬ 
ta a 80 km/h: a 
Monaco è giusto, 
ma nelle altre pi¬ 
ste il limite è a 
120) e mando 
avanti velocemen¬ 
te le prove con 
"tempo accelera¬ 
to". 

Prima di partire 
appare la solita 
griglia di partenza 
dove sono rappre¬ 
sentate le mono- Uno dei numerosi camera-car disponibili. Siamo a Monza sulla Ferrari di Barnchello: 
posto in partenza sibila vedere il movimento del casco del pilota quando si affronta una curva. 


cordoli: è possibile, finalmente! Certo, 
serve un bel po’ di attenzione e... delle 
sospensioni non troppo dure, ma una 
"raddrizzata" a qualche chicane è possi¬ 
bile darla. Spa-Francorchamps è poi 
spettacolare: la famosa Eau-Rouge è 
veramente una curva cieca, l'effetto è 
incredibile e, se sbagli, non ti perdona. 


Ne vale davvero la pena... 

Insomma, quando si è alla guida di 
Grand Prix 3 c'è poco da "scherzare", 
ma niente paura, basta solo un po' di 
buona volontà e di allenamento per¬ 
ché ci si possa divertire come matti. 
E' una guida reale, che da soddisfazio¬ 
ne e permette, comunque, una volta 
acquisita un po' di esperienza, di osa¬ 
re, fare spettacolo. Tenendo presente 
che non si ha comunque a che fare 
con un prodotto da sala giochi per fare 
a sportellate... 

Grand Prix 3 è senza ombra di dub¬ 
bio il punto di riferimento per i giochi 
di automobili (tanto è vero che molti 
piloti di FI ci si allenano!), un vero e 
proprio simulatore che, però, è acces¬ 
sibile a tutti. Grazie alle varie possibi¬ 
lità di regolazione chiunque avrà il 
tempo ed il modo di imparare: ne vale 
la pena, perché il divertimento è assi¬ 
curato. Soprattutto per i veri appassio¬ 
nati, che faticheranno assai poco ad 
innamorarsi di GP3. 

Chi già non lo conoscesse farà una 
bella scoperta e, una volta provato, 
non lo mollerà più. 

Basta solo un po' di pazienza all'ini¬ 
zio perché rimane fondamentalmente 
un gioco ed assolutamente nulla è dif¬ 
ficile. Chi, invece, 
già sa qual è la 
garanzia del no¬ 
me Grand Prix 3 
e magari è "redu¬ 
ce" da qualche 
Grand Prix prece¬ 
dente, non deve 
far altro che 
sfruttare l'espe¬ 
rienza passata 
per lanciarsi in un 
gioco che regala, 
veramente, emo¬ 
zioni forti. Un 
prodotto insupe¬ 
rabile, soprattut¬ 
to per i puristi. 

Un altro gradi¬ 
no, insomma, 
verso la scalata 
alla Formula 
Uno... 


da questa visuale è pos- 


F.M. 


MCmicrocomputer n. 210 - ottobre 2000 


119 











Telati, <Me si Irat 
lirica rafamentei 


j&afm regolato. i&or 
rameth modificati 
qualche soddisione 


comi 


magai 


Come ogni anno la EA Sports aggiorna il suo gioco di Formula Uno. E non pote¬ 
va di certo mancare l'edizione del 2000, che già da qualche mese è sul mercato 
Nel tipico stile della casa produttrice, il gioco risulta subito molto facile da utilizzare, 
con una grafica semplice ma molto piacevole: tutto quello che serve per giocare 
subito è m primo piano. 


Tutto a portata... di occhio 

La presentazione è un breve susse¬ 
guirsi di immagini di monoposto, dopo 
che un velo bianco scopre una Benet- 
ton. 

La schermata principale, che ha per 
sfondo le immagini di una Jaguar, un 
meccanico della McLaren e... una bella 
ragazza, contiene tutte le opzioni che 


che si ha di ruotare a proprio piacimen¬ 
to la vettura con il mouse, scoprendone 
tutti i segreti deN'aerodinamica... 

Selezionato il pilota con il quale si 
vuole correre, si passa alla scelta dei 
circuiti. Anche questi sono aggiornati al 
2000 (è presente quindi anche la novità 
del GP degli USA ad Indianapolis). Scel¬ 
to il circuito si passa direttamente alla 
prima sessione di prove libere. 

Sessione della 
quale si può sceglie¬ 
re la durata e si può 
mandare avanti in 
maniera accelerata il 
tempo (questo vale 
per tutte le sessioni 


Per gli assetti serve 
un ingegnere! 

E' possibile da qui andare in pista per 
fare un po' di pratica scegliendo "gui¬ 
da". ma prima conviene dare una siste¬ 
mata all'assetto (al quale si accede 
sempre dalla stessa schermata). La re¬ 
golazione degli assetti è la caratteristica 
di FI 2000 che senz'altro di più si avvi¬ 
cina al mondo delle corse. Una miriade 
di regolazioni sono espresse molto det¬ 
tagliatamente: si può intervenire prati¬ 
camente su ogni punto della vettura 
Oltre ai soliti alettoni, rapporti delle mar¬ 
ce e bilanciamento della frenata, si pos¬ 
sono regolare sospensioni, barre anti- 
rollio, pressione ed inclinazione delle 
singole gomme, angolo di sterzo, altez¬ 
za dal suolo.. E' anche possibile sce¬ 
gliere la mescola di gomme da usare. 
Per tutte queste regolazioni, comun¬ 
que, è molto utile il manuale delle istru¬ 
zioni, altrimenti si corre il rischio di pas¬ 
sare più tempo nei box per gli assetti 
che in pista... 

La guida però non sa tanto di FI 

A proposito di pista, è venuto il mo¬ 
mento di farsi un giro. E qui FI 
2000 delude un po', più che altro 
viste le aspettative che si hanno 
visto come il gioco si presenta. 
La grafica dei circuiti non è cosi 
dettagliata ed anche la guida 
risente di questo. Non tutti i 
punti infatti si affrontano co¬ 
me avviene nella realtà: 
qualche curva è stata "di¬ 
segnata" con un po' di 
approssimazione. Alla 
guida, comunque, il di¬ 
vertimento non manca 
e quasi non si fa caso 
a questi dettagli. 
Quello che sorprende un 
po' (ma è anche vero che siamo 
appena scesi da Grand Prix 3...) è però 


Il menu principale. In primo piano vi sono le vane opzioni di gara La grafica è 
molto semplice ed immediata e questo "stimola " ancor di piu a scoprire, e 
personalizzare, tutte le opzioni che il gioco offre 


I PRO 

I dati recentissimi...: praticamente tutto quello che 
piloti, monoposto, sponsor, circuiti... è attuale. Cosa 
giochi di FI. 

Le opzioni: sono chiare e tante. Tutto può essere 
precisione. Stessa cosa per quanto riguarda la gara: 
Imparare è facile: non ci vuole molto tempo per otti 
alla guida di FI 2000. Ovviamente salendo di livello 


co dei zz partecipan¬ 
ti dove vengono indi¬ 
cate le posizioni che 
essi occupano, i giri 
percorsi ed il miglior 
tempo di ciascuno. 


compongono il gioco, ma sono ben di¬ 
stribuite ed il tutto risulta molto... tran¬ 
quillizzante alla vista. In primo piano ci 
sono le quattro opzioni di gara (giornata 
di test, corsa veloce, Gran premio e 
campionato) e quella di giocare in rete 
(multigiocatore). Una volta scelti uno 
dei quattro tipi di gara, la schermata che 
appare è sempre la stessa: i 22 piloti 
del 2000 con raffigurate sotto le loro 
monoposto Molto sfiziosa la possibilità 


I dati recentissi 

prevedere quelb che 
rischio di far fare a 
è un esempio... 

La guida un po' "< 

pa" è anche deil’i 


ischioso 
li corre il 
laguar ne 

La "col- 
r quanto ri¬ 


guarda le opzioni per la monoposto e la gara. Il controllo della monoposto passa, 
troppo repentinamente, da troppo facile ad impossibile da controllare. Sono insomma 
un po’ finte certe situazioni di guidabilità e pilotaggio. 


I CONTRO 


120 


MCmicrocomputer n. 210 - ottobre 2000 



















Meglio da dentro Siamo nell'abitacolo di una Ferrari subito prima del 
via Ma anche qui si sarebbe potuto tare dì più per rendere più reali certe 
impostazioni, di guida soprattutto. 


proprio la guida piuttosto facile e quindi 
non molto realistica. Il limite della mo¬ 
noposto è difficile da avvertire ed anche 
le reazioni che essa ha, dopo una bloc¬ 
cata o un'accelerata di troppo, sono un 
po' troppo "forzate", piu tendenti dicia¬ 
mo allo spettacolo che alla effettiva 
realtà. Di questo la guidabilità. quindi, 
ne risente, E’ cosi possibile giocare in 
maniera "piu sporca" contro il compu¬ 
ter ma allo stesso tempo risulta difficile 
compiere un giro di pista in maniera pu¬ 
lita, vicina a quella di una monoposto 
(almeno da quello che si vede in televi¬ 
sione!). 



Pi- vr 


La scelta della monoposto con cui correre Sono 
22, aggiornate a questa stagione. Molto sfiziosa la 
possibilità di guardare la monoposto da diverse pro¬ 
spettive scoprendone tutti i segreti 

Da fuori va meglio... 

Più vicine alla realtà sono invece le 
immagini delle monoposto e del loro 
abitacolo: l'aerodinamica è curata, ma 
non si capisce il perché sia cosi difficile 
distinguere gli sponsor, e di conseguen¬ 
za anche le monoposto da lontano, vi¬ 
sto che la EM Sports, grazie alla licenza 
della FIA, ha potuto riportare le FI esat¬ 
tamente come si presentano (sponsor 
compresi, oltre aH’aerodinamica) nella 
stagione in corso. 

Come al solito sono molte le teleca¬ 


mere che si possono 
selezionare: oltre a quel¬ 
la dentro l'abitacolo è 
molto suggestiva anche 
quella che riprende la 
parte anteriore della vet¬ 
tura da dietro la testa 
del pilota, sopra il cupo¬ 
lino dell’air-box. Con un 
po' di pratica e di occhio 
è possibile giocare an¬ 
che con questa inqua¬ 
dratura. 

Gli avversari? Beh, di 
certo non manca la 
competizione una volta 
in pista, ed avere la me¬ 
glio sul computer non è 
cosa facile. Ma ripeto, 
dipende soprattutto dal 
modo di guidare che si 
attua: non serve andare troppo per il 
sottile quando si è in pista, ma se poi si 
esagera poco si può fare per riprendere 
la monoposto. In questo, personalmen¬ 
te, FI 2000 mi ha un po’ deluso. 

Dopo la gara viene stilata la classifica 
di arrivo: è chiara ed informa di quello 
che serve (posizione, distacco, miglior 
giro). Niente di particolare, ma si poteva 
fare anche qui qualcosa in più... 

Si può regolare tutto 

Cosa che invece non si può affatto di¬ 
re per tutto il resto che non riguardi... la 
guida. 

Degli assetti si è già parlato, ma non fi¬ 
nisce qui. Tornando al menu principale ci 
sono altre opzioni con le quali sbizzarrir¬ 
si... 

Interessante è innanzitutto il profilo del 
giocatore: c'è l'elenco di tutti i circuiti 
con, accanto, il miglior tempo sul giro che 
uno ha effettuato. Una specie di curricu¬ 
lum di record, diciamo. 

Si passa poi alle varie difficoltà, o aiuti 
se preferite, che riguardano la guida: anti¬ 
bloccaggio dei freni, accelerazione assi¬ 
stita, invulnerabilità, capacità del compu¬ 
ter .. 

Per quanto riguarda più strettamente 
la pista, invece, si possono regolare prati¬ 
camente tutti i fattori esterni: il numero di 
vetture presenti (questo solo per i test), 
le bandiere regolamentari, l'usura delle 
gomme, l'abilità degli altri piloti, la distan¬ 
za della gara, la posizione di partenza per 
la corsa veloce, il consumo delle gomme. 
Si può anche decidere di fare il giro di ri- 
scaldamento prima della partenza: pecca¬ 
to solo che a guidare sia il computer... 

Molto semplice anche l'impostazione 
dei controlli: come al solito, è molto più 
divertente (e naturale) utilizzare il Joy¬ 
stick. Per quanto riguarda le impostazioni 
video molte sono le possibilità di perso¬ 


nalizzazione. Dall'abitacolo, e quindi si 
può decidere cosa vedere dagli spec¬ 
chietti e da dentro la monoposto (colline, 
tribune, edifici, tabelloni, oggetti nella cor¬ 
sia box...). Intelligente che si possa disat¬ 
tivare il movimento del volante che, co¬ 
munque, rende più coinvolgente la gui¬ 
da... 

Diversi anche gli effetti speciali: il livel¬ 
lo di fumo, di polvere, gli effetti della lu¬ 
ce... E poi ancora gli avvisi, a voce, che 
comunicano i fatti più importanti che av¬ 
vengono in pista: testa-coda, incidenti, 
pit-stop, sorpassi... Anche se la voce, du¬ 
rante la guida, un po' distrae (può essere 
comunque disattivata). E' possibile anche 
selezionare distintamente il livello di det¬ 
taglio della propria monoposto e di quella 
del computer Non manca la possibilità di 
regolare le impostazioni audio, sia per 
quanto riguarda la musica di sotto-fondo 
del gioco, sia per quanto riguarda gli ef¬ 
fetti speciali della monoposto (anche que¬ 
sti potrebbero essere più curati). 



Più in dettaglio la Bar- Honda. Anche le monoposto 
da tuori deludono un po', visto che risulta difficile 
distinguerle a colpo d’occhio da lontano. 

E poi, per le gesta da campione, c'è la 
possibilità di salvare e rivedere i replay, 
da tutte le varie inquadrature ovviamente. 

In Formula Uno a metà 

FI 2000 è dunque un gioco pratica- 
mente perfetto per quanto riguarda i dati 
(visto che tutti si rifanno al 2000) e le pos¬ 
sibilità di personalizzare qualsiasi cosa at¬ 
traverso numerose opzioni: questo si ri¬ 
specchia però nello spazio che il gioco 
occupa sull'hard disk: l'installazione per¬ 
sonalizzata occupa 488 MB. 

Delude un po' invece quella che poi 
dovrebbe essere l'essenza di un gioco di 
Formula Uno: la guida. 

Niente di fantascientifico, tutt'altro, 
ma vista la cura che si è dedicata a tutto 
il "contorno" (passatemi il termine, an¬ 
che se è un po' diminutivo), con il risulta¬ 
to di rendere quasi professionistiche cer¬ 
te possibilità di intervento (sugli assetti, 
per esempio), sarebbe bastato poco per 
rendere un po’ più reali certe condizioni 
della guida. 

F.M. 


MCmicrocomputer n. 210 - ottobre 2000 


121 










Ut 1 WORLD GRAND PRI)^ 






mondi®. Ai 


Il gioco di Formula Uno della Eidos, pur essendo già da un po' in 
commercio, rimane un prodotto assai riuscito, soprattutto per quanto 
riguarda la prima impressione che suscita. Tutto è molto vicino alla 
realtà, soprattutto per quanto riguarda la grafica: sembra quasi di sta¬ 
re davanti alla TV quando si vedono sfrecciare le monoposto o ci si 
distrae dalla guida, non così realistica, per... dare uno sguardo a bor¬ 
do pista. 


Sembra di guardare la TV 

Molto bella la presentazione che ha 
per protagonista Mika Hakkinen prima 
della partenza di un GP. Una serie di 
scene spettacolari di gara precedono il 
menu principale che, al contrario, è piut¬ 
tosto banale per quanto riguarda la gra¬ 
fica. Ma quello che serve è in primo pia¬ 
no. Partiamo, stavolta, dalle opzioni. 


deo potente perché sa¬ 
rebbe un delitto privarsi 
di una grafica cosi riusci¬ 
ta... Tutto è presente in 
pista, e tutto è rappre¬ 
sentato molto fedelmen¬ 
te rispetto alla realtà: le 
tribune, le vie di fuga, le 
scritte pubblicitarie e bor¬ 
do pista e sulle monopo¬ 
sto. A proposito di 
monoposto, la loro 
grafica è veramen¬ 
te un piccolo capolavoro: non 
tanto dentro l’abitacolo, quanto 
dall'esterno (risalgono al '99, co¬ 
me anche le capacità dei 22 piloti 
ed i 1 6 circuiti). 

Molto belle le varie inquadra¬ 
ture che si possono utilizzare in 
corsa: c’è anche quella che ri¬ 
trae esattamente la vi¬ 
suale del pilota 
da dentro 
il casco! 


Il menu principale. La grafica è un po' "singolare " per un gio¬ 
co di Formula 1. Le opzioni non sono molle, ma a tulle si ac¬ 
cede rapidamente e le possibilità di personalizzazione sono 
sufficienti. 


Assai sug¬ 
gestiva è poi 
la possibilità 
di osservare 


I PRO 

La grafica: a molto particolareggiata, molto “ufficiale 
noposto sono visualizzate con molta cura, proprio come i vari, 
Assetto facile: molto facile, e si 
venire sulla monoposto: I paramelo' 
se non si hanno pretese da... pilota J 


Se Ci 


V 


6/ può dire. Le 
getti dei circuì 
f quale suaotT. 


g,il modo iW II quate^iumntur^ 
Mono solo quelli fondamentali maM 

orla 


Una partenza finita, male a Montecarlo. Le strisciate nere delle gom¬ 
me sull'asfalto, il fumo delle monoposto, le bandiere gialle Meglio non 
strafare subito. 


un circuito dall’alto scegliendo di fare 
un giro in elicottero! Purtroppo, però, 
non sempre le varie parti dei circuiti ri¬ 
producono fedelmente quelle della 
realtà. 


Basta il necessario: tutto è 
molto chiaro 

Ma torniamo alle opzioni di gio¬ 
co. Non poteva mancare, ovvia¬ 
mente, la possibilità di giocare 
in rete: una sfida nella sfida ve¬ 
ramente appassionante. 

Sono presenti, come al so¬ 
lito, gli aiuti alla guida: frena¬ 
ta assistita, cambio automa¬ 
tico, indistruttibilità, traiet¬ 
toria ideale da tenere, ac¬ 
celerazione assistita... 

Si passa poi alle varie 
possibilità di corsa: campiona¬ 
to, gara singola, gara rapida. Nella 
gara rapida si sceglie, come al solito, 
posizione di partenza e circuito e subito 
si parte (si può comunque regolare l'as¬ 
setto). La gara singola è invece formata 
da tutte le prove che si svolgono in un 


Per il superfluo non c’è spazio, ma le 
cose importanti possono essere tran¬ 
quillamente adattate per qualsiasi esi¬ 
genza. A partire dai controlli dove con¬ 
viene sempre utilizzare il Joystick ri¬ 
spetto alla tastiera. 

Le impostazioni grafiche, al solito, 
possono essere regolate a seconda del¬ 
la possibilità del vostro computer. Il 
consiglio è di munirvi di una scheda vi¬ 


ti: nmpassme daMn rrm/U :M alti Me sMrattutto da un menu alla cor- 
ìlto mea tementi Al si Ape A l'AtallaAme completa occupa 585 
nunimdi un wppmpf Aoce%/. pazienza, 

i tutte le partale/ circuiti di FI WGP ricalcano fedelmente quelli del 
he la prospettiva delle curve a volte inganna e non permette di ricono- 
ttaidÉridÈlìM, ctfffM^ tratti. Alcuni pezzi sono un po' “piatti" ed è 
groppo facH3fnand& forteW monoposto, non molto realistica da controllare, 


122 


MCmicrocomputer n. 210 - ottobre 2000 






















Sempre a Monaco, dentro l'abitacolo stavolta Bello che il volante si gira in¬ 
sieme alle braccia del pilota L‘abitacolo non è molto dettagliato, ma la pro¬ 
spettiva che da è invece molto riuscita. 


Prima del via, in Canada, con una delle tantissime inquadrature 
Non è la più chiara, ma è senz'altro spettacolare 


reale week-end di corse: prove libere, 
qualificazioni, warm-up e gara. Il tempo 
delle prove e la distanza della gara può 
essere ovviamente regolato ed accele¬ 
rato. 

All'assetto della monoposto è sem¬ 
pre possibile accedere: intervenire su di 
esso è molto semplice, niente a che ve¬ 
dere, insomma, con il "professioni¬ 
smo" di FI 2000, ma si può comunque 
agire su diversi parametri: oltre a quelli 
classici come gli alettoni, le marce, si 
può intervenire su sospensioni, altezza 
dal suolo, freni, quantità di carburante... 
E' utile a tal proposito che sul monitor 
vi sia un piccolo riquadro dove viene il¬ 
lustrata. chiaramente, la parte della mo¬ 
noposto sulla quale si sta intervenendo. 

Prima di partire, uno sguardo ai livelli 
di difficoltà: sono tre ma bastano, le ga¬ 
re sono sempre equilibrate. 


E’ un gioco, non un simulatore 

E parlando di gare, facciamo un giro. 


si avvicina 
a quello 

posto, ma la prima 
cosa che colpisce è 
l'abitacolo: sembra 
di stare davvero in 
una FI. Non tanto 
per i dettagli pre¬ 
senti, ma per la 
prospettiva reale 
con la quale si vede 
fuori. E poi quel vo¬ 
lante che si muove 
azionato dalle brac¬ 
cia del pilota... con¬ 
tribuisce a coinvol¬ 
gere nella guida. 

Ma a "riallonta¬ 
narci" da essa ci 
pensa, per assurdo, la 
guida stessa (comun¬ 
que più realistica di 
quella di FI 2000). La 
monoposto si controlla 
abbastanza facilmente 
ma, se si esagera, non 
perdona. Però è forse 
un po’ troppo rapida nei 
movimenti improvvisi e 
non lascia il tempo per 
riprendersi da eventuali 
imprecisioni che, tra 
l'altro, è il gioco stesso 
che ti spinge di fare vi¬ 
sto che, a priori, la gui- 
dabilità non è molto im¬ 
pegnativa. Le reazioni 
della monoposto non 
sempre sono reali 
(quindi avvertibili in an¬ 
ticipo, controllabili: una 
questione di equilibrio 
complessivo insomma) 
quando si salta su un 

cordolo, o si mettono 
le ruote sull'erba, o si 
ha un contatto con 
un'altra vettura. 

Anche in questo 
caso, comunque, la 
guida di Grand Prix 3 
rimane una chime¬ 
ra... E poi gli stessi 
circuiti in certi tratti 
dissimulano un po’ 
troppo dalla realtà per 
quanto riguarda la ve¬ 
locità di percorrenza 
delle curve ed il loro 
stesso angolo. 

Il comportamento 
del computer in gara, 
invece, “istiga" alla 
bagarre: quando la 
lotta è ravvicinata gli 
avversari non subi¬ 


te 11 scuderie del 1999 rappresentate ognuna da tanto di foro- 
grate Si pud qui accedere ad una specie di agenda dove sono 
contenuti tutti i dati e le statistiche dei team, dei piloti e delle 
monoposto 


La regolazione degli assetti è molto semplice ma torse un po' troppo limitata. Mol¬ 
to utile il display che mostra chiaramente su quale pane della monoposto si sta in¬ 
tervenendo 


scono passivamente le tue mosse. 

Esaurienti i dati del dopo-corsa con i 
risultati della gara ed i distacchi, la clas¬ 
sifica dei giri più veloci e la possibilità di 
andare a rivedere i record dei 
vari circuiti. 


Senza troppe pretese, soddisfa 

Insomma, anche FI World Grand 
Prix è un gioco che si può definire 
"molto ufficiale” e non delude certo le 
aspettative di chi vuole divertirsi alla 
guida di una Formula Uno... che è solo 
un po' più facile da domare. E’ un altro 
gioco che permette di familiarizzare ra¬ 
pidamente con la guida richiesta: non 
cosi realistica come sarebbe lecito 
aspettarsi, ma comunque in grado di 
offrire divertimento. F.M. 

«ss 


MCmicrocomputer n. 210 - ottobre 2000 


123 





































i coma usare.» 

Word 2000 

Microsoft Word 2000: il collega di tutti 

Effetti speciali 
di impaginazione 

di Aldo Ascenti 


Talvolta non ci si fa caso, ma un opu¬ 
scolo pubblicitario o le pagine di un roto¬ 
calco richiedono una commistione di 
immagini, testo, oggetti grafici e riqua¬ 
dri che mani poco esperte difficilmente 
riescono ad amalgamare in modo armo¬ 
nioso. Naturalmente, parte delTabilità di 
un professionista della grafica dipende 
dal software impiegato, la cui versatilità 
può fare la differenza, se non altro, per il 
tempo necessario ad ottenere i risultati 
desiderati. I Nord non ha velleità di com¬ 
petere con più costosi e specializzati 
prodotti professionali, ma dispone di 
strumenti sufficienti a produrre grade¬ 
voli pubblicazioni amatoriali, strizzando 
l'occhio alle esigenze del Web. 

Certo che, per ottenere proprio quel¬ 
lo che si ha in mente, l'elaboratore testi 
di Microsoft va un po' forzato, dando 
l'impressione di avere tra le mani un 
coltellino svizzero: utile per ogni cosa 
ma quasi mai perfetto. 


Il testo e le forme 

Il modo più semplice per arricchire 
un documento di testo è fare ricorso 
agli strumenti grafici comuni a tutti i 
programmi della suite Office. Questi 
possono essere interamente gestiti 
dalla barra di strumenti "disegno", che 
apparirà sul bordo inferiore della finestra 
di Word dopo averla resa visibile col 
l'apposito comando del menu "visualiz¬ 
za". La parola "disegno" non dovrebbe 
intimorire: per vivacizzare una pagina 
non è necessario essere virtuosi del 
pennello "elettronico” bensì saper sce¬ 
gliere con il mouse tra innumerevoli 
motivi predefiniti, che appariranno 



(s&mtéim ) 

Acer TrwelMate 340 


Acer TravelMate 507 


Come i nostri aratici sanno bene, rimpaginatone di una rivista mette a dura prova l'elasticità di qualsiasi 
programma DTP Idesktop publishingl. Comunque anche con Word 2000 si possono ottenere buoni risul¬ 
tati, a patto di essere disposti a combattere con qualche "rigidità" propria di un elaboratore testi 



La barra di disegno e 
comune a tutti i pro¬ 
grammi di Office e 
raccoglie gli strumenti 
per aggiungere creati¬ 
vità e colore ad una 
pagina da stampare o 
pubblicare in Internet 


facendo clic sul comando "forme" della Si noterà che alla voce "linee" di 
barra di disegno. questo menù è anche possibile selezio- 


124 


MCmicrocomputer n. 210- ottobre 2000 
















































Effetti speciali di impaginazione 


lotocjlcs nc 
aperte dtic 
o«*»onttìj 
ro pai fltafn 
toltosi • sp« 
bbftcoon J 


Porta davanti al t«to 


3 ComeU Sdie_ woid_210 doc MkiojoII Word 


(orm usar*. 


Microsoft Word 2000 


La gestione a strati 
sovrapposti delle imma¬ 
gini usate con Word 
richiede un uso frequen¬ 
te del menù che ne 
regola l'ordinamento 


nare icone che si 
riferiscono a curve 
e figure da traccia¬ 
re a mano libera. 

Presa una decisio¬ 
ne il puntatore del 
mouse apparirà 

come una croce sottile, indicando di 
essere pronto a tracciare l'oggetto desi¬ 
derato che verrà aggiunto al documento 
con un clic in un punto qualsiasi della 
pagina di Word. 

Va ricordato che il programma 
mostra e gestisce correttamente gli 
oggetti grafici solo nelle modalità 
"layout di stampa" e "layout web" e 
bisognerà essere in uno di questi 
"modi" per qualsiasi operazione che 
riguardi l'introduzione di immagini. 

Una volta fatta comparire una forma, 
questa potrà essere adattata nell'aspet¬ 
to, nel colore e nell'ombreggiatura 
agendo sui nove quadratini bianchi che 
la circondano e sui comandi della barra 
di disegno. Senza dilungarci sulla versa¬ 
tilità delle forme di Office, ampiamente 
documentata dall'help in linea, accen¬ 
niamo all'utilità di acquisire dimestichez¬ 
za con la struttura "a strati" di questi 
oggetti, che Word disegna come se si 
trovassero ciascuno su un livello diver¬ 
so rispetto al testo e alle altre forme 
presenti nel documento. Per ottenere 
un corretto posizionamento delle forme 
tracciate non è quindi sufficiente saper¬ 
le spostare con il mouse all'interno del 
foglio, ma bisognerà imparare a far fron¬ 
te alle eventuali sovrapposizioni. 

Se si desidera modificare il "livello" 
su cui è posta una forma si può fare clic 
su questa col tasto destro e scegliere 
una voce dal menù "ordine", dal quale 
è possibile, ad esempio, porre il dise¬ 
gno sopra o sotto il testo. Una delle 
possibilità offerte da questo comando è 
di mettere in evidenza una porzione di 
testo, sovrapponendola ad un riquadro 
colorato o ad un disegno che attiri l'at¬ 
tenzione. Più spesso si vorrà che il testo 
"giri" intorno alla forma scelta senza 
occultarla o venirne nascosto. Word 
2000 consente numerose opzioni per il 
posizionamento di un oggetto grafico, 
che potranno essere impostate con un 
clic destro sulla forma, aprendo la fine¬ 
stra di dialogo "formato forme” e sce¬ 


gliendo la cartella "layout". Qui si potrà 
decidere tra una serie di modalità pre¬ 
definite il rapporto che deve intercorre¬ 
re tra l'oggetto grafico e il testo, oltre 
ad impostare l’allineamento orizzontale. 
I risultati più eclatanti, specie con i dise- 


Selezionando ~ravvici¬ 
nato “ tra le modalità di 
posizionamento di un 
immagine rispetto al 
testo si può fare in 
modo che le parole 
seguano i contorni, per 
quanto frastagliati, delle 
figure inserite 


Layout avacuato 


pr F 


potrà scegliere di rendere il disegno 
indipendente dagli spostamenti del 
testo che lo circonda togliendo il segno 
di spunta dalla casella "sposta oggetto 
con testo". La finestra "formato 
forme", da cui siamo partiti, è molto 
utile poiché rappresenta la plancia di 
comando da cui è possibile operare 
quasi tutti gli adattamenti consentiti ad 
un oggetto grafico, compresa la scelta 
di colori e dimensioni. 

Se particolari necessità di impagina¬ 
zione richiedono che il testo si muova 
in modo particolare attorno ad un’im¬ 
magine è possibile selezionare il dise¬ 
gno e scegliere "modifica disposizione 
punti" dal menù "disposizione testo" 
che appare cliccando su "disegno" 
nella barra omonima. In questo modo 
appaiono i punti in base ai quali Word 


fi wano r~ Sctj* me» r~ sdottora r iii*opui«ap 
sox»* | 3 


■a 

"3 


0«B. 


r—a 


gm dai bordi frastagliati, si ottengono 
scegliendo il layout “ravvicinato" che 
pone il testo molto vicino alla forma, 
facendone seguire con precisione i con¬ 
torni. Per regolare ogni parametro 
manualmente, invece, si potrà fare clic 
sul bottone "avanzate" e accedere a 
comandi che permettono, ad esempio, 
di definire la posizione assoluta dell'og¬ 
getto indicando la distanza in centimetri 
dal margine del documento o dall'inizio 
del paragrafo precedente, oppure si 


posiziona il testo attorno all'og¬ 
getto ed è possibile riposizio¬ 
narli a piacere. Inoltre, sce¬ 
gliendo successivamente "tra¬ 
sforma oggetto selezionato" 
dallo stesso menù si potrà 
cambiare l'aspetto del disegno 
mantenendo la disposizione 
dei punti della forma prece¬ 
dente. 

Un trucco per far assumere al 
testo gli andamenti più dispa¬ 
rati consiste nel farlo girare 
attorno ad una forma resa invisibile non 
attribuendole nessun riempimento e 
nessun colore per i bordi. 


Le clip art e la 
gestione delle bitmap 

Se forme e disegni, pur abbelliti con 
colori vivaci o sfumati, per non parlare 
di ombreggiature ed effetti tridimensio- 


MCmicrocomputer n. 210- ottobre 2000 


125 






















































icomt utqrt.~ 

Microsoft Word 2000 


Q ComeUsate_wotd_210.doc - Micioxoft Woid 




0e Mirifica Usato* Insasa Formalo gnjneob Iabeto Roestra J 


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di essere pronto à tiicaere roggetto desideri© cf.e verri aggiunto M documento con un 

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A 13.7 cm RJ 26 Col I 


:g pj 



Dalla finestra "formato forme " é possibile impo¬ 
stare quasi lutti i parametri di un oggetto grafico 

nali, non sono sufficienti a rendere inci¬ 
siva la vostra pubblicazione, potreste 
ricorrere ad una libreria di clip art pre¬ 
confezionate, che costituiscono un 
aiuto impagabile per chiunque debba 
lavorare con la grafica. Come molti 
sapranno si tratta di immagini, più o 
meno stilizzate, realizzate con una tecni¬ 
ca particolare che consente al computer 
di riconoscerle come un 
insieme di forme geome¬ 
triche piuttosto che agglo¬ 
merati di puntini colorati, 
come avviene, invece, 
nelle comuni bitmap. 

Grazie a questa tecnica le 
clip art si comportano in 
modo molto simile alle 
forme della barra di dise¬ 
gno, e condividono con 
queste la capacità di esse¬ 
re ridimensionate a piace¬ 
re senza apparire "sgrana¬ 
te" e di posizionarsi con la 
massima libertà rispetto al testo. Office 
permette di organizzare le clip art, ed 
ogni genere di file multimediale, attra¬ 
verso un comodo strumento di archivia¬ 
zione, che si attiva scegliendo "immagi- 


ne\clipart" dal menù "inserisci", attra¬ 
verso il quale si potranno scegliere le 
immagini più adatte grazie ad una sud¬ 
divisione in categorie. 

Per sfruttare ancora di più la versati¬ 
lità delle clip art importate è possibile 
selezionarle e scegliere, come abbiamo 
fatto con le forme, una modalità di 
disposizione rispetto al testo diversa da 
quella predefinita, quindi dare il coman¬ 
do "separa" dal menù “disegno". In 



Usando la barra degli strumenti 
acum attributi delle bitmap 


immagine' si possono adattare 



questo modo non solo si suddivide l'im¬ 
magine nei suoi elementi costitutivi, 
che possono essere maneggiati separa¬ 
tamente. ma la si converte nel formato 
interno di Word, che potrà così applica¬ 
re anche funzioni 
come la rotazione, 
l'ombreggiatura o 
gli effetti 3D. 
Peraltro, dopo que¬ 
sto "trattamento" 
l'immagine si man¬ 
tiene compieta- 
mente gestibile 


Ecco due modi diversi 
di sfruttare la stessa 
bitmap. adattata sce¬ 
gliendo di renderne tra¬ 
sparente lo sfondo o di 
sbiadirne il colore col 
comando ~filigrana ~ 


Giocando con / punti 
che appaiono seguendo 
la voce apposita del 
menù “disposizione 
testo", e trasformando 
una forma in un'altra si 
possono ottenere risul¬ 
tati davvero notevoli 


anche se la si 
ricompatta col 
comando "rag¬ 
gruppa". 

I limiti facilmente 
superabili delle clip 
art sono invece 
ben presenti quan¬ 
do si è costretti a 
lavorare con le bit¬ 


map. come avviene comunemente con 
immagini fotografiche. 

Con Word si possono fare solo pochi 
adattamenti ad una bitmap, il che consi¬ 
glia di importare l’immagine solo dopo 
che è stata già predisposta con uno 
strumento più adeguato, come un 
software di fotoritocco. 

La maggior parte delle azioni possibi¬ 
li. comunque, sono raccolte nella barra 
degli strumenti "immagine", che appa¬ 
re quando si seleziona un oggetto grafi¬ 
co importato o utilizzando, come di con¬ 
sueto. il menù "visualizza". I pulsanti di 
questa barra permettono di regolare 
contrasto e luminosità e di ritagliarne i 
bordi dopo aver fatto clic sull'apposito 
strumento. Inoltre sarà possibile circon¬ 
dare l'immagine con bordi colorati e 
regolarne la disposizione rispetto al 
testo. 

Se la bitmap è costituita da un 
immagine su uno sfondo monocromati¬ 
co è possibile liberarsi della sua mono¬ 
tona forma rettangolare impostandone 
il colore di sfondo come trasparente. 
Questo è possibile toccando l'area da 
rendere invisibile dopo aver cliccato sul¬ 
l'apposito strumento della barra "imma¬ 
gine". In questo modo si trarranno i 
migliori risultati dal layout "ravvicinato" 
nella disposizione rispetto al testo. 

Filigrane e giochi di paroleUn ultimo 
comando della barra "immagine" per¬ 
mette di agire sui colori della bitmap 
riducendola in scala di grigi, bianco e 
nero o attivando la modalità "filigrana". 
Quest'ultima opzione, che funziona 
bene anche con le clip art, "sbiadisce" 
l'immagine rendendola adatta ad esse¬ 
re posizionata sotto il testo, creando un 
effetto simile alla carta filigranata. 

Se si vuole che la filigrana compaia 
in ogni pagina del documento o della 
sezione corrente, basterà inserire l’im¬ 
magine cosi adattata in un intestazione 
o piè di pagina; trucco efficace anche 
per realizzare carta intestata con il logo 


126 


MCmicrocomputer n. 210- ottobre 2000 
































































1 Raccolta WoidAit 

BOI 

ale WordArt: 






WordArt 

: W 

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A 


WordArt 

WordArt 


Btortfct 

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WordArt 


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AmJa | 


I corno unirli 

Microsoft Word 2000 


Fa assumere al testo 
una forma predefinita 


Eguaglia rattezza di 
maiuscole e minuscole 



Cambia colore e 

Rotazione 

Orienta il testo 

posizione 

libera 

In verticale 


Con WordArt è facile ollenere risultati 
di aspetto professionale, a meno che 
non lo si voglia sfruttare per più di 
una riga di lesto 


aziendale. 

Se si desidera che a fare da filigrana 
sia una porzione di testo, magari inclina¬ 
ta di una quarantina di gradi, sarà neces¬ 
sario ricorrere allo strumento di sicuro 
effetto denominato WordArt, che si atti¬ 
va da un apposito pulsante sulla barra di 
disegno. Imparare ad usare WordArt è 
facile e divertente, poiché basta sceglie¬ 
re tra i trenta formati predefiniti e digita¬ 
re la frase desiderata per ottenere già 
risultati eclatanti, Il testo realizzato in 
questo modo può essere ruotato, ricolo¬ 
rato e deformato secondo una delle 
quaranta configurazioni possibili. Ad 
esso si possono applicare e rimuovere 
ombreggiature ed effetti 3D che rendo¬ 
no WordArt ideale per titoli da prima 
pagina ed efficaci pagine Web. 


Le caselle di testo 

WordArt non è il solo modo per 
maneggiare del testo "fuori dalle 
righe". Il suo limite più grave è l'impos¬ 
sibilità di gestire un brano più grande si 
qualche parola e di applicare strumenti 
come il correttore ortografico o la 
gestione degli stili. Per superare questi 
limiti ma posizionare 
comunque il testo 
con assoluta libertà, 
senza dipendere da 
tabelle, colonne o 
sezioni, è possibile 
far uso di riquadri 
detti "caselle di 
testo". In realtà una 
qualsiasi forma può 
essere trasformata 
in una casella di 
testo facendo clic 
su di essa col tasto 
destro del mouse e 
scegliendo "aggiun¬ 
gi testo”. Esiste 


comunque un apposito comando sulla 
barra di disegno che 

crea direttamente caselle di testo 
rettangolari. Questo pulsante può esse¬ 
re usato anche per racchiudere in una 
casella una porzione di testo già digitato 
normalmente nella pagina di Word: 
basterà cliccarvi sopra dopo aver sele¬ 
zionato i paragrafi interessati, rendendo 
immediato il passaggio da un'impagina- 
zione tradizionale ad una basata sulle 
caselle di testo. 

Altra caratteristica fondamentale 
delle caselle di testo è la possibilità di 
concatenarle facendo scorrere il conte¬ 
nuto dall’una all'altra: basta selezionare 
la prima casella, fare clic sul simbolo 
della catena sulla specifica barra degli 
strumenti e selezionare una casella di 
destinazione. In questo modo, quando 
la prima casella è completamente occu¬ 
pata, il testo comincerà ad riempire in 
sequenza le caselle concatenate. 

Le caselle di testo possono essere 
posizionate a piacere "afferrandole" dal 
bordo esterno e si potrà ruotarne il con¬ 
tenuto a passi di 90 gradi. Su di esse 
sono efficaci tutti gli strumenti previsti 
per le forme oltre alle comuni funzioni 
di controllo ortografico, elenchi puntati 


Le caselle di testo sono 
strumenti perfetti per un 
impaginato che debba 
uscire dai soliti schemi. 



mmoHHMUnttaw ror >— > apologo i*w»b 


e allineamento 
del testo. 

Dalla carta al 
Web 

Maneggiando 
forme e colori si 
potrebbe voler 
usare Word 
2000 per creare 
un efficace sito Web. In effetti il pro¬ 
gramma è in grado di salvare pagine 
HTML e di creare hyperlink e dispone 
perfino di un apposito layout per osser¬ 
vare in anteprima i risultati. Usandolo, 
però, ci si rende presto conto che, mal¬ 
grado la presenza di queste agevolazio¬ 
ni, Word non è ancora all'altezza di un 
vero strumento per pagine Web, e 
potrebbe essere utile solo per progetti 
semplici o per risparmiare tempo nella 
pubblicazione on-line di documenti nati 
per finire su carta. 

La funzione "sfondo" del menù "for¬ 
mato" è pensata proprio per decorare 
siti Web, e non funziona quando il 
documento è destinato alla stampa. 
Attivandola si potrà scegliere un colore 
come se si operasse con il riempimen¬ 
to di una forma e, non ultima, è prevista 
la possibilità di usare un file grafico 
esterno come motivo di sfondo, carat¬ 
teristica ampiamente sfruttata tra le 
pagine della rete delle reti. 

Per ottenere pagine colorate o arric¬ 
chite da immagini di sfondo anche per i 
documenti tradizionali, invece, ci si 
dovrà arrangiare con forme rettangolari 
ingrandite fino ad occupare l'intero 
foglio e portate sotto il testo. Il modo 
migliore è di inserirle nell'intestazione, 
così da mantenerle automaticamente 
ad un livello inferiore a tutto il resto. 


Non solo bianco e nero 

Chi è abituato a considerare Word 
bravo solo a maneggiare parole rimarrà 
stupito da quanto possono essere arric¬ 
chite le pagine bianche. 

In effetti, non accade quasi mai di 
confrontarsi con un problema grafico 
che l'accoppiata di Word 2000 ed un 
comune software di fotoritocco non rie¬ 
scano a risolvere. Tutto sta a trovare la 
funzione giusta o ad arrangiarsi forzan¬ 
do quelle a disposizione. 

E se dopo varie ore di infruttuosa 
ricerca tra i menù e di risposte evasive 
da parte dell'assistente vi sentirete un 
po' frustrati, non arrendetevi: è solo 
arrivato il momento di curiosare tra i 
documenti degli amici o di spedire una 
lettera ad MC. 

Altrimenti che ci stiamo a fare? MS 


MCmicrocomputer n. 210- ottobre 2000 


127 













































































jm _ 

Il computer a dieta 

Cari amici lettori, compagni di queste premesse che hanno il solo scopo di avvisare di 
non prendere mai troppo sul serio quello che scrive il De Masi sulle pagine di MC, tanto, a 
leggerle o a non leggerle, il mondo non cambierà certo di un capello, sto scrivendo 
questo pezzo seduto sotto il porticato antistante la camera (definita, com somma 
modestia, miniappartamento - con quello che mi sono costate queste due settimane, 
potevo davvero dare un anticipo, ma per acquistarlo, un miniappartamento!), del villaggio 
dove le mie tre donne mi hanno ristretto, a passare le vacanze. Due giorni a ferragosto, 
nelle stradine assolate non passa nessuno, sono tutti in spiaggia a prendere pallonate in 
faccia dai giocatori di turno che si riscoprono campioni dopo un anno passato dietro la 
scrivania, o a farsi sgocciolare addosso dal ragazzino puntualmente orfano momentaneo 
di padre e madre, che per buona giunta non ho mai ben capito per quale motivo debba 
camminare nella sabbia arando con le zampe posteriori. 


di Raffaello De Masi 



Sono le dodici circa, tra 
poco tutti in sala a dare 
l'assalto alla diligenza del 
buffet, a ingozzarsi come 
oche, illudendosi poi di 
smaltire il tutto con tre mi¬ 
nuti di |ogging mattutino, 
puntualmente fatto con 
l'asciugamano gettato di 
traverso sul collo a dimo¬ 
strazione di consumata ar¬ 
te e abitudine nell'eserci¬ 
zio fisico. Anche io, il pri¬ 
mo giorno, mi carico di do¬ 
dici primi e venti secondi, 
che forse neppure guar¬ 
derò. Ma lo faccio ad arte, visto che 
quest'improvvisata saga dell'uso della 
forchetta scatenerà, già lo so, la mia ul¬ 
cera gastrica, cosi, stando poi male per 
un'intera notte, mi passerà compieta- 
mente la voglia di mangiare porcherie e 
ritornerò al riso in bianco e al petto di 
pollo bollito. 

E cosi, come ogni anno, le vacanze 
estive si trasformano in una perfetta oc¬ 
casione per ridurre il diametro cintola di 
uno o due centimetri. Insomma, una cu¬ 
ra dimagrante in un momento in cui tutti 


ingrassano; ingrassa perfino Jana. la mia 
bambina più piccola, un pulcino di sette 
anni che riesco a sollevare con una ma¬ 
no, anch’essa, come la prima, venuta 
dal freddo e dall’Inferno di Chernòbyl ad 
illuminare di nuova luce casa mia e la 
sempiterna Atripalda. lo dimagrisco, 
niente da far gridare al miracolo, per 
l'amor di Dio, quel mimmo che però dà 
una certa soddisfazione. Insomma, ridu¬ 
co il mio, ahimè sempre elevato, volu¬ 
me. E, proprio per questo motivo, quale 
migliore occasione per mettersi a parla¬ 
re di dimagrimento dei nostri dati e dei 


nostri file, che, beati loro, sono capaci di 
dimezzarsi nelle loro dimensioni? 


Lo spazio vitale 

Pur nella frenetica evoluzione che i 
computer stanno avendo negli anni, do¬ 
ve nulla è definitivo e nulla è destinato a 
durare a lungo, esistono pur sempre 
delle costanti, delle esigenze, dei punti 
di riferimento che continuano a rappre¬ 
sentare punti fissi di misura, verifica e 
confronto che, nel tempo, non hanno 
mai perso la loro importanza. 

E ci sono dei punti fissi, delle chime¬ 
re irraggiungibili cui corre appresso qua¬ 
lunque utente e che difficilmente posso¬ 
no essere considerate raggiunte. Cosi 
nessuno, per quanto prodigo verso il 
suo PC. sarà mai soddisfatto della RAM 
presente, della velocità della propria 
connessione alla Rete, della capacità del 
suo disco rigido. 

Fermiamoci a quest’ultima considera¬ 
zione; oggi l'entry level degli HD ha al¬ 
meno una dozzina di GB, gira a 7200 giri 
ed è spesso poco più di una fetta di pan 
carré, ma per poche diecine di migliaia 


128 


MCmicrocomputer n. 210 - ottobre 2000 















di lire in più si può passare all'Olimpo 
dei 10000 giri e a una capacità doppia. 
Oggi è inconcepibile pensare che cin¬ 
que anni fa il mio Performa aveva un 
HD di 500 MB, e che, per questo, mi 
sentivo come un banchiere dì fronte alla 
cassaforte piena. E poi, a ben pensarci, 
quell'HD costava tre volte quello che 
oggi costa un 15 o un 20 GB. 

Certo, allora i dischi costavano, e an¬ 
che tanto; e allora più di un produttore 
di software s’ingegnava a realizzare pro¬ 
dotti che consentivano di immagazzina¬ 
re più dati sull'HD, aggirando l'ostacolo 
delle dimensioni fisiche del disco, e sti¬ 
pando letteralmente dati in una specie 
di contenitore sottovuoto che potesse 
ridurre le dimensioni di in un file. 
Nacquero cosi una serie di prodotti che 
"comprimevano" i dati in una dimensio¬ 
ne più ridotta, incrementando indiretta¬ 
mente lo spazio del drive. I nomi furono 
tanti, Stacker. Savannah, EnergyT, 
Stuffit, DDoubler (questi ultimi in am¬ 
biente Mac), e neppure la grande 
Microsoft disdegnò di addentrarsi in 
quest’avventura, con il suo Doublé 
Space. 

Ma il vero sviluppo e la grande spinta 
alla popolarità delle tecniche di com¬ 


Con le tecniche senza perdita di dati, un 
algoritmo cerca informazioni ridondanti 
nel file analizzato e le trasforma in 
token, piccole chiavi di interpretazione, 
che impegnano meno spazio In que¬ 
st’esempio ogni token è rappresentato 
da due numeri racchiusi in parentesi II 
primo indica al programma di compres¬ 
sione quante parole deve contare all’in- 
dietro, il secondo quante parole vanno 
incluse. Quindi, non c’è perdita di infor¬ 
mazioni durante la ricostruzione del file 
originano, in altri termini, la qualità resta 
la stessa 

Originale: 

Era accaduto che il cielo cadesse in terra 
Era accaduto che il mare toccasse il cielo 
Era accaduto che il cielo e il mare scom¬ 
parissero 

Lunghezza originale 25 parole, 133 ca- 
ratten 

Compresso: 

Era accaduto che il cielo cadesse in terra 
18/41 mare toccasse 18/2) 

112,5] [10/2] e il 15,11 scompanssero 

Lunghezza compresso: 18 parole. 86 ca¬ 
ratteri 

(ogni token vale come un carattere) 



pressione furono conseguenti all'esplo¬ 
sione del fenomeno Internet. Prima le 
esigenze di utilizzo di tali programmi 
erano legate soprattutto alle tecniche di 
backup e a operazioni di trasferimento 
dati su memorie magnetiche; l'avvento 
di Internet e la necessità di trasferire ra¬ 
pidamente grandi mesi di dati su linee 
di connessione, specie dial-up, che cer¬ 
to non brillavano per velocità, funziona¬ 
rono poi da trampolino per applicazioni 
ancora più specifiche, come tutta l’area 
di utilizzo del DVD e la trasmissione via 
satellite. 

Già. ma come si fa a comprimere un 
file, a farlo divenire più piccolo, sovente 
con rapporti anche elevati, senza per 
questo rovinarlo? Ricordo a tal proposi¬ 
to una battuta di Rosaria, una ragazza, 
mia collega all’AlAS di Salerno, una del- 



MCmicrocomputer n. 210 - ottobre 2000 


129 








































































































































le persone più sveglie e attente che ab¬ 
bia mai conosciuto, che a tal proposito 
mi chiese: "Ma che cosa fa, un pro¬ 
gramma di compressione? Toglie l'aria 
dai documenti? Un po' come le spu- 
gnette della Stanhome?" 

La battuta può sembrare peregrina, 
ma non lo è; le spugnette formato siga¬ 
ro, che bagnate moltiplicano il loro volu¬ 
me, praticamente sono realizzate elimi¬ 
nando dall'interno il componente inutile, 
l'aria. I file compressi mancano, da parte 
loro, delle parti di cui si può fare a meno. 



o che in ogni caso, come l'aria, possono 
essere ripristinate, rimpiazzate in qual¬ 
siasi momento. 

Sebbene esistano diversi metodi di 
compressione dei file, essi possono es¬ 
sere ricondotti a due tipi principali di pro¬ 
cedura: senza perdita e con perdita di 
dati. 

Nel primo caso viene utilizzato un al¬ 
goritmo che ricerca stringhe che posso¬ 
no essere sostituite da altre più brevi. In 
caso di ricostruzione il possesso della 
tabella di corrispondenza tra le chiavi di 


sostituzione e le stringhe origi¬ 
nali permette di ricostruire 
completamente un file, ripor¬ 
tando alle sue esatte caratteri¬ 
stiche iniziali, neppure un bit in 
più o meno. Nel secondo caso 
la perdita di dati è definitiva; 
l'algoritmo cerca, infatti, dati 
che possono essere eliminati 
dal file senza danno. Nella mag¬ 
gior parte dei casi questa tecni¬ 
ca offre rapporti di compressio¬ 
ne più elevati. 

Sovente diversi programmi 
usano ambedue le tecniche de¬ 
scritte, vale a dire che viene pri¬ 
ma applicata una tecnica con 
perdita di dati, seguita poi 
dall'altra. In questo caso appare 
evidente che i rapporti di com¬ 
pressione possono risultare 
elevati (per certi file grafici si 
può raggiungere anche il 90% 
e oltre); è altrettanto ovvio che 
le tecniche di compressione 
"lossy" non possono essere 
adottate per certi tipi di file, co¬ 
me i programmi, che non tolle¬ 
rano perdita alcuna di informa¬ 
zioni. 


Monumento 

all’ingegno 


umano 

Il più sperimentato dei meto¬ 
di di compressione è legato in¬ 
dissolubilmente a un suffisso, 
.ZIP che è passato in breve 
tempo a sostantivo per antono¬ 
masia di file compresso, ed è 
divenuto lo standard de facto 
per la gestione dei file su 
Internet. Sebbene legato 
dall'abitudine e dal senso co¬ 
mune a un particolare program¬ 
ma, WinZip, lo standard è mol¬ 
to più universale, tanto che 
quasi tutti i programmi di com¬ 
pressione più usati (ricordiamo 
WinZip , pttp://www, win zip .corri 
ZipMagic, ittp://www.ontrack. con) , e 
PKZip pttpv/www.pkware.corri ) lo adot- 
tano come default. 

Un file .ZIP è legato a un prototipo di 
compressione messo a punto, nel 77 , 
da Abraham Lempel e Jacob Ziv; l'algo¬ 
ritmo LZ77 cerca , nel file, stringhe ri¬ 
dondanti, meglio se di dimensioni eleva¬ 
te, e le sostituisce con un puntatore a 
un indice che conserva, per cosi dire, 
tutte le abbreviazioni adottate. La diffe¬ 
renza, mai comunque elevata, tra le va- 


130 


MCmicrocomputer n. 210 - ottobre 2000 



















































































































































Miti 


rie implementazioni, sta essenzialmente 
nella capacità dell'algoritmo usato di de¬ 
terminare il numero di byte, in una strin¬ 
ga, che il puntatore può conveniente¬ 
mente sostituire, 

L'algoritmo LZ77 rappresenta lo zoc¬ 
colo duro di tutta l'area, ma diverse mi¬ 
gliorie sono state apportate, nel tempo, 
al prodotto iniziale. Oggi molti pacchetti 
di compressione applicano, alla forma 
iniziale, il metodo di codifica Shannon- 
Fano, che si basa su una brillante intui¬ 
zione di questi due ricercatori. Il princi¬ 
pio adottato si basa sulla frequenza di ri¬ 
petizione di caratteri all'Interno di un file. 
In altri termini ogni carattere ASCII viene 
ricodificato in funzione della sua fre¬ 
quenza, assegnando valori più bassi ai 
caratteri più frequenti. In questo modo è 
possibile assegnare a un nibble (gruppo 
di 4 bit), e non più a un byte (8 bit), la 
corrispondenza dei 16 caratteri più fre¬ 
quentemente ricorrenti in un file. 

Operativamente la cosa funziona in 
questo modo; in base a precise verifiche 
statistiche si può essere ragionevolmen¬ 
te certi che il carattere più frequente in 




f* Mf. i ■Mi' 

W—«« im » ■ i mm t |» W» M I V* »«■ *— HKm « r— »— m, ti .. . 


ACTIVATED 

Loadlng wm 


uno scritto è lo spa¬ 
zio, seguito dalla 
vocale ’e" e dalla 
vocale 'a', e cosi 
via, mentre la pal¬ 
ma della rarità, all'altro capo del princi¬ 
pio, spetterà a caratteri poco frequenti, 
come %, &. V. o, nell'ambito delle lette¬ 
re dell’alfabeto, alla z, q (magari anche 
maiuscole), alle accentate. L'algoritmo 
suddivide inizialmente tutto il contenuto 
del file in due gruppi di caratteri, quelli 
più frequenti e quelli meno, assegnando 
una prima codifica iniziale, a quelli e a 
questi, imponendo rispettivamente il pri¬ 
mo (da sinistra) bit 0 o 1. Si continua co¬ 
si eseguendo una successiva verifica di 
frequenza tra quelli più usati, e di nuovo 
viene assegnato, con principio della 
maggiore o minore rappresentatività, il 
secondo bit con gli stessi valori. Ancora 
avanti con il terzo bit e poi con il quarto; 
da questo momento in poi tutti i caratte¬ 
ri rimasti avranno come primo nibble la 
sequenza 0000, con valori significativi 
solo nel secondo. Quindi sedici caratteri 
(quindici escludendo lo spazio) potranno 


essere rappresentati da una sequenza di 
soli quattro bit. 

Questo principio, pur teoricamente 
ineccepibile, ha avuto ancora spazio per 
un successivo affinamento. Infatti, e 
questo vale ovviamente solo per i file di 
testo, la tabella di distribuzione delle fre¬ 
quenze delle lettere dell'alfabeto non è 
identica in tutte le lingue. Cosi, mentre 
alcuni programmi e utility di compressio¬ 
ne dispongono già di una tavola di riferi¬ 
mento fissa (basata sulla lingua inglese), 
altri pacchetti eseguono preliminarmen¬ 
te una scansione del file e costruiscono 
tabelle ad hoc, che verranno "aggancia¬ 
te" al file compresso stesso, a mo' di 
chiave di lettura. 

Ovviamente questo tipo di analisi co¬ 
sta, in termini di tempo (i pacchetti di 
compressione di tal tipo vengono chia¬ 
mati correntemente "a doppio passag¬ 
gio"), ma l'eleganza applicativa e , so- 


Mosaic Software Solutions 


Mosaic Software Solutions 


MCmicrocomputer n. 210 - ottobre 2000 


131 





























































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vente, il risultato fi¬ 
nale ne risentono 
positivamente. 

Un anno dopo la 
divulgazione dello 
standard LZ77, gli 
stessi Lempel e Ziv 
brevettavano un 
nuovo algoritmo di 
compressione, defi¬ 
nito LZ78, che siste¬ 
mava tutte le strin¬ 
ghe ridondanti del 
documento in un di¬ 
zionario, assegnan¬ 
do poi a ognuna di 
esse una parola in 
codice utilizzata in 
fase di riconversione 
ed espansione del fi¬ 
le James Storer e 
Thomas Stymansky, 
inoltre, svilupparono 
una modifica all'al¬ 
goritmo 78, definito 
LZSS, che, basando¬ 
si sullo stesso as¬ 
sunto, verifica però 
che il puntatore defi¬ 
nito nell'indice sia 
più piccolo del riferi¬ 
mento stesso; in ca¬ 
so contrario non vie¬ 
ne eseguita sostitu¬ 
zione. In aggiunta a - 

ciò, Terry Welch ap¬ 
portò un ancora maggiore miglioramen¬ 
to al 78 con l'algoritmo LZW. 

Le migliorie sono modeste ma pos¬ 
sono divenire, in certi casi, molto mi¬ 
gliorative, in termini di risultati; la mag¬ 
giore differenza con l’algoritmo originale 
sta non nella tecnica di codifica usata, 
ma nella maggiore flessibilità del dizio¬ 
nario usato, dove LZW supporta parole 
di codice variabili in grandezza e per¬ 
mette cancellazioni nel dizionario. LZW 
differisce infine in un particolare non 
tecnico; esso è brevettato da Unisys, 
che impone una royalty per il suo uso. 





ZipWrangler 






riH 7*1 «v* 





•“iTrT-T *?.TT*. 






>U1 I 


, r -1 » 


-Sit.-n».** 


La 

compressione 
senza perdita 
di dati; sue 
applicazioni 

Gli algoritmi senza perdita di dati han¬ 
no un'importanza fondamentale dove 
l'integrità dei dati è fondamentale; seb¬ 
bene, talora, non possano vantare i rap- 


W Pi" Pi' Pi* P," «■ 


porti delle tecniche con perdita, sono di¬ 
venuti standard in Internet, dove non è 
possibile certo fare distinzioni tra mate¬ 
riale (in transito sulla rete) disponibile a 
perdita o non. 

Un esempio è la più semplice home 


132 


MCmicrocomputer n, 210 - ottobre 2000 

















































































page, dove dati alfanumerici, non sem¬ 
pre suscettibili di trattamento con perdi¬ 
ta, sono sovente frammisti a immagini, 
ideali per essere trattate in questo mo¬ 
do. 

Inoltre i programmi di questa famiglia 
si sono sviluppati divenendo con il tem¬ 
po degli "archiver", dei costruttori di ar¬ 
chivi compressi. Gli esempi più noti so¬ 
no PKZIP, WinZip e ZipMagic (ma basta 
sfogliare le pagine di shareware per tro¬ 
varne infiniti altri altrettanto validi), che 
non solo comprimono dati, ma li "im¬ 
pacchettano" per cosi dire, in archivi 
compressi. 

Un archivio è, per definizione, l'insie¬ 
me di due o più file riuniti insieme in una 
unica identità fisica. L'utilità di questo ti¬ 
po di prodotto è più che evidente; un ar¬ 
chivio può contenere, ad esempio, un 
intero articolo di una rivista, comprensi¬ 
vo di testo e immagini, o un programma 
di installazione composto da file di pro¬ 
gramma, di dati, ancora immagini, DLL 
ecc. Insomma, è la via maestra per di¬ 
stribuire prodotti composti da diversi file 
.PKZIP , e in genere, quasi tutte le altre 
utility di archiviazione usano come algo¬ 
ritmo di base lo LZSS, combinato con la 
codifica di Shannon-Fano nelle edizioni 
più vecchie e quella di Huffman nelle più 
recenti. 

Non mancano analoghe applicazioni 
per altre piattaforme; ad esempio Stuffit 
|nttp://www.aladdinsys.coni ) è un siste¬ 
ma molto diffuso e noto in ambiente 
Macintosh, mentre in ambito UNIX è 
molto noto Gzip come compressore e 
Tar come archiver. 

Da qui a passare all'idea di comprime¬ 
re un intero disco rigido il passo è breve. 
L'idea non è recente; gli utenti Mac ri¬ 
corderanno come DiskDoubler, elemen¬ 
to delle Now Utilities, potesse interveni¬ 
re direttamente anche sul sistema ope¬ 
rativo. Le normali tecniche utilizzabili at¬ 
traverso PKZip, WinZIP e soci sono ap¬ 
plicabili in teoria anche a quest’uso, ma 
non sono facilmente maneggiabili. Così 
diversi produttori, compreso Microsoft, 
Cheyenne e Star hanno sviluppato, nel 
tempo, software destinato a maneggia¬ 
re interi dischi rigidi; oggi Drive Space 
(Microsoft) è lo standard in questo cam¬ 
po applicativo. 

DriveSpace 3, comparso originaria¬ 




mente come ac¬ 
cessorio di siste¬ 
ma operativo del 
W95, e presente 
anche in W98, è 
diretto discenden¬ 
te, anche nella 
tecnica di funzio¬ 
namento, di 
DoubleSpace di 
MS-DOS 6. Il 
software rinomina 
l'hard disk con 
una lettera non 
utilizzata (general¬ 
mente H) e crea 
un archivio com¬ 
presso del disco 
noto come CVF 
(Compressed 
Volume File). Il 
neonato drive H, 
noto come drive 
host, custodisce il 
CVF e una macro 
di boot dei file di 

sistema necessaria per lanciare 
Windows. L'età di DriveSpace è testi¬ 
moniata dal fatto che può produrre solo 
CVF di 1 GB. che, a occhio e croce, rap¬ 
presentano drive non compressi di 2-2,5 
GB, valore ridicolo in questo nuovo 
mondo di dischi supervitamimzzati. 

DriveSpace utilizza un algoritmo di 
compressione simile a WinZip per sco¬ 
prire ed eliminare ridondanze di dati. 
Esso usa la codifica di Huffman per assi¬ 
curare i riferimenti alle più comuni se¬ 
quenze di dati usando il più ridotto nu¬ 
mero di bit. In base a questi riferimenti. 
DSpace ricostruisce il file originario. 
Ovviamente, dati con elevata frequenza 
di ridondanza (immaginiamo un docu¬ 
mento bit-mapped) saranno compressi 
meglio di altre forme di file. Cosi trove¬ 
remo file di programmi applicativi in cui 
il livello di compressione sarà molto mo¬ 
desto, mentre documenti e , general¬ 
mente. immagini non già compresse at¬ 
traverso altre forme potranno raggiunge¬ 
re rapporti elevati. Certi file, infine, co¬ 
me .GIF, .JPG, MP3. non riceveranno 
alcun beneficio dalla "cura". 

E non basta; a parte la perdita di pre¬ 
stazioni conseguente alle operazioni di 
compressione e decompressione, piut- 







tosto sensibile su macchine di fascia 
bassa, l'operazione non era priva di ri¬ 
schi, 

E' noto che Microsoft non incoraggia¬ 
va l'uso di DoubleSpace, dichiarandolo, 
tout court, inaffidabile (al contrario 
DriveSpace, dalla versione 3, era molto 
più sicuro ed esente da bug). Ancora, 
DriveSpace impediva a ScanDisk di ef¬ 
fettuare i suoi controlli, ed è compieta- 
mente inutile su file System di tipo FAT 
32, che, viceversa, offre notevoli miglio¬ 
rie nella distribuzione e nell'utilizzazione 
dello spazio su disco. 


Conclusioni 


Con questo termina la trattazione del¬ 
la compressione senza perdita di dati; i 
principi e le tecniche adottate e descrit¬ 
te sono quelle di base, anche se innu¬ 
merevoli varianti sono state sviluppate 
dai diversi produttori di software. 

Ma non è certo finita. La prossima 
volta discuteremo delle tecniche con 
perdita di dati. E vedremo più da vicino 
qualche pacchetto di compressione dal¬ 
le prestazioni più interessanti. 

A presto! MS 


MCmicrocomputer n. 210 - ottobre 2000 


133 


























































PROVE & PRODOTTI 


a cura di Andrea de Prisco 


Quel megapixel in più 

di Aldo Ascenti 



E' passato appe¬ 
na un attimo dall'av¬ 
vento delle prime 
fotocamere digitali 
marchiate "mega- 
pixel". C'era perfino 
qualcuno che barava 
inserendosi in quella 
ristretta cerchia con 
prodotti i cui CCD, 
di pixel, ne avevano 
si e no mezzo milio¬ 
ne. Ed eccoci qui a 
parlare di due gioielli 
che di milioni ne 
hanno addirittura 
tre. E non a caso le 
ditte che li produco¬ 
no sono due nomi 
arcinoti agli appas¬ 
sionati della Foto¬ 
grafia con la F maiu¬ 
scola, quelli, per in¬ 
tenderci, che qual¬ 
che volta gli sviluppi se li fanno in casa. 

In ogni caso, padroneggiare le tecni¬ 
che di sviluppo non sarà necessario per 
i possessori di queste Nikon 990 e Ca¬ 
non S20. che godranno comunque di 
una qualità d'immagine che ha ormai 
raggiunto molti strumenti tradizionali 
amatoriali, e presto insidierà il mondo 
dei professionisti. 

Quanto presto lo si può dedurre dalla 
strada percorsa rispetto alla generazio¬ 
ne precedente, operazione utile anche 
per orientare le proprie scelte in vista di 
un futuro acquisto. Cosi, prima di prova¬ 
re i nuovi modelli, abbiamo ripreso in 
mano le fotocamere che tanto ci aveva¬ 
no colpito al loro debutto: la CoolPix 
950 e la PowerShot SIO, entrambe con 
"solo" due megapixel. 

L'impressione che ne abbiamo rica¬ 
vato è che la Nikon sia riuscita, col nuo¬ 
vo modello, a sopravanzare il vecchio di 
parecchie lunghezze, tanto da far sem¬ 
brare la pur efficace 950 una prima pro¬ 
va, un abbozzo dell'apparecchio definiti¬ 
vo e maturo rappresentato dalla nuova 
CoolPix I miglioramenti si manifestano 
in tutti i fronti, dalla nitidezza alla resa 


cromatica, dalla più potente e versatile 
logica di gestione all'accresciuta velo¬ 
cità di funzionamento, il tutto condito 
con un'ergonomia affinata e una strut¬ 
tura più leggera e portatile. 

Meno marcato è invece il salto fatto 
da Canon con la sua S20, che se cresce 
m risoluzione e definizione deH'immagi- 
ne, rimane invariata nell'ottica, nella 
meccanica e nella logica di gestione ri¬ 
spetto al modello precedente, per la ve¬ 
rità tra i più riusciti della categoria Anzi, 


alcune caratteristi¬ 
che come la preci¬ 
sione dell'autofocus 
e la profondità dello 
zoom ottico sembra¬ 
no leggermente 
peggiorate rispetto 
alla SIO, pur rima¬ 
nendo ai livelli quali¬ 
tativi a cui ci ha abi¬ 
tuato la casa giappo¬ 
nese. 

Nikon 

CoolPix 990 


Se i modelli più 
economici della linea 
CoolPix non brillano 
per il feeling dei ma¬ 
teriali e l'impressio¬ 
ne di solidità dell'in¬ 
sieme. il discorso non vale quando si 
parla della serie 900. La CoolPix 990, in¬ 
fatti. è realizzata con uso abbondante di 
leghe di magnesio, con ovvi vantaggi in 
termini di robustezza e leggerezza, Impu¬ 
gnandola si apprezza il supporto per la 
mano destra, simile a quello di una reflex 
tradizionale, che racchiude le batterie e 
garantisce una presa perfetta grazie alla 
superficie in gomma zigrinata. Come già 
visto per la 950, anche questa CoolPix 
appare divisa in due sezioni che possono 
ruotare l'una rispetto all'altra, in modo da 
rendere la posizione del gruppo flash- 
obiettivo-minno indipendente da quella 
del display a colori. 

Nell'uso questo si traduce in una ge¬ 
stione comodissima delle posizioni di 
scatto, rendendo possibile fotografare se 
stessi mentre si osserva il risultato sul 
piccolo monitor o inventarsi inquadrature 
improbabili senza essere costretti a parti¬ 
colari contorsionismi. 

Le dimensioni dell'insieme non sono 
propriamente contenute, siamo lontani 
dal formato "taschino" di alcune concor¬ 
renti. ma il peso si mantiene comunque 
limitato, rendendo agevole il trasporto 


Nikon CoolPix 990 


Produttore: 


Nikon Coipoiaiion 


www.mkon.il 


Distributore: 


Nital S p A 


Via Tabacchi 33 


10132 Torino 


Tel. 011 899.68.04 


Fax 011 899 62.25 


Prezzo UVA inclusa): 

L. 2.498.000 


134 


MCmicrocomputer n. 210 - ottobre 2000 













con la tracolla in dotazione. In più l'ampia 
superficie ha consentito ai progettisti 
Nikon di ottenere una disposizione otti¬ 
male dei comandi, tutti accessibili dalla 
sola mano destra, distribuiti in parte sul 
retro, da azionarsi col pollice, e in parte 
sul lato superiore, che ospita anche un 
ampio LCD ricco di tutte le indicazioni 
necessarie ad usare la fotocamera col 
monitor spento, risparmiando cosi le bat¬ 
terie. 

Razionale ed ergonomica appare an¬ 
che la posizione del mirino ottico, siste¬ 
mato accanto all'obiettivo che, pur non 
avendo la precisione di un modello re¬ 
flex, riesce a coprire 1*85% dell'area ef¬ 
fettivamente catturata dal CCD e dispo¬ 
ne anche di una rotella di regolazione 
diottrica. 

Non piace, invece, lo sportellino infe¬ 
riore che ospita le quattro batterie in for¬ 
mato stilo, ricaricabili o alkaline, serrato 
da un pulsante a scorrimento. Si tratta di 
un meccanismo scomodo e apparente¬ 
mente instabile, anche considerando che 
la durata operativa delle quattro batterie 
limitata a 1,5 ore rende la sostituzione 
un'operazione, di fatto, assai frequente. 

Il lato destro ospita le connessioni 
principali, che comprendono un vano per 
Compact Flash di tipo I, l'uscita video e 
l'I/O digitale, coperti da appositi sportelli¬ 
ni in plastica e gomma. L'ingresso per 
l'alimentazione esterna è invece insolita¬ 
mente posizionato sul frontale, anch'es- 
so celato da un minuscolo "tappo", e 
sullo stesso lato c'è la presa per pilotare 
un flash esterno. 

Complessivamente è difficile definire 
bella questa digitale Nikon, malgrado il 
tocco un po' rétro dell'inserto in gomma 
rossa sull'impugnatura, del marchio in 
colori cangianti, e della scritta "CoolPix" 
marmorizzata e leggibile anche ruotata 
sul fianco sinistro. Più che altro si potreb¬ 
be parlare di design molto funzionale, 
che non colpisce ma si fa apprezzare 


La completezza delle funzioni 
di questa CoolPix 6 esempla¬ 
re, pertanto navigare tra i mol¬ 
teplici menu talvolta può diso¬ 
rientare l'utente meno esper¬ 
to. L 'appassionato, invece, 
troverà tutti gli strumenti per 
dare un tocco di creatività ad 
ogni immagine. 


nell’uso di tutti i giorni 
per maneggevolezza e 
leggerezza. 


Lo schermo a matrice attiva è 
molto luminoso, e può essere 
adattato con controlli di lumi¬ 
nosità e di tono ad ogni condi¬ 
zione di luce. 


rino: questi i comandi a disposizione per 
svolgere le innumerevoli funzioni e ope¬ 
rare qualsiasi regolazione manuale. Il ma- 
nualetto di cento pagine, ambiziosamen¬ 
te definito "Guida Nikon alla fotografia 
digitale", serve solo da prontuario dei 
controlli disponibili. Sarà poi l'esperienza 
dell'utente, e ci vorrà ben più di qualche 
giorno, che condurrà a padroneggiare la 
regolazione fine del bilanciamento del 
bianco, della compensazione tonale o 
dell’esposizione. Quest'ultimo può avva¬ 
lersi di una modalità automatica oppure 
consentire regolazioni indipendenti del 
tempo di posa (da 8 secondi a 1/1000) e 
dell'apertura del diaframma a passi di 1/3 
f/stop. Inoltre si potrà effettuare una pre¬ 
cisa messa a fuoco manuale o aiutata dal 
sofisticato sistema di rilevamento AF a 


Tutto sotto 
controllo 


Dieci pulsanti, due ghiere rotanti, un 
joystick per controllare il cursore e una 
rotella per la regolazione diottrica del mi¬ 


Caratteristiche tecniche dichiarate 


Sensore CCD: 3,34 megapixel - Risoluzioni utilizzabili: 2048x1536: 2048x1360: 
1024x768; 640x480 - Memoria a corredo: Compact Flash 16 MB - Autonomia con la 
memoria fornita: dà4fi a 10jfotò:dPEGj<2048x1536 pixel) - Mirino ottico con regolazio¬ 
ne diottrica e LCD da 1.E mollici - Oblettiy^yNikto<.8;24r anì U^5 -4 (equivalente ad un 

zione macro; può montate con verter grandangolo, teli e ish-eyBacquistabili separata- 
mente) - Otturatorertla 8.8 Vi 000 sfpj^^mpo di messa a fuoco da 30cm ad infini¬ 
to: in macro, da 2cr®d incingo - Modi di messa a fuoco: autofocus continuo, singolo, 
manuale (50 posizioni da 2cm ad infinito) - Modalità di cattura: scatto singolo, continuo, 
multiplo, sequenza, filmato - Flash numero guida 9 - Dimensioni (LxAxP) 149 x 79 x 
38 mm - Peso: circa 390 g senza batterie. 


MCmicrocomputer n. 210 - ottobre 2000 


135 

























cinque aree, la cui impostazione macro 
permette di arrivare a soli due centimetri 
dal soggetto: un risultato tale da rendere 
la 990 un valido supporto a molti campi 
di ricerca scientifica. 

Tutto questo, e molto altro ancora, 
può essere gestito scorrendo tra le voci 
di menu che compaiono in sovrimpres¬ 
sione sul display, un TFT a colori da 
110.000 pixel per 1,8 pollici, molto niti¬ 
do e con una luminosità tale da dare 
problemi di visibilità solo in pieno sole. 

A dire il vero, districarsi tra le nume¬ 
rose regolazioni non è un'impresa da 
poco, e l'organizzazione delle funzioni 
avrebbe, forse, potuto essere più intuiti¬ 
va, ma tutto questo riconferma come 
questa Nikon somigli più ad uno stru¬ 
mento di lavoro che ad un oggetto di lu¬ 
dico intrattenimento familiare. 


Difficile ottenere di più 

Col suo nuovo CCD che in poco più 
di mezzo pollice raccoglie le informazio¬ 
ni per 3,34 milioni di pixel, la CoolPix è 
allo stato dell'arte tra le compatte digi¬ 
tali. Le immagini che cattura possono 
essere TIFF senza compressione o 
JPEG a tre livelli con qualità e occupa¬ 
zione di memoria crescenti Anche la ri¬ 
soluzione può essere impostata tra di¬ 
versi formati: al massimo si otterranno 
2048x1536 pixel, con immagini che 
possono raggiungere i 10 MB se prive 
di compressione e si assestano intorno 
al mega in JPEG (modalità "fine"). Cosi 


In un ampio vano, dotalo di un sistema di chiusura un po' incerto, trovano posto quattro batterie stilo, che 
possono essere del tipo alkalme o ricaricabile In ogni caso l'autonomia non è eccezionale, soprattutto se si 
deve operare a monitor acceso 


la CompactFlash da 16 MB in dotazione 
si riempirà dopo 10 JPEG alla massima 
risoluzione, che salgono a 40 se si scat¬ 
ta a 1024x768. Interessante anche la 
possibilità di selezionare il formato pa¬ 
noramico 2048x1360 oppure i 640x480 
per la massima autonomia. 

La luce che raggiunge il moderno 
CCD attraversa prima un più tradiziona¬ 
le obiettivo Nikkor dotato di zoom 3x, 
equivalente a un 38-115 mm. compieta- 

mente ridi- 
segnato 
per adat¬ 
tarsi al 
nuovo sen¬ 
sore. La 
sofisticata 
ottica è 
realizzata 
con i con¬ 
sueti criteri 
di qualità 
delle ana- 
logiche 
Nikon, con 
lenti multi¬ 
strato, di 
cui una 
asferica 

La messa a 
fuoco a 5 pun¬ 
ti consente 
immagini per¬ 
fettamente ni¬ 
tide anche a 
distanza ravvi¬ 
cinata. 


che minimizza le aberrazioni, e diafram¬ 
ma a iride a 7 lamelle, così da apparire 
più circolare possibile Azionando lo 
zoom non vana la sporgenza dell'obietti¬ 
vo. rendendo possibile il montaggio, at¬ 
traverso l’apposita filettatura, di filtri e 
converter aggiuntivi, per i quali è previ¬ 
sta una specifica modalità di funziona¬ 
mento da selezionare tra i menu della 
fotocamera. L'uso e la disponibilità di 
queste lenti è ampiamente documenta¬ 
to, e prevede fish-eye, grandangoli, tele 
e perfino un riproduttore di diapositive 
24x36. 

I risultati raggiunti scattando con la 
990 in modalità automatica, che per¬ 
mette di superare ogni incertezza legata 
alla complessità operativa, ci hanno 
davvero sorpreso. L'autofocus non per¬ 
de un colpo, anche con immagini su di¬ 
versi piani o in movimento, e le riprese 
in modalità "macro" hanno dell'incredi¬ 
bile per nitidezza e resa cromatica. In 
definitiva, anche senza addentrarsi nei 
meandri delle impostazioni manuali, 
chiunque con la 990 può ottenere foto¬ 
grafie perfette, che diventeranno subito 
creative agendo su qualche parametro. 

Quanto alla "gestibilità" della fotoca¬ 
mera, la logica di gestione è talmente 
potente ed efficace da essere in grado 
di soddisfare ogni esigenza con pro¬ 
grammi speciali ad hoc. Ad esempio se¬ 
gnaliamo la modalità definita "Best 
Shot Selection" tramite la quale la foto¬ 
camera seleziona automaticamente, 
nell'ambito di una sequenza di scatti al¬ 
lo stesso soggetto, l'immagine meglio 


136 


MCmìcrocomputer n. 210 - ottobre 2000 



riuscita in termini di messa a fuoco e 
brillantezza dei colori. Tutto questo si 
realizza grazie a sensori davvero precisi 
e a strumenti di analisi che non hanno 
nulla da invidiare a molti software di 
trattamento delle immagini su compu¬ 
ter: a testimoniarlo basta la funzionalità 
della 990 che prevede la comparsa sul 
piccolo schermo deH'istogramma di 
ogni immagine catturata. 

Notevole anche la velocità di scatto, 
che può essere effettuato in modo con¬ 
tinuo catturando 1,5 immagini al secon¬ 
do alla massima risoluzione e con un li¬ 
vello di compressione intermedio. Si ap¬ 
prezzano anche la possibilità di registra¬ 
re brevi filmati in formato QuickTime a 
320x240 (al massimo 40 secondi) a 15 
fps, con la regolazione di fuoco, esposi¬ 
zione e bilanciamento del bianco regola¬ 
ti ad ogni fotogramma, o la modalità 
Multi-Shot, che consente di memorizza¬ 
re 16 piccole immagini da visualizzare a 
collage in una singola foto di dimensioni 
normali. 


Canon PowerShot S20 

Per distinguere questa nuova Power¬ 
Shot dal modello precedente ci vuole 
una certa concentrazione. Bisogna sa¬ 
per cogliere leggere differenze nella co¬ 
lorazione della "carrozzeria", qui ten¬ 
dente al rosa pallido, o leggere il discre¬ 
to marchio che identifica, senz'ombra di 
dubbio, la scatoletta metallica come 
una fotocamera allo stato dell'arte della 
tecnologia digitale, con quegli stupefa¬ 
centi 3 milioni di pixel catturati ad ogni 
scatto. 

Alla Canon devono aver pensato che 
sarebbe stato un vero peccato rimette¬ 
re le mani su un design cosi riuscito, 
con quell’affascinante chàssis color allu¬ 
minio, ora opaco ora cromato in qualche 
particolare, come nell’elegante anello di 
aggancio del cordino da trasporto, unica 
parte sporgente, o nel largo e lucido 
pulsante di scatto. 

Davvero gradevole questa S20, es¬ 
senziale e fantascientifica allo stesso 
tempo. E tutto senza sacrificare funzio¬ 
nalità e maneggevolezza: in effetti la 
PowerShot si impugna bene, grazie al 
piccolo ma efficace elemento sagomato 
di sostegno realizzato sul frontale, e tut¬ 
ti i comandi principali sono a portata di 
pollice. 

Qualche difficoltà si riscontra solo 
usando il mirino ottico, posizionato in 
modo tale che non si sa bene dove 
mettere il naso, a meno di non volerlo 
spiaccicare contro il display TFT imme¬ 
diatamente sottostante. 



Il minuscolo display a cristalli liquidi consente di usare la Canon S20 con il solo mirino ottico, ottenendo un 
bel risparmio di batterie 


E poi stupiscono le dimensioni: un 
minuscolo parallelepipedo di 10 centi- 
metri per 7, profondo poco più di 3. che 
hanno costretto i tecnici Canon a dotare 
l’obiettivo di un sistema di zoom tele¬ 
scopico che. ad ogni accensione, fuorie¬ 
sce di circa un centimetro e mezzo con 
un sommesso miagolio elettrico. Solo il 
peso, di poco inferiore ai 300 grammi, 
tradisce la densità della tecnologia adot¬ 
tata, controllata da una logica di gestio¬ 
ne molto efficace ed intuitiva. La ghiera 
principale, posta superiormente insie¬ 
me al piccolo LCD e al pulsante di scat¬ 
to, permette di spegnere la fotocamera 
e di scegliere tra quattro modalità di 
cattura differenti: automatica, manuale, 
basata su uno dei cinque programmi 
speciali o a collage. Quest'ultimo stru¬ 


Canon S20 

Produttore e distributore: 


Canon Italia S.p.A. 

Tel 02 82 49.20 00 


wwwcanon.it 


Prezzo UVA inclusa) 

L. 1.999.000 


mento è una caratteristica di molte digi¬ 
tali Canon, che stupisce per semplicità 
ed efficacia: si tratta di un modo per 
scattare una serie di fotogrammi che 
andranno poi composti in un'unica im¬ 
magine di grandi dimensioni attraverso 
un software specifico, come il Photo- 
Stitch fornito in dotazione. 


Semplice ma completa 

Per navigare nei menu e raggiungere 
tutte le impostazioni, la S20 fa uso di un 
piatto joystick a quattro direzioni, i cui 
movimenti in verticale servono anche 
per controllare il livello di zoom, prima 
ottico e poi digitale. Altri sette pulsanti, 
facilmente distinguibili tra loro per for¬ 
ma e posizione, circondano il TFT e aiu¬ 
tano nella selezione delle molteplici fun¬ 
zionalità. Sul lato destro si apre uno 
sportellino di plastica, serrato da un pul¬ 
sante a scorrimento, che cela il vano 
per le CompactFlash di tipo II. Il lato si¬ 
nistro è invece dedicato alle connessio¬ 
ni, che comprendono l'output video e 
un connettore proprietario per il collega¬ 
mento al computer, protetto da un sot- 


Caratteristiche tecniche dichiarate 


Sensore CCD. 3.34‘megapixel - Risoluzioni utilizzabili 2.048x1.536. 1.024x768. 
640x480 pixel - Memoria a corredo Compact Flash 16 MB - Autonomia con la me¬ 
moria fornita: da 6 a 31 foto JPEG fa 2048x1536 pixeli - Mirino ottico e TFT da 1,8 pol¬ 
lici - Obiettivo 6.5-13 miri (equivale a 32-64 mm su standard 35 : mm), F2.9-4.0 - Zoom 
digitale: 2X, 4X Distanza di messa a fuoco da 66 cm a infinito, oppure da 12 a 66 cm 
in modo macro- Otturatore. da 2 a 1/1000 sec - Sensibilità equivalente a ISO 100, 200 
o 400 - Effetti immagine* bianco è nero, ftottùmofscattò lento, unione - Interfacce: 
In/Out digitale (RS232C), USB, uscita video (PALI - Dimensioni (LxAxP): 105,4 x 69.4 x 
33,8 mm - Peso 270 g senza batterie. 


MCmicrocomputer n. 210 - ottobre 2000 


137 

























tile cappuccio di gomma Sempre su 
questo lato trova posto un cassettino 
estraibile che contiene una batteria 
tampone di generose dimensioni, mon¬ 
tata su un supporto di plastica 
dall'aspetto poco solido. Inferiormente 
è visibile il vano batterie, serrato da una 
chiusura ingegnosa ed efficace, che 
ospita un elemento realizzato da Canon: 
un pacco batterie Ni-MH da 650 mAH in 
grado di assicurare un'autonomia suffi¬ 
ciente ad una giornata di utilizzo intenso 
(un centinaio di scatti con e senza flash) 
con un impiego moderato del TFT, che 
rappresenta la voce di consumo più 
onerosa. Volendo, la batteria a corredo 
può essere sostituita da un'unità al litio 
non ricaricabile, che assicura una durata 
quasi doppia ma ha un costo piuttosto 
elevato. 

Malgrado cerchi proseliti più presso i 
patiti del punta-e-scatta che tra gli ap¬ 
passionati delle regolazioni manuali, la 
S20 non è priva di una certa versatilità 
d'uso, sapientemente dosata per non 
frastornare con funzioni complesse, utili 
solo tra le mani di un esperto. Giocando 
con i comandi sarà dunque possibile 
scegliere tra tre livelli di guadagno, niti¬ 
dezza e contrasto, oltre a quattro pro¬ 
grammi per il bilanciamento del bianco 
(in luce diurna, col cielo coperto, con 
lampade ad incandescenza o a fluore¬ 
scenza), In più è possibile regolare ma¬ 
nualmente la compensazione dell'espo¬ 
sizione, attraverso una barra a scorri¬ 
mento che si può far comparire sul di¬ 
splay Naturalmente questa PowerShot 
può operare anche in modo del tutto 
automatico, magari sfruttando la moda¬ 
lità "image" per scegliere tra cinque 
programmi predefiniti che ottimizzano 
la fotocamera per riprendere paesaggi, 
oggetti in movimento da far risultare ni¬ 
tidi o sfocati ad arte, immagini notturne 






I colon della S20 appaio¬ 
no brillami con qualsiasi 
condizione di luce 


e foto da catturare in bianco e nero. 

Non mancano comode caratteristi¬ 
che di scorrimento, ingrandimento, ro¬ 
tazione e presentazione delle immagini 
memorizzate, da sfruttare in abbina¬ 
mento all'uscita video, per gustare in 
compagnia, sul televisore di casa, il bot¬ 
tino di ricordi accumulato nel corso del¬ 
la giornata. 


Tutto e subito 

Ciò che impressiona, aprendo la con¬ 
fezione di questa PowerShot. è l’incre¬ 
dibile quantità di accessori che compon¬ 
gono la dotazione "di serie". Tanto per 


K 




IUMP 


WB 


MENU 


Tra le caraneristiche piu interessanti del firmware di que¬ 
sta S20 spicca la possibilità di sfruttare il display per 
creare veri e propri collage di immagini da riunire usando 
il software fornito . 

Il risultato dell'unione 6 una foto di notevoli dimensioni 
che riprende tutta la visuale desiderata. Se il processo 
viene effettuato seguendo i consigli della documentazio¬ 
ne fornita, le "giunzioni" risulteranno pressoché invisibili 


cominciare i cavetti 
di connessione so¬ 
no ben quattro: 
quello per l'uscita 
video, quello per la 
connessione alla 
seriale di un PC, 
quello USB e quel¬ 
lo per il collega¬ 
mento alla porta 
seriale di un Macintosh Scelto il veicolo 
di trasferimento preferito, si potrà pro¬ 
cedere all'installazione del software, 
che comprende utility per il download e 
l’upload di immagini dalla fotocamera, 
programmi di archiviazione e di creazio¬ 
ne di album personalizzati, oltre alla Ho¬ 
me Edition di Adobe PhotoDeluxe. 

Infine, nel prezzo già contenuto di 
questa Canon è compreso un pacco 
batterie rìcaricabile Ni-MH col relativo 
caricabatterie che, situazione tutt’altro 
che infrequente, può all'occorrenza ali¬ 
mentare la S20 dalla rete elettrica. Il 
collegamento è realizzato attraverso un 
ingegnoso cavetto che termina con la 
stessa forma della batteria e va inserito 
nel medesimo al¬ 
loggiamento nella 
fotocamera, alla 
quale non si richie¬ 
de, quindi, di esse¬ 
re dotata di un 
connettore per 
l'alimentazione, a 
tutto vantaggio 
delle dimensioni 
complessive. 

Come altre 3 
megapixel, anche 
la S20 può memo¬ 
rizzare immagini a 
2048x1536 pixel 
con tre livelli di 
compressione, 
che consentono di 
memorizzare sui 
16 MB in dotazio¬ 
ne da 6 a 31 foto¬ 
grammi. Qualora 
fosse richiesta una 
maggiore autono¬ 
mia, si potrà optare 


La disposizione 
dei comandi è or¬ 
dinata e raziona¬ 
le. Le diverse for¬ 
me aiutano a ri¬ 
conoscere i pul¬ 
santi al tatto 




































Per alimentare la fotoca¬ 
mera i progettisti hanno 
ideato una soluzione in¬ 
gegnosa un cavo prele¬ 
va la corrente dal carica- 
batterie e la trasferisce 
alla S20 attraverso una 
connessione che ha la 
stessa forma del pacco 
batterie 


per le risoluzioni inferiori (1024x768 o 
640x480), o risolvere il problema alla ra¬ 
dice acquistando un IBM Microdrive da 
170 o 340 MB. 

La cosa che maggiormente si apprez¬ 
za osservando le ampie immagini realiz¬ 
zate con la S20 è l'intensità dei colori, 
saturi, pieni e brillanti. Buona anche la 
luminosità dell'obiettivo, che non viene 
persa in modo significativo anche in¬ 
grandendo al massimo col piccolo zoom 
ottico, equivalente ad un 32-64 mm su 
pellicola da 35 mm, certamente limitato 
ma sufficiente per la maggior parte del¬ 
le necessità dell'impiego amatoriale a 
cui questa Canon è destinata. In tutti gli 
altri casi si potrà sfruttare lo zoom digi¬ 
tale, reso efficace dalle notevoli capa¬ 
cità del CCD. 

Quanto alla nitidezza, risulta comun¬ 
que elevata, anche se talvolta offuscata 
da un autofocus un po' fallace, che pare 
prendere qualche abbaglio nella gestio¬ 
ne automatica dei piani multipli. 

Non manca una funzione macro, che 
permette di mettere a fuoco, con l'aiuto 
di un illuminatore a luce rossa, anche 
oggetti posti a soli 12 centimetri 
dall'obiettivo, che, per evitare errori di 
puntamento, andranno inquadrati ser¬ 
vendosi bel display TFT a luminosità re¬ 
golabile su due livelli. 

In più, la S20 è molto veloce nello 
scatto multiplo, funzionalità la cui effica¬ 
cia dipende molto dalla risoluzione e 
compressione adottata. Le prestazioni 
di questa Canon rimangono valide an¬ 
che valutando l'intervallo tra la pressio¬ 
ne del pulsante e la cattura effettiva, 
che si mantiene inferiore al secondo. 


Solo la Canon, tra le due fotocamere, offre la possibilità di montare CompactFlash di tipo II. Lo si pud de¬ 
durre anche dalla fessura di dimensioni leggermente superiori, in grado di ospitare lo spessore di un Micro- 
drive IBM, il piccolo hard disk da !70o 340 MB 


Filosofie a confronto 

Pur paragonabili per qualità dei risul¬ 
tati e prezzo di vendita, le due compatte 
digitali oggetto della nostra prova sono 
cosi diverse tra loro da rappresentare 
due opposte filosofie di progetto, rivol¬ 
gendosi ciascuna ad un tipo di utente 
ben definito. 

La Canon, pur mantenendo una buo¬ 
na versatilità, è comunque uno stru¬ 
mento facile, che confeziona belle foto 
ma non lascia molto spazio alla vena ar¬ 
tistica e alla professionalità di chi la im¬ 
pugna. Dal canto suo la Nikon, per in¬ 


da non avvicinarsi ai limiti di una fotoca¬ 
mera comune, mentre la Nikon mostra 
una schiacciante superiorità ogni volta 
che c'è da far valere le doti dell’autofo- 
cus a cinque punti, dello zoom ottico 
notevolmente più capace e della sofisti¬ 
cata analisi dell'esposizione. 

In particolare sorprendono i risultati 
ottenibili in modalità macro, che con¬ 
sente realizzazioni molto vicine a quelle 
di uno strumento professionale, grazie 
alla possibilità di tenere l'oggetto a soli 
due centimetri dall'obiettivo. 

Due prodotti diversi, dunque, con la 
Canon più ludica e la Nikon che strizza 
l'occhio al mondo dei professionisti 
deH'immagine, 

Giustificati i prezzi di vendita, che ve¬ 
dono la CoolPix più costosa di circa 
mezzo milione, rendendo giustizia alla 
superiorità tecnologica dimostrata sul 
campo. 

D'altra parte il costo della PowerShot 
S20 è straordinariamente contenuto per 
la qualità offerta, e rimane la scelta mi¬ 
gliore se tenere una 3 megapixel nel ta¬ 
schino è un'esigenza più stringente che 


Marca 

Modello 

Canon 

S20 

Nikon 
CoolPix 990 

Velocità di risposta ai comandi 

4 

S 

maneggevolezza 

5 

4 

luminosità 

5 

S 

nitidezza 

4 

5 

praticità operativa 

5 

6 

qualità ottica 

4 

5 

qualità display 

4 

4 

accessori 

5 

3 


gombri e limitata autonomia 
delle batterie, non è l'apparec¬ 
chio giusto da portare in spiag¬ 
gia, sotto l'ombrellone, dove la 
S20 farebbe un figurone, così 
piccola ed elegante, a luccicare 
al sole. 

Quanto alla qualità delle im¬ 
magini, i risultati sono sovrap¬ 
ponibili quando si tratta di in¬ 
quadrature semplici e condizio¬ 
ni di luce e messa a fuoco tali 


dare libero sfogo alle proprie velleità ar¬ 
tistiche. 

In linea con la versatilità del prodotto 
pesano a favore dell'offerta Canon la 
completissima dotazione di accessori, 
la maggiore autonomia delle batterie e 
la possibilità di sfruttare CompactFlash 
di tipo II, tra cui il Microdrive di IBM, 
che potrebbe cambiare radicalmente le 
abitudini dei cacciatori di pixel del nuo¬ 
vo millennio. 

«e 


MCmicrocomputer n, 210 - ottobre 2000 


139 






















fe-./n riffa» fi- Sffirfr* 


Player, plug-in e 
conversioni 

Ovvero: alcune tecniche per incorporare i player multimediali nel browser 
e il “metodo QuickTime” per convertire i file audiovisivi. 

Due argomentazioni che vanno sul tecnico e sul pratico e che hanno, 
come spesso propone questa rubrica, lo scopo di verificare il livello di resa dei browser 

all’uso delle componenti audiovisive. 

di Bruno Rosati 


Nello specifico dell'articolo vedremo va¬ 
rie soluzioni d'uso dei player più diffusi 
(Windows Media Player. Reai Player e 
QuickTime Player), preferendone l'in- 
corporamento nella pagina piuttosto 
che l'esecuzione a sé stante. 

La differenza non è solo estetica - il 
quadro video si visualizza direttamente 
all'interno della pagina HTML, tra testo 
e grafica - ma anche funzionale, in 
quanto l'incorporamento ("embed- 
ding", il termine tecnico) consente un 
maggiore controllo e personalizzazione 
del player. 


Oltre a ciò, analizzeremo resa e utilità 
applicativa delle funzioni di conversione 
dei formati multimediali che ci offre pro¬ 
prio uno dei tre player. Nello specifico, 
l'Apple QuickTime Player 4.1 

Windows Media Player: 
tutto in una pagina, sia per IE 
che per NN 

Per mezzo di un articolo, pubblicato in¬ 
sieme ad altri intorno all'argomento, a 


partire dall'URL 

/work - 
ia/crcon- 


uuj wiùEF nmiH rmHOT u 
liTTTinTrTfrTfTlfTfTTniìTTB 


5 

tent 

dal preziosissimo archivio Workshop di 
Microsoft, riusciamo ad attingere le 
informazioni utili al riguardo dell'incor- 
poramento del player. Il più interessan¬ 
te tra gli scritti pubblicati è quello a te¬ 
ma "Embedding Windows Media 
Player", che presenta una soluzione, 
unica e funzionale, affinché vengano 
conglobati in un’unica pagina HTML sia 
il richiamo dell'ActiveX per lExplorer, 




Embedding: dallo slesso file di embedding è possibile passare alla vista in 
fullscreen. 


140 


MCmicrocomputer n. 210 - ottobre 2000 





















feMiMW fr \tÙià 



✓ Sul CD il file d'esempio per lExplo- 
rer è denominato: embedmpeg.htm 
Il file HTML preparato per la prova con¬ 
tiene le stesse istruzioni sopra detta¬ 
gliate ed è quindi un'ottima soluzione 
sia all'uso in <embed...> con Naviga¬ 
tor, che tramite l'invocazione dell'Acti¬ 
veX relativo per ! Explorer. 


Oltre alle pagine di prova appena enun¬ 
ciate, mettiamo a disposizione dei no¬ 
stri lettori altri download interessanti: 


che il plug-in per Navigator, La verifica 
da noi effettuata ha dato esito positivo, 
Sia TcOBJECT ID="MediaPlayer > 
con il quale si richiama l'ActiveX del 
WMP per lExplorer, che l'<EMBED ty- 
pe"application/x-mplayer2",..> per il ri¬ 
chiamo del plug-in player per Navigator, 
hanno funzionato bene Ovvio che 


L'interfaccia di lavoro 
di WMEncoder 7 06 
tanto semplice quanto 
funzionale. 


mentre per IE è sufficiente che il sul PC 
ospite sia installato il Media Player, per 
quanto riguarda Navigator è necessario 
ricorrere all'installazione dell'apposito 
plug-in Windows Media Player Plug- 


in che, naturalmente, mettiamo a di¬ 
sposizione dei nostri lettori direttamen¬ 
te dal CD allegato. 

Il codice, nella sua interezza, è il se¬ 
guente: 


IL- 


Appena sfornata da Mi¬ 
crosoft. ecco la versio¬ 
ne definitiva di Win¬ 
dows Media Encoder 
7.0. 


<OBJECT ID="MediaPlayer" 

classid="CLSID:22d6f312-bOf6-1Id0-94ab-0080c7 4c7e95" 

CODEBASE=''http : //activex.microsoft. com/activex/controls/mplayer/en/n 
smp2inf.cab#Veraion=6,4,5,715" 

standby="Loading Microsoft Windows Media Player components..." 
TXPE="application/x-oleobject"> 

<PARAM NAME="FileName" VALUE=" nomefile.avi "> 

<PARAM NAME="Animationatstart" VALUE="true"> 

<PARAM NAME="TransparentatStart" VALUE="true"> 

<PARAM NAME="AutoStart" VALUE="true"> 

<PARAM NAME="ShOwControls" VALUE="1"> 

<Embed TYPE="application/x-mplayer2" 

pluginspage="http://www.microsoft.com/isapi/redir.dii7prd=windowsSsb 
p=mediaplayer&ar=MediaSsba=Plugins" 

SRC="http://server/path/your-file.asx" 

Name=MediaPlayer 

ShowControls=l 

Width=360 

Height=180 

</embed> 

</OBJECT> 

<BRXBR> 

<a HREF="nomefile.avi"> 

Start thè streaming media presentation in thè stand-alone 
player.</a> 


• Windows Media Player 7.0 in ver¬ 
sione definitiva (wmp7.exe - 9.32 
Mbyte). 

• Windows Media Player Plug-in per 

Netscape Navigator (wmpplugin.exe - 
290 Kbyte) 

• Windows Media Player Power 
Toys con nuove funzioni aggiuntive per 
il player, come il Deluxe CD Data Con¬ 
verter, oppure la Power Skin, per la ma¬ 
nipolazione delle media library di WMP 
(wmptoys.exe - 475 Kbyte). 

• Windows Media Encoder 7 0 in ver¬ 
sione definitiva (wmencoder.exe - 
4,18 Mbyte). Adesso l'applicativo è 
davvero al passo con quelli della con¬ 
correnza, in particolare facciamo riferi¬ 
mento all'ottimo RealProducer, al quale 
WMEncoder 7 e finalmente accostabi¬ 
le, per caratteristiche, semplicità opera¬ 
tiva e rapidità d'intervento. Un ottimo 
lavoro per un ottimo, probabilmente in¬ 
dispensabile applicativo dì codifica per il 
formato wmv (Windows Media Video) 
appena sfornato, sempre sotto l'om¬ 
brello dell'ASF e gemello del .wma 
(Windows Media Audio). Come resa, 
senza ancora emettere un giudizio defi¬ 
nitivo, vi rimettiamo alla visione del file 
di prova: dogs.wmv, che abbiamo rea¬ 
lizzato convertendo l'originale dal for- 


MCmicrocomputer n. 210 - ottobre 2000 


141 





















































.n 



Windows Media Player; 
collegati Online con la 
Home Page di Wmdow- 
sMedia com per l'au- 
diovisione di rutti i con¬ 
tributi mediali presenti 
in linea . 


cati ad altrettanti canali video con relati¬ 
vi controlli di play e stop. I bottoni Iquel¬ 
li "originali" di Reai Player) sono con¬ 
trollati da codice JavaScript e lanciano o 
fermano l'esecuzione del filmato su di 
un unico quadro video dedicato Una 
soluzione elegante e funzionale. 


mato MPEG. Dagli oltre 9 Mbyte di 
quest'ultimo, siamo scesi agli appena 
163 Kbyte dello streaming. Quadro vi¬ 
deo ridotto, qui e là qualche scatto di 
trame e un po' di rumore in video... ma 
vuoi mettere con il .wmv che appena 
ottenuto entra in una pagina Web e si 
carica rapidamente come non mai?! 

• WMJukeBox Player: pagina HTML e 
codice JScript (jboxewmp.htm - 4 
Kbyte) con il quale, dalla semplice rap¬ 
presentazione di un filmato incorporato, 
è possibile passare ad una lista selezio¬ 
nabile, sfruttando quindi una sola pagi¬ 
na per più filmati. Nel nostro esempio 
abbiamo addirittura previsto un Array 
contenente ben undici filmati, tutti per¬ 
fettamente richiamabili e controllabili in 
video da un unico quadro video e 
un'unica base remota. 

Quest'ultima è molto ricca e risulta in 
tutto e per tutto simile a quella incorpo¬ 
rata nel player in versione stand-alone. 
In più dispone dei bottoni per ridurre, 
ingrandire e normalizzare la grandezza 


Embedding il file rela¬ 
tivo alla modalità Juke- 
Box Attraverso del 
semplice codice Java¬ 
Script è possibile far vi¬ 
sualizzare tutti ì filmati 
di una mediateca attra¬ 
verso un unico quadro 
video. 


Windows Media Player 
la pagina esplicativa de¬ 
dicata da Microsoft non 
solo alla presentazione 
del player, quanto alla 
globale promozione 
dell'intera tecnologia 
Windows Media. 




Streaming Media JukeBox 


UNIVERSA!. 


del quadro video in esecuzione. Il codi¬ 
ce deriva da uno script prelevato 
a I I ' U R L : 
htto://www. webreference.com/is/co- 

!umn51/code1,html . 


l'altra per entrambi i browser: 

• Per lExplorer (dalla versione 3.x in 
poi) è stato realizzato un apposito Acti¬ 
veX in grado di poter governare 
ogni singolo evento mediale. 


La seconda soluzione, cioè quella co¬ 
mune ai browser, è genericamente im¬ 
postata come segue: 


<EMBED NAME=javademo SRC-"mpeg4_v2.rpm 
WIDTH—220 HEIGHT=180 


CONSOLE=one 

CONTROLS=ImageWindow 

BACKGROUNDCOLOR=white 

CENTER=true> 


Reai Player: 
un ActiveX per lExplorer e il 
plug-in per Navigator 

Diverso è l’approccio progettato da 
Reai Networks per il suo fortunatissimo 
nonché validissimo Web player. Per 
quanto concerne i due browser, vengo¬ 
no messe a punto due soluzioni distinte 
e separate. Una esclusiva per lExplorer, 


Ciò avviene tramite utilizzo del 
tag d'incorporamento cobject 
...> che richiama l'ActiveX spe¬ 
cifico: clsid:CFCDAA03-8BE4- 
11 cf-B84B-0020AFBBCCFA). 

• Per Navigator e per lExplorer 
(a partire dalla versione 4,x) l'uso del 
plug-in, tramite utilizzo del tag d'incor¬ 
poramento <embed ...>. 

✓ Sul CD il file d’esempio per lExplorer 
è denominato: reaishow.htm 

Il file utilizza sei controlli ActiveX dedi¬ 


E, a giustificazione del nome imposto 
all'EMBED, il consigliato uso di un form 
nel quale appaiano tre bottoni di con¬ 
trollo con un gestore d'evento onClick 
pronto ad eseguire in linea un piccolo 
JavaScript, come il seguente esempio 
prova a chiarire: 


142 


MCmìcrocomputer n. 210 - ottobre 2000 



















































La stessa pagina 
Web vista dal 
browser completa 
di tutte le infor¬ 
mazioni supple¬ 
mentari 


Reai Player in embeddmg primo esempio dedicato 
all'ActiveX per lExplorer 

Qui ci siamo anche dilettati nel moltiplicare il nume¬ 
ro dei video che. seppure tramile controlli remoti de¬ 
dicati a ciascuno , per la riproduzione usufruiscono di 
un unico quadro video 




<FORM> 

«INPUT TYPE i 

onci lek 1 
< INPUT TYPE ! 

onci lek' 

«INPUT TYPE ! 

onClick* 

</FORM> 

L'onClick permetterà, a seconda del 
bottone premuto, l'esecuzione, la pau¬ 
sa e l'arresto della riproduzione. Tutto 
questo invocando delle funzioni specifi¬ 
che del Reai Player, che JavaScript è in 
grado di eseguire realizzando una sem¬ 
plice ma efficace serie di controlli re¬ 
moti. Carino e funzionale. 

Mentre il precedente <object> è esteti¬ 
camente forse migliore, ma richiede 
l'uso esclusivo di lExplorer. questo se¬ 


condo metodo ci sem¬ 
bra più immediato e 
semplice da utilizzare. 
Tassativo - soprattutto 
all'uso con Navigator! - 
è ('utilizzo dell'estensio¬ 
ne .rpm anziché quella 
standard .rm. Abbiamo 
difatti verificato che. 
mentre lExplorer visua¬ 
lizza ed esegue file .rm incorporati, il 
plug-in di Navigator non riconosce la 
generica desinenza .rm attinente alle 
istruzioni <EMBED> e quindi non cari¬ 
ca il player. Sostituita ai nostri file di 
prova l'estensione rpm a quella di de¬ 
fault .rm, anche Navigator ha immedia¬ 
tamente riconosciuto il comando e cari¬ 
cato il plug-in per l'esecuzione del file in 
embeddmg. 


✓ Sul CD il file d'esempio per entrambi 
i browser è denominato ExNNRea- 
IEmb.htm 

La soluzione cross-browser è semplice. 
In questo caso non vengono utilizzati i 
bottoni originali del Rea! Player, bensi i 
classici <INPUT TYPE..> di JavaScript. 
Il controllo remoto in questo caso com¬ 
prende anche la funzione di pausa. 

Oltre agli esempi pratici appena presen¬ 
tati. anche per i tipi del Reai Player met¬ 
tiamo a disposizione dei nostri lettori 
una sorta di "mini-kit" produttivo. Dal 
CD di questo numero, al riguardo, è 
possibile scaricare: 

• Reai SlideShow 2.0 Free Edition, ri¬ 
chiestissimo authormg tool per la sin¬ 
cronizzazione di immagini e componen¬ 
ti audio a commento (Audio-lllustrated). 

• Reai Player 7.0 Basic, la versione 
più recente del player in versione free. 

• Surreal FX Plus beta, per la visualiz¬ 
zazione di una resa grafico-psichedelica 
3D durante la riproduzione di compo¬ 
nenti audio rm-compatibili tramite Reai 
Player 7,x oppure Reai Jukebox 1 x. 

QuickTime: 

tutto in un <EMBED> 

QuickTime, in fatto d'incorporamento 
del plug-m player, fornisce solo la tecni¬ 
ca di controllo via <EMBED>, con la 
quale garantisce il pieno supporto, dalle 
versioni 3.0 in poi, sia di lExplorer che 
di Navigator. Garanzia che deriva 
dall'imponente lista di attributi che Ap¬ 
ple ha progettato per rendere la massi¬ 
ma elasticità e programmabilità al tag in 
questione. 


C&V: 


Cosa c’è sul CD 


Banco riepilogativo delie estensioni ararticolo 
presenti su MCO-ROM di questo numero 


Windows Media Player 7.0: versione definitiva del nuovo player multimediale di Windows 
Windows Media Player Plug-in per Netscape Navigator: plug-in per lincorporamento delle 
(unzioni del nuovo Media Player specifico per il browser Netscape Navigator a partire dalle 
versioni 4.x 

Windows Media Player PowerToys: estensioni al nuovo Media Player 7.x 

Windows Media Encoder 7.0: versione definitiva dell'Encoder-streaming in formato WMVideo 

Beai Player 7.0 

Reai Surreal FX Plus beta 

Reai SlideShow 2.0 Free Edition: generatore di slideshow con temportzzazione e sincronizza¬ 
zione delia componente audio 

QTPlayer GUIDE: guida interattiva ad uso degli attributi del tag <EMBED> 

QuickTime Player 4.0 Web Installer: player multimediale del (ormato MOVie. Per l'effettivo 
utilizzo, necessita di scaricare (ile di riferimento direttamente dai sito di Apple. 

Serie di filmati: In (ormato .mov, .avi, .mpg e .rpm 
Serie di (ile MIDI ed equivalenti .mov 


I 

I 

: 


button" VALUE="Play" 

document.javademo.DoPlay()"> 
button" VALUE="Pause" 

document.javademo.DoPause()"> 
button" VALUE="Stop" 

document.j avademo.DoStop()"> 


MCmicrocomputer n. 210 - ottobre 2000 


143 
















































ter.-.Frtnif (:•. m -'tea 





Sperando di farvene "gradito dono” ab¬ 
biamo allora messo a punto un elenco 
cliccabile, per mezzo del quale è possi¬ 
bile portarsi sulla spiegazione e il relati¬ 
vo esempio, di ogni singolo attributo E' 
un piccolo contributo che, se l'esperi¬ 
mento funziona (e se le sw-house lo 
apprezzano!), potremmo continuare an¬ 
che con altre, piccole iperguide. Per 
lanciare questa dedicata agli attributi 
del QuickTime, dalla pagina elettronica 
su C&V sul CD, basterà cliccare su CV- 
guide. 

Dopo questa breve digressione, proce¬ 
diamo finalmente con la presentazione 
di quello che, di base, potrebbe essere 
il costrutto del tag in esame. 

Nello specifico, tra le varie combina¬ 
zioni provate, quella che ci ha soddi¬ 
sfatto di più vede comprese tra i tag 
<body> la seguente istruzione d’incor- 
poramento: 


Per quanto riguarda la grandezza della 
zona d'mcorporamento, questa va at¬ 
tentamente rapportata alla grandezza 
reale del quadro video del filmato. 
Prefissare una dimensione più o meno 
standard - solitamente in percentuale 
100% oppure 50%, ecc. - è la soluzio¬ 
ne più a buon mercato, ma è ovviamen¬ 
te meglio specificare una grandezza la 
più prossima possibile a quella reale. 

E questo per meglio sfruttare e dimen¬ 
sionare non solo il quadro video dedica¬ 
to all’embed del movie, ma anche e so¬ 


prattutto per ga¬ 
rantire un più ra¬ 
zionale sfrutta¬ 
mento dell’area di 
stampa della pagi¬ 
na HTML. 

Esemplificando, se il quadro video di un 
file .mov fittizio è pari a 240x160 pixel, 
dimensionando il quadro a 320x240 ci 
ritroveremo con una larga cornice di 
spazio non utilizzato. Meglio si dimen¬ 
siona l’area dedicata all'incorporamento 
del plug-in e migliore sarà la resa visiva 
d’insieme della pagina. 

Tale appunto è ovviamente finalizzato 
all'estetica della pagina, non certo al 
corretto funzionamento del plug-in. 

Altra annotazione da fare è quella delle 
preferenze di pagina che, cosi come ci 
consigliano i tecnici della Apple, è pos¬ 
sibile settare direttamente nel tag 
<body>, imponendo margini ed even¬ 
tuali inibizioni 
allo scrolling 
della pagina. 
Un'istruzione 
d’esempio po¬ 
trebbe essere 
la seguente: 


<embed width=240 height»157 
fullscreen= yes 

src=“nomefile.mov” align=“center" 
</center> 

Personalmente abbiamo anche notato 
un particolare al riguardo dell’impagina- 
zione. Laddove si cercava d'inserire del 
testo introduttivo e si sfruttava la cen¬ 
tratura unica (<center> prima del testo 
e </center> dopo il tag di <embed...> 


e </embed>), rimpaginazione diventa¬ 
va confusa. Addirittura il quadro video 
veniva riposizionato prima del testo 
d’introduzione. Pertanto abbiamo impo¬ 
sto due coppie di tag <center> e 
</center>, uno per delimitare l’intesta¬ 
zione e l’altro l’istruzione d'incorpora- 
mento. In pratica, prima del gruppo di 
istruzioni (da <center> a </center>) so¬ 
pra elencato, abbiamo provveduto a 
scrivere il seguente gruppo. 

<center> 

PROVA di EMBEDDING di QUICKTIME<br> 
Trailers di MYSTERY MEN<br> 

- Produzione Universal Studio -<br> 
(Tutti i diritti riservati) 
</center> 

Solo così si è ripristinata un’impagina- 
zione ordinata, con le intestazioni a pre¬ 
cedere il quadro video ed entrambi i 
gruppi sempre allineati al centro. 

✓ Sul CD il file d’esempio per entrambi 
i browser è denominato embedqti- 
me2.htm 

Si tratta di un semplice esempio nel 
quale è incorporato un solo filmato, ma 
è da notare e apprezzare la 
completezza della barra remo¬ 
ta del QuickTime. Tale barra 
comprende tutti i controlli, che 
sono regolarmente disponibili 
all'uso del player a sé stante 

Apple QuickTime e le 
funzioni di conversione 

L’opportunità di averne provato le fun¬ 
zioni di embedding, ci ha portato ad ap- 


<center> 

<embed width=320 height*240 
fullscreen= yes 

src»"C: \Articoli\cv\ottobre\embedding\mysterymen.iiiov 
</center> 


Reai Player in em¬ 
bedding secondo 
esempio ’cross- 
browser'. ovvero 
compatibile sia con 
lExplorer che con 
Navigator 


<body leftmargin-0 topmargin-0 scroll-no> 
<center> 


> 


144 


MCmicrocomputer n. 210 - ottobre 2000 



















iSM.-rrFffir, p. WflfiA 


prezzare QuickTime non solo come 
player, ma anche come convertitore di 
formati. 

Tale funzione, va subito precisato, di¬ 
venta attiva solo a registrazione effet¬ 
tuata, ma è un'opportunità interessan¬ 
te che, a fronte di una modica cifra 
d'acquisto, ci rende la possibilità di 
manipolare ulteriormente il formato 
dei file mediali a nostra disposizione, 
potendoli cosi riadattare alle nostre 
esigenze. 

L'opportunità è ghiotta. Cosi abbiamo 
cominciato a fare le nostre brave pro¬ 
ve con tutti quei formati che il player 
ha riconosciuto come "filmati". 

La lista è abbastanza sostanziosa e va 
dall'ovvia compatibilità con i file AVI al¬ 
le sintesi sonore Wave, ma accetta an¬ 
che formati puramente grafici, come 
ad esempio lo .gif (purché "anima- 
ted", però!) e addirittura notazioni mu¬ 
sicali, com'è nel più classico standard 
.mid. In pratica. QuickTime Player è 
compatibile con tutti i formati dinamici 
più diffusi. Una compatibilità che si 
estende dalla fase d'importazione a 
quella di esportazione. 

Le nostre prove, immancabili, ci hanno 
permesso di realizzare conversioni po¬ 
st-importazione e per esportazione, da: 
• .mid verso ,mov (con effetto a cate¬ 
na: mov-aif, aif-wav). La traduzione è 
puramente formale, in quanto il file ri¬ 
mane comunque in notazione, ma dive¬ 
nendo compatibile con i tipi di QuickTi¬ 
me e quindi pronto ad essere utilizzato 
negli applicativi di sviluppo ipermediale 
Le nostre prove di conversione le ab- 


La guida interattiva 
all'uso degli attributi d'in- 
corporamento del plug-m 
QTPlayer 

- - j -j J-r-ot 

C&V gmputergyideo 

— 

cito* ivraurm \ 

• dTata MtrOMrtl 

iumiiMNoh 

■ ... a. 


w~ Q 

QuickTime Player 



_ 



ir 




c&v 




II richiamo delle istruzio¬ 
ni di uno specitico attri¬ 
buto aI tag <EMBED> 


u« Ma** «irMiwx .• 

-4 a» 



biamo effettuate provando a convertire 
6 brani dei mitici Queen. 

Per eseguire tali brani è necessario di¬ 
sporre del QuickTime Player presente 
anche questo sul nostro CD. 

.aif e quindi importare definitivamente 
per il riutilizzo effettivo negli ambienti 
multimediali di Apple. 

• ..avi-.mov, semplice e lineare grazie 
alla compatibilità con i compressori in- 

MIDI originali 

MIDI to MOV 

Innuendo.mid (69 Kb) 

Innuendo.mid.mov (84 Kb) 

KillerQueen.mid (47 Kb) 

KillerQueen mid.mov (72 Kb) 

OneYearOfLove mid (20 Kb) 

OneYearOfLove mid.mov (25 Kb) 

RadioGaGa.mid (64 Kb) 

RadioGaGa.mid.mov (64 Kb) 

WeAreTheChampions.mid (39 Kb) 

WeAreTheChampions. mid.mov (64 Kb) 

WhoWantsToLiveForever mid (22 Kb) 

WhoWantsToLiveForever.mid.mov (22 Kb) 

1 file ~.mid.mov" che risultano di taglio maggiore rispetto a quello dei MIDI da cui 
sono derivati, sono stati marcati anche con codice per la compatibilità con i .mov di 
QuickTime 2.0. 


• „wav, con conversione in RAM, per 
l'esecuzione immediata e quindi la pos¬ 
sibilità di salvare successivamente in 


deo e cinepack. 

• ,.mov (verso avi, wav, flc e bmp), 
con la possibilità di poter quindi espor¬ 


tare scindendo la 
traccia video da 
quella audio e de¬ 
comprimere la pri¬ 
ma in una sequenza 
d'immagini, in uno 
statico bitmap, op¬ 
pure di convertirla 
semplicemente in 
un file di animazio¬ 
ne. 


Il risultato che ne è scaturito ci ha final¬ 
mente fornito una sene di file multifor- 
mato e la piacevole sensazione - a pre¬ 
scindere dal formato Mp3 non suppor¬ 
tato direttamente - di poter disporre di 
un ottimo modulo di conversione. 

Tra le "classiche" funzioni di conver¬ 
sione da/a Avi-Mov e Wav-Aif, quella 
che ci ha interessato di più è la possibi¬ 
lità di poter agire alla conversione di fi¬ 
le MIDI. 

Questi, per essere letti dal QTPlayer, 
vedranno modificata preventivamente 
la propria desinenza (QT vi aggiungerà 
la propria mov) e successivamente po¬ 
tranno essere trasformati in formato 
aif In tal modo saranno presto dispo¬ 
nibili all'utilizzo nella timeline di un vi¬ 
deo editor per Macintosh. 

Allo stesso modo, da .aif potranno ri¬ 
tornare in ambiente PC ed essere ulte¬ 
riormente convertiti in wav oppure in 
Mp3. 

Kg 


MCmicrocomputer n. 210 - ottobre 2000 


145 














































PRATICA 


Il Web facile 

Dieci Web Accessories per IExplorer, 
Applet e file MIDI a volontà! 

Tanti file MIDI d’autore - Renato Zero, per tutti i suoi fans! - applicativi di prima utilità, 
come gli accessori Web per lExplorer, ed altri ad indirizzo più creativo per la realizzazione 

e l'arricchimento delle nostre Home Page. 

Quindi una valanga di funzioni liberamente e facilmente riadattabili tra i soliti JavaScript e le 
JavaApplet, che cominciamo finalmente a prendere in considerazione! 

di Bruno Rosati 


Accessori Web 
per lExplorer 

Tra le caratteristiche migliori di Inter¬ 
net Explorer 5 c'è quella dell’estendibi- 
lità, una sorta di tecnologia "plug-in " 
attraverso la quale è possibile arricchi¬ 
re il browser di funzionalità altrimenti 
non disponibili. 

Seguendo le linee di promozione di 
Microsoft, che ha tra l'altro aperto la 
strada con la serie dei suoi "Web Ac¬ 
cessories ", un sempre maggior nume¬ 
ro di società terze sta finalmente rea¬ 
lizzando accessori supplementari per 
lExplorer. In questa mini-rassegna vi 
presentiamo i primi dieci che ci è stato 
possibile reclutare e che, ovviamente, 
sono subito disponibili al download a 
partire dalla pagina di Internet Pratica 
presente sul CD di questo mese. 


Surf Monkey Explorer Bar. Progetta¬ 
ta specificamente per le famiglie, la 
barra di Surf Monkey e in grado di se¬ 
lezionare l'accesso alle pagine Web, 
impedendo ad esempio la connessio¬ 
ne verso i siti X-rated (hanno, di legge, 
tutti lo stesso tipo di dominio e tag 


Figura 1 - Alexa in 
funzione. Il Search se¬ 
lettivo che l'accessorio 
ci offre è automa¬ 
tizzato e collegato agli 
argomenti trattati sulla 
pagina attualmente 
attiva sulla finestra 
principale del browser. 
Tutti i link che Alexa 
cerca, individua e 
mostra sono fortemen¬ 
te correlati all'argo¬ 
mento trattato nel sito 
in visione. 



M. 14.00 


<META> di riconoscimento obbligato¬ 
ri) e incanalando la navigazione verso i 
siti a carattere puramente ludico-didat- 
lico. 

Se il nostro PC è usato anche dai no¬ 
stri figli e se in generale si vuole im¬ 
porre sicurezza, ma anche privacy, alle 
navigazioni personali, l'uso di Surf 
Monkey Explorer Bar è pronto per ri¬ 
spondere a tali esigenze con traspa¬ 
renza e semplicità. 


Per quanto riguarda l'installazione di 
Surf Monkey, una volta avviatala dal 
CD questa si concluderà Online, richia¬ 
mando pertanto una connessione con 
il sito. 

Alexa. Un motore di ricerca automati¬ 
co, sempre aggiornato e in tempo rea¬ 
le. Ad ogni pagina connessa via Explo¬ 
rer. Alexa lista verticalmente sulla sini¬ 
stra del browser un frame contenente 


146 


MCmicrocomputer n. 210 - ottobre 2000 

























Figura 2 - Il sito di 
Bloomberg, con in 
evidenza tutti i canali 
informativi che 
fornisce al visitatore. 
Particolarmente accat¬ 
tivante la Bloomberg 
Television, che tras¬ 
mette in formato Win¬ 
dows Media. 


neo a Service di indubbia utilità, come 
ad esempio quello al motore di ricerca 
del portale stesso, alle notizie del gior¬ 
no, agli avvenimenti sportivi, alle previ¬ 
sioni meteorologiche, nonché all'engi- 
ne per la traduzione immediata di Inte¬ 
re pagine Web e alla navigazione sotto 
traduzione continua. 


SpotOn. Accelera ed organizza i per¬ 
corsi delle navigazioni sul Web per 
mezzo di una fase di precaricamento 
dei link da noi segnalati tra i preferiti di 
lExplorer. Cosi agendo, al momento 
della nostra richiesta di navigazione 
verso uno dei siti preferiti, SpotOn ca¬ 
richerà le pagine interessate pratica- 
mente all’istante. In effetti, SpotOn la¬ 
vora fortemente in background e cari¬ 
ca nella cache le 
pagine preferite 
sfruttando i tempi 
morti di ogni con¬ 
nessione. 


Accessori Web 
da Microsoft. Ca¬ 
pitolo a parte rive¬ 
stono i Web Ac- 
cessories, apposi¬ 
tamente sviluppati 
da Microsoft. 

Il primo, denomi¬ 
nato proprio Web 
Accessories, è un 
kit contenente ot¬ 
to piccole utility, 
per mezzo delle 
quali diviene pos- 


Figura 3 - Dal sito alla barra di Bloomberg, che trasmette e aggiorna continuamente / dati relativi a 
quotazioni di borsa ed altre notizie-flash sul mondo dell’economia. 


l'elenco dei siti più strettamente corre¬ 
lati a quello che è attualmente oggetto 
della nostra navigazione 
Per quanto riguarda la sua installazione 
a sistema, va detto che Alexa non è fi¬ 
sicamente disponibile sul nostro CD, 
bensì possiede un link che. allacciata 
la connessione al Web, porta diretta¬ 
mente alla pagina di download 
dell'Alexa Ine.: 

crosoft/index.html 

e avvia una procedura automatica di 
installazione. 


Bloomberg Bar. Bloomberg Bar è in 
grado di fornirci notizie di ogni genere 
(politica, finanza, sport, scienze, ecc.), 
benché abbiano netta prevalenza quel¬ 
le inerenti il mondo degli affari, con le 
news aggiornate al secondo e attive 
24 ore al giorno al riguardo di fusioni, 
andamenti azionari, consigli per gioca¬ 
re in borsa e fare investimenti. 

New York Times Bar. Nasce apposi¬ 
tamente per tenerci costantemente 
aggiornati e al passo con le notizie 
che, di minuto in minuto, vengono dif¬ 
fuse dalle agenzie e di rimando dal sito 
del mitico foglio newyorkese. Sulla 
NYTBar ad ogni connessione ed ag¬ 
giornandosi ogni dieci minuti per tutta 
la durata della stessa potremmo vede¬ 
re le 5 notizie più importanti della gior¬ 
nata e le news del momento. 

AltaVista AV Tracker La barra di Al¬ 
taVista ci permette l’accesso istanta¬ 


Figura 4 - Una pagina 
del New York Times 
“telematic edition", 
Alexa che correla sulla 
sinistra e infine la barra 
del NYT che "aggiorna 
il giornale " in linea con 
flash di notizie 
intemazionali, politica, 
affari, tecnologia e 
sport. Più informati di 
cosi! 


Figura 5 - AltaVista: la 
barra correlata di 
AVTracker e. al click, la 
visualizzazione delle 
pagine di 

approfondimento. 


MCmicrocomputer n. 210 - ottobre 2000 


147 










































































Figura 6 - SpolOn in fase di settaggio dei preteriti 


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Figura 7 - SpotOn in /unzione: basta un click e all'istante uno dei siti preteriti 
appare subito in linea. Tale velocizzazione è dovuta alla capacità 
dell'accessorio di caricare in cache le pagine catalogate tra i pretenti e tenerle 
pronte al click. Il caricamento delle pagine avviene gradualmente durante I 
tempi morti di ogni connessione 


Figura 8 - Microsoft 
Web Devetoper 
Accessories: LinkLisI e 
Document Tree. Le 
due tinestre della lista 
del link e delle 
istruzioni utilizzate dal 
codice della pagina 
attualmente attiva sul 
browser. 


tre le funzioni, una volta lanciate, apro¬ 
no una finestra a sé stante del brow¬ 
ser e visualizzano rispettivamente: 

• LinkList l'elenco di tutti i link rin¬ 
tracciati sulla pagina attualmente attiva 
sul browser, I link sono tutti attivi, nel 
senso che ciccandoci sopra lanciano la 
richiesta di connessione verso lo spe¬ 
cifico sito. 

• Document Tree l'elenco di tutti i 
comandi e le funzioni utilizzate nel co¬ 
dice. 

• ImageList: l'elenco dettagliato - con 
tanto di thumbnail - delle immagini che 
sono presenti sulla pagina attiva. 


sibile zoomare sulle immagini visualiz¬ 
zate dal browser aumentando o dimi¬ 
nuendone l'ingrandimento, selezionare 
testo, effettuare ricerche, ecc. 

Tutti i controlli aggiunti da WA saranno 
disponibili sul menu a discesa che ap¬ 
pare cliccando il tasto destro del mou¬ 
se. 

Con IE Wallpaper si passa quindi a 
funzioni puramente estetiche, per 
mezzo delle quali è possibile modifica¬ 
re i colon e i texture di sfondo dell'in¬ 
terfaccia del browser. Più che altro è 
uno sfizio che si può prendere o me¬ 
no, al limite per personalizzare l’aspet¬ 
to del browser. 

Ben altro discorso è quello che va fat¬ 
to per le utility racchiuse in IE Power 
Tweaks, che aggiungono al browser 
un tasto di Off line/Online - semplifi¬ 


cando quindi l'esecuzione dell'equiva¬ 
lente comando presente sul menu File 
- ed una serie di comandi di limitazione 
nella navigazione Ultima piccola utility 
è quella dell'inserimento del comando 
"Copy URL", selezionando il quale 
(sempre con il tasto destro del mouse) 
è possibile copiare automaticamente 
l'URL della pagina attualmente visua¬ 
lizzata nella clipboard. 

Il quarto e al momento ultimo acces¬ 
sorio prodotto da Microsoft è il più raf¬ 
finato Web Developer Accessories, 
attraverso il quale lExplorer diviene un 
valido compagno di lavoro anche per 
gli sviluppatori WDA al riguardo mette 
a disposizione - sempre per mezzo del 
pull-down richiamabile con il tasto de¬ 
stro del mouse - le funzioni di LinkList, 
Document Tree e ImageList. Tutte e 


Se dal punto di vista del Webmaster è 
soprattutto utile la funzione Document 
Tree, personalmente ci è parsa interes¬ 
sante ITmageList. Lanciato il comando, 
sempre per mezzo del bottone destro 
del mouse, la funzione ImageList elabo¬ 
ra la pagina HTML attualmente visualiz¬ 
zata e conta e cataloga tutte le immagi¬ 
ni, GIF e JPEG che siano, presenti sulla 
pagina. Di ciascuna viene quindi riporta¬ 
to l'URL di provenienza, il taglio in byte 
e le dimensioni in pixel, A fondo elen¬ 
co, una tabella riepilogativa fa il conto 
delle immagini rintracciate sulla pagina 
attiva, il totale dei byte e quindi il rical¬ 
colo dei tempi di caricamento dell'insie¬ 
me. Interessantissimo quest’ultimo 
particolare, per mezzo del quale il Web¬ 
master entra in possesso dei dati relati¬ 
vi alla velocità di visualizzazione della 
pagina in lavorazione, una volta che, ul- 


148 


MCmicrocomputer n. 210 - ottobre 2000 






























































Figura 9 - Microsoft Web Developer Accessones: 
ImageList. Provata sull'Home Page di MCD- 
ROM, la funzione ImageList è in grado di elencare 
tutte le immagini presenti nella pagina HTML 
visualizzata. Nel riquadro in evidenza abbiamo 
fatto visualizzare il resoconto finale relativo al 
numero delle immagini, il peso totale in byte e i 
tempi al download relativi a varie tipologie di 
connessione. 


timata, verrà messa in linea. Per curio¬ 
sità abbiamo fatto la prova con l'Home 
Page di MCD-ROM, che tra l’altro si vi¬ 
sualizza con una disposizione a due tra¬ 
me (e rimageList riconosce e ripartisce 
le immagini per ciascuno dei trame!). 
Lanciato il controllo ImageList, abbiamo 
verificato che, se questa Home Page 
fosse in linea così com'è caricata da 
CD, con tutte e 17 le immagini di base 
da cui è abbellita (oppure appesanti¬ 
ta...), per caricare completamente im¬ 
piegherebbe 1 ' 19” a 14,4 Kbit/sec, qua¬ 
si 40 secondi con un modem da 28.8 e 
poco più di 20 secondi con una connes¬ 
sione a 56 Kbit/sec. 

Ok, è decisamente lenta. Facciamo me¬ 
mo e, nel caso in cui si decida di pubbli¬ 
carla in linea sul sito di MC, faremo fare 
una cura di dimagrimento alle GIF che, 
sicuramente, hanno bitplane in abbon¬ 
danza! 

Per essere sempre aggiornati con le ul¬ 
time novità in fatto di accessori per IE. 
oltre alla ricerca libera sui vari siti di di¬ 
stribuzione software, un punto d’infor¬ 
mazione particolarmente aggiornato è 
ovviamente quello di Microsoft che, a 

partire dall’LIRL: _ 

IhttP, //www. microsott.com/wlndows/ie/ 

webaccess 

elenca tutti gli accessori prodotti e cer¬ 
tificati e li rende pronti al download 



Figura 11 - La pagina 
biografica di Renato 
Zero vista sotto il 
trame di MIDIIink 


Figura IO - Un mìni- 
poster prelevato dal 
sito Zeromania. 


MIDIIink: 

il sito di Renato Zero 

Toma MIDIIink, i siti delle star in offline. 
e toma alla grande con un grande della 
canzone italiana Renato Zero, da incon¬ 
trare e rincontrare attraverso il suo "Ze- 
romama"!. un sito ben fatto, ricco di 
informazioni, immagini, file MIDI (i mi¬ 
gliori in circolazione, dato che sono nca- 
vati dagli spartiti originali!) e altre inizia¬ 
tive telematiche verso cui navigare 

Renato Fiacchim (in arte Renato Zero) 
nasce a Roma il 30 settembre del 1950 


in Via di Ripetta. 
nel cuore di Ro¬ 
ma, poi la sua fa¬ 
miglia si trasferi¬ 
sce in una borga¬ 
ta romana, la 
Montagnola, che 
verrà utilizzata co¬ 
me background di 
molti suoi succes¬ 
si musicali. 

Il suo esordio arti¬ 
stico è abbastan¬ 


za precoce, appa¬ 
rendo al Ciak di 
Roma nel 1964 a 
soli 14 anni e suc¬ 
cessivamente al 
mitico Piper, dove nel '66, durante uno 
spettacolo, viene notato dal coreografo 
Don Luno, che lo inserisce nel gruppo 
di ballo di Rita Pavone "Collettom e Col- 
lettine". Sono dello stesso periodo le 
sue partecipazioni ad un programma di 
Renzo Arbore e Gianni Boncompagni e 
la realizzazione del suo primo 45 giri in¬ 
titolato "Non basta, sai”. Altri tre anni di 
alterne fortune ed ecco che nel '69 Fe¬ 
derico Fellini lo vuole per una parte nel 
suo film "Satyricon" A questo segui¬ 
ranno poi la presenza nel cast dell'edi¬ 
zione italiana del musical "Hair" e della 
rock-opera di Tito Schipa jr "Orfeo9". Fi¬ 
nalmente, nel 1972 ecco Renato firmare 


MCmicrocomputer n. 210 - ottobre 2000 


149 








































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Figura 12 - Il testo 
delle parole di una 
canzone di Renato 
Zero. 


Figura 13 - Cinque tra 
i dieci Script e Applet 
che abbiamo inserito 
su questo numero. 


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Cool Menu 




Billboard 




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ArrowLink 




il suo primo con¬ 
tratto discografico 
come cantautore 
con la RCA Un an¬ 
no, ed esce il suo 
primo LP intitolato 
"Noi, Mamma, 

No!". La scalata al 
successo, seppure 
lentamente, co¬ 
mincia, per arrivare 
alla fatidica cima 
con la pubblicazio¬ 
ne del suo terzo 
LP, "Trapezio". La 
consacrazione è 
totale, di pubblico 
e di critica, e viene 
sancita dalle vendi¬ 
te record anche 
del singolo "Madame" Da questo pun¬ 
to in poi, la stella di Renato Zero si ac¬ 
cende per non spegnersi più. 

Ecco, cedendo ad una debolezza, in 
quanto fan di Renato, abbiamo voluto 
iniziare la presentazione del MIDIIink di 
questo mese con una mini-biografia di 
quello che è sicuramente uno dei mag¬ 
giori artisti degli ultimi ventanni di mu¬ 
sica leggera italiana. Un artista al quale 
il sito verso cui v’invitiamo a navigare 
rende effettivamente onore. 

Zeromania 

ltjOP.;mywW-Ze_roman,;a,c^ 

è difatti ben fatto e ben articolato. Al 
suo interno è possibile rintracciare tan¬ 
tissimi contenuti A partire dalla biogra¬ 
fia - molto più dettagliata rispetto al 
sunto appena fatto - e passando per 
l’elenco completo della discografia 
dell'artista (l'elenco degli LP e le imma¬ 


gini delle copertine dal 1973, "No!, 
Mamma, No!", al 2000, "Tutti gli zeri 
del mondo"), con la ricchezza delle pa¬ 
gine dedicate ai fili MIDI di oltre 50 tra i 
successi dell’artista e i relativi testi con 
tanto di accordi. Inutile sottolineare che 
tali MIDI sono i migliori in circolazione, 
m quanto derivati direttamente dagli 
spartiti originali Ma è chiaro, la naviga¬ 
zione del sito non finisce qui A disposi¬ 
zione del visitatore ci sono anche le pa¬ 
gine dell’Album dei ricordi (Fotografie), 
che fissano i momenti salienti della car¬ 
riera dell’artista, e le News, che tengo¬ 
no al passo con iniziative, concerti, ecc 
E non poteva certo mancare una Mai¬ 
ling List e una Chat per tutti i "sorcini" 
d’Italia. Interessante è anche la pagina 
del Sondaggio, a cui sembra che lo 
stesso Renato Zero dedichi molta at¬ 
tenzione. 

Di tale sito abbiamo provveduto a fare 


una presentazione offline, inserendo le 
pagine interattive relative alla Biografia, 
la Discografia, le Fotografie e infine i 
MIDI e i Testi. Quest’ultime due pagine 
dispongono solo di alcuni estratti, ma 
già permettono di scaricare liberamente 
le notazioni di 15 tra i maggiori successi 
di Renato Zero e i testi di 5 canzoni che 
trovano ovviamente corrispondenza 
nelle notazioni musicali relative. Anche 
in questo caso, quindi, chi vuole, potrà 
cimentarsi nella realizzazione (facile ed 
immediata) dei suoi MIDIoke, da canta¬ 
re in compagnia con gli amici. Ricordia¬ 
mo che per la realizzazione dei file ka¬ 
raoke, mettiamo a disposizione dei no¬ 
stri lettori l’editor WinOKE e il player 
Van Basco, che sono scaricagli diretta- 
mente dal CD di MCmicrocomputer di 
questo stesso numero. Ormai i due ap¬ 
plicativi rappresentano un corredo fisso 
di Internet Pratica. 

Speciale Java(Script): 
trucchi e spicchi di 
mele! 

Dieci tra Script e Applet pronti all'uso e 
liberamente riadattabìli alle proprie esi¬ 
genze. Sulle pagine interattive di IP su 
MCD-ROM sarà possibile scaricare gli 
zippati, ma soprattutto provare immedia¬ 
tamente la resa di ognuno dei singoli, 
piccoli gioielli di codice qui appresso 
elencatiI 

1- Site Agent Una piccola, ma efficien¬ 
te guida animata capace di presentare 
un'area dedicata all’elencazione interatti¬ 
va di News (in modalità scrolling), infor¬ 
mazioni in genere e avvisi anche con 
supporto audio (agent). 

2- Billboard. Generatore di banner pub¬ 
blicitari multipli con la possibilità di setta- 
re effetti di transizione e durata in scher¬ 
mo ed ovviamente d’inserire l'URL di 
collegamento. Le immagini che è possi¬ 
bile far alternare in schermo sono limita¬ 
te a quattro e gli effetti di transizione a 
sei, rotazione, voltapagina, split, cubo, 
ecc. (billboard) 

3- Message Slideshow. Possibilità di 
far apparire messaggi pubblicitari all'in¬ 
terno di aree di testo, con durate in 
schermo prestabilite (sshow) 

4- Screen Split. Altro tipo di slideshow 
d’immagini Senza tempi di durata pre¬ 
settati, l'immagine attualmente visualiz¬ 
zata nel quadro video dell'applet potrà 


150 


MCmicrocomputer n. 210 - ottobre 2000 






























Figura 14 - L'Home * 
Page di FlashKit, un 
silo "made in llaly" 
interamente dedicato 
all'apprendimento di 
Macromedia Flash. 



Figura 15 - FlashKit. 
Un gioco scritto In 
Flash durante la fase 
di preparazione. 


essere sostituita dalla successiva sem¬ 
plicemente ciccandoci sopra con il botto¬ 
ne sinistro del mouse (screensplit). 

5- Mouseover Arrow JavaScript con il 
quale è possibile evidenziare parole 
linkate facendogli apparire accanto una 
piccola freccia lampeggiante al passag¬ 
gio del mouse (arrow). 

6- PlasmaX Applet Banner di presenta¬ 
zione di una pagina o qualsiasi altro pro¬ 
gramma in linea, sul quale è possibile far 
visualizzare del testo esplicativo, come 
titoli, credits, ecc. (plasmax). 

7- Orbitary. Volete realizzare un mes¬ 
saggio ad effetto che appare sulla vostra 
Home Page? Con Orbitary è possibile 
scrivere un piccolo slogan e farlo visua¬ 
lizzare mentre gira intorno a qualsiasi im¬ 
magine di sfondo (orbitary). 

8- ABC Menu Un menu semplice ed ef¬ 
ficace, sia come estetica che come resa 
pratica, con gradevoli effetti di change- 
color al passaggio del mouse (abcmenu). 

9- Cool Menu. Continuando nella serie 
dei menu dinamici, dopo l'applet di ABC 
Menu, ecco un più semplice, ma non 
per questo meno efficace, JavaScript 
subito pronto all'uso. Si tratta di un me¬ 
nu ben delimitato anche cromaticamen¬ 
te, nel quale appaiono in verticale tutti i 
link che vogliamo inserire e, sull'ultima 
riga dello stesso, un breve commento 
d’introduzione ai contenuti della pagina 
selezionata. 

10- MultiLink. Altro JavaScript che poi 
altro non è che una "evoluzione" del 
change-image che utilizziamo nella Ho¬ 
me Page di MCD-ROM. Passando con il 
mouse sopra ad una GIF, se ne visualiz¬ 
za un'altra in un'apposita cella dedicata. 
In questo caso MultiLink opera a ben 
due change-image contemporanei, di cui 
uno avviene anche su un altro frame. 
Per chi cerca quindi soluzioni più com¬ 
plesse rispetto al "semplice" change- 
image di MCD-ROM, eccolo servito! 


IPclub Home Page 
FlashKit 

Khttp://www.flashkit.3000.it/] 

"Benvenuti in FlashKit, il più autorevo¬ 
le sito Web specializzato in Macrome¬ 
dia Flash. Qui potrete trovare tutorial, 
filmati, esercizi, corsi, loop musicali e 
tutto il necessario per creare il vostro 
sito dinamico 


Recita cosi lo slogan introduttivo al sito 
che vi segnaliamo questo mese. 

In effetti FlashKit si propone con l'ambi¬ 
ziosa finalità di diventare una preziosa 
risorsa online - e tutta italiana, come or¬ 
gogliosamente scrive l'autore - per 
spiegare e guidare nel mondo di Flash. 
A nostra disposizione troveremo tuto¬ 
rial, guide interattive, corsi, esempi pra¬ 
tici, suoni e animazioni. 

Per dare un senso maggiore della qua¬ 
lità del sito ci siamo permessi di scari¬ 
care qualche file di prova, come ad 
esempio: 

• Drip; l'animazione di un logo. 

• 3D; l'apertura di un sito. 

Diversi i FlashGame. in rappresentanza 
dei quali su MCD-ROM potrete prova¬ 
re: 

• Blob; mangia i "blob" dell'avversario 
con i tuoi "blob": 2 players. 


• Tempest; uno "sparatutto" con vista 
su di un tunnel tridimensionale. 

Per quanto poi riguarda la fase didatti¬ 
ca, come già accennato su FlashKit so¬ 
no presenti sia un tutorial che delle le¬ 
zioni pratiche. Quest'ultime, in numero 
di 6. al momento argomentano sulla 
realizzazione di scritte animate e anima¬ 
zioni in genere, inserimento e sincroniz¬ 
zazione di un suono e l'importazione di 
un file di Flash in una pagina HTML. Ol¬ 
tre a tali pagine, su FlashKit è anche di¬ 
sponibile una FAQ per le domande/ri¬ 
sposte immediate, una MainList per te¬ 
nersi sempre aggiornati e quindi un 
paio di link interessanti, come ad esem¬ 
pio quello verso Ritacc ( http://mem- 
bers.xoom.it/ritacc l, nel quale sono 
disponibili moltissime lezioni pratiche 
sull'applicativo con le quali è possibile 
completare il tutorial e le lezioni offerte 
da FlashKit. MS 


MCmicrocomputer n. 210 - ottobre 2000 


151 




































iìH 


Chat, 

ovvero come chiacchierare 
con il mondo! 

Il mondo della libera discussione, in diretta, su Internet, è passato, in qualche anno, da esperimento 
di pochi appassionati a fenomeno di massa, in espansione continua ed esplosiva. 

Ma cosa è davvero, e come affrontare questo mondo così affascinante e, per certi versi, misterioso? 


di Raffaello De Masi 


La nostra bolletta telefonica di casa è 
diventata un bruciatore di danaro, conti¬ 
nuamente acceso! Non so voi. ma 
quando torno a casa posso misurare il 
tempo da cui le mie donne sono rien¬ 
trate dall'incandescenza dell'apparec¬ 
chio telefonico. 

Mia moglie telefona all'amica per 
chiederle di andare per spese nel po¬ 
meriggio, e resta attaccata al telefono 
per tre quarti d'ora, toccando tutti i 
campi dello scibile e dell'interesse 
umano ("hai visto quanto è diventata 
brutta....", "hai visto Maria l'altra sera, 
con quei quattro stracci addosso, man¬ 
co fosse stato un vestito di Ferré", per 
finire "quanto è pesante mio marito!") 
e per concludere "Non ricordo più per¬ 
ché ti avevo chiamata!". E questo è 
niente; la sera, casa mia, almeno dal 
punto di vista telefonico, è una fortezza 
inespugnabile. Avevo pensato che met¬ 
tendo una linea ISDN avrei potuto risol¬ 
vere il problema, ma non ho fatto altro 
che rendere più semplice il compito alle 
due, la piu piccola non ha ancora capito 
la funzionalità del mezzo. 

Insomma, pare che, senza chiacchie¬ 
rare. le donne siano come morte! Cosi 
Internet non poteva certo tirarsi indie¬ 
tro, nel mettere a disposizione mezzi 
per soddisfare tale istinto inalienabile. E 
allora, ecco la Chat, questo mezzo di¬ 
verso d'utilizzo della grande rete, che 
permette di fare solo una cosa, conver¬ 
sare! Vi pare poco? 



Jk.,1 

Si 


Un esempio di Chat 
bifronte; io stesso 
tornitore gestisce 
ambienti in solo testo 
e virtuali. 


“H 

3 *>*• 






Ti aspetto 
in salotto! 

Ma cosa è, in al¬ 
tri termini, una 
chat? Dal punto di 
vista dell'uso diret¬ 
to, una specie di 
porto franco dove 
incontrare gente 
da tutto il mondo, 
esprimere opinio¬ 
ni, lasciare mes¬ 



saggi. ritrovarsi con vecchi amici , ma- pub grande quanto il mondo, e ci andre- 
gari lontani; insomma, pensate a un te molto vicino. 


152 


MCmicrocomputer n. 210 - ottobre 2000 






































Virgilio, pnp./.'www. virqino.n ir 
' " ' ia guidai 


_J mette a 

disposinone una buona guida per chi 
non conosce ancora i segreti delle 
Chat 


Alice in thè wonderful land. 


Quando si capita in una Chat, la prima cosa che colpisce è l'abbondanza di for¬ 
me criptiche, abbreviazioni, sottintesi Talvolta una risposta è rappresentata da 
una stringa di lettere senza apparente significato logico. Nessun problema, si 
tratta probabilmente di acronimi o di emoticon. 

I primi sono abbreviazioni di frasi correntemente usate, WWW ci aiuta a trovar¬ 
ne il significato, ma nel frattempo ne forniamo qui qualche forma piu diffusa. 


A ìli scoperta dell'lRC 


IRC 





Acronimi 

più usati e loro significato: 


BRB 

be right back 

torno tra poco 

FWIW 

for what it's worth 

per quel che vale 

<g> 

grin 

sorridi 

IMH0 

in my humble opinion 

nella mia modesta opinione 

IRL 

in reai life 

nella vita reale 

ROTFL 

rolling on thè floor laughing 

rotolarsi sul pavimento per le risa 

RTFM 

read thè f"*ing manual 

ovvio il significato, con la parolaccia mascherata 

TTYL 

talk/type to you later 

a risentirci 



Gli emoticon sono composizioni di lettere battute alla tastiera che, viste ruotando il foglio 
di 90°. danno l'impressione di una faccma dotata di particolare espressione. 

Emoticon (smiley) più comuni e loro significato: 


")» 


:-D 

:-) 

:-P 

:-l 

MI 

:-< 

:-l 

■°-( 


:-e 

>-) 

>:-( 

:-X 

:-() 

:-0 

0 :-> 

>3 

:-/ 

:-Z 

:-x 

•-* 

?-( 


*-> 


smile 

sarcastic 

wink 

laughing or doublé chin 

laughlng tears 

grln 

laughing 
wry smile 
sticklng tongue out 
sad, angry 

very sad or very angry 
sad 

indifferent/sad 
weepmg 
big tear 
angry 

angry, yelling 
disappolnted 
evll 

angry (thanx to Pamela J Souza) 

mute or big kiss 

talking 

surprised/shocked 

shocked 

baio 

has eaten a lemon 

skeptical 

sleeping 

kissing, or mute 

sorry, I didn't want to say that 

sorry, I don't know what went 

wrong 

drunk (red nosel 
stoned 


%-) stared too long at monitor 
#-) dead 
X-) mconscious 
-Q smoking 
(:-) bald 
.-) one-eyed 
punk 

<:-) stupid question (donkey's hatl 

<1-1 chinese 

@:-l arab 

8:-) little girl 

-1-8 big girl 

l:-| robot 

wearmg glasses 

8-) wearing (sun)glasses / wide-eyed 
grin 

B-) horn-nmmed glasses 
B>) sunglasses on head 
, A ) side view 
:-) nose 

<) moustache; variant -0 
_0-l aquanaut 
(:-) wig 
-E vampire 
>1 vampire 
(-: left-banded 

:o) boxer's nose 

S:-l (I really don't know that one, sorry, 
Maybe it means "bad hair”? 
kissmg smilies (thanx to Donna Me 
Ghee) 

d:-> wearing a cap (thanx to Sofia 
Mooney) 


l software per fare amicizia Online 

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I software per fare amicizia onlme 

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Per un elenco completo di questi componenti, consultare il sito 

httpy/www. aatacomm.cn/--siiver/smiiez nrtni uno dei più esaurienti in proposito. 


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MCmicrocomputer n. 210 - ottobre 2000 


153 
























































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Alcuni esempi di 
chalroom, italiane e 
straniere; con alcune 
migliaia a disposizione. ri 
non c'e che da 
sceglierei Ma non è 

detto che prediligere le più frequentate sia 
sempre un vantaggio! 





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I Video PI WETE DANZA TEATRO MUSICAI. I 


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154 


MCmicrocomputer n. 210 - ottobre 2000 






































































































































Dal punto di vista tecnico è, o alme¬ 
no lo è stata fino all'anno scorso, sino¬ 
nimo di IRC (Internet Relay Chat - vedi 
riquadro), anche se oggi nuovi ambienti 
e nuove tecnologie hanno ampliato il 
range della discussione in tempo reale, 
inclusi i cosiddetti "mondi virtuali" in 
cui si può assumere un vero e proprio 
"aspetto fisico". 



4 * ~~ 



Nonostante queste innova¬ 
zioni, l’IRC classico (che peral¬ 
tro è sovente sinonimo di un 
Client ben definito, mIRC, ini¬ 
ziatore della stirpe e oggi giun¬ 
to alla versione 5.71) è ancora 
il più diffuso e popolare foro di 
chat, con migliaia di canali- 
aree di discussione. Per acce¬ 
dere ai gruppi occorre scarica¬ 
re un software, il Client, ap¬ 
punto, di cui accenniamo suc¬ 
cessivamente. 

Niente impedisce però di 
accedere alle cosiddette Web- 
chat, pagine Web che ospita¬ 
no finestre di chat, e non abbi¬ 
sognano di particolare softwa¬ 
re per funzionare. Ma queste 
aree sono viste, dai "chiac- 
chieratori" veterani, come gio¬ 
cattoli da bambini, di modesta 
rilevanza. 

L'avventura di IRC ebbe ini¬ 
zio in Finlandia nel 1988, da 
un'idea di Jarkko Oikarinen, 
ma il fenomeno assunse rile¬ 
vanza mondiale nel gennaio 


La ChatEtiquette. 


La chat è un luogo pubblico, e come in ogni luogo pubblico, vanno rispettate certe regole 
di comportamento; la maggior parte della chatetiquette si basa su regole del senso co¬ 
mune, ma ci sono certe cosette specifiche che occorre tenere a mente. 

✓ quando entriamo in un canale mai frequentato prima, non interveniamo subito, ma im¬ 
pieghiamo un po' di tempo per renderci conto di cosa si sta discutendo 

✓ non impegniamo molto la conversazione con discorsi lunghi La chat è fatta di frasi 
brevi, sovente telegrafiche, perciò, se dobbiamo esprimere concetti ampi, spezziamo il 
nostro dire in frasi piccole, ponendo alla fine di esse dei punti sospensivi,, che indicheran¬ 
no che il discorso continua 

✓ non ignoriamo le persone che si rivolgono a noi. Diamo sempre una risposta, anche 
solo per chiedere di non essere disturbato, 

✓ non usare scrittura tutta In maiuscolo. In chat, come in e-mail, è considerata come gri¬ 
dare. E alzare la voce non ci rende certo piu credibili, non incanta nessuno, e ci potrebbe 
far sbattere fuori, se la chat ha un moderatore 

✓ evitare cose che possono far rallentare la chat Ad esempio, molti utenti hanno la catti¬ 
va abitudine di uscire facendosi precedere da righe ognuna contenente un numero pro¬ 
gressivamente inferiore. E' una abitudine stupida e non incanta nessuno, come pure mu¬ 
tile è usare frasi come "ciaoooooooooooo", o impegnarsi in discussioni pubbliche di poli¬ 
tica, calcio o altro. Se proprio volete farlo, chiamate una conversazione privata, nessuno vi 
disturberà e non disturberete nessuno I 

✓ tutti, ma soprattutto le donne, dovrebbero essere attenti a non usare , in chat. il pro¬ 
prio nome, né a comunicare informazioni personali. Diffidare di appuntamenti presi attra¬ 
verso questo mezzo e. se proprio si vuole, andarci accompagnati, In ogni caso evitare di 
dare nome o cognome, numeri di telefono, o indicare dove si vive o si lavora. Se proprio 
si vuole scambiare e-mail con un nuovo amico, aprire un account Web-based su uno dei 
tanti fornitori gratuiti e anonimi, e usare un nickname come intestario e firma. 

✓ se si è infastiditi da partecipanti maleducati o inopportuni, usare il comando /ignore 
(seguito dal nick indesiderato), che escluderà dalla visualizzazione i messaggi del seccato¬ 
re. Oppure rientrare nel canale con un nick diverso. 

✓ se i problemi di infastidimento sono gravi, riportare il fatto all'amministratore del siste¬ 
ma, usando il comando /motd, che mostrerà il messaggio del giorno e il nome e l'indirizzo 
deH'amministratore-moderatore. 


MCmicrocomputer n. 210 - ottobre 2000 


155 




































































1991, quando il mezzo servi come area 
di scambio di opinioni durante la Guerra 
del Golfo e il bombardamento di Bagh¬ 
dad. IRC divenne, in quel periodo, il più 
potente mezzo di scambio di notizie e 
commenti della comunità mondiale. Si 
calcola che, al momento dell'annuncio 




della pace, siano stati contemporanea¬ 
mente in viaggio oltre sessanta milioni 




156 


MCmicrocomputer n. 210 - ottobre 2000 














































































ICO, Il più famoso e 
apprezzato software, 
tanto da divenire 
sostantivo per 

antonomasia, è giunto 
alla versione 2000. 



di messaggi. 

Entrare la prima volta in IRC può es¬ 
sere una esperienza sconvolgente; in 
un articolo su WWW si legge che è co¬ 
me arrivare nel regno di OZ. Il colloquio 
è talvolta tanto veloce da rimanere fra¬ 
stornati, il gergo è talvolta incomprensi- 
bile, il significato di parole e discorsi so¬ 


vente oscuro. Ci troveremo di fronte a 
termini come porte e host name. e ve¬ 
dremo passare e sparire acronimi, ab¬ 
breviazioni, emoticon. Niente paura, è 
più semplice di quanto si possa pensa¬ 
re! 

Ma prima di giungere a ciò, vediamo 
di renderci conto cosa c'è dietro questa 


apparente Torre di Babele; oggi IRC 
consiste in una serie di server (compu¬ 
ter dove vengono gestite le chat, o, co¬ 
me si dice in gergo, "ospitate"), sparsi 
per il mondo e smembrati in due dozzi¬ 
ne di network separati, con nomi come 
DALnet, EFNet, Undernet, Bpnet e al¬ 
tri Ogni network è suddiviso in canali, 
o stanze se si preferisce, ognuna dedi¬ 
cata a un particolare argomento (sebbe¬ 
ne le digressioni siano più la regola che 
l’eccezione). I network più ampi posso¬ 
no raggiungere anche i 3000 canali. 

Il Client di IRC (il programma, installa¬ 
to sul nostro PC, che ci fa entrare in 
contatto) ci permette di partecipare, ac¬ 
cedendo a un server, alla rete condivisa 
dalla discussione stessa (immaginiamo 
un supermercato con più entrate). I ser¬ 
ver di ogni network possono essere 
collocati ovunque, ma qualunque contri¬ 
buto venga dato da un partecipante vie¬ 
ne rapidamente distribuito in tutta la re¬ 
te. cosi ognuno può sapere chi è in 
quel momento presente, e ognuno può 
scambiare messaggi e file con chiun¬ 
que altro. Il tutto, manco a dirlo, in tem¬ 
po reale. Più comodo di così? «g 


Le forme del chat. 


IRC è certamente la forma più diffusa di chat, ma ci sono altre forme più moderne, che negli ultimi tempi hanno assunto sempre più im¬ 
portanza Quale la differenza, allora? A un occhio non allenato spesso i diversi ambienti possono sembrare simili, o almeno sembrano simi¬ 
li i risultati, ma ci sono disparità significative che vanno evidenziate, cosi che ognuno possa scegliere quel che più si confà alle proprie esi¬ 
genze. 


IRC. 

Internet Relay Chat è un ambiente text-based, vale a dire basato 
su testo scritto che compare in una finestra di scambio, e necessi¬ 
ta di un programma Client come mIRC I client (programmi che 
aprono sulla nostra macchina finestre che permettono di colloquia¬ 
re) comunicano attraverso Internet, ma non hanno nulla a che 
spartire con WWW o con i browser 

Per confondere ancora di più le idee, esistono delle chat che usa¬ 
no pacchetti IRC mascherati in una pagina Web, e, al contrario, 
Client di chat (come Microsoft Chat) che possono essere usati per 
connettersi ai server IRC 

WebChat 

Esistono molte forme di WebChat; le più semplici sono quelle 
HTML based, che si aprono in una finestra di WWW, dove si batte 
il messaggio in una finestrina di testo, e si clicca un bottone per 
spedirlo. Per leggere i nuovi messaggi, una volta occorreva ricari¬ 
care manualmente la pagina, mentre oggi questo viene fatto spes¬ 
so automaticamente dai server. Non si tratta di una vera chat in 
tempo reale, ed è, di fatto, oggi quasi abbandonata 
La forma successiva di WebChat si basa su forme Java e Java¬ 
Script. Quando si entra in una particolare chat, il nostro browser 
carica l'applet. E' garantito il tempo reale di trasmissione, e le fine¬ 
stre possono incorporare grafica, audio e video 
Una terza forma si basa sull'uso dei plug-in, che, ovviamente, oc¬ 
corre scaricare prima di entrare e partecipare alla discussione (que¬ 
sta operazione viene , molte volte, eseguita automaticamente) 
Molte chat si basano su questa formula, come SnapOnLme, 
Yahoo!, Excite Alcuni plug-in per chat di questo tipo, come 


WWWIRC. sono in effetti gateway, porte di ingresso, a IRC. 

Sta crescendo sempre di piu il numero delle chat ibride, che incor¬ 
porano il meglio delle tre forme; l'area di Chat di Excite, ad esem¬ 
pio. si serve congiuntamente di applet Java e di plug-in detti Virtual 
Places. 

Chat Proprietarie 

Questo tipo di chat richiede lo scaricamento e l'installazione di un 
software realizzato da un particolare produttore, che generalmente 
riconosce server adatti a questo software Alcuni di essi richiedono 
l'iscrizione al servizio per poter partecipare. Microsoft Chat, noto 
anche come Comic Chat, è un client che permette di chiacchierare 
sia su chat-server Microsoft, sia su piu standard IRC. Servizi on line, 
come Prodigy e AOL. hanno sofware chat e servizi proprietari 

Buddy List 

Si tratta della più versatile e recente forma di chat, in forma di 
messaggeria istantanea. Questo tipo di applicazioni (buddy signifi¬ 
ca amicone, amico fraterno) permette di specificare un gruppo di 
conoscenti con i quali si desidera chiacchierare e scambiare file II 
programma avvertirà quando questi saranno in linea L'esempio 
più potente e raffinato di questa mirabile forma di ch at e ICQ, di 
ICQ Software (ex Mirabilis Sw , http7/www icq.con) ), un client 
elegante e potentissimo (ne è stata realizzata nel maggio scorso, 
la versione 4 31 - beta version ICQ2000 , praticamente definitiva) 
crea un articolato ambiente virtuale di messaggistica, e-mail, pagi¬ 
ne bianche e gialle, risposte in caso di assenza, e cosi via. Impara¬ 
re a usarlo può essere una esperienza entusiasmante, anche se ri¬ 
chiede un minimo di impegno. 


MCmicrocomputer n. 210 - ottobre 2000 


157 






























AVVISI Al NAVIGANTI 


Il volo dell'airone 


Martedì, 25 luglio del 2000, è una data che la storia dell’aviazione civile non potrà 
dimenticare; il Concorde 203, F-BTSC, dell’AirFrance, in partenza dall’aeroporto Charles De 
Gaulle di Parigi, in volo per New York, precipita dopo sessanta secondi di volo, 
apparentemente a causa del cedimento del gruppo dei motori di sinistra. Ad agosto il 
certificato di navigazione degli aerei viene ritirato, e nessun Concorde si è più alzato dal 
suolo! La fine immeritata di un mito? Concorde ^ . 


di Raffaello De Masi 


Il 13 agosto scorso il Concorde si è 
alzato per l'ultima volta in volo dall'aero¬ 
porto di Parigi per l’ultimo viaggio verso 
gli Stati Uniti. A bordo c'erano solo i no¬ 
ve membri dell'equipaggio, e questo 
inutile e penoso viaggio deve essere 
certamente sembrato ben più del canto 
del cigno di un aereo che doveva esse¬ 
re il passo nel futuro già trenta anni fa, 
quando il 3 gennaio del '69, esegui il 
primo test di volo e due anni dopo, il 25 
maggio del 71, effettuò il primo volo 
intercontinentale. Ma occorre attendere 
fino al gennaio del 1976 perché venga 
effettuato il primo volo ufficiale. 

L'esigenza di un aereo da trasporto 
civile supersonico cominciò a farsi sen¬ 
tire intorno alla metà degli anni cinquan¬ 
ta, e divenne argomento d'attenzione 
agli inizi del decennio successivo. Se¬ 
condo quanto ricorda il Washington Po¬ 
st. il progettista inglese, Sir Archibal 
Cox, pare abbia schizzato i primi disegni 
del Concorde e scritte le prime specifi¬ 
che su un blocco d'appunti intorno alla 
fine del '59, due anni dopo il lancio del¬ 
lo Sputnik da parte dell'Unione Sovieti¬ 
ca, e un anno prima della costituzione 
dell’ente aerospaziale americano, la 
NASA. 

All'inizio, Stati Uniti, Francia e Gran 
Bretagna furono tutti seriamente e se¬ 
paratamente interessati alla costruzione 
di un aereo con queste caratteristiche. 
Ogni nazione portò avanti una serie di 
ricerche in tal senso, ma il costo del 
progetto, che apparve subito notevole, 
costrinse la British Aerospace e la Fran- 


ce Aerospatial a riunire le loro forze. La 
Boeing, gigante privato della costruzio¬ 
ne di aeromobili, iniziò la ricerca per la 
realizzazione di un tal mezzo (SST Su¬ 
per Sonic Transport) più o meno nello 
stesso periodo, con l'aiuto del governo, 
ma l’entusiasmo si smorzò rapidamen¬ 
te, anche a causa delle immediate rea¬ 
zioni delle associazioni ambientaliste e 
l'opposizione di ampie frange del Con¬ 
gresso, che già vedeva nella NASA un 
ente destinato a potentemente assorbi¬ 
re ingenti risorse finanziarie. D'altro 
canto già la stessa Boeing aveva 
espresso seri dubbi sulla convenienza 
commerciale nell'affroniare un simile 
progetto, che si prospettava costosissi¬ 
mo, e di difficile proponibilità dal punto 
di vista dell'utenza. 

I governi francese e inglese, la cui 
struttura finanziaria meglio si offriva a 
finanziare progetti con interessenza 
pubblica, soprattutto nel campo 
dell’aviazione militare e civile, prosegui¬ 
rono nel supporto al progetto (interes¬ 
sante ricordare che inizialmente si 
chiamò Harmony, anche se successiva¬ 
mente fu ribattezzato con il nome con 
cui è noto). Le due nazioni avevano co¬ 
me scopo non confessato di dimostra¬ 
re, mentre Unione Sovietica e USA era¬ 
no impegnate principalmente nella cor¬ 
sa allo spazio, di essere capaci di tra¬ 
sportare l'uomo attraverso il mondo nel 
modo più rapido possibile. Cosi si acce¬ 
lerò, anche con immani finanziamenti, 
lo sviluppo del progetto, tanto che il pri¬ 
mo volo sperimentale del nuovo aereo. 



158 


MCmicrocomputer n. 210 - ottobre 2000 












































BRfTISH 

AIRWAYS 



Concorde 

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O •**••» 






avvenuto nel marzo 1969, segui solo di 
quattro mesi lo sbarco dell’uomo sulla 
luna (per la verità non si trattò del primo 
tentativo, visto che i russi avevano, il 
31 dicembre dell’anno precedente, ef¬ 
fettuato il primo volo di test del Tupolev 
144, un gigantesco aereo supersonico 



Alcuni dei numerosi sili dedicali alla storia del 
Concorde e all'Incidente del luglio 2000 
specifiche e particolari). 


per passeggeri). 

Per la verità la storia parallela del 
TU 144 e del Concorde ha notevoli so¬ 
miglianze; i test di volo appena descritti 
furono di molto subsonici. Il Tupolev 
superò la barriera del suono solo nel 
maggio dello stesso anno, mentre oc¬ 
correrà attendere il gennaio successivo 
perché lo stesso accada per il Concor¬ 
de. La risposta dei russi non si fa atten¬ 
dere e il 26 maggio il Tu144 supera la 
velocità di Mach2 e l’aereo, con una di 
quelle assurdità care alla mentalità so¬ 
vietica, viene dichiarato "Eroe 
dell'Unione Sovietica". Nello stesso pe¬ 
riodo la Gran Bretagna, nello sforzo di 
mantenere la supremazia della Rolls- 
Royce sulla Pratt&Whitney e sulla Ge¬ 
neral Electric nella costruzione dei mo¬ 
tori a reazione, rifinanzia il progetto con 
altri 47 milioni di sterline. 


Aquila solitaria 

Nel ‘71 il Concorde porta a termine il 
primo volo intercontinentale, da Tolosa 
a Dakkar, e, la settimana successiva, 
vola per circa 30 ore, di cui 13 a velo¬ 
cità supersonica, con un tour in Ameri¬ 
ca meridionale Due anni dopo tocca a 
un Tour in USA, e viene utilizzato per 
osservare, in quota, una eclisse solare 
(l’eclisse, di particolare importanza, fu 
"inseguita" per 77 minuti). Le dimo- 


Webografia 


nitp //www tieocmerl com/CapeCanaveral/Lab/8952/ hnp.//www.concoraesst comi 
pitpy/lreespace.Virgin nei/paui.naminon/concorde/concordei .htm 

httpy/aviationor.com/concorae/c prod .htm 

http://home.earthlink.net/-bruceqraham/ Pt!p.//wKweD5.caoieinei.co. uK/speeooiro^ 
http://www.cce tnt-esslinaen.ae/wwwconcorae/clé] 

httpy/www cnez.com/ss l/inoe>:.ntffi| 

httpV/www geocities com/Haris/iyietro/ZZZS/concorae.htrrl 

httpy/www pritishairwavs com/insiae/meaia/oaiiery/q,| llerv.shtml 


159 






































































Grande la quantità di 
informazioni disponibili 
in linea, con specifiche 
tecniche, cronologia 
degli avvenimenti, 
statistiche e storia del 
velivolo. 


Ma i tempi sono 
ormai cambiati; da 
tempo la clientela 
ha valutato il rap¬ 
porto costo/benefi- 
ci della trasvolata 
supersonica 
dell'Atlantico. Per 
rendere profittevo¬ 
le la gestione, per 
un aereo che porta 
non più di un centi¬ 
naio di passeggeri, 
occorre tenere al¬ 
tissimi i prezzi. Ol¬ 
tre tutto La Boeing 
e la NASA hanno 
da tempo abbando¬ 
nato i loro disegni 
in tal senso, per av¬ 
viare la progettazio¬ 
ne di un aereo di 
grandi dimensioni, 
capace di trasporta¬ 
re oltre 300 perso¬ 
ne; nessuno, in 
USA, pensa più a 
un programma 
che, per essere 
praticabile, avrebbe 


straziom ufficiali delle prestazioni 
dell'aereo fungono, sapientemente ge¬ 
stite, da grancassa per i due stati, che 
hanno bisogno di dimostrare come il lo¬ 
ro sforzo abbia raggiunto il maggior 
successo Nel '75 viene seguito 
l'ultimo test di volo e nello stes¬ 
so periodo si svolge una "cor¬ 
sa" tra il nostro e un 747. Un 
Concorde parte da Boston e 
un Jumbo da Parigi, per 
raggiungere ambedue la 
destinazione opposta, 
primo arriva 


mese dopo, un Concorde 
compie, in una giornata, quat¬ 
tro volte la traversata 

dell’Atlantico. I costi del pro¬ 
getto sono dive¬ 
nuti, nel frat¬ 
tempo, spa¬ 
ventosi, e il 


nella capitale 
francese, 


s t a 
per oltre 
un'ora e ri¬ 
parte atterran¬ 
do a Boston 11 
minuti prima del 747. Ancora, il 


velivolo 
costerà tanto che il 
presidente Giscard d'Estaign e 
il primo ministro inglese Wil¬ 
son annunciano che saranno costruiti 
solo, prevedibilmente, 16 velivoli. Nel 
gennaio del 76 si inaugura il primo volo 
commerciale. 


un costo superiore ai 10 miliardi di dol¬ 
lari. 

Caparbiamente Francia e Gran Breta¬ 
gna continuano nella loro corsa, più per 


160 


MCmicrocomputer n. 210 - ottobre 2000 











ragioni di immagine che per effettivo 
successo del piano (dopo il disastro Le 
Monde dirà: "il disastro del volo F-4590 


ruota e. du¬ 
rante il ritiro 
del carrello, 
trancia la 
parete del 
serbatoio di 
destra. I 
due motori 
prendono 
immediata¬ 
mente fuo¬ 
co e, pro¬ 
prio a causa 
del fatto 
che non sono indi¬ 
pendenti nel funzio¬ 
namento, si ferma- 






è stato piu della caduta di un aereo, è 
stata la morte di un simbolo"). Così lo 
sforzo di mantenere viva l'idea del volo 
civile supersonico diviene sempre me¬ 
no simbolo di efficienza per diventare 
solo simbolo di lusso e di capriccio. Il 
mondo intero non riesce piu a capire lo 
sforzo e il dispendio enorme di denaro 
pubblico per la realizzazione di un pic¬ 
colo numero di aerei che saranno usati 
da un numero limitatissimo di persone. 
Cosi volare con il Concorde diviene 
sempre più simbolo di futilità, e pas¬ 
seggeri abituali restano solo star del ci¬ 
nema e dello spettacolo, personaggi 
dello jet-set e ricchi finanzieri. 

Dei 20 velivoli in tutto costruiti ne 
sono, nel 2000, in servizio solo 13, 6 e 
7, per la Francia e la Gran Bretagna. E 
infine la tragedia, con lo spaventoso 
spettacolo dell'aereo in fiamme in diret¬ 
ta. Ironia della sorte, quel giorno l'aereo 
trasportava due modesti impiegati po¬ 
stali, marito e moglie, che avevano ri¬ 
sparmiato per tutta la vita per compiere 
quel viaggio, e avevamo definito quella 
loro vacanza "Il volo della nostra vita". 

Le ragioni del disastro paiono note; 
un pezzo di lamiera, chissà da dove 
proveniente, viene trascinato da una 


non soppresso, è completamente vuo¬ 
to. Le modifiche da apportare per riot¬ 
tenere la navigabilità saranno probabil¬ 
mente tanto costose da essere impro¬ 
ponibili. Henry Terrier, capo progettista 
della casa madre, ha affermato che non 
esiste alcun progetto di Concorde di 
seconda generazione, nemmeno a li¬ 
vello di bozza La storia del più prestigio¬ 
so e superbo aereo di linea del mondo 
è finita! 


Conclusioni 


no pressoché con¬ 
temporaneamente. 
Merito del pilota è 
di aver saputo por¬ 
tare il velivolo fuori 
del centro urbano 
di Gonesse, prima 
della tragedia. Due 
settimane dopo il 
certificato di navi¬ 
gabilità del Concor¬ 
de viene ritirato ma 
già l'ultimo volo, da 
Londra a New 
York, del giorno pri¬ 
ma, ostinatamente 


Il disastro nelle sue immagini; 
l'incredibile sequenza di eventi che 
portò alla caduta non è stata ancora 
del tutto chiama. 


Cosa si può dire, quando un mito tra¬ 
monta, peraltro senza gloria? Una storia 
senza fortuna, uno scherzo del destino, 
un progetto inutile, costato, a distanza 
di 25 anni, tante volte in più rispetto al 
vantaggio ricavato? Un monumento alla 
superbia e alla cecità umana? 

Un progetto tanto ambizioso da ave¬ 
re, in se stesso, l'embrione del falli¬ 
mento? Chissà! A distanza di un mese 
dalla tragedia, WWW mette a disposi¬ 
zione del navigante una enorme messe 
di materiale informativo. Troverete, nei 
siti indicati, notizie 
dettagliate dell'inci¬ 
dente, le più com¬ 
plete specifiche tec¬ 
niche dell'aereo, il 
resoconto puntuale 
di una serie di picco¬ 
li incidenti che han¬ 
no costellato la vita 
del "gabbiano". 

La storia del solo 
velivolo commercia¬ 
le supersonico, ca¬ 
pace di volare a 
1.200 mph a 55.000 
piedi di altezza, è 
tutta lì! 


MCmicrocomputer n. 210 - ottobre 2000 


161 













AVVISI Al NAVIGANTI 


Last Minute, 

l'ultima speranza d'estate 


Perché, quando passiamo dal lavoro alle vacanze, nessuno rimpiange il primo, mentre al 
contrario...? Perché, appena tornati dal mare o da quella bellissima fattoria agrituristica, ci 
sentiamo come leoni in gabbia, e la notte ci pare di ascoltare una vocina che ci dice “Ritorna, 
ritorna?”. Come fare se ci capita tra capo e collo la possibilità di arraffare una manciata di 


giorni di ferie e non sappiamo 
come organizzarceli, in dodici 
ore? Ci pensa MC! 


di Raffaello De Masi 


Last Minute Tour Operator, una fra¬ 
se, spesso troncata alle prime parole, 
che sta sempre più diventando comu¬ 
ne nel nostro chiacchierare quotidiano. 
Ma cosa sono ed effettivamente, cosa 
possono rappresentare, a livello di con¬ 
venienza e di sicurezza dei risultati, 
questi distributori di paradisi dell'ul- 
tim'ora a prezzi stracciati? 

Beh, di Last Minute il nostro mondo 
è pieno; i saldi di fine stagione, i negozi 
di remainder di libri e film, le offerte 
speciali di fine serie delle auto, insom- 
ma, tutto quello che accoppia a conve¬ 
nienza economica, favorevole (e so¬ 
vente eccellente) rapporto 
beneficio/costo, può essere considera¬ 
to, a buon diritto, prodotto da Last Mi¬ 
nute Anche se, nell'accezione comu¬ 
ne, la parola è fortemente legata ai pro¬ 
dotti dedicati al turismo e alle vacanze. 

Ormai qualunque agenzia di viaggi 
ha una sezione LM. Basta passare da¬ 
vanti a una vetrina di un tour operator 
per scoprire che è possibile partecipa¬ 
re, per una cifra "irrisoria", a una cro¬ 
ciera nel Mar Rosso, o partire per un 
giro guidato della Scozia o del Brasile. 

Ma. molto spesso, dietro questa si¬ 
gla si nascondono realtà e, talvolta, 




sorprese non gradite. Forse la migliore 
definizione di "Viaggiatore Last Minu¬ 
te" l'abbiamo tro¬ 
vata nella pagina 
WWW di Last Mi¬ 
nute Tour s.p.a. 

(http://www.last- 
minutetour.com) . 

Essa recita: "Ti pia¬ 
ce l'idea di partire 
da un giorno all'al¬ 
tro, e di viaggiare 
anche più volte du¬ 
rante l'anno? Non 
puoi progettare 
con molto anticipo 
le tue vacanze? 

Non ti piace , ogni 
volta, spendere ci¬ 
fre astronomiche 
per i tuoi viaggi? 

Se ti riconosci in 


queste caratteristi¬ 
che. sei sicura¬ 
mente un viaggia¬ 
tore Last Minute." 

Il vero significa¬ 
to del termine 
"Last Minute", in 
riferimento ai viag¬ 
gi ( si legge nello stesso sito), riguarda 
tutte quelle offerte di pacchetti turisti- 


i Ao*4r Tour... non ».»|o Minute 


Oli** té 


S0e*i*U 


Wk 


Santo Domingo 


Cassar Tour Omino 

assiri d - 


LM* Minuto 

•f IM* IMM n» 
r» u MittuM 


Offerte 






162 


MCmicrocomputer n. 210 - ottobre 2000 














































ariana 


ci, solo volo o solo soggiorno, che, ri 
meste invendute presso operatori turi 
stici o presso compagnie aeree a poch 
giorni dalla partenza, vengono distribuì 
te sul mercato a tariffe e condizion 
particolarmente vantaggiose, pur con¬ 
servando le medesime caratteristiche 
che, nelle settimane precedenti, veni¬ 
vano offerte sui cataloghi in relazione a 
pacchetti a prezzo molto più alto. E' 


questo il motivo 
per cui i "veri" 
viaggi Last Minute 
sono prenotabili 
solo a partire da 15 
giorni prima della 
data della parten¬ 
za. 

Occorre però fa¬ 
re una distinzione; 


Gli indirizzi utili 


nitp://Z l Z.4./. UB/volovia/puDlic/center new.asd 

nttpy/www.caesartour.n 

p!tp://www.eviagqi.com/uitimominuto/ricerca/U,3751 ,.00.html 

nttp://www.treetravèm 

pttpV/www. giramonao.il 

htip://www. itravei.il 
nup://www. iastminute.il 
nttp://www.iastminutetour. córri 

http://www.iasimmute.snl 

http://www.viaggiare.net/iastmmute.htrrl l 


molti operatori, per 
ignoranza o in non 
perfetta buona fede, 
propongono come 
"Last Minute", forse 
sfruttando l'effetto 
dell'espressione sulla 
clientela, invece pac¬ 
chetti frutto di offerte 
speciali. Facile scopri¬ 
re l'artificio; le offerte 
LM non vengono fat¬ 
te diverse settimane 


prima della partenza, anzi talvolta oc¬ 
corre partire dopo due o tre giorni addi¬ 
rittura. Se ci viene proposto un LM per 
una partenza tra un mese, qualcosa 
non va per il verso giusto e c'è motivo 
di dubitare. 


Attenti alle trappole 

Anche qui. come in ogni manifesta¬ 
zione della nostra vita dove c'è un rap¬ 
porto tra venditore e compratore, il 


MCmicrocomputer n. 210 - ottobre 2000 


163 




































































































metro migliore di giudizio e cautela è 
usare il giusto termometro che regola 
domanda e offerta. Immaginiamo un 
LM che proponga un viaggio di qualità, 


tra un mese, a prezzo stracciato. In 
questo caso è l'ultima ancora del ven¬ 
ditore che, pur di evitare di partire con 
qualche "buco", è disposto a realizzare 


il massimo possibile da questi posti 
vuoti in aereo, pullman o nave, che al¬ 
trimenti rappresenterebbero per esso 
solo un costo. Ma si tratta, se ci è con- 


Last Minute 


IH 


da dove si parte? 

Si parla molto di viaggi comprati all’ultimo minuto, di occasioni che consentono, anche a chi 
non se lo sarebbe potuto permettere, di fare un viaggio da sogno con “pochi” soldi. 
Queste occasioni, una volta riservate ai soli addetti ai lavori ed ai loro amici, oggi sono alla 

portata di tutti grazie, manco a dirlo, a Internet. 

di Rino Nicotra 


E’ vero che sulla grande Rete si trova di tutto, ma è an¬ 
che vero che non sempre cercare ciò che ci interessa si ri¬ 
vela semplice. Per trovare i siti che offrono i famosi Last 
Minute, per poter godere anche noi dei vantaggi economici 
di un viaggio comprato all'ultimo minuto, da dove dobbiamo 
partire? 

E' scontato che i primi siti da visitare sono quelli degli 
operatori turistici più conosciuti, ma non sempre questi si 
rivelano effettivamente utili alla nostra ricerca. Spesso tro¬ 
viamo solo le occasioni del mese o delle fantastiche offerte 
speciali, ma di viaggi a "prezzi impossibili" da cogliere al 
volo con spazzolino sotto il braccio e passaporto fra i denti, 
nessuna traccia. 

Naturalmente le offerte speciali non sono da sottovaluta¬ 
re, alle volte anche tra queste si trovano delle soluzioni van¬ 
taggiose anche se non sono targate "Last Minute". 

Esaurita la ricerca sui siti degli operatori più importanti 
possiamo tentare con i motori di ricerca utilizzando, natural¬ 
mente, come parola chiave principale il termine "Last Mi¬ 
nute” a cui dobbiamo necessariamente avvicinarne qualche 
altra, come ad esempio viaggi, mare, il nome della località 
di preferenza, o quant'altro vi venga in mente che possa 
tornare utile a rendere un po’ più mirato il risultato della ri¬ 
cerca ed evitare di vederci servire uno scomodo elenco di 
migliaia di pagine. 

Altro metodo di ricerca molto interessante che si è rive¬ 
lato alla fine il più efficace, è quello di visitare le pagine prin¬ 
cipali dei più importanti fornitori di accesso a Internet, mi ri¬ 
ferisco ai cosiddetti Portali, quelle belle pagine piene di link 
dedicati ai più disparati argomenti che vanno dalla Borsa al¬ 
la cultura, dallo sport alle notizie ANSA, dalle previsioni me¬ 
teo all'oroscopo, fino ad arrivare a link definiti "Viaggi e va¬ 
canze". "Viaggi e turismo" e simili. 

Spesso proprio dietro questi link troviamo informazioni e 
ulteriori link utilissimi. In alcuni casi si va a finire su pagine 


dedicate agli itinerari più belli e interessanti ma che nel ca¬ 
so specifico ci interessano poco, in altri troviamo finalmen¬ 
te offerte Last Minute ma limitate a quelle dell'operatore 
partner del portale dal quale siamo partiti, in altri invece si 
trovano elenchi di link a pagine di operatori turistici che 
non avremmo mai visitato spontaneamente e che il più 
delle volte si rivelano specializzati proprio in viaggi Last Mi¬ 
nute. 

Alcuni di questi sono anche attrezzati con motori di ri¬ 
cerca specifici in grado di "localizzare" eventuali offerte 
mirate alle nostre preferenze. In alcuni casi è possibile (alle 
volte è necessario) iscriversi al sito riempiendo un apposito 
modulo, in questo modo è possibile contare su tempestive 
segnalazioni, via e-mail, sulle offerte,più interessanti. 

Tra i portali visitati non possiamo non segnalare Jampy 
(www.jampy.it) e Supereva (www supereva.it). Il primo per¬ 
ché attraverso il link “Turismo e Viaggi” ci rimanda ad una 
serie di pagine dedicate all'argomento molto ben organizza¬ 
te, in grado di offrirci informazioni e indicazioni a 3i 
dagli elenchi delle agenzie e tour operator a quelli 
berghi, campeggi e agriturismo, senza dimenticare 
mappe e indicazioni su eventuali eventi locali; il si 
perché oltre ad offrire pagine altrettanto ricche e ben 
nizzate dietro al link “Viaggi", andando a "scavare" tra gli 
altri collegamenti presenti sulla home page e passando at¬ 
traverso il link "Shopping" - http://shop.supereva it/ 
viaggi/viaggi.shtml - (questo significa che non si deve desì¬ 
stere facilmente e visitare ili sito in lungo e in largo, senza 
dare per scontato che tutte le informazioni legate all'argo¬ 
mento che ci interessa possono stare solo dietro al link 
specifico) abbiamo trovato un elenco di collegamenti che si 
è rivelato il più fruttuoso per la nostra ricerca. 

Per quanto riguarda, invece, i siti più interessanti vi ri¬ 
mando al riquadro con l'elenco degli indirizzi. 

Buon viaggio. 



164 


MCmicrocomputer n. 210 - ottobre 2000 





sentito il dire, di una 
conseguenza del corret¬ 
to bilanciamento tra of¬ 
ferta e domanda. Al mo¬ 
mento dell'offerta LM, 
la prima rischia di non 
essere più appetibile (in¬ 
somma, chi ci voleva an¬ 
dare, in pullman a Mo¬ 
sca o in nave al Giro del 
Mediterraneo, ha certo 
già prenotato) e , per 
tornare a essere tale, 


i* , sssr;E 


a 


J LT.' > : 


do something lastminuU.com 



r 

r 

~ -nOAl 


• ... imi* 

• MUtai) MIMAI 



deve modificare il suo appeal, con un 
prezzo più vantaggioso e capace di atti¬ 
rare un cliente ancora dubbioso o uno 
dell'ultima ora. In altri termini l'end 
user viene ripagato, con un bonus sul 
costo, della fretta che gli viene impo¬ 
sta per organizzare la sua possibile par¬ 
tenza. E' ovvio, quindi, che quando 
l’offerta cambia in direzione dell'abbas¬ 
samento del prezzo, essa diviene di 
nuovo appetibile. Ecco quindi il rischio 
che sovente si corre con i LM; spesso, 
se ci si pensa troppo a lungo, si rischia 
di trovare l'offerta esaurita. Non a caso 
le offerte LM particolarmente vantag¬ 
giose possono sparire dal catalogo 


dell'agenzia nell'ambito di poche ore. 
Alcuni consigli, prima di chiudere; con i 
LM come con qualunque forma di sal¬ 
do , è opportuno essere oltremodo at¬ 
tenti. Occorre bene rendersi conto 
dell'offerta nella sua pienezza (costi 
aggiuntivi occulti o malcelati, come 
tasse di imbarco, tessere club, affitti e 


noleggi supple¬ 
mentari, giri turisti¬ 
ci sul posto a paga¬ 
mento, perfino ca- 
ratteristiche 
dell'offerta mezza 
pensione o pensio¬ 
ne completa) . Non 
c'è niente di male 
a chiedere tutti i 
particolari di cui ab¬ 
biamo bisogno, per 
un malinteso sen¬ 
so della discrezio¬ 
ne o della cortesia. 
L'agente che ci è 
di fronte è pagato 


proprio per questo (quando mia moglie 
organizza le vacanze ed entra in agen¬ 
zia, la signora Concetta, titolare di una 
nota agenzia di Avellino, sbianca in vol¬ 
to). E non ci fidiamo a occhi chiusi del¬ 
le offerte stracciatissime; anche nelle 
occasioni LM vale il detto "Chi più 
spende, meno spende!" 


MCmicrocomputer n. 210 - ottobre 2000 


165 



































































a cura di Francesco Romani 

Analisi Multitono 
di Elaborazioni digitali 

Proseguendo con la trattazione dell’elaborazione di segnali audio viene pre¬ 
sentata una tecnica di misura delle prestazioni di elaboratori digitali del suo¬ 
no. Tale tecnica è derivata dall’analisi multitono utilizzata da tempo dalla rivi¬ 
sta Audio Review (impiegando apparecchiature professionali da laboratorio). 


Il vantaggio principale della nostra versione è che può es¬ 
sere completamente realizzata su di un PC bello robusto 
senza la necessità di strumenti dedicati rimanendo quindi al¬ 
la portata del lettore medio. 

È doveroso sottolineare subito che questa misura, come 
ogni altra prova strumentale, si affianca e non può sostituire 
le prove di ascolto 

Introduzione 

Già da tempo l'informatica "domestica" e l'elaborazione au¬ 
dio si sono incontrate e capita molto spesso di trattare seg¬ 
nali musicali attraverso programmi software che girano su 
normali computer di basso costo. Si pensi per esempio ai 
riduttori di rumore ai compressori MP3 e WMA e ai conver¬ 
titori di formato audio. 

Sorge subito il problema di misurare le prestazioni di questi 
dispositivi e confrontarli tra loro. La soluzione più semplicis¬ 
tica e più usata consiste nell'affermare che il dispositivo Tal 
dei Tali conserva la "qualità del CD Audio”. Una simile affer¬ 
mazione è molto diffusa, specialmente nella pubblicità, ed è 
solo parzialmente vera. Lo scopo del presente articolo è di 
permettere ai lettori di MC di fare personalmente verifiche 
strumentali. 

Le tecniche descritte in questo articolo sono ispirate da nu¬ 
merosi articoli apparsi su Audio Review e sono in gran 
parte frutto di discussioni con Fabrizio Montanucci. I lettori 
più interessati agli aspetti strettamente Audio sono con¬ 
sigliati di consultare gli articoli in bibliografia; qui ci 
dedicheremo agli aspetti più tecnici della implementazione 
in Mathematica dei programmi di generazione ed analisi. 

La prima cosa da notare è che i trattamenti di compressione 
e di riduzione di rumore ed in genere tutti le operazioni non 
banali sul suono sono trasformazioni non lineari. Questo 
fatto toglie la validità teorica alle misure classiche (risposta 
all'impulso, all'onda quadra) che si basano appunto sulla 
teoria dei sistemi lineari. 

La tecnica di analisi proposta consiste nel generare via soft¬ 


ware dei file WAV, elaborarli (per esempio con un processo 
di compressione e decompresssione MP3I e analizzare i file 
WAV ottenuti dopo la cura. La parte innovativa della analisi 
sono i segnali multitono: una serie di segnali sinusoidali puri 
che nella analisi spettrale hanno la forma di un pettine. Se le 
frequenze e la lunghezza della finestra di analisi sono scelte 
opportunamente non vengono prodotti artefatti e tutto lo 
sporco eventualmente presente è dovuto alla elaborazione. 
Noi usiamo due diversi gruppi di toni con due diverse 
finestre di analisi (una lunga 2 14 =16384 e una lunga 
67cc250=16750) allo scopo di evitare che eventuali inter¬ 
azioni tra la finestra di analisi e l'eventuale finestra utilizzata 
all'interno del processore sotto esame tolgano validità ai 
risultati. 

Tutte le analisi vengono presentate in un unico grafico allo 
scopo di facilitarne la leggibilità 

Generazione dei file test 

I file di prova da generare contengono i seguenti segnali con 
cui provare il processore sotto esame: 

• 58 segnali a frequenze equispaziate di 44100/128 Hz. 
La scelta delle frequenze permette di fare un'analisi 
spettrale su 16384 campioni senza produrre artefatti 

• 60 segnali a frequenze equispaziate di 44100/134 Hz, 
La scelta delle frequenze permette di fare un'analisi 
spettrale su 16750 campioni senza produrre artefatti. 

• Un segnale consistente in 39999 campioni nulli e un 
campione (in posizione centrale) di valore massimo. 
Questa analisi permette di rilevare la risposta impulsiva 
del sistema. Anche in presenza di non linearità se la 
risposta all'impulso non permette di caratterizzare com¬ 
pletamente il comportamento del compressore, ma for¬ 
nisce comunque interessanti informazioni. 

• Alcuni secondi di rumore bianco presi da un disco test. 

• Alcuni secondi di rumore rosa presi da un disco test (ru¬ 
more bianco filtrato) presi da un disco test. 

Vediamo come i segnali vengono messi insieme in tre file 


166 


MCmicrocomputer n. 210 - ottobre 2000 


WAV ( Mathematica genera e legge indifferentemente file 
WAV o AIFF Per chi lavora con il Mac conviene generare 
questi ultimi). 

Definiamo dapprima alcune costanti: la frequenza di campi¬ 
onamento (quella usata nello standard CD), il tempo di anal¬ 
isi (5 secondi) e la lunghezza in campioni dei file multitono. 
Ini 11:= 

RATE = 44100; 

Tanal = 5; 

LEN = Tanal*44100; 

Poi leggiamo i file dei rumori (già estratti da un CD di seg¬ 
nali test ed accorciati con un editor musicale). 

Inl2l:= 

sndl ■= Import [ "pink5", "AIFF"); 
pink = Take[sndl[[1, 1]]/ LEN); 
sndl = Import["white5", "AIFF"]; 
white = Take[sndl[[1, 1]], LEN); 

Ecco la funzione che genera i multitono, il parametro gam¬ 
ma vale 128 o 134 a seconda del file che si vuole generare. 
Il numero k di segnali (58 o 60) viene calcolato automatica- 
mente in modo da restare nella banda audio. 

In(3l:= 

genTest[gamma_, time_] := Module[{k, fi), 
k = Floor[20000. gamma/RATE]; 
fi = Compile[x, 

Evaluate[N[Sum|Cos|2.n i RATE/gamma 

*1. {i, X> 1 1 11 ; 

N [ f 1 [ (t /RATE) & /@ Range)Floor[RATE 

time)])] 

Il primo file stereo contene 58 toni sul canale destro e ru¬ 
more rosa sul sinistro. 

Inl4l:= 

smpl = genTest]128, Tanal); 

Length[smpl) 

snd = 

Sound[SampledSoundList[{smpl/Max[Abs[smpl]], 
pink), {44100, 16}]]; 

Export["testl28.WAV", snd, "WAV"); 

Il secondo file stereo (generato in modo analogo) contene 
60 toni sul canale destro e rumore bianco sul sinistro. Il ter¬ 
zo file è dual-mono e contiene l'impulso. 

Int5]:= 

len = 40000; 

sample = Range[len]*0 ; 

sample[[Floor[len/2]]] = 1; 

snd = Sound[SampledSoundList[{sample, sam¬ 
ple}, {44100, 16})); 

Export ["testimp.WAV", snd, "WAV") 

Analisi dei risultati 

L'analisi dei risultati viene effettuata attraverso la Trasfor¬ 
mata di Fourier. Lo spettro di potenza viene stimato pren¬ 
dendo una metà della trasformata complessa calcolandone 
il quadrato del valore assoluto e moltiplicando per opportuni 
valori di normalizzazione. 

Il trattamento della risposta all'impulso effettua una sola 


trasformata sui 32768 campioni centrati sul massimo valore 
assoluto. Il risultato viene messo in un vettore TF3 di 
16384 componenti. 

Int1l:= 

analpulse[file_] := ( 

sndl = Import[file, "WAV"]; 
sssl - sndl[[1, 1, 1]]; 

m = Position[Abs[sssl] , 
Max[Abs[sssl]))[[1, 1)); 

sssl = Take[sssl, {m - 16384, m + 16383}]; 
n = Length[sssl]; 

Tim = n/RATE; 

TF3 = Chop[2 Abs[Take(Fourier[sss 1 ] , 
n/2] ~2/n]]; 

TF3[[1]] - TF3[[1]]/2;); 

L'analisi di un canale è più complicata: vengono buttate vi- 
auna testa e una coda di 10000 campioni, poi viene fatta la 
trasformata "a fette" di n campioni e viene reso un vettore 
di n /2 medie spettrali. 

Inl2l:= 

analchan[n_] := Module[{i, tfv. Buffer, tf}, 
sss = Drop[Drop[sss, 10000], -10000]; 
tf = Array[0 &, n/2]; 
i - 0; 

While[Length[sss] > n, 
i++; 

Buffer = Take[sss, n] ; 
sss = Drop[sss, n] ; 

tfv = 2 Abs[Take[Fourier [ Buffer], 
n/2]"2/n); 

tfv[[1]] - tfv[[1]]/2; 
tf +- tfv;]; 
tf/i]; 

L'analisi di un file stereo effettua separatamente l'analisi 
dei due canali e rende i risultati nei due vettori TF1 e TF2 
Inl3l:= 

analS[file_, LBUFFER] := ( 
sndl = Import[file, "WAV"]; 
n = LBUFFER; 

T = n/44100; 

sss = sndl[[l, 1, 1]); 

TF1 = analchan(n]; 
sss = sndl[[l, 1, 2]]; 

TF2 = analchan[n]); 

Presentazione grafica 

L'idea della presentazione consistere nel mettere in uno 
stesso grafico tutte e 5 le risposte in frequenza, la figura ì 
divisa in due partile ordinate contengono valori in dB (da - 
BASE a 0 quella inferiore e da 0 a BASE quella superiore). 
Nella parte bassa trovano posto tre grafici, sullo sfondo c'è 
la risposta impulsiva (in verde) con il bordo superiore a - 
5dB); sopra di essa c’è la risposta al rumore rosa (in colore 
celeste) portata a circa -20dB; 

Infine, nello strato piu esterno, ci sono i 58 multitono (in 
rosso) portati a circa -2dB. Questa parte della figura è es- 


MCmicrocomputer n. 210 - ottobre 2000 


167 



pk = graf1[TF2, Cyan, 32, T]; 
analS|filc2 <> “.134", 16750]; 
1134 = graf2[TF1, Blue, 36, 
T] | 

wh = graf2 [TF2, Pink, 38, T] ; 
analpulse[file3 <> ".imp"]; 
im = grafl[TF3, Green, 82, 
Tim] ; 

Show]Graphics[{ 

Line]{{0, 0}, {22050, 0}}], 
im, wh, pk, 1128, 1134}], 
Axes -> True, 

AspectRatio -> 0.8, 

Frame -> True, 

AxesOrigin -> {0, -BASE}, 
PlotLabel->Name];) 

I risultati 

Vediamo dapprima il grafico relativo ai 

tre file prima della cura. 

ln[1I:= 

doAnal[ testl28.WAV, testl34.WAV, 
testimp.WAV, "FileOrigi- 

nale"] 

(Vedi Figurai). 

Si nota che la riduzione a 16 bit non ha 
effetti visibili a parte una lieve compo¬ 
nente continua a -60dB. 

Questo è il grafico di riferimento da 
tenere presente quando si guardano i 


senzialmente quella gì pubblicata in Au¬ 
dio Review n 201 Nella parte alta sono 
collocati gli ultmi 2 grafici: sullo sfondo 
la risposta al rumore bianco (in colore 
rosa) portata a circa -5dB e nello strato 
più esterno, ci sono i 60 multitono (in 
blu) portati a circa -2dB 
La funzione grafi disegna i grafici della 
parte bassa (esiste anche una graf 2 
per la parte alta con 2 segni cambiati. 
/n///:= 

graf1(tf_,col_,off_,t_]:=( 
vals=Transpose[{N[ 

Range[n/2]-1]/t, 

10Log[10.,Max[#,10 A - 
(BASE/10)]S/@ 

( 10 "(off/ 10 )*tf)]}); 

{Flatten({ 
col, 

Thickness[0.004], 

Map[Line[{{#((1]],-BASE}, 

{*[(!]].#((2]]}}]fi, 

vals]}]}) ; 

Infine doAnal effettua l'intera analisi, 
leggendo i tre file elaborati e mettendo 
tutto insieme. 

Inl2l:= 

doAnal[filel_, file2_, file3_, 
Name_] := ( 

analS[filei <> “.128", 16384]; 
1128 = graf1[TF1, Red, 36, T]; 


N2MP3 VBR 



168 


MCmicrocomputer n. 210 - ottobre 2000 











































































































Bibliografia 

Roberto Lucchesi, Le prestazioni 
dei sistemi digitali compressi. 

Audio Review n. 198, Gennaio 
2000 . 

Fabrizio Montanucci. MPEG layer 
3 contro Windows Media 
Audio. Audio Review n. 198, 
Gennaio 2000. 

Francesco Romani, Un test soft¬ 
ware per i compressori musi¬ 
cali, Audio Review n. 201, Aprile 
2000 . 


risultati di una elaborazione. 

Un buon compressore IN2MP3 per Mac¬ 
intosh, opzione VBR) lascia quasi intatte 
le frequenze con la prova a 58 toni men¬ 
tre introduce una buona dose di inter¬ 
modulazione in quella a 60 toni. (Figura 
2). Ciò probabilmente è dovuto al fatto 
che l'elaborazione interna è fatta su 
finestre che sono potenze di due. 

Un compressione più spinta (Sound 
Jam 64Kbit/s, Figura 3) fa invece un 
massacro! Per mantenere una buona 
qualità (da radio portatile) le frequenze 
alte (sopra i 12KHz) sono tagliate. 

Questa è una scelta di progetto che va 
benissimo per ascoltare musica in treno 
con una cuffia da 5mila lire. 

Infine vediamo come va il WMA lil sis¬ 
tema di compressione Windows) a 
80kbit/s (Figura 4) . Qui, probabil¬ 
mente. le finestre non sono potenze di 
due (l'algoritmo di compressione non è 
pubblico) e la distorsione compare in en¬ 
trambi i grafici. 

Il singolo impulso viene ucciso e il grafi¬ 
co verde non compare.. All'ascolto con 
un buon impianto le cose vanno meglio 
di come sembra a prima vista e il suono 
6 di media qualità. 

«e 


WMA 80 



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169 














































































































































a tura di Francesco Romani 


Il Teorema di Godei 

Come la Teoria della Relatività di Einstein e la Teoria dei Quanti, il Teorema di 
Incompletezza di Godei è uno di quei risultati scientifici che costituiscono una 
pietra miliare nello sviluppo della conoscenza umana, ma si prestano purtrop¬ 
po, a molte interpretazioni confusionarie. 

Capita spesso infatti di trovare citato a sproposito Goedel per suffragare balza 
ne idee a proposito della matematica del pensiero unamo o addirittura del gio¬ 
co del lotto. 

Quello che cerchiamo di dare in queste pagine è una collocazione corretta 
di questo teorema neN’ambito della teoria dei fondamenti della matematica. 

di Donatella Bamocchi, Egon Sorger, Francesco Romani 


Il metodo assiomatico 

La matematica come "scienza esat¬ 
ta” è nata in Grecia; le matematiche 
pregreche, egiziane e babilonesi, ave¬ 
vano piuttosto il carattere di scienze 
naturali, i cui risultati erano ottenuti 
per via "induttiva", ossia sperimen¬ 
tale. In queste matematiche, nate per 
scopi pratici e rivolte all'uso pratico, 
non si può parlare in alcun modo di di¬ 
mostrazioni, né ci risulta che i Ba¬ 
bilonesi e tanto meno gli Egiziani ab¬ 
biano mai fatto il tentativo di dedurre 
proposizioni matematiche in modo 
rigorosamente logico a partire da prin¬ 
cipi primi. Quando i Greci entrarono in 
contatto con questi popoli, cercarono 
di fare proprie quelle conoscenze 
matematiche già molto sviluppate, 
ma trovandosi di fronte ad una 
molteplicità confusa di formule e di metodi, tentarono di sta¬ 
bilire dei fondamenti sicuri. A questo punto avvenne il pas¬ 
saggio a una matematica rigorosa basata sull'esigenza di di¬ 
mostrare tutto, anche le cose più elementari ed evidenti. 
Comincia cosi un processo lento a cui molti hanno preso 
parte e che portò alla costruzione assiomatica della matemati¬ 
ca greca di cui parla Aristotele e di cui la geometria di Euclide 
costituisce il modello per eccellenza, ancora oggi valido. 

In Grecia vengono quindi poste le basi per la costruzione della 
matematica come sistema logico-deduttivo, compito cui i 
matematici si sono dedicati per tanti secoli e a cui il teorema 


di Godei ha messo fine. 

Il metodo assiomatico consiste 
nell'accettare senza dimostrazione 
determinate proposizioni, chiamate 
appunto assiomi, e nel derivare da 
esse tutte le altre proposizioni del sis¬ 
tema dette teoremi Se gli assiomi 
costituiscono dunque le fondamenta 
del sistema, i teoremi sono le sovras¬ 
trutture ottenute da essi con l'ausilio 
esclusivo dei principi della logica. Lo 
sviluppo assiomatico della geometria 
da parte di Euclide impressionò pro¬ 
fondamente i pensatori di tutti i tem¬ 
pi: un numero piccolo di assiomi in¬ 
fatti è in grado di sostenere l'intero 
peso dei teoremi da essi derivabili. 
Poiché nella concezione assiomatica 
fino a Hilbert gli assiomi sono ritenuti 
di per sé veri, la verità e la compatibil¬ 
ità reciproca di tutti i teoremi sono au¬ 
tomaticamente assicurate. 

Dai Greci il metodo assiomatico è stato applicato con succes¬ 
so soltanto alla geometria. Era naturale però domandarsi se 
altri settori della scienza oltre alla geometria potessero es¬ 
sere edificati su sicure fondamenta assiomatiche. Si è venuto 
creando così nel corso dei secoli il convincimento che in ogni 
settore del sapere matematico può essere trovato un in¬ 
sieme di assiomi sufficienti per sviluppare sistematicamente 
l'infinita totalità delle proposizioni vere in quell'ambito 
Questo progetto sembrò arrivare alla sua realizzazione com¬ 
pleta all'inizio di questo secolo, con il programma finitistico di 



170 


MCmicrocomputer n. 210 - ottobre 2000 






Hilbert, finché Godei non ne dimostrò l'impossibilità intrinse¬ 
ca. 

La nozione di algoritmo 

Oltre al metodo assiomatico, i Greci avevano anche individua¬ 
to, per i passi di derivazione da usare nelle dimostrazioni, 
degli schemi riconosciuti come corretti per ragioni logiche. 
Aristotele arriva così nella sua sillogistica alla nozione moder¬ 
na di regola di deduzione. Un sillogismo logicamente corret¬ 
to è descritto da uno schema formale dove rientrano non i 
contenuti del ragionamento ma soltanto la sua forma logica. 
Analogamente, gli Stoici giustificavano alcune forme di ra¬ 
gionamento sulla base di definizioni che oggi chiamiamo tav¬ 
ole di verità, ossia schemi di computazione della verità di un 
enunciato complesso ottenuti a partire dai valori di verità 
degli enunciati più semplici che lo compongono. Questo ten¬ 
tativo di "schematizzare" le forme di ragionamenti logica¬ 
mente validi ha trovato un suo completamento naturale nei 
moderni calcoli logici basati su algoritmi deduttivi. 

D'altra parte, già dai primi stadi di sviluppo della matematica 
erano venute fuori forme meccaniche di calcolo con l'aiuto 
delle quali era possibile ottenere le soluzioni cercate, a partire 
da valori iniziali dati, attraverso passi successivi, seguendo 
delle regole fisse (dette istruzioni). Nel corso dei secoli, nella 
matematica, sono stati sviluppati molti metodi di questo tipo. 
Il termine algoritmo utilizzato per indicare un procedimento 
generale di questo tipo deriva dal nome del matematico 
arabo Al Chwarizmi (ca. 800 d.C.). 

La scoperta da parte degli arabi di metodi algoritmici per la 
risoluzione di problemi algebrici impressionò il mondo scien¬ 
tifico anche al di fuori della matematica, tanto da ispirare già a 
Raimondo Lullo (circa 1300) la sua Ars Magna, ossia un pro¬ 
cedimento generale su base combinatoria per trovare tutte le 
verità. Questa idea straordinaria ebbe un grande influsso sui 
matematici dei secoli successivi. Se per i problemi algebrici 
furono sviluppate numerose soluzioni meccaniche (algorit¬ 
miche) grazie all'opera di matematici arabi ed italiani del ri- 
nascimento, non avvenne subito lo stesso per i problemi geo¬ 
metrici. Fu Cartesio, nel XVII secolo, a individuare un metodo 
di risoluzione algebrica di problemi geometrici, "traducendo" 
i problemi geometrici in problemi algebrici per i quali era pos¬ 
sibile una soluzione meccanica. Cosi facendo, Cartesio cre¬ 
dette che ormai per il matematico non ci esistessero più 
problemi "interessanti", ossia non risolvibili meccanica- 
mente. 

Dopo la lettura di Lullo anche Leibniz si lascia prendere 
dall'affascinante idea di un fondamento generale di tutte le 
scienze. Come Lullo anche Leibniz pensò ad un metodo pura¬ 
mente combinatorio, ma capi che doveva avere la forma di un 
calcolo ( calculus ratiocinator ), come gli algoritmi utilizzati nella 
matematica. Leibniz riconobbe che un metodo algoritmico 
deve essere, in linea di principio, eseguibile da una macchina. 
Egli stesso fu uno dei primi a costruire una macchina calcola¬ 
trice per le quattro operazioni aritmetiche elementari. Egli 
capì anche che la condizione necessaria per realizzare tale 
metodo è l'esistenza di un linguaggio formale universale in 
cui esprimere qualsiasi ragionamento. La characteristica uni- 
versalis di Leibniz può essere paragonata al linguaggio mod¬ 
erno della logica classica (la logica dei predicati del primo 
ordine). La sua universalità si basa sulla scoperta di Leibniz 
della possibilità di codificare qualsiasi enunciato scientifico 
come combinazione di due soli simboli (ovvero la rappresen¬ 
tazione binaria dell'informazione, che sta alla base del tratta¬ 


mento dell'informazione nei nostri computer). Per quanto 
riguarda la Ars Magna di Lullo, Leibniz intui inoltre la neces¬ 
sità di distinguere nel calcolo un procedimento di generazione 
(ars inveniendi ) da un procedimento di decisione ( ars iudican- 
di). 

In termini moderni la ars inveniendi può essere assimilata a 
un algoritmo di enumerazione (la enumerazione ricorsiva) e 
la ars iudicandi a un algoritmo di decisione. Nella teoria degli 
algoritmi, sviluppata nella prima metà di questo secolo, viene 
messa in evidenza la distinzione dei due concetti: una ars iu¬ 
dicandi fornisce anche una ars inveniendi, ma l'inverso non 
vale. Per molte classi di problemi matematici esiste una ars 
inveniendi (un procedimento effettivo che elenca tutti i prob¬ 
lemi solubili della classe considerata) senza che sia possibile 
avvalersi di una ars iudicandi ovvero di un procedimento che, 
per ogni problema della classe considerata, permetta di de¬ 
cidere in un numero finito di passi se esista o meno una 
soluzione. 

Entscheidungsproblem 

Una cosa è però chiedersi se per un insieme concreto di 
problemi esista un metodo di soluzione meccanico e un'altra 
è chiedersi se, in generale, ogni problema matematico sia ri¬ 
solvibile a questo modo, ovvero se sia possibile individuare 
un procedimento con l'aiuto del quale ogni problema matem¬ 
atico possa essere risolto meccanicamente. 

Nel primo trentennio di questo secolo, la scuola di Hilbert ha 
riconosciuto l'equivalenza tra la questione della solubilità 
meccanica di tutti i problemi matematici e la soluzione del 
cosiddetto Entscheidungsproblem (problema di decisione del¬ 
la logica dei predicati), e cioè la questione dell'esistenza di un 
procedimento meccanico con l'aiuto del quale per ogni 
espressione di una teoria matematica, formulata nei linguag¬ 
gio della logica dei predicati, si possa decidere se questa 
espressione è deducibile con sole regole logiche dagli assio¬ 
mi della teoria o no. Sulla base di questa equivalenza Hilbert 
ha chiamato l'Entscheidungsproblem "il problema fondamen¬ 
tale della logica matematica". 

Il programma di Hilbert di codificare tutte le discipline matem¬ 
atiche come sistemi assiomatici con un numero finito di as¬ 
siomi e di regole è la conclusione naturale del programma, 
sviluppato nella seconda metà del secolo scorso, della 
riduzione della matematica pura alla logica . 

Nel suo Teorema di completezza (dimostrato poco prima del 
teorema di incompletezza) Godei mostra che gli assiomi e le 
regole della logica dei predicati del primo ordine, definiti da 
Hilbert e Ackermann. sono sufficienti a dimostrare qualsiasi 
teorema matematico che sia formulabile nel linguaggio di 
questa logica. In altre parole il Teorema di completezza di 
Godei afferma che il calcolo logico del primo ordine è una ars 
inveniendi nel senso di Leibniz, cioè un procedimento di enu¬ 
merazione effettiva, meccanica e puramente formale, di tutti i 
teoremi. Il teorema di completezza di Godei non risponde 
però alla domanda se la logica dei predicati permetta anche 
una ars iudicandi 

L'entusiasmo dei membri della scuola di Hilbert nel sentirsi 
vicini al traguardo della realizzazione almeno in campo 
matematico del sogno dell’Ars Magna, non era condiviso da 
tutti i matematici del tempo. C'era infatti chi, come von Neu- 
mann, riteneva questo risultato impossibile, proprio perché 
avrebbe ridotto la matematica, la più elevata di tutte le scien¬ 
ze, ad un puro strumento meccanico. Von Neumann ri¬ 
conobbe però che in quel momento (siamo nel 1927) non es- 


MCmicrocomputer n. 210 - ottobre 2000 


171 



Metodo di diagonalizzozione 

Il ragionamento diagonale e una tecnica spesso usato per far vedere 
dei risultati di impossibilità. Essi sono strettamente legati alla 
costruzione di famosi paradossi che contengono una componente di au¬ 
toriferimento. 

Il paradosso del barbiere, costruito da Russell, né è un esempio: ad un 
barbiere che abita in un paese viene chiesto di fare la barba a tutti gli 
abitanti del paese che non si radono da soli e soltanto ad essi Nasce la 
domanda: chi fa la barba al barbiere? 

La versione insiemistica di questo paradosso è il famoso paradosso di 
Russell: Dato l'insieme R di tutti gli insiemi che NON contengono se 
stessi, FI contiene se stesso oppure no? 

In entrambi i casi la domanda difficilmente trova risposta perché mal 
posta nel quadro del linguaggio naturale che non distingue i diversi livelli 
di discorso. 

Un uso simile di dimostrazione diagonale permette di stabilire che i nu¬ 
meri reali tra 0 e 1 non sono numerabili. Se rappresentiamo i numeri re¬ 
ali tra 0 e 1 con la loro rappresentazione binaria e supponiamo di averli 
numerati avremmo una tabella del genere 

1 0 . 000101001000100010 ... 

2 0.101001010100010001 

3 0.101100100010010 

Qualunque sia l'ordinamento il numero reale d ottenuto prendendo in 
posizione 1 un bit diverso dal primo bit del primo numero, in posizione 2 
un bit diverso dal secondo bit del secondo numero, in posizione 3 un bit 
diverso dal terzo bit del terzo numero (nel nostro esempio 0 . 110 .. ) . 
sarà ancora un numero reale compreso tra 0 e 1 ma non compare nella 
lista perché differisce per almeno un bit da ognuno degli elementi della 
lista. Quindi una lista di tutti i numeri reali è impossibile Qui ci salviamo 
da un paradosso perché la conclusione della costruzione di d e che 
semplicemente d non può essere compreso nella lista data, anche se è 
certamente uno dei numeri che in partenza si volevano elencare con la 
lista. Il lettore cerchi di capire perché invece nell'esempio del paradosso 
del barbiere viene fuori una contraddizione. 

La dimostrazione del (primo) teorema di incompletezza di Godei applica 
il metodo di diagonalizzazione alle formule logiche 
Dapprima si dimostra (banalmente) che le formule logiche sono effetti¬ 
vamente numerabili, ovvero che dato un numero n è possibile costruire 
la n-esima formula e viceversa. 

Poi Godei fa vedere come ad ogni teoria aritmetica T può essere associ¬ 
ato una formula logica 6(x,n) con due parametri, x e n. Questa formula, 
intuitivamente parlando e nei termini della sua interpretazione nel mod¬ 
ello standard, esprime per ogni formula a ed ogni numero n che la 
negazione di a(n) è un teorema di T. In altre parole la formula soddisfa 
per ogni formula a ed ogni numero n l’equivalenza seguente 
8(a,n) è un teorema di T se e solo se la negazione di u(n) è un teorema 
di T 

Risparmiamo al lettore la costruzione di questa formula, che è tecnica- 
mente complessa e usa una parte non banale della teoria della com¬ 
putabilità sviluppata nella prima meta di questo secolo (vedi IBòrger) per 
i dettagli). Data questa formula, sia n il numero che codifica la formula 
6(x,x). applichiamo la formula S(x,x) al suo numero n, ottenendo 6(n,n), e 
controlliamone l'interpretazione. Ne viene fuori la seguente equivalenza 
S(n,n) è un teorema di T se e solo se la negazione di ò(n,n) è un teorema 
di T 

La conclusione logica di questa equivalenza è che nè 6(n.n) nè la sua 
negazione possono essere teoremi di T E chiaramente la negazione di 
8(n,n) è vera nel modello standard dell'antmetica elementare. 

Il lettore noti che nell’esempio usato per dimostrare il teorema di incom¬ 
pletezza di Godei, dovuto al fatto che il linguaggio dell'antmetica procura 
un meccanismo che legittima l'applicazione della formula S(x.x) a se 
stessa (o meglio al suo proprio numero n di codifica), segue non una 
contraddizione ma un interessante risultato di limitazione deduttiva della 
teoria di partenza, cioè quella di non poter né dimostrare né rifiutare 
8(n,n) E' la distinzione tra la derivabilità (sintattica) della formula 8(n,n) 
nella teoria da una parte e la sua "verità' 1 nel modello standard dell'arit¬ 
metica dall'altra parte che ci risparmia di cadere in un paradosso e ci in¬ 
segna invece che le due nozioni in gioco (di derivabilità in T e di verità 
nell'aritmetica) non coincidono. 


isteva la possibilità di dimostrare la sua convinzione. Mancava 
infatti uno strumento indispensabile: una definizione matem¬ 
aticamente rigorosa della nozione di algoritmo, su cui basare 
una dimostrazione della non esistenza di algoritmi per risol¬ 
vere l'Entscheidungsproblem. Saranno Godei, Herbrand, 
Church, Kleene e Turing all'inizio degli anni '30 a definire 
questa nozione rendendo possibile immediatamente la di¬ 
mostrazione, da parte di Turing e Church nel 1936, della insol¬ 
ubilità algoritmica dell'Entscheidungsproblem. Questo teore¬ 
ma segna la fine del sogno di una ars magna nella sua ver¬ 
sione algoritmica, ovvero la fine della speranza di risolvere 
tutti i problemi scientifici in maniera algoritmica mediante il 
metodo assiomatico, riducendo prima ogni questione matem¬ 
atica ad una espressione della logica e stabilendo poi la de- 
ducibilità di questa espressione all'interno del calcolo logico 
universale. Notiamo di passaggio che questo risultato di 
Church e Turing, apparentemente negativo, ha aperto le 
porte allo sviluppo di una amplissima classificazione degli in¬ 
finiti problemi di decisione di importanti calcoli logici. La 
definizione matematica della nozione di algoritmo, per esem¬ 
pio con la macchina di Turing. necessaria per dimostrare 
l'insolubilità algoritmica di problemi (ovvero la non-esistenza 
di una algoritmo per la loro decisione), ha portato allo sviluppo 
dei concetti fondamentali che stanno alla base della odierna 
scienza informatica II teorema di Turing e Church sull'insolu¬ 
bilità algoritmica deWEntscheidungsproblem lasciava però an¬ 
cora aperta la possibilità che il metodo assiomatico potesse 
essere usato con successo nella forma di una ars inveniendi 
universale per tutti i teoremi matematici, o almeno per tutti i 
teoremi di una data disciplina matematica (ad esempio l'arit¬ 
metica). Come vedremo, sarà invece il Teorema di incom¬ 
pletezza di Godei a porre le colonne d'Èrcole al metodo as¬ 
siomatico anche in questo campo. 

Incompletezza dell'aritmetica 

Per ragioni di semplicità, considereremo nel seguito soltanto 
teorie che trattano di numeri, formati a partire dal numero 0 
con applicazioni iterate di una funzione di successore ”+1", 
e delle operazioni che si possono fare su questi numeri con 
delle operazioni di addizione "+" e di moltiplicazione "oc". 
Consideriamo inoltre soltanto delle teorie con insiemi decidi¬ 
bili di assiomi (oltre a quelli della logica classica) e con insiemi 
finiti di regole di derivazione (oltre a quelle della logica classi¬ 
ca), tutte decidibili. Ciò significa che assumiamo che per ogni 
enunciato della teoria sia possibile decidere se esso sia un 
assioma della teoria o no, e per ogni regola di derivazione del¬ 
la teoria sia possibile decidere se essa sia stata applicata cor¬ 
rettamente per dedurre un enunciato-conclusione a partire 
da enunciati-premesse. 

Chiamiamo teoria aritmetica ogni teoria tale che i tutti suoi 
teoremi sono "veri" nel modello tradizionale dell'aritmetica 
elementare, quello cioè dei numeri naturali 0,1,2,3,... con ad¬ 
dizione e moltiplicazione. Ci riferiremo a questa interpre¬ 
tazione con il nome modello standard dell'aritmetica. Quan¬ 
do in seguito parliamo di enunciati intendiamo delle espres¬ 
sioni che in ogni interpretazione fissata hanno un valore di 
verità ben definito. Formalmente parlando gli enunciati sono 
delle espressioni che non contengono nessuna variabile lib¬ 
era. 

Una teoria aritmetica è completa se ogni enunciato che può 
essere formulato nel linguaggio della teoria o è un teorema 
della teoria oppure la sua negazione è dimostrabile nella teo¬ 
ria. 


172 


MCmicrocomputer n. 210 - ottobre 2000 


Nel suo articolo Sulle proposizioni formalmente indecidìbili dei 
Principia Mathematica e di sistemi affini del 1931. Godei di¬ 
mostra il suo (primo) teorema di incompletezza: 

"non esiste nessuna teoria aritmetica completa" 

La dimostrazione di Godei introduce una nuova tecnica il 
metodo di diagonalizzazione che permette di costruire per 
ogni teoria aritmetica un enunciato concreto 8 che è "vero" 
nel modello standard ma non è dimostrabile né rifiutabile nel¬ 
la teoria data. 

Cerchiamo di capire il significato epistemologico del teorema. 
In termini leibniziani il teorema dice che né per l'aritmetica el¬ 
ementare, né per alcuna teoria che incorpori questa aritmeti¬ 
ca, esiste una ars inveniendi. In altri termini ogni possibile 
tentativo di dedurre all'interno di una teoria aritmetica costrui¬ 
ta assiomaticamente tutte e soltanto le proposizioni vere nel 
modello standard deH’aritmetica è destinato a fallire perché 
sarà sempre possibile trovare almeno una proposizione "ve¬ 
ra" nel modello standard ma non deducibile né rifiutabile nel 
sistema assiomatico. 

La nozione di "verità" è quindi intrinsecamente più ricca della 
nozione di "dimostrabilità". Questa apparente limitazione, 
lungi dall'essere un difetto della matematica o della logica, 
esprime proprio l'aspetto irriducibilmente creativo dell'attività 
matematica. 

Tecnicamente parlando il teorema di incompletezza di Godei 
ci costringe a distinguere nelle teorie matematiche l'aspetto 
sintattico (Tassiomatizzazione che permette di controllare la 
correttezza di date derivazioni nella teoria) dall'aspetto se¬ 
mantico (la comprensione del significato del linguaggio che 
sta alla base dell'invenzione di dimostrazioni). L'importanza 
dell'aspetto semantico per il concetto di verità è illustrato 
bene dall'esempio famoso degli assiomi di Euclide. Mentre 
per duemila anni si è creduto alla "verità" tout-court di questi 
assiomi, col tempo ci si è accorti che il contenuto semantico 
degli assiomi di Euclide non è univocamente determinato e 
che diverse scelte per l'interpretazione dei concetti di base 
descritti dagli assiomi portano a teorie diverse tutte tecnica- 
mente valide. Per esempio le tre possibili forme del postulato 
delle parallele (per un punto esterno ad una retta passa una, 
nessuna, infinite parallele) portano a tre diverse geometrie (la 
geometria euclidea, e quelle non euclidee), tutte ugualmente 
valide come ha poi mostrato la teoria della relatività generale. 
Notiamo un altro esempio del problema di interpretazione se¬ 
mantica di una teoria non risolto dall'assiomatizzazione: l'ap¬ 
plicabilità della teoria ad un modello concreto. L'enunciato 
2+2=4 segue certamente dagli assiomi aritmetici tradizionali, 
ma non è una verità assoluta. L'enunciato è falso nell'anello 
Z 3 degli interi modulo 3 dove vale 2+2=1. Una teoria as¬ 
siomatica può essere corretta in un modello (cioè tutti i suoi 
teoremi sono veri in quel modello) e non corretta in un altro 
(per esempio, una teoria che in cui si possa dimostrare 2+2=4 
non è corretta in Z 3 ). 

Conclusione 

Successivamente, nel secondo Teorema di Incompletezza 
Godei dimostra che se una teoria T soddisfa alcune ipotesi 
tecniche (su cui sorvoliamo) è proprio l'enunciato della con¬ 
sistenza di T (cioè l'esclusione della possibilità che per un 
qualche teorema di T anche la sua negazione possa essere 
dimostrabile in T) a non essere né rifiutabile né dimostrabile 
in T Per queste teorie, cioè, non è possibile dimostrare all'in¬ 
terno di esse neppure la loro non contraddittorietà. Questo 
rafforzamento del teorema di incompletezza fornisce un 


metodo per costruire a partire da una teoria dei numeri una 
sequenza infinita di estensioni sempre più ricche di questa 
teoria tale che in ogni teoria di un livello dato si può di¬ 
mostrare la consistenza delle teorie dei livelli inferiori. Questo 
metodo ha trovato applicazioni fruttuose nello studio della 
complessità di teorie matematiche e della loro classificazione. 
Il teorema di incompletezza di Godei ha distrutto le antiche 
speranze di un metodo assiomatico universale proprio nel 
momento in cui sembravano prendere consistenza in seguito 
alle ricerche moderne sui fondamenti della matematica. E' 
stato però un terremoto benefico che ha chiarito il vero ruolo 
del metodo assiomatico ed ha fornito una tecnica originale 
che ha aperto nuovi orizzonti di ricerca matematica. Abbiamo 
imparato che per molte teorie matematiche non si può fornire 
alcuna garanzia assoluta che siano esenti da contraddizioni in¬ 
terne. Abbiamo imparato anche che Tassiomatizzazione del 
sapere matematico è guidata dalla sempre crescente 
conoscenza dei modelli "standard” delle teorie matematiche. 
Questo non significa però che vi siano delle verità che non 
riusciremo mai a conoscere 0 che una qualche forma di intu¬ 
izione non oggettivabile debba sostituire le prove rigorose. 
Significa invece che le risorse dell'intelletto umano non sono 
state né possono essere formalizzate completamente, pro¬ 
prio come credeva von Neumann, e che esisterà sempre 
qualche nuovo strumento di dimostrazione da scoprire. 

«e 


Bibliografia 

E. Bórger: Computabillty, Complexity, Logic Studies in Logic 
and thè Foundations of Mathematics, voi. 128, North-Holland, Am¬ 
sterdam, 1989. 

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K Godei: Die Vollstàndigkeit der Axiome des loglschen Funk- 
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Introduzione al problemi dell'assiomatica. Milano 1961 

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Donatella Bamocchi ha insegnato Logica Matematica all'Università di 
Mùnster: 

Egon Bórger e Francesco Romani insegnano Informatica all'Univer¬ 
sità di Pisa. 


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Piccoli eroi 


Già lo scorso anno ci siamo occupati di programmi al di fuori del circuito dei grandi 
produttori di software come Adobe, Corel, Macromedia e Xpress. Torniamo ora 
sull’argomento con qualche nuovo prodotto di case minori: e scopriamo che spesso 
ciò che i grandi non ci danno, ci viene fornito da queste piccole società, laboratorio di 


idee innovative. 


di Mauro Candirli 


Non si può sempre 
pensare a tutto 

La genesi di un prodotto software è 
spesso lunga e travagliata: si parte con 
molta buona volontà e con grandi obiet¬ 
tivi, ma spesso ci si scontra con proble¬ 
mi tecnici che limitano le possibilità di 
manovra. 

In effetti tutti i problemi tecnici sono 
superabili, è solo questione di tempo: e 
qui casca l’asino, perché in un mercato 
globale tempo significa denaro. Così 
spesso le grandi case mettono da parte 
la lista iniziale di caratteristiche pensate 
per un nuovo prodotto o per una nuova 
versione, rimandando l'introduzione di 
nuove funzionalità, magari già annuncia¬ 
te, ad una release successiva o ad un 
aggiornamento a breve termine. 

I piccoli produttori conoscono molto 
bene le strategie delle grandi case e rie¬ 
scono ad approfittarne mettendo sul 
mercato prodotti o plug-in che fornisco¬ 
no all'utente proprio le funzionalità che 
il grande produttore ha deciso di accan¬ 
tonare momentaneamente. Spesso 
questi ultimi ne sono contenti, perché 
ciò consente loro di commercializzare i 
prodotti annunciati senza qualche fun¬ 
zione, sicuri che c'è qualcuno che potrà 
sopperire a ciò, senza troppe "sofferen¬ 
ze" da parte degli utenti. 

Spesso, in questo gioco a incastro, i 
piccoli produttori riescono ad avere 
un'idea vincente che consente loro di 
proporre agli utenti qualcosa di effetti¬ 
vamente nuovo: se il mercato risponde 
bene alla proposta di una particolare 
funzionalità, possiamo stare certi che la 
ritroveremo nei prodotti più blasonati al¬ 
la successiva release. Cosi il cerchio si 
chiude. 




La confezione del kit SilverFast 


La scatola di Type Reader 


Type Reader 


“Scannare” 
meglio 

Iniziamo la nostra 
carrellata con alcuni 
prodotti da utilizzare in accoppiata con 
lo scanner. 

Type Reader (Ex perVision - 
|www.expervision.com) - Se la vostra 
necessità è quella di utilizzare un 
software OCR per l'acquisizione di do¬ 
cumenti scritti, Type Reader è un'otti¬ 
ma alternativa ai più conosciuti Text- 
Bridge di Xerox e OmniPage di Caere. 
Grazie anche al supporto di varie lingue 
straniere (Inglese, Francese, Tedesco, 
Italiano, Spagnolo e Portoghese), il pro¬ 
gramma consente di acquisire testo 
da documenti stampati con 
una precisione fino al 
99%. Si possono utilizzare 
anche documenti stampati 
non perfetti, come fax, fo¬ 
tocopie e persino tabulati 
realizzati da stampanti ad 
impatto (dot-matrix). Il file 
può poi essere 
esportato in forma¬ 
to word processor, 
ma anche in altri co¬ 
me Excel o database 


di attualità, come HTML o 
PDF. Una versione di prova 
del programma è scaricarle 
da Internet. 

SilverFast (LaserSoft - 
toym^ilyertastcfliiìJ - Sil¬ 
verFast è un plug-in per 
- Photoshop in grado di sfrut¬ 
tare al meglio il vostro scan¬ 
ner: proprio per questa ragione esiste 
un prodotto specifico per ogni tipo di 
scanner (sono oltre 35 quelli supporta¬ 
ti). Normalmente, dopo aver acquisito 
un'immagine, si deve iniziare un lavoro 
di ottimizzazione dell'immagine stessa, 
spesso lungo e difficoltoso, perché ese- 
g u i t o A 
con 


stru¬ 

menti 

che 


in caso vengano ac¬ 
quisite tabelle, op¬ 
pure in formati più 


174 


MCmicrocomputer n, 210 - ottobre 2000 























Auto-Pilot (ImageXpress 
iwww.scanpress.cgTTi oppure 
lwww.ixsottware.coml -I Consente di 
trasformare con Photoshop qualsiasi 
immagine in qualcosa di professionale 
da pubblicare senza particolari interventi 
da parte dell'utente. È possibile 
sia ordinare il prodotto on-line, 
sia scaricare una versione 7- 
days di prova. 


Deep-Bit Filters (ImageXpress - 
i www.s cari press. cotti oppure 

lwww.ixsoftware.com) -I Alcuni filtri di 
Photoshop si possono utilizzare solo 
con immagini a 8-bit di profondità di co¬ 
lore: Deep-Bit Filters propone questi fil¬ 
tri per un utilizzo fino a 16-bit. È possibi¬ 
le sia ordinare il prodotto on-line, sia 
scaricare una versione 7-days di prova. 


KnockOut (Ultimatte - www.ulti¬ 
mane.com) - Vincitore di parecchi pre¬ 
mi, questo software introduce la possi¬ 
bilità in PhotoShop di eseguire delle 
maschere con un dettaglio mai visto fi¬ 
no ad ora. Potremmo dire che è un 


non sono pensati in specifico per risol¬ 
vere problemi di scanner: SilverFast 
consente di risolvere queste difficoltà a 
monte, già in fase di acquisizione 
dell'immagine stessa, grazie a strumen¬ 
ti pensati proprio per risolvere i principa¬ 
li problemi degli scanner in commercio. 
Attraverso una matrice di dodici colori 
base, è possibile eseguire una correzio¬ 
ne di colore ottimale, grazie anche ad 
una preview ottimizzata. L'acquisizione 
di un negativo sarà pressoché perfetta, 
poiché il programma è in grado di "leg¬ 
gere" il tipo di filtro utilizzato dalla pelli¬ 
cola e correggerlo automa¬ 
ticamente. E se non siete 
esperti di scanner, il pro¬ 
gramma vi fornisce una gui¬ 
da step-by-step per farvi 
scoprire tutti i segreti senza 
perdere tempo. Il kit comprende anche 
tutto ciò che serve per la calibratura del¬ 
lo scanner e ottenere sempre i migliori 
risultati. Versione demo scaricabile da 
Internet. 


Art-Copy & Art-Scan (JetSoft - 
lwww.jetsoftdev.com) j La JetSoft 
propone due utili programmi da utilizza¬ 
re con il proprio scanner. Art-Copy con¬ 
sente di trasformare qualsiasi accoppia¬ 
ta scanner/stampante in una fotocopia¬ 
trice a colori: il programma mette in 
contatto queste due periferiche e offre 
all'utente un pannello di comando pro¬ 
prio come quello di una fotocopiatrice. 
Art-Scan consente di utilizzare gli scan¬ 
ner della nuova generazione a basso co¬ 


sto, ottenendo 
dei risultati quasi 
pari a quelli più 
costosi: essendo 
un modulo di 
plug-in per Pho- 


Ecco un ef¬ 
fetto possi¬ 
bile con 
Alius. 


toshop basato sul pro¬ 
tocollo standard Twain, 
può lavorare presso¬ 
ché con tutti i modelli 
in commercio. Riesce 
a gestire il colore fino 
ad una profondità di 48 bit. con 
possibilità di eliminazione del 
retino in caso di riprese da ma¬ 
teriali stampati. Se si utilizzano 
scanner dotati di introduttore 
automatico di pagine multiple, 
consente di eseguire riprese in 
sequenza automaticamente. 
Non sembra ci siano possibilità 
di scaricare versioni demo da 
Internet, ma è possibile effet¬ 
tuare l'acquisto on-line e scari¬ 
care direttamente il software. 


Meglio con i plug-in 


Vediamo ora come si può lavorare 
meglio con alcuni plug-in: in pratica si 
tratta di programmi che consentono di 
aggiungere funzioni a Photoshop e 
Xpress. 


Alius (ImageXpress - 
www.scanptéss.coiV) op pure 
www.ixsortware.com) H Gra¬ 
zie ad una serie di sofisticati al¬ 
goritmi, è in grado di generare 
effetti di tono e altri effetti sulla 
definizione in maniera più effi¬ 
cace di quanto è in grado di fa¬ 
re Photoshop. È possibile sia 
ordinare il prodotto on-line, sia 
scaricare una versione 7-days 
di prova. 


Una videata di Art-Copy. 


MCmicrocomputer n. 210 - ottobre 2000 


175 





































software che "non spacca il capello", 
visto che riesce a riconoscere elementi 
sottili come i capelli o di difficile inter¬ 
pretazione come aloni di fumo e creare 
la corrispondente maschera, con gran¬ 
de precisione, senza perdere alcun ele¬ 
mento. È possibile scaricare versioni 
demo del prodotto dal sito, ma an¬ 
che ordinare il prodotto stesso. 

Cinematte (Digital Dominion - 
http://members.aol.com/dgdomi- 
nion/) - Anche questo plug-in con¬ 
sente di separare delle immagini a 
cui poi cambiare il fondo attraverso 
delle funzioni di maschera. Il funzio¬ 
namento è tuttavia meno sofistica¬ 
to, poiché richiede che il soggetto in 
primo piano sia fotografato su un 
fondo blu o verde. Ovviamente an¬ 
che il costo è adeguato, visto che Cine¬ 
matte costa meno della metà di Ulti¬ 
mane KnockOut. Versione de¬ 
mo e ordini su Internet. 


fettuare una serie 
w n f„ v .' de V. a di controlli sui file 

di Ultimane , 

KnockOut che stiamo per 

mandare al Servi¬ 
ce. MarkzTooIs è 
un plug-in per Xpress che ridu¬ 
ce drasticamente la possibilità 
che i file risultino illeggibili da 
parte di Xpress stesso. Consen¬ 
te di recuperare le informazioni 
contenute nei file, li corregge e 
li risalva in modo che essi non 
contengano più possibili errori che por¬ 
tano a messaggi di Bad File Format [701, 
[39] o [ 108[. Non ci sembra sia possibile 
avere versioni di prova del prodotto visi¬ 
tando il sito su Internet, ma è possibile 
acquistare il prodotto. 


Xpert Tools (ALAP 
Iwww.alapcoml - Raccolti in due col- 
lection, gli Xpert Tools offrono una gran 
serie di Xtension per Xpress che con¬ 
sentono di lavorare meglio, più veloce¬ 
mente, aggiungendo anche nuove fun¬ 
zioni a Xpress. E possibile richiedere un 
CD contenente le versioni demo di tutti 
i prodotti Alap: se interessati, è poi pos¬ 
sibile acquistarli via Internet. 


Marchi e font 


Ecco una selezione di raccolte di 
marchi e di programmi collegati ai font. 


Una Xten¬ 
sion conte¬ 
nuta in 
Xpert col- 
lection, che 
consente di 
avere sem¬ 
pre sotto 
mano tutte 
le informa¬ 
zioni sui file 
grafici 


m 


TIFF Color 


Imago Resolution: 72 x 72 dpi. 
Imago Sizo : 537 x 490. 

Imago Type: CMYK data 8 bps. 


+]X93: 25.993 
+1 Y93: 25.993 



X+ : 0" 

Y+: -0.011 


A : 0° 

Z7:0° 


V 


c.iklp 


EdgeWizard & ColorTooIs 
(Chroma - www.chroma- 
graphics.com) - EdgeWizard 
consente di sfumare tra loro dif¬ 
ferenti parti dell'immagine ren¬ 
dendo, per esempio, più reali¬ 
stico l'inserimento di un'imma¬ 
gine ritagliata su un fondo non 
suo. ColorTooIs consente di ri¬ 
colorare con precisione specifi¬ 
che parti di un'immagine, con 
possibilità di controlli accurati e 
anteprima multipla di effetti, per 
una scelta più precisa del risul¬ 
tato che si vuole ottenere. An¬ 
che in questo caso versioni de¬ 
mo e acquisti possibili via Web. 

MarkzTooIs (Markzware - 
lwww.marhzware.cam] - In 

questo caso si tratta di un pro¬ 
duttore di software piuttosto co¬ 
nosciuto grazie a FlightCheck. il 
programma che consente di ef- 


mm 




EdgeWizard 


MMeily Parlaci Edge 


nUwrfinn T«wd«- 

bienmng loois 


l . x ~ È 


x 




La scatola di EdgeWizard 



V 


Logos & Trademarks (Innovation 
Advertising & Design - 41 Mansfield 
Avenue - Essex Junction, VT 05452 
USA. Tel. 001 802 879 1164 - fax 001 
802 878 1768) - Una raccolta di oltre 
7.000 immagini: 4.000 di esse sono 
marchi di società, mentre i restanti 
3.000 sono simboli e immagini stilizzate 
da utilizzare liberamente per la genera¬ 
zione di marchi ex novo. Non ci risulta 
abbiano un sito Web attivo. 

ScanFont (FontLab - www.fon- 
tlab.com) - Con questo programma è 
possibile generare un font partendo da 
qualsiasi immagine, compresa la propria 
scrittura. Un editor vettoriale consente 
di importare le immagini, trasformarle in 
vettori e modificarle fino a ottenere un 
font perfetto, che verrà salvato a scelta 
in formato Type 1 o TrueType. Demo e 
ordini su Internet. 

Fabulous Font ( PhotoSpin - 
Iwww.photospin.coml - Sono oltre 30 
quelli disponibili in questa serie, che of¬ 
fre font tradizionali come Univers, Friz 
Quadrata o Garamont con effetti spe¬ 
ciali, come bordati d'oro, corrosi dagli 


176 


MCmicrocomputer n. 210 - ottobre 2000 

















































acidi, color platino. Non sono dei veri e 
propri font, ma immagini dei singoli ca¬ 
ratteri (168 per ogni font) in formati eps, 
jpg e tiff da importare e da utilizzare per 
comporre titoli nelle nostre pubblicazio¬ 
ni. Non esistono versioni demo, ma è 
possibile effettuare acquisti via Inter¬ 
net. 



Training 


Abbiamo utilizzato la parola in inglese 
e non Corsi in italiano poiché per utiliz¬ 
zare questi prodotti di self-training è in¬ 
dispensabile una conoscenza dell'ingle¬ 
se, se non ottima, almeno decente... 

VTC ( www.virtualtrainingcom- 
pany.com) - La serie di corsi proposti 
da VTC è molto estesa e va ben oltre 
quelli su prodotti dedicati al desktop pu- 
blishing. 

In ognuno ci sono dalle 6 alle 12 ore 
di videocorso in QuickTime di grande 
formato. Attraverso Internet è possibile 
avere alcuni sample di lezioni: se inte¬ 
ressati è possibile iscriversi a corsi on-li- 
ne, che consentono di imparare diretta- 
mente attraverso Internet. 


Un video in QuickTime 
relativo ad una esercita¬ 
tone su Photoshop dei 
corsi VTC. 


•* 4 ' £L 


E possibile fare ordi¬ 
ni via Internet: mol¬ 
to interessanti alcu¬ 
ne offerte per corsi 
su versioni prece¬ 
denti di alcuni pro¬ 
dotti 



Digital Media (www.digitalme- 
dia.com) - Anche questa società produ¬ 
ce un gran numero di corsi per svariati 
prodotti software: ogni corso interattivo 
è gestito direttamente su CD-ROM. Or¬ 
dini su Internet, ma anche corsi on-line. 

Mac & Win 
A c a d e m y 
(www.macaca- 
demy.com) - 

Questi corsi so¬ 
no disponibili su 
cassette e in al¬ 
cuni casi su CD¬ 
ROM. Se vi interessano le videocasset¬ 
te, ricordatevi di procurarvi un videore¬ 
gistratore compatibile con il sistema 
americano NTSC. in grado di visualizza¬ 
re poi le immagini su un comune TV co¬ 
lor PAL (i videoregistratori di buon livel¬ 
lo hanno quasi tutti questa possibilità). 


Conclusioni 

Internet è da alcuni anni un grande 
aiuto per chi deve acquistare software 
quasi tutti i produttori offrono nei loro si¬ 
ti delle versioni demo dei prodotti Que¬ 
sto ci dà la possibilità non indifferente di 


poter provare i prodotti prima di acqui¬ 
starli: e siccome molto spesso i prodotti 
di grafica costano un bel pacco di verdi 
dollarazzi, un acquisto errato risulta in¬ 
dubbiamente piuttosto seccante. 

Inoltre, spesso è anche possibile ac¬ 
quistare direttamente il software dal 


produttore, sempre via Internet: a volte 
è addirittura possibile scaricare tutto via 
Web. dal prodotto ai manuali in formato 
PDF. 

Il problema di inviare il proprio nume¬ 
ro di carta di credito via Internet non 
deve spaventare le principali case di 
gestione delle carte di credito sono 
molto attente ad eventuali disguidi e la 
tecnologia ormai è senza dubbio sicura 
nonostante alcuni echi di cronaca, piu 
scandalistici che altro. 

Vi forniamo anche due indirizzi che 
possono essere utili in questi casi: 

in Italia, Pico di Reggio Emilia, 
tei. 0522.511.332, Www.picoJt] negli 

USA, Publishmg Perfection, 

tei 001.262.717.0600, 

fax 001.262.717.0745, www.publi- 

shmgperfection.com WS 


/ marchi di Mac Academy e Windows Academy 


MCmicrocomputer n. 210 - ottobre 2000 


177 

















































































L-i— 


Il futuro prossimo 
di Linux: il kernel 2.4 

di Giuseppe Zanetti 



Quando era 
uscita la versione 
2.2 di Linux (ricordo 
che le versioni del kernel di 
Linux sono numerate con 
X.y, dove la y pari distin¬ 
gue le versioni di produzio¬ 
ne da quelle di sviluppo), al¬ 
cune funzioni, anche impor¬ 
tanti, erano state implemen¬ 
tate in modo incompleto se 
non addirittura lasciate da par¬ 
te in attesa di essere inserite 
nella versione successiva. Ora. 
che è imminente il rilascio della 
versione 2.4, vediamo se le 
promesse sono state 
mantenute ed in quale 
modo. 

A proposito della necessità di tene¬ 
re aggiornato il proprio sistema opera¬ 
tivo, lasciatemi raccontare un piccolo 
aneddoto personale: ricordate l'artico¬ 
lo che ho scritto all'incirca nell'ultima 
metà dello scorso anno ri¬ 
guardante Linux e 
il millemum bug ? 

Ebbene, la notte 
del primo gennaio, finiti i 
fuochi, ho approfittato del fatto 
di essere ancora relativamente 
sveglio (probabilmente i pa¬ 
nettoni erano serviti da tam¬ 
pone nei confronti dello spu¬ 
mante) per verificare se e co¬ 
me il baco avesse infierito 
sulle macchine Linux che 
gestisco. In realtà 
ero convinto di 
poter assaporare 
immediatamente il letto, sia per una 
certa fiducia sul fatto che Linux fosse 
esente dal baco, sia perchè avevo pas¬ 
sato i quindici giorni precedenti ad ag¬ 
giornare tutti i programmi critici nei 
computer dei miei clienti. In realtà la 
mia speranza di riposo, per quella not¬ 


te e per i giorni successivi, era suffra¬ 
gata anche dal fatto che ero abbastan¬ 
za convinto che la rete telefonica e In¬ 
ternet non avrebbero retto al doppio 
evento (baco più sovraccarico dovuto 
agli auguri più importanti del millennio) 
e che perciò non sarei neppure riusci¬ 
to a raggiungere i computer dei miei 
clienti. Invece, incredibilmente, tutto 
ha funzionato al primo colpo e. una alla 
volta, in pochi minuti ho potuto verifi¬ 
care che tutte le installazioni di Linux 
avevano passato la prova in maniera 
egregia. Rassicurato, prima di spegne¬ 
re, ho digitato il comando 'date' anche 
sul mio computer. Ovviamente a casa 
del calzolaio le scarpe sono sempre 
rotte, con mio profondo sgomento, 
sullo schermo è apparsa la data 

"Tue Jan 01 06:04:19 1980" 


Non mi ero accorto 
che, da buon linuxia- 
no della prima ora, il coman¬ 
do /bm/date presente sulla 
mia macchina risaliva ancora , 
al 23 marzo del... 1994 (sic 


!)• 


Il kernel 2.4 


Non essendo, al momento in cui 
scrivo, ancora disponibile la versio¬ 
ne definitiva del kernel 2.4, farò ri¬ 
ferimento all'ultima versione del 
kernel disponibile, ovvero 
la 2 3 99-pre9 del 23 
maggio. Molte delle 
informazioni a cui faccio riferi¬ 
mento sono tratte dal sito uffi¬ 
ciale del kernel di L inux 
|http://www kernel.org/ll oltre 
che dalla documentazione in¬ 
clusa nei sorgenti dello stesso 


(che viene automaticamente installata 
in /usr/doc/linux/Documentation) e dal¬ 
l'ottimo articolo di Joe Pranevich 
’Wonderful World of Linux 2.4'. 

Prima di descrivere le funzioni piu 
interessanti, è bene ricordare che, 
fungendo Linux 2.3 da 'laboratorio" di 
quello che sarà il 2.4, non è detto che 
tutte le funzioni in essa presente ap¬ 
paiano anche nella versione di produ¬ 
zione. Ad esempio una bozza del sup¬ 
porto per l'USB era presente già nella 
versione 2.1 ma non è stata inserita 
nella 2.2 per¬ 
chè all'epo¬ 
ca non era 
ritenuta anco¬ 
ra sufficiente- 
mente stabile. 

Non è comunque 
detto che, essendo 
oggi disponibile il 
kernel, già da do¬ 
mani si possa sca¬ 
ricare da Internet - 
o andare in nego¬ 
zio a comperare 
CD con una 
distribuzione 
contenente il 
nuovo ker¬ 
nel. Infatti, 
nonostante 
la buona vo¬ 
lontà, sicura¬ 
mente an¬ 
che que- 



178 


MCmicrocomputer n. 210 - ottobre 2000 






nuova versione di produzione avrà i 
suoi errori nel codice. Infatti le versio¬ 
ni di sviluppo hanno una massa di 
utenti assolutamente non paragonabi¬ 
le come numero a quelli che provano 
una versione definitiva. E piu utenti ci 
sono, più facile è scoprire eventuali 
bug (che è la condizione prima per poi 
correggerli), L'utente di una versione 
dispari generalmente è poi una perso¬ 
na abbastanza esperta ed è conscio 
del fatto che sta usando un program¬ 
ma sperimentale, perciò grazie all'e¬ 
sperienza tende a risolvere e girare at¬ 
torno ad un problema, rischiando di 
sottovalutarne l'importanza per l'uten¬ 
te finale. 

Inoltre, giustamente, i produttori 
delle diverse distribuzioni aspetteran¬ 
no che il kernel sia assolutamente sta¬ 
bile prima di rilasciare un prodotto che 
ne faccia uso. Occorrerà poi un certo 
tempo per supportare in modo ade¬ 
guato le nuove funzionalità: occorre 
modificare il programma di installazio¬ 
ne e gli strumenti di configurazione, 
scrivere la documentazione per l'uten¬ 
te, integrare la nuova funzione col re¬ 
sto del sistema, eseguire dei test, ...). 

Compatibilità 
col kernel 2.2 

Ogni versione "maggiore’ di Linux 
si porta dietro una serie di incomben¬ 
ze e necessità, che causano un certo 
lavoro da parte degli utenti che voles¬ 
sero aggiornarsi da soli il kernel su un 
sistema già funzionante. Generalmen¬ 
te infatti da una versione all'altra cam¬ 
biano alcune strutture interne ed è ne¬ 
cessario aggiornare alcuni programmi 
importanti che parlano direttamente 
col kernel, come il pppd oppure i tools 
di configurazione delle periferiche di 
rete. 

Anche se da Linux 2.0 in poi per ac¬ 
cedere alle informazioni generate dal 
kernel si utilizza il /proc filesystem, e 
questo dovrebbe permettere una cer¬ 
ta compatibilità fra le diverse versioni, 
probabilmente in occasione dell'up- 
grade si vorranno aggiornare i pro¬ 
grammi ps e top per poter accedere 
anche alle nuove informazioni even¬ 
tualmente disponibili. 

Cosi come era capitato nel passag¬ 
gio dal kernel 2.0 al 2.2, probabilmen¬ 
te dovranno essere adattati e ricompi¬ 
lati molti device driver e quasi sicura¬ 
mente sarà necessario aggiornare an¬ 
che alcune librerie di sistema. 

Esclusi i casi appena descritti, la 


maggior parte dei programmi dovreb¬ 
be funzionare in modo corretto e sen¬ 
za alcuna modifica nel nuovo kernel. 
Dato che si sta aggiornando il proprio 
sistema vale comunque la pena di 
perdere un po di tempo anche per in¬ 
stallarsi le versioni recenti di altri pro¬ 
grammi. 


Il supporto per nuove 
architetture 

La nuova versione di 
Linux contiene il sup¬ 
porto per la nuova ar¬ 
chitettura a 64 bit 
d i 


Intel 

(ia64), pur 

non essendo f 'J 

ancora usabi¬ 
le in pratica 
poiché anco- B : 
ra non esiste B 
l'hardware 
adatto. Linux 
è infatti un si¬ 
stema intrise- 
camente a 64 
bit e già da pa¬ 
recchio tem¬ 
po funziona 
come tale 
in altre 
archi¬ 
tetture (Alpha/AXP). 

Rimanendo nell'hardware di tipo In¬ 
tel, sono ovviamente supportati tutti i 
processori attualmente disponibili (dal 
386 al Pili), compresi i compatibili 
(AMD, Cyrix, IBM, . ). Questa versio¬ 
ne offrirà di nuovo supporto per alcu¬ 
ne caratteristiche avanzate delle CPU. 
come MTRR (Memory Type Range 
Registers) e per IO-APIC (Advanced 
Programmabie Interrupt Controller) 
anche su macchine a singolo proces¬ 
sore. 

Un discorso a parte merita il nuovo 
processore Crusoe di Tran smeta 
|http://www. transmeta. com)j di cui 
abbiamo parlato nella rubrica Linux al¬ 
cuni mesi or sono. La cosa era di per 
sé abbastanza scontata, trattandosi di 
una macchina compatibile x86, anche 
se "all'Interno" è profondamente diver¬ 
sa e rivoluzionaria. Il supporto - a cui, 
in veste di dipendente di Transmeta, 
ha collaborato Lmus Torvalds - com¬ 
prende anche le caratteristiche avan¬ 


zate di tale architettura, come le fun¬ 
zioni per il risparmio di energia Lon- 
gRun. 

Per quanto riguarda i bus, non vi 
sono delle novità sostanziali, se non il 
supporto per il bus seriale USB (Uni¬ 
versa! Serial Bus). Esso comprende 
anche alcuni - purtroppo ancora trop¬ 
po pochi - driver per tastiere, mouse, 
scanner esterni e stampanti. Essendo 
il supporto generico ormai pronto, i 
driver per molte periferiche piutto¬ 
sto diffuse verranno probabilmen¬ 
te forniti come moduli a parte op¬ 
pure inseriti in seguito in una delle 
sottoversioni della 2.4 

Sono stati fatti inoltre alcuni miglio¬ 
ramenti interessanti a cose già sup¬ 
portate: ad esempio è stato aggiorna¬ 
to il database delle schede PCI, utilis¬ 
simo come supporto per le funziona¬ 
lità di Plug&Play ed è stato ampliato il 
supporto per le periferiche PCMCIA. 

Una cosa interessante, che però ri¬ 
guarda solamente gli sviluppatori, è la 
predisposizione del kernel per 120 (In- 
telligent Input/Output), una caratteri¬ 
stica di PCI che consentirà la scrittura 
di device driver indipendenti dal siste¬ 
ma operativo su cui funzionano. 


Scalabilità 


La versione 2.4 è sostanzialmente 
un miglioramento della 2.2, in partico¬ 
lare per quanto 
riguarda la 
scalabilità 
- sia verso 
l'alto che verso 
basso, si pensi al 
mercato, sempre 
più interessante, 
dei palmtop e delle 
applicazioni embed- 
ded - e la modula- 
rità. 

Nel nuovo kernel 
molti dei limiti presenti 
nelle vecchie versioni 
sono stati superati. Per 
l’utente comune forse 
la cosa potrà non 
sembrare parti¬ 
colarmente in¬ 
teressante, ma per 
un utilizzo aziendale le problematiche 
di scalabilità giocano un ruolo essen¬ 
ziale. Ora è ad esempio possibile usa¬ 
re più di 4 Gb di memoria e lanciare 
un numero elevato di processi, si pos¬ 
sono creare fino a 2 A 32 utenti diversi 
(pan a circa 4.2 miliardi) e possono es¬ 
sere gestite più di 16 schede ethernet 



MCmicrocomputer n. 210 - ottobre 2000 


179 





e fino a 10 controller IDE. 

Linux 2.4 supporta il SMP (Simme¬ 
trie MultiProcessing) in modo più effi¬ 
ciente rispetto alla versione preceden¬ 
te, permettendo di utilizzare anche si¬ 
stemi con più di 8 CPU. Lo schedula- 
tore di sistema è stato riscritto e mi¬ 
gliorato, in modo da ottimizzare ulte¬ 
riormente le prestazioni e migliorare la 
scalabilità. 

Ovviamente stiamo considerando 
necessità e hardware molto diversi ri¬ 
spetto al tipico PC che si trova nelle 
case, ma probabilmente alla base del 
successo di Linux c'è anche il suo sa¬ 
persi adattare alle diverse necessità e 
applicazioni, dal 
computer em- 
bedded fino 
al sistema di 
tipo "enterpri- 
se". 


Modularità 


In Linux 2.4 quasi tutto è pensa¬ 
to e implementato in maniera mo¬ 
dulare: praticamente ogni compo¬ 
nente (salvo ovviamente quelli 
fondamentali) può essere aggiun¬ 
to o rimosso dal kernel senza ne¬ 
cessità di ricompilare alcunché. 
Questo permette di tenere ridot¬ 
te al mimmo le dimensioni del 
kernel e di aggiungere 
(eventualmente in ma¬ 
niera automatica, 
grazie al de¬ 
mone ker- 
neld) le fun¬ 
zionalità necessarie solamente al mo¬ 
mento del bisogno e per lo stretto 
tempo indispensabile. Ciò risulta parti¬ 
colarmente importanti su sistemi con 
risorse limitate, come quelli embed- 
ded, in cui anche il risparmio di pochi 
kbyte di memoria diventa una cosa 
fondamentale 

La modularizzazione inoltre sempli¬ 
fica moltissimo la configurazione di Li¬ 
nux su macchine diverse: a partire da 
uno stesso kernel minimale è infatti 
possibile ottenere diverse configura¬ 
zioni semplicemente scegliendo l'in¬ 
sieme di device driver e funzioni da 
caricare. 

L'idea di fare un kernel modulare 
non è certamente nuova: già nelle ver¬ 
sioni precedenti di Linux infatti i devi¬ 
ce driver e alcune funzionalità impor¬ 
tanti del kernel (come ad esempio il 
supporto per il PPP o per altri proto¬ 
colli di rete) erano caricabili a run-time 
come moduli aggiuntivi mediante i co¬ 


mandi insmod o modprobe. Tali mo¬ 
duli non sono altro che pezzi di codice 
oggetto (suffisso ,o) che vengono col¬ 
legati (linked) al kernel al momento 
del caricamento, divenendo a tutti gli 
effetti parte del codice del kernel. 

Nel caso dei device driver, la possi¬ 
bilità di essere caricati come moduli è 
particolarmente importante, non solo 
perchè velocizza 
notevolmente i 
tempi di svi¬ 
luppo de¬ 
gli stes¬ 
si e 

perchè ren¬ 
de possibile la 
distribuzione del 
driver separata 
dal resto del 
kernel, ma an¬ 
che come sup¬ 
porto per le fun¬ 
zionalità di 
Plug&Play ISA. 
che finalmente 
sono implementa¬ 
te direttamente al¬ 
l'interno del kernel. 

In pratica il sottosi- 
stema Plug&Play si 
occupa di allocare in 
modo opportuno le ri¬ 
sorse disponibili nella 
macchina (indirizzi di 
I/O, interrupt, canali 
DMA) fra le diverse pe¬ 
riferiche a seconda del¬ 
le richieste di 
ciascuna e 
di confi¬ 
gurare 

in modo opportuno le schede. In se¬ 
guito automaticamente viene caricato 
in memoria il driver più adatto, richia¬ 
mandolo con i parametri opportuni 
(es: insmod 3c5x9.o io=0x300 
irq=10). Mentre nelle versioni prece¬ 
denti tali operazioni avvenivano me¬ 
diante dei programmi esterni (pnp- 
dump e isapnp), ora si occupa di tutto 
direttamente il kernel. Ciò permette, 
ad esempio, di eseguire il boot della 
macchina da un disco collegato ad un 
controller IDE Plug&Play. 

Un'altra cosa che è possibile fin 
d'ora gestire in maniera modulare so¬ 
no i diversi formati dei filesystem 
(ext2. VFAT, ISO9660, ...). Il filesy¬ 
stem in Linux è infatti scritto in modo 
da nascondere le differenze di imple¬ 
mentazione dei diversi formati dietro 
una interfaccia comune (VFS, Virtual 
FileSystem). In questo modo è possi¬ 


bile caricare il supporto per un nuovo 
filesystem sotto forma di modulo (in- 
smod iso9660.o). Un discorso analogo 
vale, ad esempio, per i formati degli 
eseguibili: dopo avere installato un ap¬ 
posito modulo, il sistema si accorge 
se si sta tentando di eseguire un pro¬ 
gramma in un formato diverso da 
quello nativo di Linux (esempio Java o 
DOS) e automaticamente lancia l'ap¬ 
posito interprete o emulatore. 

La versione 2.4 estende ulterior¬ 
mente questi concetto e rende modu¬ 
lare praticamente ogni componente, 
virtualizzando il più possibile le diver¬ 
se strutture interne del kernel Que¬ 
sto, assieme al lavoro generale di otti¬ 
mizzazione, permette di avere un ker¬ 
nel più leggero ed in grado di funzio¬ 
nare utilizzando meno risorse rispetto 
alle versioni precedenti di Linux (ov¬ 
viamente il discorso vale a parità di 
funzioni richieste). Il nucleo del siste¬ 
ma operativo infatti è rimasto 

pressoché invariato come dimen¬ 
sione fra le due versioni, mentre sono 
stati aggiunti moltissimi device driver, 
che sono quelli che per la maggior 
parte contribuiscono al numero di li¬ 
nee di codice presenti in Linux. 

E' interessante notare che nella 
nuova versione del kernel i file specia¬ 
li utilizzati per accedere ai device dri¬ 
ver sono stati rinominati. Ad esempio 
il primo hard disk IDE, invece che co¬ 
me /dev/hda, può essere ora indicato 
come /dev/ideO/a. Tale soluzione per¬ 
mette di avere una più ampia scelta di 
nomi per i file speciali e di utilizzare la 
funzione di devfs, che permette di ve¬ 
dere in /dev i soli file speciali corri¬ 
spondenti ai dispositivi attualmente 
installati nella macchina. 

Per saperne di più sui moduli è pos¬ 
sibile leggere il file /usr/src/linux/Do- 
cumentation/modules.txt, presente su 
ogni installazione di Linux su cui siano 
stati caricati i sorgenti del kernel. 

Supporto 

per nuove periferiche 

Salvo il già citato supporto per l'U- 
SB, nel nuovo kernel non vi sono a pri¬ 
ma vista altre novità sostanziali per 
quanto riguarda il tipo di periferiche 
supportate. Vi sono tuttavia moltissi¬ 
me migliorie e completamenti di cose 
che erano già presenti nelle versioni 
precedenti, come la gestione dello 
standard IDE. Ora è possibile avere 
sulla stessa macchina fino a 10 con¬ 
troller (contro i 4 precedenti), compre- 


180 


MCmicrocomputer n. 210 - ottobre 2000 


si quelli Plug&Play e PCI. Inoltre sono 
stati aggiunti i driver per utilizzare pe¬ 
riferiche IDE come DVD, nastri e 
floppy disk. 

Finalmente Linux può accedere a fi- 
lesystem in formato UDF, necessari 
per accedere ai contenuti dei DVD. 

Il supporto per controller e periferi¬ 
che SCSI è stato migliorato, anche se 
non in maniera evidente per l'utente, 
e sono stati aggiunti parecchi driver 
per nuovi dispositivi. Più stabile do¬ 
vrebbe essere anche il supporto IrLi- 
nux per il collegamento di periferiche 
ad infrarossi in standard IrDA, che co¬ 
munque era già presente nella serie 
2 . 2 . 

Dei passi avanti notevoli sono stati 
invece fatti per quanto riguarda le pe¬ 
riferiche da collegare alla porta paralle¬ 
la. E' ora possibile utilizzare questa in¬ 
terfaccia per collegare quasi qualun¬ 
que cosa (controller IDE e SCSI, di¬ 
schi. CDROM, DVD. schede di rete, 
scanner, ...) oltre ovviamente alle clas¬ 
siche stampanti. 

Nel campo della multimedialità, è 
stato aggiunto il supporto per una 
quantità considerevole di nuove sche¬ 
de audio, sintonizzatori radio e TV, di- 
gitizer, ... Per ora il sistema sonoro di 
Linux continua ad essere gestito me¬ 
diante OSS, anche se ne è prevista la 
riscrittura completa in vista della pros¬ 
sima versione. E' stato aggiunto il 
supporto in modo framebuffer 
(/dev/fb) per nuovi tipi di schede vi¬ 
deo. Questo permette di utilizzare in 
modalità grafica anche interfacce vi¬ 
deo non supportate da XFree (la ver¬ 
sione Open Source del server X Win- 
dow) e da svgalib (una libreria molto 
diffusa per utilizzare la grafica VGA), 
anche se solo a basse risoluzioni e 
con pochissimi colori. Nella versione 
2.4 non saranno invece supportati i 
cosidetti ■Winmodem" (ooppss... 'Lin- 
Modem"). 


Novità nella 
gestione dei dischi 

A proposito dei dischi, Linux 2.4 in¬ 
troduce parecchie novità interessanti. 
Innanzitutto permette di utilizzare si¬ 
stemi di partizionamento tipici di ar¬ 
chitetture diverse alla x86 (IRIX, Mac, 
Solaris, ...). I dischi ora possono esse¬ 
re utilizzati anche in modalità ‘raw\ 
ovvero senza passare per il sistema di 
caching del sistema operativo. Ciò 
permette di scrivere applicazione che 
accedano direttamente al disco in mo¬ 



do estremamente veloce (caso tipico 
dei database). Vi è poi un vantaggio 
per quanto riguarda la sicurezza, poi¬ 
ché l'applicazione stessa è in grado di 
verificare se un blocco di dati è stato 
effettivamente scritto sul disco. In 
questo modo l'applicazione non ri¬ 
schierà di perdere dati nel caso la 
macchina venisse spenta o si bloccas¬ 
se avendo nella cache settori di disco 
non ancora scritti. Rimanendo in te¬ 
ma, purtroppo occorrerà attendere an¬ 
cora un'altra versione di Linux prima 
di avere anche il supporto per un jour- 
naling filesystem. 

Un'altra novità importante nella ge¬ 
stione dei dischi è l'introduzione di 
LVM (Logicai Volume Manager). Si 
tratta di un sistema che permette, in 
modo standardizzato rispetto ad altri 
sistemi operativi UNIX, la suddivisione 
di un filesystem logico fra più dischi fi¬ 
sici e il ridimensionamento a run-time 
di un filesystem. Alcune di queste 
funzioni erano già disponibili utilizzan¬ 
do /dev/md (Multiple Devices), 

Il kernel di Linux 2.4 avrebbe dovu¬ 
to contenere di serie degli algoritmi 
crittografici, utili ad esempio per la si¬ 
curezza delle connessioni in rete o 
per la captazione dei file, tuttavia 
la problematica legale (negli Stati 
Uniti è illegale esportare algoritmi 
di cifratura) ha fatto scegliere di di 
stribuire tali estensioni in modo se 
parato rispetto al kernel ufficiale. 
Sarà perciò cura dell'utente prele¬ 
vare le opportu ne patch dal sito 
lwww.kerneli.ord (che si trova fisi¬ 
camente in Norvegia) facendo at¬ 
tenzione a rispettare le normative 
vigenti nel proprio paese. 


montare filesystem di rete secondo lo 
standard NFS versione 3, anche se 
purtroppo usando Linux come server 
è possibile esportare volumi solamen¬ 
te come NFS versione 2. 

Il supporto di IPv4 è stato in parte 
riscritto e reso più efficiente, pur non 
presentando sostanziali differenze per 
quanto riguarda l'utente finale. In par¬ 
ticolare il PPP sincrono usato in ISDN 
è stato integrato con quello asincrono 
dei modem. Ciò dovrebbe semplifica¬ 
re ulteriormente la configurazione di 
una connessione ISDN e renderla più 
omogenea con quella usata per i mo¬ 
dem. 

Sono stati introdotti i protocolli 
ARCnet e DECnet ed è stato migliora¬ 
to il supporto per l'architettura ATM. 


Networking 


Come era prevedibile, Linux 2.4 
introduce parecchie novità nel cam¬ 
po del networking, prima fra tutte la 
possibilità di fornire il servizio di 
HTTPd direttamente dal kernel. Ciò 
permette di servire le richieste in mo¬ 
do estremamente veloce ed efficien¬ 
te, non essendo necessario passare il 
controllo ad un processo esterno ad 
ogni richiesta (che nei sistemi UNIX- 
like è un compito abbastanza dispen¬ 
dioso di tempo). Tale funzionalità è li¬ 
mitata ai soli documenti statici e le 
eventuali richieste di CGI vengono 
passate in modo trasparente ad un 
opportuno server ester¬ 
no. 

Una funzione molto 
attesa è la possibilità di 


Conclusioni 


Il fatto che molte cose all'epoca già 
'quasi pronte" non furono inserite nel¬ 
la versione 2.2 spiega contempora¬ 
neamente sia perchè questa versione 
è uscita a cosi poca distanza dalla pre¬ 
cedente, sia il motivo per cui nel¬ 
la 2.4 è presente un numero 
cosi limitato di nuove fun¬ 
zioni. Questa versione ri¬ 
marrà tuttavia una fappa 
importante nella storia di 
Linux, in quanto con es¬ 
sa diventa un sistema 
scalabile e acquisi¬ 
sce quelle caratte¬ 
ristiche di affida¬ 
bilità anche in 
condizioni cri¬ 
tiche che lo 
rendono 
credibile 
anche per 
un utilizzo 
in am¬ 
biente 
Enterpri¬ 
se, in 
concor- 
r e n z a 
con altri 
sistemi 
UNIX 
di fa¬ 
scia al¬ 
ta. 
«S 


MCmicrocomputer n. 210 - ottobre 2000 


181 





Mùi- 

PD-SOFTWARE 


WebExplorer 
o BlueZilla 


b 


Ecco il nome dell’anatagonista di Internet Explorer per il sistema operativo dell’IBM. 
Ad oggi è già disponibile la versione beta del programma. Inoltre il Team OS/2 


sta cercando nuove leve, per iscriversi basta andare al sito Internet del team 


(www.mclink.it/mcl ink/teamos2it/ita). 



a cura del Team OS/2 Italia 


EqEd 1.42 

• Genere: Editor matematico 
WYSIWYG. Shareware 
(25 US$) 

• File: eqed142e.zip (280 kB) 

• Autore: Jesper Nielsen 
|(iesniels<a>internet.dk| 

• Reperibilità Internet: 

Ihttp: /www.bmtmicro. corri 

• Autore recensione: Mentore 
Siesto [mentore sieste- 
studenti.ing.unipi.it) 

Molti di quelli che 
stanno leggendo queste righe avranno 
avuto a che fare, in misura più o meno 
accentuata, con la matematica. 
Addirittura alcuni di voi potrebbero starci 
lavorando, e magari hanno bisogno di 
poter introdurre formule matematiche 
complesse in documenti o relazioni da 
scrivere in tempi magari molto brevi. Tutti 
coloro che hanno provato a scrivere equa¬ 
zioni usando gli editor matematici di bla¬ 
sonatissimi Word Processor sanno quan¬ 
to sia frustrante riuscire a comporre una 
formula, tanto che in molti, me compre¬ 
so, hanno fatto ricorso a programmi CAD 
per avere un po' di libertà. 

Certo però che un CAD, per quanto 
efficiente sia, salva solo in forma grafica, 
peggio che mai se si tratta di un program¬ 
ma di disegno e non di un CAD vero e 
proprio. Allora, meglio ricorrere a uno 


strumento designato esplicitamente per 
lo scopo e non legato in maniera specifi¬ 
ca a un singolo programma, come que¬ 
sto Equation Editor per OS/2, arrivato alla 
versione 1 42 

Equation Editor è un editor WYSIWYG 
(quanti sogni in questa frase, spesso nau¬ 
fragati miseramente!) di formule, matrici, 
strutture matematiche. Come potete 
vedere dall'immagine pubblicata si tratta 
di uno strumento quanto mai flessibile e 
ben organizzato: sullo schermo potete 
avere esattamente quello che vi serve 
solo al momento in cui vi serve, dato che 
le toolbar sono richiamabili singolarmente 
dalla finestra principale. 

Sulla finestra principale sono infatti 
presenti alcuni tasti che permettono l'atti¬ 
vazione delle varie finestre toolbar, divise 
per argomenti: queste coprono tutti i 
campi della matematica, dall'insiemistica 
alla logica, al calcolo differenziale e inte¬ 
grale, compresi i numeri complessi 
(ovviamente) e il calcolo vettoriale. In 


effetti tramite EqEd 
è possibile svilup¬ 
pare piuttosto 
comodamente for¬ 
mule anche molto 
complesse, che in 
altri modi richiede¬ 
rebbero tempo e 
attenzione in misu¬ 
ra notevole. 

Altre caratteristi¬ 
che: EqEd è un 
prodotto ben inte¬ 
grato nella WPS e 
in Presentation 
Manager in genera¬ 
le. Lo confermano, 
ad esempio, il sup¬ 
porto del tasto destro del mouse, che 
riporta i menu del programma come fa 
ad esempio PM Wiew, e il supporto al 
DDE. EqEd può portare l'equazione scrit¬ 
ta direttamente alla clipboard in formato 
bitmap, ma anche via DDE a DeScribe 
(famoso Word Processor per OS/2) e alla 
suite della Papyrus. La clipboard supporta 
inoltre i formati bitmap OS/2 e metafile 
OS/2, che essendo un formato vettoriale 
non subisce danni da eventuali cambi di 
dimensione. Le caratteristiche di dialogo 
di EqEd con altri programmi non si ferma¬ 
no qui: il programma può esportare la for¬ 
mula disegnata in formato bitmap, bit¬ 
map invertita, PCX, metafile OS/2, LaTeX 
ed EPS, in pratica qualsiasi formato si 
possa desiderare. Sopratutto i formati 
metafile e LaTeX sono particolarmente 
interessanti per l'editoria matematica, 
dato l'enorme uso di TeX e LaTeX in que¬ 
sto campo. Anche l'installazione del pac¬ 
chetto è semplice ed efficace, tramite un 
programma appositamente sviluppato 


182 


MCmicrocomputer n. 210 - ottobre 2000 



























dall'autore (che tra l'altro proclama che il 
suo sogno sarebbe quello di lavorare 
come programmatore OS/2 a tempo 
pieno): infine, cosa che non guasta affat¬ 
to, l'help in linea è in effetti un completo 
manuale che illustra le caratteristiche e la 
filosofia di uso di EqEd in maniera com¬ 
pleta ed esauriente. Il programma non 
registrato ha funzioni limitate L'autore 
chiede, per la registrazione, 150 Corone 


danesi oppure 25 dollari, gestendo le 
cifre tramite BMTMicro: personalmente 
ritengo sia una cifra giusta, specie consi¬ 
derando che è possibile contattare 
Jesper Nielsen al suo indirizzo e-mail per 
particolari condizioni di prezzo (licenze 
multiple, per esempio). 

Concludiamo con i bug del program¬ 
ma: pochissimi, al momento L'autore 
asserisce di aver visto il programma 


impanarsi solo una volta, dopo aver fatto 
delle numerose operazioni di copia/incol¬ 
la, e alcune volte durante le operazioni di 
apertura dei files. Nella guida in linea 
sono riportate le situazioni che l'autore 
considera bugs: informando lo stesso 
Jesper Nielsen di eventuali altri bug, si 
verrà in possesso di una nuova versione 
corretta non appena questa sarà disponi¬ 
bile, ovviamente gratis, lo lo prendo. 


é XI28 OS/2 
0.5 beta 5 

• Genere: emulatore, freeware 

• Nome file: X128V05B.ZIP. 

250 kB 

• Autore: James McKay (origina¬ 
le), T. A. K. Kjaer (PM porting) 
KtaRiaer(n>aaimi.aau.dki 

• Reperibilità: http://www.hob- 
bes.nmsu.edu/pub/os2/apps/ 
emulators, 

http://www.daimi.aau.dk/-takl 

aer/xl 28-OS2/x1 28.html 

• Autore recensione: 

Mentore Siesto 

(si 35989(«/studenti.ing.umpi.itl 

Uno degli interessi 
di molti utenti di computer, fin dai primi 
anni dell’informatica personale, è l'emula¬ 
zione di altri computer, in particolare delle 
macchine storiche del passato: mi riferi¬ 
sco a macchine come l'Apple II. i primi 
VIC-20 o C-64 della Commodore, oppure 
i loro agguerriti avversari della Sinclair, in 
particolare lo ZX Spectrum. Parlo di que¬ 
st'ultimo perché è con questa macchina 
che sono entrato nell'informatica ormai 
1 5 anni fa, ma anche perché esiste per 
OS/2 un emulatore molto valido funzio¬ 
nante sotto Presentation Manager, deri¬ 
vato da un analogo programma per l'am¬ 
biente XWindows di Unix: il programma 
è XI28 OS/2, versione 0.5, ed è arrivato 
alla beta 5. XI28 utilizza le librerie DIVE 
per OS/2, quindi è necessario avere 
almeno Warp versione 3 con il Fixpack 
26: oltretutto è in grado di usare le FSDI- 
VE (Full Screen DIVE) e le estensioni 
DART per il supporto audio. Per poter 
funzionare, XI28 necessita del modulo 
runtime dell'ambiente emx, versione 
0.9c minima (con applicato il fix 02). 

Il pacchetto comprende uno script di 
installazione in REXX per generare l'og¬ 
getto programma sulla scrivania con le 
relative associazioni. XI28 si presenta 


come una finestra piuttosto 
piccola (se la risoluzione 
schermo è di 1024x768 punti), 
ingrandibile fino a 4 volte tra¬ 
mite il menu Options (oppure 
con il solito mouse, senza 
però il rispetto delle proporzio¬ 
ni): il programma è in grado di 
leggere i file immagine della 
memoria (snapshots) in quasi 
tutti i formati presenti (esclusi 
quelli dei microdrive. con 
estensione MDR, e quelli 
dello ZX Spectrum +3, con 
estensione .DSK), usando la 
classica File Open Dialog di 
PM. Per informazione, la mas¬ 
sima parte dei programmi per 
Spectrum è disponibile al sito 
ftp://ftp.nvg.unit.no/pub/sin- 
clair/snaps, tra gli altri. Il pro¬ 
gramma è in grado di emula¬ 
re. in maniera pressoché completa, tutti i 
modelli dello ZX Spectrum prodotti dalla 
Issue 2 (quella più diffusa) fino allo ZX 
Spectrum +2 con 128 kB di RAM: non 
emula invece il +3, che possedeva un 
disk drive, e non emula le interfacce più 
famose (l'Interface one. l'Opus Discovery 
e la Multiface 128, cosi come l'interfaccia 
Disclple): tutto sommato, questa caratte¬ 
ristica non è fondamentale. Il programma 
ha vane opzioni attivabili (come è nello 
stile Unix) da linea di comando, o dall'og¬ 
getto programma stesso, che permetto¬ 
no di controllarne le modalità di funziona¬ 
mento, la velocità esecutiva e l'uso e le 
funzionalità delle DART (opzione specifica 
di OS/2). 

L'emulazione è di buona qualità: la 
velocità di esecuzione può essere con¬ 
trollata direttamente dal programma, 
sono emulati tutti i modelli più famosi di 
Joystick (dai tasti cursore al leggendario 
Kempston) tramite i tasti cursore più il 
tasto Tab per il fuoco, ed è possibile sal¬ 
vare le snapshots cosi da non dover rico¬ 
minciare un gioco (o un altro programma: 
lo ZX Spectrum era famoso in campo 
educativo, tanto per fare un esempio) 

Alcuni difetti: forse a causa dell'uso 
delle DIVE e delle DART (queste ultime 
possono però essere escluse), il pro¬ 
gramma occupa molte delle risorse pre¬ 
senti nel sistema: intendiamoci, la velo¬ 
cità di esecuzione è eccellente anche su 
un 486 DX-4, se si rinuncia al suono sin¬ 



tetizzato del modello 128 (emulazione 
Adlib), ma il misuratore di attività del 
sistema balza sensibilmente verso l'alto, 
sopratutto ingrandendo la finestra. Un 
problema più antipatico è che il suono 
sintetizzato tramite la scheda audio (Adlib 
sound) non viene interrotto quando viene 
fermato l'emulatore: questo effetto si fa 
sentire molto in una configurazione come 
la mia AWE 64 PnP, per la quale come 
noto i driver per OS/2 sono incompleti e 
difettosi. C'è qualche altro piccolo errore 
nei menu: una volta che un menu è stato 
selezionato, capita di vederlo scritto con il 
corpo ingrandito rispetto agli altri menu, e 
per finire va segnalato il fatto che l'acce¬ 
leratore FIO è assegnato al menu (come 
nelle specifiche CUA seguite da 
Presentation Manager) e non all'uscita da 
programma come invece appare nel 
menu stesso. Si tratta, a ben vedere, di 
problemi fastidiosi ma tutt'altro che gravi. 

In conclusione: se siete appassionati 
di emulazione, o vecchi ed ancora inna¬ 
morati possessori del piccolo ZX 
Spectrum (come me), questo program¬ 
ma è un must nonostante i suoi difetti, 
tutto sommato tollerabili. Resta soltanto 
da sperare che una nuova versione veda 
la luce molto presto, anche se è passato 
già molto tempo dall’ultima apparizione di 
questo programma. 

Esistono emulatori per altri sistemi 
presenti per OS/2, presto li presentere¬ 
mo in queste pagine. WS 


MCmicrocomputer n. 210 - ottobre 2000 


183 
























Action Utilities 


di Raffaello De Masi 


© 


nmxt 


ACTION 


Vtu'IK 


The officiai successor to 

Now Utilities 


Utilities 



The Most Powerfui Macintosh 
Enhancements You Con Buy! 

Contatiti thè award wlnnlnq ACTION f ila. ACTION CoMnr 
ACTION Mentii and ACTION IVVWIVKC al ane ipaial Inw pria 


15 agosto! Il villaggio va¬ 
canze (li chiamano cosi 
adesso, una volta si chia¬ 
mavano Spielberg e 
Alcatraz) a Metaponto, in 
cui mi hanno trascinato le 
mie donne, ammanettato e 
con il morso stretto, sem¬ 
bra stia per impazzire. Già 
da stamattina sono comin¬ 
ciati i tormenti, con una 
banda musicale che ha fat¬ 
to il giro del villaggio alle ot¬ 
to in punto, e una turba di 
pulzelle seminude con col¬ 
lane di fiori che portavano 
caffè e cioccolatini in ca¬ 
mera. C'è stata poi la cola¬ 
zione "speciale", la matti¬ 
nata speciale, le gare di 
nuoto speciali, e tra poco ci 
sarà la "Carnevalata", co¬ 
me se non ne facessimo, 
ognuno di noi, almeno una 
al giorno per l'intero anno! 

Manco a dirlo, gli anima¬ 
tori del miniclub hanno 
chiesto a Jana di far parte¬ 
cipare anche il papà a una 
"caccia al tesoro" speciale, 
per cui mi sono dovuto presentare, a 
mezzogiorno in punto, tutto fasciato di 
carta igienica, insieme a un'altra cin¬ 
quantina di cretini più di me, in anfitea¬ 
tro con il sole a picco e 40° all'ombra 
(Madonna mia, non immaginavo che la 
carta igienica funzionasse meglio di una 
termocoperta). Era previsto che ogni 
bambina portasse una "Mummia"! Ho 
minacciato, urlato, pregato, implorato di 
lasciarmi fuori da questa baraonda, non 
c'è stato verso. Tant'è che sto seria¬ 
mente pensando di versare una boccet¬ 
ta di Guttalax nella minestra di Angelo, 
il più scalmanato degli animatori, che il 
diavolo se li porti! 

Le tre, pare che le cose si siano cal¬ 
mate un poco, c'è un po' di silenzio, ma 

184 


fino a quando? Hanno diviso gli ospiti in 
quattro squadre, i bianchi, i neri, i verdi 
e i blu, che pare si affronteranno in 
chissà quale aspra tenzone. E io, per 


Power On ActionUtilities 

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non scontentare nessuno, 
ho detto di s) a tutti quelli 
che raccoglievano le iscri¬ 
zioni; per cui adesso sono 
dipinto come Sitting Bull il 
giorno della battaglia di 
Little Big Horn. 

Sera, la serata di gala... 
Che tormento, stare seduti 
li ad aspettare piatti di pe¬ 
sce che non toccherò, per¬ 
ché a me dà fastidio, del 
pesce, anche l'aspetto. 
Con il cameriere che insiste 
per mettermi davanti il piat¬ 
to (ma che fanno, li pagano 
a percentuale del venduto?) 
e mia moglie che mi lancia 
occhiate di fuoco, e mi fa: 
“Però, almeno per farli con¬ 
tenti, potresti mangiarlo, 
per una volta!”. Fare con¬ 
tenti chi...? Guardo il bran¬ 
zino nel piatto che mi guar¬ 
da con occhio languido 
mentre mi avvicino con il 
coltello, e che sembra sus¬ 
surrarmi: "Se fossi in te, ci 
penserei due volte!". E 
penso a casa mia, dove ci 
stavo una meraviglia, al fresco, al silen¬ 
zio, con un panino con fichi e prosciut¬ 
to. e la copia di Linux Journal arrivatami 
proprio la mattina della partenza. 

Cosi, ad un certo punto, mi sono al¬ 
zato e me ne sono andato. Grazie alla 
totale concentrazione degli affamati se¬ 
rotini in sala, le aree di residenza sono 
completamente deserte, per cui ho la 
possibilità di tirarmi, nel prato davanti 
alla camera, una sdraio, e mettermi a 
leggere. 

Prevedo di avere un paio d'ore di pa¬ 
ce, in base al ritmo di servizio dei piatti 
e alla lista del menu, prima che l'area in 
cui sto sia invasa da una folla di perso¬ 
ne che assisteranno, questo era nel 
programma distribuito per la giornata, a 

MCmicrocomputern. 210-ottobre 2000 











http://www.now comi andò 
abbandonato o. probabil¬ 
mente, venduto, vista la sua 
notevole "visibilità". 

Poi, qualche mese fa. una 
pubblicità di sfuggita su 
WWW mi fece capitare 
sott'occhio il nome di 
PowerOn, che ripresentava 


Lo splashscreen di 
Action Utilities. 


una partita (ah, vet¬ 
ta somma dell'ab¬ 
brutimento umano) 
di tennis con le pa¬ 
delle. Insomma c'è 
di che vedere! 

Cosi ho tirato 
fuori dalla valigia questo pacchetto, sal¬ 
vagente spirituale in questa lunghissima 
giornata, che mi ero portato appresso 
per poter essere puntuale nelle conse¬ 
gne al boia addippì, e ho scoperto di 
aver ritrovato un vecchio amico di tanti 
anni fa che, cambiate le vesti, è ritorna¬ 
to a farmi gradita visita. 


MCmicrocomputer n. 210 - ottobre 2000 


Il ritorno 


di un amico perso 

Molti anni fa esisteva un gran pac¬ 
chetto, nell'area delle utility per 
Macintosh. Grande davvero; era una 
collezione impagabile di add-in che si 
aggiungevano a sistema operativo, ar¬ 
chivio appunti, barre di comandi, gestio¬ 
ne del mouse, barre dei menu, sequen¬ 
za di boot di partenza. Insomma, qual¬ 
cosa di eccezionale, davvero! 

Parlo di almeno una diecina di anni or 
sono, e la rubrica Mac non mancò di 
parlarne puntualmente su queste pagi¬ 
ne. Venne il System 7, e le Now aggior¬ 
narono anch'esse il numerale; le ag¬ 
giunte e le migliorie del nuovo sistema 
operativo non diedero alcun fastidio al 
rinnovato pacchetto, che divenne anco¬ 
ra più potente e raffinato. Poi arriva il 
System 8 e lo smalto delle nostre utility 
comincia ad appan¬ 
narsi. Allora ero ab¬ 
bonato alle newslet¬ 
ter di questo pro¬ 
dotto (anzi per la ve¬ 
rità di questi pac¬ 
chetti, visto che nel 
frattempo la serie 
aveva prolificato) e 
mi accorsi che la 
frequenza degli arri¬ 
vi si diradava sem¬ 
pre più. Alla fine 
delle Now Utilities 


non si seppe più 
nulla, e perfino il no¬ 
me del dominio, 


Le barre di menu crea¬ 
te o modificate da 
ActionUtil; notevole la 
somigliànzà con quelle 
di Now. 


questo grande prodotto , ancorché in 
forma diversa, come l'erede spirituale 
delle Now. Insomma, un amico ritrova¬ 
to, né più né meno, come abbiamo det¬ 
to! 


ValMff» •• ACTKM HMM*. Ita 

M • —«r ita AC no* umili..- tv* 

H prIl ty P*v«r 0 f> *•»**»# 


Uno per tutti... 


Il prodotto di cui parliamo. Action 
Utilities, si compone di quattro package 
concorrenti, ognu¬ 
no destinato a per¬ 
sonalizzare e a mi¬ 
gliorare aspetti di¬ 
versi dell'ambiente 
di gestione Mac. E' 
da precisare che 
Action ha ereditato, 
parzialmente, an¬ 
che il nome dei 
vecchi prodotti, vi¬ 
sto che battendo il 



























































































































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1033 * # 

t --- 

• 


Le utility m azione . per chi conosceva e aveva adottato le Now. un piacevole 
salto indietro nel passato, aggiornato alle nuove esigerne e con una interfaccia 
più articolata e meglio strutturata 


Alcuni riconoscimenti assegnati al software di Power On: 


Apple congratulates Power On's "ingenuity and excellence." 

"Power On Software products are world class examples of ingenuity and excel¬ 
lence and we congratulate them on winning thè Best of Show award for Rewind." 


Clent Richardson. Apple Vice President of Worldwide Developer Relations 
Rewind Wins Best of Show @ Macworld Expo 
And everyone's talking about this breakthrough product. 

Macworld Magazine Declares Now Up-to-Date & Contact "Stili A Winner" 


August's Macworld has a review of Now Up-to-Date & Contact and gives it "4 
Mice" 

Road to Macworld Contest and Sale Creating Excitement 
With over 10,000 contest entries. Power On's Road to Macworld contest is 
grabbing thè Mac market's attention. To date, we've given away thousands of 
dollars in software and 7 PDAs (1 each week) and a trip to New York. 


At Macworld Expo we'll give away a G4 Supersystem! 
Applelinks Rates ACTION Utilities as "Indispensable" 


Take a look at this terrific review from applelinks.com. And though we're not re- * 
vealing our secret identity, we do have a key card that gets us into thè Hall of ^ 
Justice. J 


"All tour of these Utilities have become instantly indispensable.' 
Kirk Hiner, Applelinks.com 


da fastidiose operazioni, collegate alle 
operazioni di lancio delle applicazioni e 
di passaggio tra l'una e l'altra. Cosi lo 
Start Menu crea una lista di applicazio¬ 
ni, drive, documenti, software per 
Internet, e vie di facile accesso ai setup 
di Mac. La barra delle applicazioni, an- 
ch'essa creata in questa fase, è, forse 
un po' esageratamente, descritta nel 
manuale come "thè best on thè pia- 
net", e include pienamente la gestione 
del drag&drop. Nello stesso TaskBar, 
un'opzione di QuickLaunch permette di 
avviare applicazioni direttamente con un 
solo click, mentre un ambiente di ge¬ 
stione e regolazione della finestra e del¬ 
la struttura , nei menu di popup, con¬ 
sente di controllare direttamente come 
e cosa si desidera che le finestre e le 
applicazioni mostrino. Un comodo oro¬ 
logio è integrato nella barra , orologio 
che nasconde un pratico calendario e 
un più efficiente nastro destinato a so¬ 
stituire la striscia di controllo del siste¬ 
ma operativo. E inoltre , dalla stessa 
barra, si può scegliere qualunque appli¬ 
cazione residente sul disco e lanciarla 
con una combinazione di tasti, senza al¬ 
lontanare le mani dalla tastiera. 


186 


MCmicrocomputer n. 210 - ottobre 2000 


















































































































































j- POWMON 


^ POMP ON 


Action WYSIWYG (versione 1.0.1) fa 
esattamente quello che ci aspettiamo 
che faccia; si sovrappone alle routine di 
gestione, nelle applicazioni, dei font e, 
in base alla locuzione "What You See Is 
What You Get", permette di visualizza¬ 
re i font con il loro carattere invece del 
solito Geneva-Chicago. Come buona ag¬ 
giunta. WYSIWYG raccoglie i font in fa¬ 
miglie, permette di passare all'istante 
alla visualizzazione tradizionale, dà pre¬ 
cise indicazioni sul formato (bitmap, 
Ttype o PostScript) e supporta presso¬ 
ché tutte le applicazioni correnti. 

Action Menus (versione 1.0) è forse 
il componente più potente del gruppo; 
esso controlla, gestisce e ridispone il 
contenuto e la locazione degli elementi 
nei menu di S.O. e delle applicazioni, 


Action Utilties su Web; avremo modo di parlare di 
questi pacchetti al più prestoI 



crea menu completi ex novo, con asso¬ 
luto controllo del loro contenuto, del lo¬ 
ro funzionamento e della loro locazione. 
Assegna shortcut da tastiera a qualsiasi 
elemento di menu, tiene traccia delle 
cartelle . delle applicazioni e degli ele¬ 
menti più usati , e configura compieta- 
mente menu Apple, delle Applicazioni e 
personali, attraverso semplici operazioni 
di Drag&Drop. Del tutto nuovo è infine 
un controllo addizionale del Finder. 

E infine, ultima rosa del giardino, 
Action Files (versione 1.5.1), che ha co¬ 
me scopo di fornire un sistema molto 
migliore di gestione dei file su HD. Esso 
permette di accedere a un ambiente di 
file management pilotato da una barra 
di menu che si sistema alla sommità 
delle finestre di Apri e Salva, crea colon¬ 
ne addizionali contenenti una messe di 
informazioni su ogni file (grandezza, da¬ 
ta, etichetta, tipo ecc.) che possono es¬ 
sere usate per la disposizione ordinata, 
e permette, attraverso una finestra ad 
hoc, di eseguire ricerche rapidissime, 
molto meglio del comando "Trova" di 
S.O. (peccato non sia compresa la pos¬ 
sibilità di inserire parole chiave del te¬ 
sto). Da questo mmiambiente si posso¬ 
no altresì eseguire la maggior parte del¬ 
le funzioni di sistema operativo, come 
rinominare file, creare cartelle, duplicare 
e creare alias, avendo, come buona 
giunta, sempre a disposizione un sotto¬ 
menu contenente i titoli dei file più re¬ 
centi o più utilizzati. Anche qui un am¬ 
biente customizzabile permette di gesti¬ 
re shortcut ad hoc attraverso la tastiera. 


Conclusioni 

Le utility Action di PowerOn faranno 
sicuramente contenti gli utenti Mac, 
che ritroveranno le buone vecchie Now 
UT, di nuovo in forma e rivestite di tutto 
punto. Ancora una volta queste dimo¬ 
strano come i migliorati S.O. succeduti 
alla prima edizione non abbiano quasi 
per nulla ridotto le potenzialità di queste 
belle utility, capaci di dimostrare ancora 
che "evergreen” si nasce. 

Eccellente si è rivelata la scelta di se¬ 
parare. in quattro pacchetti differenti 
(con differenti installerà le diverse fami¬ 
glie di prodotti, Questo consentirà, in¬ 
fatti. a chi lo desidera, di installare sulla 
propria macchina solo quello che si de¬ 
sidera, evitando accumuli inutili di mate¬ 
riale. Inoltre il CD contiene un program¬ 
ma di aggiornamento in linea che auto¬ 
maticamente recupera da WWW la ver¬ 
sione più prossima. 

E non è finito qui; se avete dato un'oc¬ 
chiata alle figure, avrete visto che il sito 
PowerOn offre altri interessanti package. 
Ne parleremo la prossima volta. MS 


MCmicrocomputer n. 210 - ottobre 2000 


187 





































































a cura di Amiga Group Italia 


Amiga 

Software Development Kit 

Finalmente Amiga Ine. rivela la propria strategia rilasciando per la prima volta una dimostrazione 
concreta del proprio impegno. Il nuovo SDK di Amiga è finalmente disponibile e promette di 

rivoluzionare il mondo dell'Informatica. 


di Bernardo Innocenti 



dotto di ottima qualità e non di una pre- 
view a tiratura limitata. Il manuale è 
stampato e rilegato con cura, mentre il 
CD smentisce le voci di corridoio che 
parlavano di un gold-disk fatto in casa. 

Anche la rete di distribuzione mon¬ 
diale è tutt’altro che improvvisata. Nella 
lista dei rivenditori spiccano nomi come 
Amazon, Software Hut e perfino Red 
Hat. In un recente comunicato Gary 
Peake ha confermato che le copie 
delI'SDK inviate ai rivenditori sono state 
esaurite in pochi giorni e che è stato ne¬ 
cessario andare in stampa una seconda 
volta. Niente male per un prodotto rivol¬ 


to esclusivamente agli 
sviluppatori. 

Sistema 
ospite 

Al momento, l'unica 
versione delI'SDK rila¬ 
sciata non è in grado di 
funzionare autonoma¬ 
mente su un computer 
come qualsiasi altro si¬ 
stema operativo. L'SDK 
1.0 utilizza Linux come 
sistema ospite e gira ef¬ 
fettivamente come un 
normale processo uten¬ 
te. 

Questa strategia con¬ 
sente di utilizzare l'SDK 
su piattaforme x86 (PC 
compatibili, in pratica), 
demandando al sistema ospite il compi¬ 
to estremamente ingrato di interagire 
direttamente con l'hardware dei PC. 
Una scelta questa che, a prezzo di un 
modesto decadimento delle prestazioni, 
salvaguarda Amiga dal triste destino dei 
sistemi operativi che in passato hanno 
commesso l'errore di distogliere le 
energie dei propri progettisti dallo svi¬ 
luppo vero e proprio del sistema per 
scrivere e provare migliaia di driver per 
tutto l'hardware esistente. Sia BeOS 
che OS/2 sono testimoni (non troppo) 
viventi delle conseguenze di questa 
scelta. 


Negli scorsi anni la ri¬ 
stretta cerchia di utenti e 
programmatori rimasti 
fedeli ad Amiga ha dovu¬ 
to subire l'umiliazione di 
veder passare di mano 
in mano ciò che rimane¬ 
va delle ceneri di Com¬ 
modore e di veder nau¬ 
fragare, uno dopo l'altro, 
tutti i progetti che mira¬ 
vano a restaurare l'antico 
splendore di Amiga. 

Dopo tanti insuccessi 
ci si abitua a non dare 
troppo peso alle promes¬ 
se. anche quando all'ap¬ 
parenza sembrano credi¬ 
bili. Figurarsi poi promes¬ 
se cosi allettanti da ap¬ 
parire assurde. 


Confezione 


Detto questo, vi lascio immaginare lo 
stupore di chi scrive quando si è trovato 
tra le mani la scatola di un SDK che, 
semplicemente, "non può esistere"! 

La confezione di cartone ha lo stesso 
formato di quelle dei videogiochi e raffi¬ 
gura un "boing" in fase di costruzione 
in un cantiere edile. All'interno troviamo 
un voluminoso manuale composto da 
ben 300 pagine, un grosso adesivo con 
il nuovo motto "Get Boinged!" ed un 
CD-ROM con l'etichetta "Amiga SDK 
1 . 0 ". 

L'aspetto generale è quello di un pro¬ 


188 


MCmicrocomputer n. 210 - ottobre 2000 










Le prestazioni di AVE 
rimangono eccellenti 
anche dopo aver aper¬ 
to oltre cento finestre. 


I requisiti dichia¬ 
rati da Amiga Ine 
per l'SDK 1.0 indi¬ 
cano esplicitamen¬ 
te la distribuzione 
Red Hat 6.1, ma in 
realtà è sufficiente 
un qualsiasi siste¬ 
ma Linux, purché siano presenti la GNU 
libc 6 versione 2.1,2 o superiore, la li¬ 
breria ncurses versione 4, una versione 
qualsiasi di X11R6 ed un server dotato 
dell'estensione MIT-SHM, e un packa¬ 
ge System basato sul formato RPM. 

In pratica, quasi tutte le distribuzioni 
Linux in commercio soddisfano queste 
richieste, e comunque non è difficile 
procurarsi ciò che manca cercando nei 
siti Internet che distribuiscono software 
per Linux. Se comunque volete andare 
sul sicuro, o se non possedete una cer¬ 
ta esperienza neirammimstrazione di Li¬ 
nux, vi consigliamo di procurarvi la di¬ 
stribuzione ufficialmente supportata da 
Amiga Ine. 


sto codice deve essere inserito in un 
apposito form sul sito di Amiga Ine per 
ottenere il terzo ed ultimo "unlock co¬ 
de”, che permette di proseguire nell'in¬ 
stallazione. 

In realtà sul CD sono presenti tre 
package RPM criptati. che l'installer 
provvede a decodificare ed installare 
usando l'utility di sistema "rpm". 


Un po’ di chiarezza 

All’inizio è facile rimanere un po' con¬ 
fusi dalla quantità di nomi diversi che 
sembrano riferirsi ad un unico prodotto. 
Cerchiamo dunque di fare un po’ di 
chiarezza. 

Intent è un sistema sviluppato da 
Tao Systems Ltd, società con sede in 
inghilterra. Si tratta di una piattaforma 
portabile per applicazioni multimediali e 
sistemi integrati. Il fatto che alla parten¬ 
za compaia la nota "Copyright 1990- 
2000 Tao Group" dimostra che non si 
tratta di un prodotto messo insieme per 
l'occasione. 

Elate è un sistema operativo real-ti- 


me portabile progettato sulle basi del 
suo predecessore TAOS. Assieme alla 
piattaforma Intent, Elate costituisce un 
ambiente operativo completo di inter¬ 
faccia utente, filesystem, driver e nu¬ 
merose utility a corredo. 

Amiga Ine ha ribattezzato questo si¬ 
stema "Amiga Operating Environ- 
ment", o anche "Amiga Foundation 
Layer", Su questa base procede lo svi¬ 
luppo di "Ami (tm)", precedentemente 
conosciuto con il nome "Amie”. Ami 
sarebbe la "terra promessa" che, nelle 
intenzioni di Amiga Ine, rivoluzionerà il 
mondo dell'informatica nel prossimo fu¬ 
turo. Qualche mese fa Bill Me Ewen ha 
dichiarato che la base di sorgenti già 
scritti per Ami supera le 250.000 righe 
di codice. 

Come se le cose non fossero già ab¬ 
bastanza complicate, la documentazio¬ 
ne scritta da Amiga Ine, compreso il 
manuale cartaceo, insistono nel chiama¬ 
re semplicemente "Amiga" o "Ami- 
gaOS" tutto il software presente nell' 
SDK. Per noi che siamo abituati a pen¬ 
sare ad Amiga come al computer che 
abbiamo davanti oggi, è facile rimanere 
un po' disorientati. Passando alla docu¬ 
mentazione in formato PDF che viene 
installata sull'hard disk, si torna a legge¬ 
re "Intent", "Elate" e talvolta perfino 
"TAOS". 

Probabilmente, dopo aver letto que¬ 
sta breve "spiegazione" sarete più con¬ 
fusi di prima. Il proliferare di una varietà 
di nomi diversi è tipicamente frutto del 
conflitto, piuttosto comune, tra marke¬ 
ting e progettisti. Mentre i primi passa¬ 
no il loro tempo ad inventare marchi 
commerciali ad effetto per i nuovi pro¬ 
dotti, i secondi hanno già dato ai propri 
progetti dei nomi 
temporanei che fi¬ 
niscono poi per 
spuntare qua e là 
nella documenta¬ 
zione. In passato è 
successo con Chi¬ 
cago/Windows 95, 
con Rhapsody/Ma- 
cOS-X e con Su¬ 
nOS/Solaris. 


Quattro Boing ball 
rimbalzano allegra¬ 
mente nel desktop di 
AVE. proiettando 
un'ombra sulle fine¬ 
stre sottostanti. In al¬ 
to a destra è visibile 
una mappa degli og¬ 
getti presenti sul de¬ 
sktop 


Installazione 

Il CD contiene in totale appena 27 
MB di dati, occupati quasi totalmente 
dai tre pacchetti compressi in cui è sud¬ 
divisa l'installazione: il core del sistema 
Elate (21 MB), le parti del sistema co¬ 
perte da licenza GPL (1,6 MB) e la do¬ 
cumentazione in formato HTML e PDF 
(4 MB). Il CD contiene inoltre un'utility 
di installazione guidata con interfaccia 
grafica GTK. È presente un elaborato si¬ 
stema di protezione "a triplo codice", ti¬ 
picamente utilizzato nell'installazione di 
software business dal costo di decine 
di milioni, come ad esempio Oracle. 

La procedura richiede l'inserimento 
di un "ID Sviluppatore" di ben 32 carat¬ 
teri che si ottiene compilando un modu¬ 
lo di registrazione on-line sul sito web di 
Amiga Ine. La pagina successiva mostra 
un altro codice chiamato "ID Sistema", 
che identifica univocamente il computer 
sul quale si sta installando il software. È 
probabile che questo numero venga ge¬ 
nerato a partire dall'indirizzo MAC della 
scheda Ethernet presente sul compu¬ 
ter, ipotesi confermata dal fatto che tra 
i requisiti hardware compare, inspiega¬ 
bilmente, anche la scheda di rete. Que¬ 


MCmicrocomputer n. 210 - ottobre 2000 


189 










































Alcuni degli effetti di 
alpha blending realiz¬ 
zabili con AVE 


L’ambiente grafico 

L'SDK comprende l'ambiente grafico 
di Elate, chiamato AVE (Audio Visual 
Environment). Si tratta di una GUI pro¬ 
prietaria dalle caratteristiche molto pe¬ 
culiari. 

La prima cosa che salta agli occhi è 
l'orripilante schema di colori che viene 
impostato come default. Se lo scopo di 
un demo è impressionare l'utente, il 
look & feel di AVE ottiene questo risul¬ 
tato senza difficoltà. Per fortuna è pos¬ 
sibile modificare l'aspetto delle finestre 
editando un apposito file di configura¬ 
zione. La configurabilità della GUI e 
l'aspetto dei gadget (si chia¬ 
mano cosi anche in Eiatei ri¬ 
cordano l'interfaccia utente di 
Amiga. Ciò che invece le foto 
non possono mostrarvi è l'in¬ 
credibile fluidità con cui le fine¬ 
stre e gli altri oggetti grafici si 
spostano nello schermo, perfi¬ 
no dopo aver aperto oltre cen¬ 
to finestre contemporanea¬ 
mente. 

Se questo non bastasse, 

AVE possiede anche un eccel¬ 
lente supporto per effetti di 
trasparenza e alpha blending. 

Le finestre con forme irregola¬ 
ri (come la boing ball) condivi¬ 
dono il desktop con le classi¬ 
che finestre quadrate e con i 
"filtri" grafici che modificano il 
colore della grafica sottostan¬ 
te. Queste caratteristiche co¬ 
stituiscono parte integrante di 
AVE e non sono aggiunte po¬ 
sticce come nel caso dei win- 
dowing System di generazione 
precedente (XII, Intuition, 
Windows e MacOS cadono in 


questa definizio¬ 
ne). 

Mettendo da 
parte le considera¬ 
zioni di carattere 
estetico e dando 
un'occhiata alla 
struttura interna di 
AVE, la somiglian¬ 
za con Intuition re¬ 
sta limitata al modo in cui le applicazioni 
ricevono l'input, basato su eventi simili 
ai messaggi IDCMP. Gary Peake ha 
confermato che gli sviluppatori di Ami¬ 
ga Ine stanno lavorando ad un sistema 
ad oggetti denominato BOOPS (senza 
la I finale). 

NelI'SDK sono presenti i sorgenti di 
tutti i programmi dimostrativi di AVE. 
Pur trattandosi di programmi in assem¬ 
bler. il codice è. nella maggior parte dei 
casi, sorprendentemente breve, dal che 
si deduce che i demo sfruttano caratte¬ 
ristiche già presenti in Elate senza do¬ 
ver ricorrere agli artifici che sarebbero 
normalmente richiesti nei sistemi ope¬ 


ri codice sorgente in assembler VP del demo Boing Sono 
presenti strutture di controllo tipiche dei linguaggi di alto li¬ 
vello. fatto decisamente atipico per un macro assembler. 


rativi tradizionali per ottenere "effetti 
speciali" di questo tipo. 

Il Virtual Processor 

Il cuore di Elate è una macchina vir¬ 
tuale che garantisce un ambiente di svi¬ 
luppo assolutamente indipendente 
dall'hardware sottostante. Le macchine 
virtuali (VM) sono un'invenzione tutt'al- 
tro che recente. In pratica si può dire 
che tutti gli emulatori e molti linguaggi 
interpretati sono basati più o meno 
esplicitamente su questa astrazione. 

Fino a qualche anno fa le macchine 
virtuali venivano comunemente chiama¬ 
te interpreti, ma con la diffusione dei 
linguaggi compilati questo termine ha fi¬ 
nito per assumere una connotazione 
negativa perché i linguaggi interpretati 
(come il BASIC) sono enormemente più 
lenti di quelli compilati (come il C). 

Nella smisurata campagna di promo¬ 
zione per Java, Sun ha saggiamente 
evitato che la parola "interprete" ne 
compromettesse la reputazione. Eppu¬ 
re le prime macchine virtuali Java altro 
non erano che dei semplici interpeti. In 
prima approssimazione, il "byte-code" 
di Java, cioè il codice intermedio pro¬ 
dotto dai compilatori Java, equivale 
all'antico P-CODE del Pascal ed alla rap¬ 
presentazione interna utilizzata dagli in¬ 
terpreti BASIC. 

Tuttavia il byte-code di Java si presta 
abbastanza bene ad essere tradotto 
nell'assembler nativo di una macchina 
reale, guadagnando cosi un ordine di 
grandezza in termini di velocità di ese¬ 
cuzione. La maggior parte delle Java 
Virtual Machine (JVM) odierne operano 
questa trasformazione gradualmente 
durante l'esecuzione, usando una tecni¬ 
ca denominata JIT (Just In Time). Que¬ 
sta soluzione presenta dei vantaggi e 
degli svantaggi rispetto alla compilazio¬ 
ne tradizionale (detta anche "statica"). 

Quando si parla di Java ci si riferisce 
contemporaneamente al linguaggio, alla 
JVM e alla libreria di classi standard. La 
stretta integrazione di questi tre concet¬ 
ti ha lo scopo di favorire la portabilità, 
ma nel contempo intralcia la compilazio¬ 
ne statica dei programmi Java, che so¬ 
no scritti per girare in un ambiente run- 
time che esiste solo all'interno della 
JVM. Tirando le somme, anche metten¬ 
do le più raffinate tecnologie JIT, i pro¬ 
grammi Java che svolgono calcoli inten¬ 
sivi restano notevolmente più lenti delle 
loro controparti scritte in C e C++, per 
non parlare della quantità di memoria ri¬ 
chiesta. 

Il Virtual Processor di Elate è invece 


190 


MCmicrocomputer n. 210 - ottobre 2000 





















Il compilatore C di si¬ 
stema altro non 6 
che il GCC sotto men¬ 
tite spoglie. 


Alcuni lite eseguibili in 
VP-code <con esten¬ 
sione " 00"I ed i rela¬ 
tivi sorgenti assem¬ 
bler Iestensione 

".asm "I. Si notino le 
dimensioni estrema- 
mente compatte Ico¬ 
lonna di numeri a sini¬ 
stra della datai 



qualcosa di diverso dal byte-code di Ja- 
va. Mentre il byte-code è una sorta di co¬ 
dice intermedio, il codice VP è un vero e 
proprio assembler di una CPU astratta, 
progettata in modo da rendere possibile 
la traduzione nel codice nativo delle CPU 
reali. In questo modo la compilazione 
può avvenire al momento del caricamen¬ 
to anziché durante l'esecuzione. 

Inoltre il codice VP è indipendente 
dal linguaggio di alto livello che si utiliz¬ 
za. È possibile ottenere un programma 
VP partendo da un sorgente scritto in C, 
C++, Java e altri. 

Il compilatore C/C++ di sistema è in 
realtà una versione del GCC dotata di 
un generatore di codice VP Amiga Ine 
ha avuto l’accortezza di ridistribuire i 
sorgenti del compilatore e degli altri 
tool GNU presenti in Elate nel pieno ri¬ 
spetto della licenza GPL. 

La compattezza del codice VP e la 
modularità dei tool permettono di otte¬ 
nere un "Ciao Mondo" in ANSI C lungo 
appena 161 byte, traguardo irraggiungi¬ 
bile su qualsiasi altro sistema operativo. 

Per la verità il macro assembler VP è 
così elaborato da non far rimpiangere 
più di tanto il C. In Elate "decade" an¬ 
che la necessità di utilizzare il C per ra¬ 
gioni di portabilità, perché il codice VP è 
intrinsecamente portabile. Se veramen¬ 
te si desidera utilizzare un linguaggio di 
alto livello per sviluppare più rapidamen¬ 
te e per applicare tecniche di program¬ 
mazione OOP, tanto vale utilizzare Java. 

Una nuova comunità 
open-source 

Attorno alI'SDK si è già formata una 
folta comunità di programmatori che 
gravitano attorno al sito 
IhttpV/www. amiqadev.net! alla mailing 
list OpenAmiga ed al server CVS pron¬ 
tamente allestito da Amiga Ine per sod¬ 
disfare le esigenze di coordinamento 
degli sviluppatori. 

L'iscrizione alla mailing è aperta a tut¬ 
ti. Nel momento in cui scriviamo il traffi¬ 
co sulla mailing list tocca i 50 messaggi 
giornalieri; non male per un sistema 
operativo che ancora non è in commer¬ 
cio. 

Tra i partecipanti alla mailing list spic¬ 
cano i nomi di Gary Peake, direttore del 
supporto sviluppatori, Rudi Chiarito, no¬ 
stro connazionale da tempo impegnato 
con Amiga Ine, Martin Steigerwald, 
coordinatore dello sviluppo di AmigaOS 
3.5, e perfino Aaron Digulla, coordinato- 
re del progetto AROS ed ora il più attivo 
partecipante di Open Amiga. 


Ciò che stupisce maggiormente è la 
presenza di numerosi nomi del tutto 
sconosciuti nel mondo Amiga. Alcuni di 
questi personaggi hanno rivelato di es¬ 
sere degli utenti Linux che in passato 
hanno posseduto Amiga e che sono ve¬ 
nuti a conoscenza delI'SDK grazie alla 
poderosa copertura stampa messa in 
atto da Amiga Ine. 

L'afflusso di sviluppatori estranei ad 
Amiga non può che essere visto come 
un fatto positivo, perché garantisce un 
apporto di nuove idee stimolando cosi 
l'innovazione. Questa inversione di ten¬ 
denza ha la potenzialità di spazzare via il 
ristagno intellettuale in cui versava la 
comunità Amiga. 

Attualmente gli sviluppatori indipen¬ 
denti sono impegnati per la maggior 
parte nel porting di numerosi tool di svi¬ 
luppo per UNIX, ai quali seguiranno pre¬ 
sto applicazioni più complesse, come 
ad esempio l’emulatore di Amiga UAE. 
Con il recente rilascio da parte di Sun 
dei sorgenti di Star Office, una delle più 
apprezzate suite di programmi per uffi¬ 
cio multi-piattaforma, sulla mailing list si 
è subito iniziato a discutere di un por¬ 
ting per Elate. 

La sensazione che si ottiene leggen¬ 
do la mailing list è di un vivace ribollire 
di idee ed un progresso rapidissimo, tal¬ 
volta frenato dalla mancanza di collabo- 
razione da parte di Amiga Ine e Tao 
Group. Difatti gli sviluppatori segnalano 
contìnuamente bug e limitazioni che im¬ 
pediscono di completare qualche pro¬ 
getto, ma finora non è stato rilasciato 
alcun aggiornamento al software rila¬ 
sciato con l'SDK 1.0. 


Conclusioni 

Con questa rapida carrellata abbiamo 
solo scalfito la superficie di Elate ed In- 


tent. C'è ancora molto da scoprire in 
questo SDK, il quale, come abbiamo già 
detto, costituisce solo l'inizio dell'ambi¬ 
zioso progetto di Amiga Ine. 

Anche se questo SDK ha tutte le car¬ 
te in regola per fare di Ami un prodotto 
di successo, è plausibile che deluda le 
aspettative di chi conservava ancora un 
barlume di speranza in una rinascita 
dell'Amiga che conosciamo adesso. Or¬ 
mai è chiaro, che il nuovo Amiga non ha 
niente a che fare con il suo predecesso¬ 
re, che è stato ribattezzato "Amiga 
Classic". 

Anche se in Elate/Amì rimangono al¬ 
cuni elementi in comune con Amiga 
Classic, le somiglianze sono per lo più 
di carattere filosofico e non garantisco¬ 
no alcun tipo di compatibilità verso il 
basso, al punto che risulta più semplice 
portare su Elate le applicazioni per UNIX 
che non quelle per AmigaOS. 

Se da una parte questa rottura totale 
con il passato può essere vista come 
un aspetto negativo, dall'altro ha per¬ 
messo ad Ami di esplorare uno spazio 
di soluzioni totalmente nuovo, senza al¬ 
cun vincolo dì compatibilità. Del resto 
Ami non si discosta solamente da Ami¬ 
ga Classic, ma anche da tutti gli altri si¬ 
stemi operativi esistenti. Prendendo 
Ami come termine di paragone, anche 
l'innovativo BeOS può essere conside¬ 
rato un sistema operativo tradizionale. 

Del resto anche Amiga, quando fece 
il proprio debutto nel 1985, ruppe tutti i 
canoni di confronto dell'epoca ed incon¬ 
trò una notevole difficoltà ad essere ac¬ 
cettato in un mondo di schermi mono- 
cromatici ed interfacce testuali. Con il 
senno di poi, è facile capire che, se 
Amiga fosse stato progettato per esse¬ 
re compatibile con il Commodore 64, 
sarebbe stato senza dubbio un fiasco 
colossale. 

Kg 


MCmicrocomputer n. 210 - ottobre 2000 


191 















Un anno 


di 

MCmicrocomputer 

























H«KK 



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